mercoledì 5 settembre 2018

Finanziamenti per €300 milioni alle PMI italiane dei settori culturali e creativi

Europa creativa
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L’iniziativa si basa su un accordo di garanzia stipulato tra il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e la Cassa depositi e prestiti (CDP) nell’ambito della Cultural and Creative Sectors (CCS) Guarantee Facility del Programma “Europa Creativa”, al fine di supportare l’accesso al credito delle imprese attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI (Fondo PMI). L’accordo ha l’obiettivo di sviluppare €300 milioni di nuovi finanziamenti per circa 3.500 piccole e medie imprese italiane (PMI) attive nei settori culturali e creativi. L’iniziativa promuove la concessione di nuovi finanziamenti alle imprese operative in numerosi settori, tra i quali cinema, TV, editoria e architettura. Nei prossimi sei mesi si stima che circa 900 imprese potranno accedere ai finanziamenti garantiti. Complessivamente, l’iniziativa punta a raggiungere circa 3.500 PMI nei prossimi due anni, che, grazie all’intervento di contro-garanzia, riceveranno finanziamenti per circa €300 milioni.

Il supporto dell’Unione Europea alle imprese dei settori culturali e creativi, attraverso la CCS Guarantee Facility gestita dal FEI, è attivo da oggi per la prima volta in Italia grazie ad una nuova iniziativa lanciata in collaborazione con CDP nella sua qualità di Istituto Nazionale di Promozione. L’intervento svilupperà un portafoglio di contro-garanzie in favore del Fondo PMI per un valore di €200 milioni, incrementandone fortemente la capacità operativa. Le PMI attive nei settori culturali e creativi otterranno in questo modo finanziamenti fino a €300 milioni.
Quella avviata oggi è l’operazione più rilevante in termini di accesso al credito mai realizzata all’interno del programma europeo “Europa Creativa”.
L’accesso al credito delle imprese operanti nei settori culturali e creativi può essere difficoltoso, principalmente in ragione della natura immateriale dei loro asset e delle loro garanzie, della ridotta dimensione del mercato, dell’instabilità della domanda, e della mancanza di esperienza da parte dei finanziatori nel saper soddisfare le specifiche esigenze di tali controparti.
Quest’accordo si inserisce nel perimetro della “Piattaforma di risk-sharing per le PMI” strutturata da CDP in cooperazione con il FEI, nell’ambito delle iniziative sviluppate attraverso il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici del Piano Juncker.
Come accedere ai benefici
Le PMI operanti nei settori culturali e creativi che intendono ricorrere alla garanzia del Fondo PMI per finanziare nuovi investimenti o per esigenze di capitale circolante, possono rivolgersi alla propria banca o al proprio Confidi. Sarà la banca o il Confidi a richiedere l’intervento del Fondo PMI, il cui esito viene fornito mediamente entro una settimana lavorativa. Per maggiori informazioni, consultare: www.fondidigaranzia.it (link is external) 
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Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI)
Il FEI è un’istituzione finanziaria parte del Gruppo Banca Europea per gli Investimenti (BEI). La sua missione principale è quella di supportare le micro, piccole e medie imprese (PMI) europee, sostenendo le loro possibilità di accesso al credito. Il FEI definisce e sviluppa strumenti di equity, garanzie e microcredito che si adattano alle esigenze di questa categoria di imprese. In questo ruolo, il FEI persegue gli obiettivi dell’UE a supporto dell’innovazione, di ricerca e sviluppo, dell’imprenditoria, della crescita e dell’impiego.
La Cultural and Creative Sectors (CCS) Guarantee Facility e il Programma “Europa Creativa”
Sviluppato nell’ambito del Programma “Europa Creativa” (link is external), la CCS Guarantee Facility è il primo strumento di investimento europeo caratterizzato da un’ampia gamma d’intervento nei settori culturali e creativi. Persegue gli stessi obiettivi della SME Window del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI), che guida il Piano di Investimenti per l’Europa: supportare l’accesso al credito delle PMI al fine di aumentare la loro dimensione.
Europa Creativa è un programma della durata di 7 anni (2014-2020) finalizzato a supportare i settori culturali e creativi, con un budget complessivo di €1,46 miliardi. Il progetto è costituito dai sotto-programmi MEDIA (sviluppo e distribuzione delle produzioni audio-visive europee) e Cultura (supporto alle iniziative culturali promuovendo, ad esempio, cooperazione transfrontaliera o piattaforme per artisti emergenti). L’obiettivo di Europa Creativa è quello di promuovere la diversità culturale, incoraggiare la circolazione della cultura e della creatività europea e di rafforzare la competitività di tali settori.
Il Piano di Investimenti per l’Europa
Il Piano di Investimenti per l’Europa intende aumentare gli investimenti  rimuovendo gli ostacoli e fornendo visibilità e assistenza tecnica ai progetti, assicurando al contempo un uso più efficiente delle risorse finanziarie esistenti e future. Con la garanzia dell’EFSI, la BEI e il FEI sono in grado di assumere una maggiore quota di rischio, incoraggiando gli investitori privati a partecipare ai progetti. Il Parlamento Europeo e gli Stati Membri hanno convenuto a dicembre 2017 di estendere la durata dell’EFSI e aumentare la sua dotazione finanziaria.
La Cassa depositi e prestiti (CDP)
CDP è l’Istituto Nazionale di Promozione che sostiene l’economia italiana dal 1850. Finanzia gli investimenti pubblici e lo sviluppo delle infrastrutture del Paese, supporta le imprese italiane, favorendone la competitività, l’innovazione e la crescita e promuovendo l’export e l’internazionalizzazione. Sostiene la cooperazione internazionale ed è catalizzatore delle risorse del Piano Juncker nel Paese. Contribuisce allo sviluppo del mercato immobiliare italiano come principale operatore del social and affordable housing. Per maggiori informazioni, consultare www.cdp.it (link is external).
Il Fondo di garanzia per le PMI (Fondo PMI)
Il Fondo PMI, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, è il più importante strumento agevolativo nazionale a supporto delle imprese, ed è finalizzato a favorire l’accesso al credito delle PMI attraverso la concessione di garanzie in forma diretta o per il tramite dei Confidi. La garanzia può coprire fino all’80% dell'importo finanziato e consente a banche e Confidi di applicare alle PMI beneficiarie condizioni di vantaggio (ad esempio, in termini di ammontare finanziato, minori garanzie richieste, riduzione dei costi del credito).
Operativo dal 2000, il Fondo PMI ha progressivamente incrementato la propria attività, con un’importante accelerazione negli ultimi anni. Nel solo 2017 sono state accolte circa 120 mila operazioni a fronte delle quali oltre 78 mila imprese hanno potuto beneficiare di garanzie “a prima richiesta” su finanziamenti per €17,5 miliardi. Al 31 luglio 2018, dall’avvio della sua operatività, sono state accolte oltre 828 mila operazioni a fronte delle quali sono state garantite circa 400 mila imprese, per un totale di garanzie rilasciate pari a €78,8 miliardi. 

martedì 4 settembre 2018

Sostegno a progetti sui diritti, l'uguaglianza e la cittadinanza


Con l' Invito generale a presentare proposte 2018 , la Direzione Generale Giustizia della Commissione europea, rivolgendosi soprattutto agli enti locali, intende contribuire a rendere effettivi i diritti e le libertà delle persone, facendoli conoscere meglio e applicandoli in modo più coerente in tutta l'UE. Gli Obiettivi specifici che si propone il bando, articolato in una seri di inviti a presentare proposte con differenti scadenze, sono i seguenti:
- promuovere l’attuazione efficace del divieto delle discriminazioni  fondate sul sesso, la razza, l'origine etnica, la religione, la disabilità, l'età, l'orientamento sessuale e rispettare il divieto delle discriminazioni;
- prevenire e combattere il razzismo, la xenofobia, l'omofobia e le altre forme di intolleranza;
- promuovere e proteggere i diritti delle persone con disabilità;
- promuovere la parità tra donne e uomini e l’integrazione di genere;
- prevenire e combattere tutte le forme di violenza nei confronti dei bambini, dei giovani, delle donne, prevenire e combattere la violenza contro altri gruppi a rischio e proteggere le vittime di tale violenza;
- promuovere e tutelare i diritti dei minori;
- contribuire a garantire un elevato livello di protezione della privacy e dei dati personali;
- promuovere e rafforzare l'esercizio dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea;
- fare in modo che nel mercato interno le persone, in qualità di consumatori o imprenditori, possano far valere i propri diritti derivanti dal diritto europeo, tenendo conto dei progetti finanziati nell’ambito del programma europeo per la Tutela dei Consumatori.

Gli inviti ancora attivi sono i seguenti:

 -REC-RDAP-GBV-AG-2018: Prevenzione e contrasto alla violenza di genere e alla violenza contro i bambini
Durata dei progetti: 24 mesi
Scadenza: 13 novembre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 80% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 20% dei costi ammissibili

-REC-RDIS-DISC-AG-2018: Sostegno dei progetti nazionali o transnazionali in materia di non discriminazione e integrazione dei Rom
Durata dei progetti: 24 mesi
Scadenza: 9 ottobre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 80% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 20% dei costi ammissibili

-REC-RDIS-NRCP-AG-2018: Sostegno delle piattaforme nazionali  che si occupano di antidiscriminazioni razziali
Durata dei progetti: 12 mesi
Scadenza: 8 novembre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 95% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 5% dei costi ammissibili

-REC-RRAC-HATE-AG-2018: Prevenzione e contrasto del razzismo, della xenofobia e delle altre forme di intolleranza, in particolare dei reati di odio e di incitamento all'odio
Durata dei progetti: 24 mesi
Dotazione di bilancio: 1.500.000 euro
Scadenza: 27 settembre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 80% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 20% dei costi ammissibili

-REC-RRAC-ONLINE-AG-2018: Monitoraggio, prevenzione e contrasto dell'incitamento all'odio online
Durata dei progetti: 24 mesi
Scadenza: 11 ottobre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 80% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 20% dei costi ammissibili

-REC-RRAC-RACI-AG-2018: Prevenzione e contrasto del razzismo, della xenofobia e delle altre forme di intolleranza
Durata dei progetti: 24 mesi
Scadenza: 4 ottobre 2018 (ore 17.00 ora locale di Bruxelles)
Finanziamento massimo dell’UE: 80% dei costi ammissibili
Cofinanziamento minimo dei beneficiari: 20% dei costi ammissibili 

Per saperne di più sul bando

 Il Programma

Vai alla Guida del Programma

Regolamento (UE) n. 1381/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 , che istituisce un programma Diritti, uguaglianza e cittadinanza per il periodo 2014-2020

Bando di gara per potenziare il dialogo culturale

La nuova Agenda europea per la cultura, adottata dalla Commissione Europea nel maggio scorso, si propone di estendere l’attuale Dialogo Strutturato nel settore della Cultura, aumentando le opportunità di scambio e collaborazione online e estendendo il dialogo anche alle organizzazioni che operano al di fuori dei settori culturali e creativi. 
Gli obiettivi che questo bando si propone di raggiungere attraverso il sostegno ai progetti sono, in sintesi:

- rafforzare la capacità di advocacy del settore culturale nel dibattito politico a livello europeo; 
- agevolare lo scambio di opinioni e il dialogo strutturato (anche online) tra la Commissione Europea e tutte le parti direttamente o indirettamente interessate della Società Civile (organizzazioni professionali, istituzioni culturali, organizzazioni non governative, reti europee, fondazioni, etc.).

Ecco alcuni tra i temi che possono essere oggetto di dialogo strutturato: 
  • Patrimonio culturale – governance, qualità, competenze (sulla base dell’Anno europeo del patrimonio culturale e del lavoro del comitato delle parti interessate); 
  •  Cultura per l’inclusione sociale; 
  • Diversità culturale; 
  • Cultura e arte — istruzione e formazione; 
  • Industrie culturali e creative — competenze, finanza, capacità di innovazione; 
  • Professionisti della cultura — mobilità, condizioni di lavoro e di impiego; 
  • Circolazione di opere d’arte; 
  • Relazioni culturali internazionali; 
  • Misura del valore della cultura. 
Rientrano tra le azioni finanziabili: la consultazione e lo scambio di idee e opinioni sui temi, l’organizzazione di incontri di riflessione e di dialogo, la redazione di verbali degli incontri, l'elaborazione e la diffusione di documenti, la gestione di un forum online tra le parti interessate....

Le domande vanno presentate entro il 19 settembre prossimo.

Per saperne di più:

Invito a presentare progetti: #WeAreEuropeForCulture

Il bando di gara riguarda tre degli obiettivi di "2018 - Anno Europeo del Patrimonio Culturale": 1) incoraggiare nuovi approcci al Patrimonio incentrati sulle persone; 2) rendere il patrimonio culturale il più possibile accessibile a tutti; 3) sensibilizzare l'opinione pubblica europea agendo, in particolare, sulle persone più difficili da raggiungere. I progetti dovranno cercare di coinvolgere soprattutto gli anziani ed i giovani (13-30 anni e over 55), gruppi più difficili da raggiungere e che difficilmente partecipano ad attività legate al patrimonio culturale (ad esempio coloro che vivono in isolamento o in povertà), i giovani "NEET" oppure coloro che non risultano coinvolti in piani di educazione , apprendimento o rivolti a favorire l'occupazione. Il bando mira sia a incoraggiare le persone a condividere il proprio patrimonio culturale, che a sensibilizzare i cittadini sui legami tra patrimonio personale, locale ed europeo, rafforzando il senso di appartenenza a uno spazio europeo comune.
La nuova scadenza per la ricezione delle offerte è il 17 settembre 2018, 13.00 CET, tramite eSubmission.

lunedì 3 settembre 2018

PARTECIPA ALLA SETTIMANA EUROPEA DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ

Sino al 28 settembreprossimo sarà possibile iscriversi alla Settimana Europea delle Regioni e delle Città che si terrà a Bruxelles dall'8 all'11 ottobre 2018. Si tratta di uno tra i più importanti eventi organizzati dalla Commissione Europea e vede protagonisti, oltre alle istituzioni europee, i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni europei, insieme ai soggetti che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti nello sviluppo regionale e urbano.

È una manifestazione molto importante sia al fine di incontrare partner europei con cui presentare o venire coinvolti in progetti e/o costruire reti, che al fine di comprende come funzionerà il futuro sistema di sostegno finanziario europeo, dal 2020 in poi, rivolto soprattutto alle regioni ed ai comuni.

La partecipazione alla Settimana europea è gratuita.

EuYou organizza una serie di eventi rivolti a preparare la vostra partecipazione alla Manifestazione anche al fine di beneficiarne al massimo.

Di che si tratta?

La Settimana europea delle regioni e delle città è un evento, della durata di quattro giorni, che si svolge ogni anno a Bruxelles e che consente agli amministratori regionali e locali, agli esperti e agli accademici del settore, di scambiare buone pratiche e competenze in materia di sviluppo regionale e urbano. Si tratta inoltre di una ormai affermata piattaforma di comunicazione politica relativa allo sviluppo della politica di coesione dell'UE, che contribuisce a sensibilizzare i decisori regionali e locali sul ruolo delle regioni e delle città nell'elaborazione e attuazzione delle politiche dell'UE e, in particolare, della Politica Regionale.
Perché una "settimana" delle regioni e delle città?
Le regioni e le città partecipano alla realizzazione della maggior parte delle politiche dell'UE. Gli enti pubblici subnazionali nell'UE sono responsabili di un terzo della spesa pubblica (2100 miliardi di euro all'anno) e di due terzi degli investimenti pubblici (circa 200 miliardi di euro), che spesso devono essere utilizzati in conformità delle disposizioni giuridiche dell'Unione.
Come si svolge esattamente?
Circa 6000 partecipanti e 600 oratori di tutta Europa, e non solo, si riuniscono a Bruxelles nell'ambito delle circa 100 attività in programma (sessioni di lavoro, mostre ed eventi intesi a creare reti di contatti) dedicate allo sviluppo regionale e locale.
Da chi è organizzata e com'è strutturato il Programma?
La Settimana europea delle regioni e delle città è organizzata congiuntamente dal Comitato europeo delle regioni (CdR) e dalla direzione generale Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione europea, che all'inizio dell'anno, in genere nel mese di gennaio, pubblicano un bando per la selezione di partner per l'edizione di quello stesso anno. Vengono in seguito selezionati oltre 200 partner provenienti da tutta Europa: si tratta di regioni e città - raggruppate per lo più in consorzi tematici ("partenariati regionali") -, imprese, istituzioni finanziarie, associazioni internazionali e organizzazioni accademiche. I partner hanno il compito di organizzare seminari d'interesse comune, spesso nell'ambito dell'attuazione dei Fondi strutturali e di investimento europei e di altri programmi dell'UE.
Il Programmaè incentrato su uno slogan chiave e articolato in una serie di sottotemi. Seminari e dibattiti sono organizzati da tre distinte categorie di partner: 1/ partenariati regionali i cui membri sono regioni o città europee; 2/ partner istituzionali dell'UE; e 3/ imprese, istituzioni finanziarie e associazioni locali ed europee, e si svolgono in diversi edifici di Bruxelles, sia delle istituzioni europee che di rappresentanze regionali o degli Stati membri. 
Chi partecipa alla Settimana europea delle regioni e delle città?
I partecipanti sono soggetti specificamente interessati alla politica regionale e urbana e, in gran parte, amministratori regionali e locali o funzionari e dirigenti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
Qual è l'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città?
L'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città è stato sistematicamente valutato sin dalla prima edizione dell'evento. I partecipanti hanno sottolineato soprattutto l'utilità delle informazioni fornite dalle istituzioni dell'Unione europea e le opportunità di allacciare contatti con i colleghi di altri paesi: due aspetti importanti per la loro attività professionale di gestione dei fondi UE. L'importanza della manifestazione è dimostrata anche dal suo notevole impatto mediatico: da anni ormai, la Settimana europea delle regioni e delle città richiama infatti fino a 300 giornalisti, che vengono a Bruxelles da ogni parte d'Europa per seguire l'evento per la stampa, la radio, la televisione e le piattaforme online.

Il programma completo e il modulo di registrazione sono accessibili sul sito web della manifestazione cliccando qui.
Le iscrizioni alla manifestazione sono aperte sino al 28 settembre 2018. Dopo essersi registrati sarà possibile iscriversi ai singoli eventi e riunioni presenti nel Programma scaricabile anche qui.
Per le sessioni plenaria, di apertura e di chiusura della manifestazione è prevista la traduzione simultanea anche in italiano. In relazione alle singole riunioni la maggior parte di esse si svolge in inglese (le lingue tradotte vengono indicate nella scheda di iscrizione).




lunedì 16 luglio 2018

La Sardegna ed i fondi europei: chi non impara dalla Storia è costretto a riviverla


È alquanto complesso interpretare le recenti dichiarazioni dell'Assessorato Regionale alla Programmazione che annuncia la “Rivoluzione della programmazione unitaria” in materia di Fondi europei, come si leggein questa nota pubblicata nel sito della Regione Sardegna e relativa ad un incontro con il Partenariato Economico e Sociale, organizzato in preparazione delComitato di Sorveglianza tenutosi qualche giorno fa a Cagliari.
Il sistema della Programmazione unitariavenne introdotto a partire dal periodo 2007-2013. In Sardegna, nell'attuale periodo di programmazione 2014-2020 tale sistema è stato avviato con la Delibera del 10 marzo 2015 Indirizzi per la realizzazione del modello di Governance per la Programmazione Unitaria 2014-2020.”

Si tratta quindi di un incomprensibile sensazionalismo che, alimentando ulteriormente la confusione in materia, di certo non contribuisce a dare concretezza e credibilità al richiamo rivolto dall'Assessore Paci a tutti i soggetti coinvolti nei finanziamenti europei: “per spendere in fretta e bene è importante il contributo di tutti


Nel caso concreto, per rapidità e efficacia della spesa si intende: riuscire a spendere 147 milioni di euro entro il mese di dicembre del 2018sostenendo, e lo sottolineo, progetti e azioni che abbiano un effetivo impatto sul benessere ed il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro in Sardegna.


Ma non basta. Ad alimentare la confusione nella testa dei sardi e delle sarde, a prescindere dal far parte o meno della schiera degli “addetti ai lavori”, contribuisce anche il recente annuncio da parte della Commissione europea che, nel quadro dei lavori in corso circa il futuro della programmazione dei fondi dal 2020 in poi, degrada la Sardegna tra le regioni europee “in ritardo di sviluppo”. Posizione che la nostra Isola si illudeva di aver recuperato (benchè esclusivamente per motivi statistici e non di risultato) nella scorsa programmazione 2007-2013, uscendo dal mitico “Obiettivo 1”ed entrando a far parte delle regioni “in transizione”, ovverò non più “sottosviluppate”.

La Proposta della Commissione europea di rimettere la nostra Isola tra le regioni in ritardo di sviluppo significa una sola cosa: il fallimento assoluto della Programmazione 2000-2006, 2007-2013 e di un bel pezzo della Programmazione in corso: 2014-2020.


E c'è purtroppo chi esulta. 
Destano preoccupazione le recenti dichiarazioni di Renato Soruche, felicitandosi del fatto che la Sardegna ed i suoi abitanti siano stati “declassati” al grado di sottosviluppati, ammette che dopo tanti anni di fallimenti delle politiche “di sviluppo”, la classe dirigente (quella politica no?) sarda dovrebbe iniziare a “porsi degli interrogativi. Un pò come il “buon padre di famiglia” che, dopo aver esultato per l'ennesima bocciatura del figlio finalmente pensa che forse sarebbe il caso di ....rifletterci sopra.

In realtà la situazione è critica e tutti lo sanno fin troppo bene ma non hanno idea di come uscirne.

E tra un pò ulteriori nodi verranno al pettine considerato che, come nel passato, la nostra Isola è fuori dai giochi che contano e dove si decide il futuro della Politica europea di Coesione quella che, dal 2020 in poi, programmerà risorse, per dirla con l'Assessore Paci, "per noi vitali, soldi importanti che dobbiamo assolutamente spendere rapidamente e bene. In questi giorni a Bruxelles lavorano su questo e la Sardegna è completamente assente, a parte un "documento di posizione" con cui si insiste nel richiedere a Bruxelles il riconoscimento del fatto che siamo un'Isola! Per il resto, un impietoso silenzio. Una grave carenza di dibattito e di condivisione. La mancanza di una qualsivoglia iniziativa di discussione o presa di posizione onesta e concreta su un aspetto fondamentale per il futuro nostro e dei nostri figli, che significa solo una cosa: anche la prossima Programmazione andrà in fumo.

Più va avanti questa storia assurda e più mi rendo conto che non si tratta soltanto di un problema tecnico. Si tratta sopprattutto di un grave problema politico.

Se esistono uomini e donne di buona volontà che vogliono e possono contribuire a cambiare questa situazione... che battano un colpo. Io ci sono.

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11 aprile 2015:Bacchettata la Regione: deve restituire 112 milioni. Verifiche insufficienti: l’isola costretta a ridare all’Ue i fondi Por 2000-2006 - Pigliaru: una cabina di regia per intensificare i controlli e limitare le inefficienze..... 


16 marzo 2015 (o 2016?): Programmazione unitaria dei fondi, al via la Cabina di regia. Pigliaru: dobbiamo fare in fretta e spendere bene per centrare tutti gli obiettivi. In un “kickoff meeting"tempestivo, perché l'obiettivo è agire velocemente per essere immediatamente operativi”, il presidente Pigliaru e gli assessori della Programmazione Paci, del Lavoro Mura e dell'Agricoltura Falchi hanno ufficialmente avviato i lavori della Cabina di regiache dovrà coordinare tutti i Processi della Programmazione Unitaria, proporre le priorità nell'azione amministrativa, verificare coerenza o discrasie con il Programma regionale di sviluppo e dei programmi di spesa in riferimento a obiettivi e risultati attesi, coordinare negoziazioni e attività con le Autorità comunitarie nazionali.

Febbraio 2007:2007-2013, Il ciclo unico diprogrammazione:un'opportunità per diventare un'economia competitiva, basata sulla conoscenza, sulla crescita sostenibile e sulla coesione sociale.Il periodo 2007-2013 introduce una nuova logica di programmazione: il ciclo unico, che prevede un allineamento temporale tra la programmazione nazionale, comunitaria e regionale.



Maggio 2018: SORU: Ue: con declassamento l’Isola può tornare a correre“.....”ci porta benefici perché tra il 2021 e il 2027 la Regione avrà più risorse e un regime di aiuti più favorevoli alle imprese che potranno usufruire di contributi a fondo perduto nella misura di più del 30%”. D’altra parte “dopo tanti anni ancora non siamo riusciti a recuperare rispetto alle Regioni del centro nord, e su questo la classe dirigente sarda deve porsi degli interrogativi”...






 

mercoledì 11 luglio 2018

Agenda piena e variopinta per i ministri della giustizia e degli affari interni

giustizia
©EU

Domani e dopodomani, 12 e 13 luglio, si tiene a Innsbruck (Austria) una riunione informale del Consiglio "Giustizia e affari interni" dell'UE.
Domani mattina il Commissario Europeo Avramopoulos parlerà di gestione delle frontiere e di asilo con i Ministri dell’Interno tra cui, fresco di nomina, Matteo Salvini. Durante il pranzo si parlerà di promozione dei valori europei e, ovviamente, di lotta all’antisemitismo e di protezione delle comunità e delle istituzioni ebraiche in Europa. La sessione pomeridiana sarà dedicata alla cooperazione di polizia e si concentrerà sulla lotta contro il traffico di esseri umani e sulla polizia di prossimità.
Venerdì mattina la Commissaria Jourová e il Commissario King si uniranno ai Ministri della Giustizia per discutere di prove elettroniche, che permetteranno alle autorità di polizia e giudiziarie di ottenere più facilmente e più rapidamente e-mail, documenti sul cloud, sms o messaggi di app, etc.., direttamente dai provider che offrono servizi nell'Unione e sono stabiliti o rappresentati in un altro Stato membro, indipendentemente dall'ubicazione dei dati.

I Ministri della Giustizia parleranno anche di cooperazione giudiziaria in materia civile, prima di passare al mutuo riconoscimento in materia penale. È prevista una conferenza stampa intorno alle 11:45, che potrà essere seguita online. Venerdì mattina si terrà anche una riunione informale con i Ministri della Giustizia e dell’Interno del Partenariato orientale per discutere di lotta alla corruzione in seno alle autorità di sicurezza e giudiziarie.