giovedì 30 giugno 2016

Il Brexit e la Sardegna fuori dall'Europa

Ecco il discorso di Nigel Farage, principale artefice del Brexit, dinanzi al Parlamento Europeo. Che piaccia o no, quest'uomo e il Popolo che lo ha seguito hanno segnato una tappa importante nella storia dell'Unione Europea.
Questa Unione Europea fará bene a rifletterci seriamente ed a cambiare registro. Se, tra qualche anno, i numeri daranno ragione a Farange e al Brexit...Per l'UE sará la fine.
 Intanto leggo con estrema preoccupazione le vergognose dichiarazioni rilasciate dai vertici della Regione Sarda, tutte tese a tranquillizzare i sardi allarmati dai possibili effetti economici del Brexit per la Sardegna. Un' Isola che, oggi, con l'Europa ha ben poco a che vedere, a parte i finanziamenti europei sprecati e le sonore multe ormai all'ordine del giorno. Vertici regionali che, per tranquillizzare un popolo che ritengono analfabeta, trattano con disinvoltura di "ideali europei" ai quali  "devono contribuire anche i sardi"
Sanno benissimo che non é cosí. Sanno fin troppo bene che la Sardegna, in base alla legge n. 18 del 24 gennaio 1979 che disciplina le “Elezioni dei rappresentanti dell´Italia per il Parlamento europeo” non puó, di fatto, eleggere in modo trasparente e democratico i propri rappresentanti in seno alla massima Assemblea europea. Quella legge, voluta e conservata con cura dalle lobby dei partiti - in particolare il PD -, fa si che é dai tempi di Mario Melis che la nostra Isola non esprime un euro-parlamentare degno di questo nome. 
Da diversi anni conduco la mia solitaria battaglia contro questa vergogna. É per questo che considero offensive le affermazioni di coloro che, sapendo di mentire, continuano a mantenere la Sardegna fuori dall'Europa...E non solo.