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La Commissione ha presentato una Comunicazione sulla costruzione di un'Europa sociale forte per transizioni giuste Tale comunicazione definisce le modalità con cui la politica sociale risponderà alle sfide e alle opportunità odierne, proponendo misure a livello dell'UE per i prossimi mesi e chiedendo un riscontro su ulteriori interventi a tutti i livelli nel settore dell'occupazione e dei diritti sociali. Si tratta della prima fase della consultazione delle parti sociali (imprese e sindacati) riguardante salari minimi equi per i lavoratori dell'UE.
Oggi
l'Europa è un luogo unico, in cui la prosperità, l'equità e un futuro
sostenibile sono obiettivi di pari importanza. In Europa godiamo di
tenori di vita tra i più elevati, di condizioni di lavoro tra le
migliori e di sistemi di protezione sociale tra i più efficaci al mondo.
Ciò premesso, gli europei devono far fronte a una serie di mutamenti,
quali la transizione a un'economia a impatto climatico zero, la
digitalizzazione e i cambiamenti demografici. Tali mutamenti
comporteranno nuove sfide e opportunità per la forza lavoro. Il Green
Deal europeo, la nostra nuova strategia di crescita, deve garantire che
l'Europa continui a ospitare i sistemi di protezione sociale più
avanzati al mondo e sia un polo dinamico di innovazione e
imprenditorialità competitiva.
La Comunicazione si basa sul pilastro europeo dei diritti sociali,
proclamato dalle istituzioni e dai leader dell'UE nel novembre 2017. La
Commissione invita tutti i paesi, le regioni e i partner dell'UE a
presentare le loro opinioni sulla via da seguire e i loro progetti per
raggiungere gli obiettivi del pilastro. Ciò contribuirà alla
preparazione del piano d'azione del 2021, che terrà conto di tutti i
contributi e sarà sottoposto ad approvazione al più alto livello
politico.
Tra le iniziative in programma che
daranno un contributo all'attuazione del pilastro dell'UE nel 2020 si annoverano:
- salari minimi equi per i lavoratori dell'UE;
- una strategia europea per la parità di genere e misure vincolanti per la trasparenza delle retribuzioni;
- l'aggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa;
- l'aggiornamento della garanzia per i giovani;
- un vertice sul lavoro mediante piattaforme digitali;
- un Libro verde sull'invecchiamento;
- una strategia per le persone con disabilità;
- una relazione demografica;
- un regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione.
Tali
iniziative si basano sul lavoro già svolto dall'UE in seguito alla
proclamazione del pilastro nel 2017. Ma l'intervento a livello dell'UE
da solo non basta. La chiave del successo è nelle mani delle autorità
nazionali, regionali e locali, nonché delle parti sociali e delle parti
interessate a tutti i livelli. Tutti gli europei dovrebbero avere le
stesse opportunità di prosperare: dobbiamo preservare, adattare e
migliorare ciò che i nostri genitori e i nostri nonni hanno costruito.
Consultazione sui salari minimi equi
Il
numero di persone occupate nell'UE registra un livello record, ma molti
lavoratori faticano ancora ad arrivare alla fine del mese. La
Presidente von der Leyen ha espresso il desiderio che tutti i lavoratori
della nostra Unione dispongano di un salario minimo equo che consenta
loro di vivere in modo dignitoso ovunque lavorino.
La
Commissione ha quindi avviato la prima fase della consultazione delle parti
sociali (imprese e sindacati) riguardante un salario minimo equo per i
lavoratori dell'UE. La Commissione è in ascolto: vogliamo sapere se le
parti sociali ritengono che sia necessario un intervento dell'UE e, in
tal caso, se desiderano negoziarlo tra loro.
Non
ci sarà un salario minimo uguale per tutti. Le eventuali proposte
rifletteranno le tradizioni nazionali, che si tratti di contratti
collettivi o disposizioni giuridiche. Alcuni paesi si avvalgono già di
sistemi eccellenti. La Commissione desidera garantire che tutti i
sistemi siano adeguati, dispongano di una copertura sufficiente,
prevedano una consultazione approfondita delle parti sociali e si
avvalgano di un opportuno meccanismo di aggiornamento.
Contesto
La
giustizia sociale è il fondamento dell'economia sociale di mercato
europea ed è al centro della nostra Unione. È alla base dell'idea che
l'equità sociale e la prosperità costituiscono i pilastri per costruire
una società resiliente dotata dei più elevati livelli di benessere nel
mondo.
È
un momento di grandi cambiamenti. I cambiamenti climatici e il degrado
ambientale ci obbligheranno ad adattare l'economia, l'industria, il modo
in cui viaggiamo e lavoriamo, ciò che acquistiamo e ciò che mangiamo.
Si prevede che nei prossimi 5 anni l'intelligenza artificiale e la
robotica da sole creeranno quasi 60 milioni di nuovi posti di lavoro nel
mondo, mentre molte occupazioni cambieranno o scompariranno
addirittura. La demografia europea sta cambiando: oggi viviamo più a
lungo e più sani, grazie al progresso della medicina e della salute
pubblica.
Questi
cambiamenti, queste opportunità e queste sfide interessano tutti i
paesi e tutti i cittadini europei. È quindi logico affrontarli insieme e
anticiparli. Il pilastro europeo dei diritti sociali è la nostra
risposta a queste ambizioni fondamentali. Esso esprime 20 principi e
diritti essenziali per mercati del lavoro e sistemi di protezione
sociale equi e ben funzionanti nell'Europa del XXI secolo.