Quando la tua auto perde un pezzo cosa fai? Continui ad andare? No! Sarebbe pericoloso per te e per gli altri e saresti senz'altro un criminale. Una persona col cervello ferma l'auto immediatamente, controlla il problema e, se si tratta di un pezzo importante, chiama il carro attrezzi e la porta a riparare oppure la cambia.
Anche l'Unione Europea qualche giorno fa ha perso un pezzo importante. Una persona cosciente e onesta, un buon padre o una buona madre avrebbe fermato tutto.
In Europa e' già accaduto. Per la precisione proprio nel mese di giugno del 2005. All'epoca il Signor Juncker non era ancora Presidente della Commissione Europea ma Primo Ministro del Lussemburgo e presidente di turno dell'Ue. Era in ballo l'approvazione del bislacco quanto pericoloso tentativo di far approvare un progetto di "Costituzione" europea. Francia e Olanda convocarono un referendum da cui venne fuori, in entrambi i paesi, un NO secco. Allora fu lo stesso Juncker, vista la mala parata, ad optare per «una pausa di riflessione» sul proseguimento delle procedure di ratifica della "Costituzione" europea e, in contemporanea, l'allora Presidente francese Jacques Chirac propose la convocazione di un vertice straordinario per discutere del futuro dell'Ue.
In tanti abbiamo dato quasi per scontati passi del genere. L'UE ha perso uno dei paesi membri, dunque c'è qualcosa che non va. Riflettiamoci! Forse occorre lanciare una nuova fase nel lungo e complesso processo di costruzione europea. Pensiamoci! Può darsi che sia il caso di ricorrere a modifiche del Trattato di Lisbona, magari attraverso l'attivazione della "Procedura di revisione ordinaria" che consente, non solo alla Commissione e al Parlamento europeo ma anche ad ogni Stato membro, di presentare una proposta di modifica dei trattati al Consiglio.....Nulla.
Venerdì scorso il Presidente del Parlamento Europeo Schulz, il Presidente del Consiglio europeo, il Polacco Tusk e il Primo ministro Olandese Rutte si sono incontrati a Bruxelles su invito del Presidente della Commissione europea Juncker, al fine di discutere del risultato del referendum nel Regno Unito.
Con freddo cinismo hanno rilasciato la dichiarazione congiunta che vi allego.
In sintesi: noi andiamo avanti cosi'. Non e' successo nulla. I Brits si sbrighino ad andarsene.
Ed il mio pensiero va anche ai tanti, cari, vecchi amici britannici a Bruxelles con cui ho condiviso anni di passione per il progetto Europeo. Un progetto che vedevamo nascere sotto ai nostri occhi anche con il nostro contributo. Penso ora a quelle persone costrette a vendere la propria casa, a svuotare il proprio ufficio, a salutare i propri amici e colleghi. Penso ai pub di Bruxelles senza di loro ed alle sonore sbronze che ho condiviso con loro.....
In un Europa diversa tutto questo non sarebbe accaduto.
Quest'Europa non e' un granché.
Hi guys
Dichiarazione congiunta sull'esito del referendum nel Regno Unito
"In un processo libero e democratico i cittadini britannici hanno espresso il loro desiderio di lasciare l'Unione europea. Ci rammarichiamo per questa decisione, ma la rispettiamo.
Questa situazione non ha precedenti, ma siamo uniti nella nostra risposta. Saremo forti e sosterremo i valori fondamentali dell'UE di promozione della pace e del benessere dei propri cittadini. L'Unione di 27 membri continuerà. L'Unione è il quadro del nostro futuro politico comune. Siamo uniti dalla storia, dalla geografia e da interessi comuni e svilupperemo la nostra cooperazione su queste basi. Affronteremo insieme le sfide comuni per creare crescita, aumentare la prosperità e garantire un ambiente sicuro per i nostri cittadini. Le istituzioni svolgeranno fino in fondo il loro ruolo per mantenere questi impegni.
Ora ci aspettiamo che il governo del Regno Unito attui la decisione del suo popolo nel più breve tempo possibile, per quanto questo processo possa essere doloroso. Qualsiasi ritardo prolungherebbe inutilmente l'incertezza. Esistono regole per procedere in modo ordinato. L'articolo 50 del trattato sull'Unione europea stabilisce la procedura da seguire qualora uno Stato membro decida di lasciare l'Unione europea. Siamo pronti ad avviare rapidamente i negoziati con il Regno Unito sui termini e le condizioni del suo recesso dall'UE. Finché questo processo negoziale non sarà concluso, il Regno Unito continuerà ad essere membro dell'Unione europea, con tutti i diritti e gli obblighi ivi connessi. In conformità ai trattati, ratificati dal Regno Unito, le normative dell'UE continuano ad avere pieno effetto sul e nel Regno Unito finché non sarà più membro dell'UE.
Come concordato, la "nuova intesa per il Regno Unito nell'Unione europea" raggiunta nel Consiglio europeo del 18-19 febbraio 2016 non prenderà effetto e cessa di esistere. Non ci sarà nessuna rinegoziazione.
Per quanto concerne il Regno Unito, auspichiamo che sarà un partner stretto dell'Unione europea in futuro. Ci aspettiamo che il Regno Unito formuli proposte a questo riguardo. Qualsiasi accordo, che sarà concluso con il Regno Unito quale paese terzo, dovrà rispecchiare gli interessi di entrambe le parti ed essere equilibrato in termini di diritti e obblighi."
Per saperne di più
Testo della dichiarazione congiunta (inglese)
Referendum del RU sull'appartenenza all'Unione europea: domande e risposte
Questa situazione non ha precedenti, ma siamo uniti nella nostra risposta. Saremo forti e sosterremo i valori fondamentali dell'UE di promozione della pace e del benessere dei propri cittadini. L'Unione di 27 membri continuerà. L'Unione è il quadro del nostro futuro politico comune. Siamo uniti dalla storia, dalla geografia e da interessi comuni e svilupperemo la nostra cooperazione su queste basi. Affronteremo insieme le sfide comuni per creare crescita, aumentare la prosperità e garantire un ambiente sicuro per i nostri cittadini. Le istituzioni svolgeranno fino in fondo il loro ruolo per mantenere questi impegni.
Ora ci aspettiamo che il governo del Regno Unito attui la decisione del suo popolo nel più breve tempo possibile, per quanto questo processo possa essere doloroso. Qualsiasi ritardo prolungherebbe inutilmente l'incertezza. Esistono regole per procedere in modo ordinato. L'articolo 50 del trattato sull'Unione europea stabilisce la procedura da seguire qualora uno Stato membro decida di lasciare l'Unione europea. Siamo pronti ad avviare rapidamente i negoziati con il Regno Unito sui termini e le condizioni del suo recesso dall'UE. Finché questo processo negoziale non sarà concluso, il Regno Unito continuerà ad essere membro dell'Unione europea, con tutti i diritti e gli obblighi ivi connessi. In conformità ai trattati, ratificati dal Regno Unito, le normative dell'UE continuano ad avere pieno effetto sul e nel Regno Unito finché non sarà più membro dell'UE.
Come concordato, la "nuova intesa per il Regno Unito nell'Unione europea" raggiunta nel Consiglio europeo del 18-19 febbraio 2016 non prenderà effetto e cessa di esistere. Non ci sarà nessuna rinegoziazione.
Per quanto concerne il Regno Unito, auspichiamo che sarà un partner stretto dell'Unione europea in futuro. Ci aspettiamo che il Regno Unito formuli proposte a questo riguardo. Qualsiasi accordo, che sarà concluso con il Regno Unito quale paese terzo, dovrà rispecchiare gli interessi di entrambe le parti ed essere equilibrato in termini di diritti e obblighi."
Per saperne di più
Testo della dichiarazione congiunta (inglese)
Referendum del RU sull'appartenenza all'Unione europea: domande e risposte