sabato 9 maggio 2020

L'UE E IL TURISMO, CON UNO SGUARDO ALLA SARDEGNA

https://www.sasus.it/index.php/news/73-ue-e-turismo

Il settore del turismo a livello di Unione europea, nella sua definizione più stretta (in termini di fornitori tradizionali di viaggi e di servizi turistici), conta 2,3 milioni di imprese, principalmente piccole e medie (PMI), che danno lavoro a circa 12,3 milioni di persone.

Considerata la sua importanza, nel 2013 la Commissione ha creato un osservatorio del turismo virtuale per coordinare la raccolta e la conservazione delle informazioni e garantire una maggiore sinergia tra i diversi livelli politici nel settore del turismo. 

Ecco ulteriori dati a livello europeo:

Nel 2014 un'impresa su 10 dell'economia commerciale non finanziaria europea apparteneva all'industria del turismo.  Nel 2018 il settore dei viaggi e del turismo ha contribuito direttamente al PIL dell'Unione per il 3,9%, occupando il 5,1% della popolazione attiva totale (pari a 11,9 milioni di persone). Se si considerano gli stretti legami con altri settori economici, questo contributo aumenta ulteriormente (più del 10,3% del prodotto interno lordo (PIL) e almeno l'11,7% dell'occupazione totale, il che corrisponde a 27,3 milioni di lavoratori). Nel 2019, secondo il Rapporto "Tourism Satellite Accounts in Europe", sono stati creati 16,5 milioni di posti di lavoro relativi all'attività turistica in 15 Paesi dell'Unione europea e, tra questi, in cima alla classifica c'è l'Italia con 4,2 milioni di posti di lavoro nati grazie al settore turistico. Nel 2019 il numero di notti trascorse in alloggi turistici nell'Unione europea avrebbe raggiunto oltre 3,2 miliardi, in aumento del 2,4% rispetto al 2018. Eurostat  stima che dal 2009, c'è stato un importante aumento del numero di notti trascorse in strutture  turistiche nell'UE: nel 2019 il primo posto va alla Spagna (469 milioni di notti, +0,5% rispetto al 2018), seguita dalla Francia (446 milioni, +0,8%), dalla Germania (436 milioni, +4,0%), dall' Italia (433 milioni, +0,9%) e dal Regno Unito (375 milioni, +5,7%).  Peraltro, il settore del turismo assume sempre di più importanza a livello di UE anche perchè consente di perseguire obiettivi di più ampia portata soprattutto in materia di occupazione e tutela e valorizzazione dell'ambiente e dei nostri territori. In particolare, la dimensione ambientale e gli ambiti del turismo sostenibile, responsabile e etico acquisiranno una sempre maggiore rilevanza. Il Parlamento europeo ha di recente pubblicato uno studio dal titolo «Sovraffollamento turistico: impatto e possibili risposte politiche».
Per quanto concerne i dati sul turismo in Sardegna, questo varrebbe solo il 7 percento dell'intero prodotto interno dell’Isola. Stime recenti affermano che il comparto, con una gestione diversa e programmata a livello regionale, potrebbe raggiungere il 20 percento del prodotto interno lordo dell'Isola. 

Intervento dell'UE nel settore del Turismo

A. Politica generale

Dal Consiglio europeo del 21 giugno 1999 sul tema «turismo e occupazione», l'Unione presta maggiore attenzione al contributo che il turismo dà all'occupazione in Europa. Nella comunicazione dal titolo «Un approccio di cooperazione per il futuro del turismo europeo» (COM(2001)665), la Commissione proponeva un quadro di azione e misure volte a stimolare l'industria turistica dell'UE. La risoluzione del Consiglio, del 21 maggio 2002, sul futuro del turismo ha confermato l'approccio dell'esecutivo e ha dato nuovo impulso alla cooperazione tra soggetti pubblici e privati nel settore turistico dell'UE per rendere l'Europa la principale destinazione turistica.
Su tale base, la Commissione ha quindi attuato tutta una serie di misure e di azioni. Ad esempio, come conseguenza diretta di questa strategia, vengono di seguito citati:
Sin dal 2001 la Commissione ha pubblicato diverse comunicazioni sui suoi orientamenti politici per lo sviluppo del settore turistico. Tra queste:
Il Parlamento europeo ha di recente pubblicato uno studio dal titolo «European tourism:recent developments and future challenges» (Turismo europeo: sviluppi recenti e sfide future).

B. Misure particolari

1. Nell'interesse dei turisti viaggiatori e/o vacanzieri
Si tratta di misure che facilitano l'attraversamento delle frontiere, proteggendo la salute e la sicurezza nonché gli interessi materiali dei viaggiatori. Tra queste misure figurano la raccomandazione del Consiglio 86/666/CEE per la protezione antincendio degli alberghi già esistenti, la direttiva 2008/122/CE relativa all'utilizzo della multiproprietà e la direttiva (UE) 2015/2302 relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati. A ciò si aggiunge l'adozione di regolamenti in materia di diritti dei passeggeri in tutti i settori dei trasporti (vedasi scheda 2.2.3). La direttiva 2006/7/CE del 15 febbraio 2006 relativa alla gestione della qualità delle acque è un esempio di nesso tra turismo e altri settori di competenza dell'Unione. Ha abrogato la direttiva 76/160/CEE il 31 dicembre 2014, nell'interesse di gruppi mirati o soggetti prioritari.
La Commissione, su richiesta del Parlamento, ha lanciato numerose iniziative su temi di attualità a favore del turismo europeo.
Tra le altre, l'iniziativa «Eden» incentrata sulla promozione delle destinazioni turistiche europee di eccellenza, destinazioni emergenti ancora poco conosciute, ma rispettose dei principi della sostenibilità. Il finanziamento per l'azione preparatoria è scaduto nel 2011, ma la Commissione prosegue nell'attuazione dell'iniziativa nell'ambito del programma per la competitività delle imprese e delle PMI (COSME).
Un'altra iniziativa volta a promuovere il turismo sociale, «Calypso», è incentrata sul turismo per anziani, giovani adulti svantaggiati, famiglie indigenti e persone con mobilità ridotta. L'obiettivo è consentire a quante più persone possibile di andare in vacanza contribuendo nel contempo a lottare contro gli squilibri stagionali. Il programma ha consentito il cofinanziamento di diversi partenariati transnazionali tesi a promuovere la cooperazione e i meccanismi di scambio nel settore del turismo sociale. Tra le altre azioni, l'UE ha sostenuto la creazione di una piattaforma e-Calypso, che collega l'offerta e la domanda di vacanze turistiche socialmente inclusive.
Il programma «Turismo sostenibile», che include il percorso europeo della cortina di ferro o «The Green Belt» (6 800 km di percorso che va dal mare di Barents fino al mar Nero), si prefiggeva l'obiettivo di promuovere la trasformazione dell'antica cortina di ferro in una rete transfrontaliera di piste ciclabili o aree pedonali. Per una valutazione dei circuiti «Eurovelo» — una rete di 14 «percorsi ciclabili» a lunga distanza gestita dalla Federazione europea dei ciclisti — si veda l'aggiornamento (2012) dello studio del Parlamento europeo sulla rete europea degli itinerari in bici.
L'UE cofinanzia inoltre progetti transfrontalieri di turismo sostenibile con l'obiettivo di diversificare l'offerta del turismo europeo. Ad esempio, è stato lanciato un bando di gara (19 luglio 2018) nel quadro del programma COSME per promuovere e sviluppare prodotti turistici tematici transnazionali sfruttando le sinergie tra il turismo e i settori culturali e creativi.
Sotto l'egida di COSME sono state avviate diverse altre iniziative. Tra queste:
  • sostenere una crescita competitiva e sostenibile nel settore turistico (2017);
  • promuovere e sviluppare prodotti e servizi nei settori dello sport e del benessere, nonché sostenere il patrimonio culturale e industriale europeo (2015);
  • facilitare i flussi turistici transnazionali dell'UE per gli anziani e i giovani nella bassa e media stagione (2014) e
  • massimizzare le sinergie tra il turismo e le industrie creative e di alta gamma (2014).
2. Finanziamenti europei alle regioni nel settore turistico e del turismo responsabile
Le regioni sono le istituzioni nazionali più strategiche per sviluppare in modo sostenibile il turismo e stimolare la competitività delle destinazioni europee. La Commissione sostiene altresì la creazione di reti tra le principali regioni turistiche europee. Nel luglio 2009 è stata istituita NECSTouR, una rete aperta delle regioni turistiche europee, per servire da piattaforma di scambi di conoscenze e soluzioni innovative in materia di turismo sostenibile e competitivo.
Per quanto riguarda il contributo che il turismo apporta allo sviluppo regionale e all'occupazione, l'Unione offre una serie di fonti di finanziamento: il FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per il finanziamento di progetti sostenibili legati al turismo, il programma Interreg, il Fondo di coesione per il finanziamento di infrastrutture nei settori dell'ambiente e dei trasporti, il Fondo Sociale Europeo - FSE - per l'occupazione, il Fondo Agricolo e di Sviluppo Rurale - FEASR per la diversificazione dell'economia rurale, il Fondo per la Pesca - FEP, per l'Ittiturismo
3. Altre misure mirate
La Cina è uno dei mercati in più rapida crescita e uno dei più importanti per l'UE, per questo, nel 2018 l'Unione europea ha deciso di indire l'Anno del turismo UE-Cina. L'Anno mirava a promuovere destinazioni meno note, a migliorare le esperienze di viaggio e turismo, a favorire la cooperazione economica, nonché a incoraggiare i progressi in materia di facilitazione per il rilascio dei visti e di connettività aerea.
La Commissione europea organizza inoltre vari eventi in materia come, ad esempio, la conferenza sul turismo tenutasi a Bruxelles il 19 marzo 2019.

@@@@@

In relazione alla Sardegna, il sostegno  finanziario più importante  in materia di turismo è costituito dal Programma Operativo Regionale (POR) del FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. La strategia di sviluppo regionale del POR è articolata in sette Assi o Priorità di intervento:
Asse I - Società dell’informazione
Asse II - Inclusione, servizi sociali, istruzione e legalità
Asse III - Energia
Asse IV - Ambiente, attrattività naturale culturale e turismo
Asse V - Sviluppo urbano
Asse VI - Competitività
Asse VII - Assistenza tecnica.

Degli oltre 930 milioni di € disponibili tramite il POR, circa 164 milioni sono destinati alla valorizzazione turistica e culturale. In ogni caso il settore del Turismo può beneficiare anche del sostegno finanziario a valere su altri assi del POR, ad esempio in relazione alla competitività delle PMI turistiche.

Qui di seguito un'estratto del POR FESR Sardegna 2014-2020 relativo alla "Valorizzazione turistica e culturale".

"Scenario di riferimento e lezioni dell’esperienza"

La Sardegna si caratterizza per la presenza di importanti beni culturali (materiali e immateriali) espressione di un significativo patrimonio identitario e dell'eredità storica e archeologica dell’isola. A fronte di tale patrimonio naturale e culturale, la Sardegna non ha ancora pienamente valorizzato le proprie risorse, soprattutto in termini di organizzazione della gestione e di ampiezza della fruizione. Fra le debolezze che hanno caratterizzato le programmazioni precedenti si rileva la frammentazione degli interventi, la carenza di progetti di qualità, la mancata identificazione a monte di priorità strategiche e territoriali nonché del necessario corredo di piani di gestione e manutenzione in termini di costi e responsabilità. Tali debolezze non hanno consentito al comparto dei beni
culturali di generare una “massa critica” in grado di accrescere la competitività del sistema regionale nel suo complesso. Il Turismo rappresenta un settore strategico con ampie potenzialità in termini di crescita economica, creazione di occupazione, diversificazione della struttura produttiva, salvaguardia delle specificità culturali, tutela e valorizzazione dell’ambiente. Nonostante i dati relativi alla domanda turistica evidenzino segnali di ripresa le potenzialità del settore, non sono state ancora sfruttate in maniera soddisfacente. Si registrano problemi sia dal lato della domanda, che mostra uno squilibrio temporale, con una concentrazione di presenze turistiche nei mesi tra giugno e settembre (circa l'83%) e un picco massimo nel mese di agosto, sia da quello dell’offerta, che evidenzia una capacità ricettiva, in massima parte localizzata lungo la fascia costiera e una inadeguata consistenza e funzionalità degli esercizi ricettivi in termini di standard e comfort offerti in bassa stagione. Inoltre, risulta insufficiente l’offerta di servizi al turista in prossimità degli attrattori culturali e turistici, al pari della promozione dei luoghi del turismo attivo o naturalistico, del turismo culturale, dei siti identitari e dei beni culturali. La Regione si è dotata in anni recenti di una pianificazione del settore attraverso le “Linee guida strategiche triennali per il Turismo (2013 – 2015)” che stanno orientando la programmazione; ha inoltre in corso di elaborazione un Piano regionale per il Turismo per la definizione di obiettivi e interventi di lungo termine.

Strategia

La strategia regionale intende valorizzare il vantaggio competitivo insito nella qualità e varietà degli attrattori ambientali e nella ricchezza e unicità del patrimonio culturale materiale e immateriale della Sardegna, attraverso un approccio di sistema mirato a promuovere le potenzialità delle risorse locali, migliorando le condizioni di conoscenza e la fruizione collettiva e individuale. Sulla base della vision "Sardegna: Isola della qualità della vita”, finalizzata a rafforzare l'immagine dell’Isola, si valorizzeranno gli asset naturali e culturali con un approccio più selettivo rispetto alle passate programmazioni. Le azioni saranno concentrate su contesti e risorse maggiormente in grado di tradurre le iniziative di valorizzazione in concrete occasioni di sviluppo e rafforzamento delle economie locali. 
La strategia di riposizionamento dell'offerta turistica regionale mira a creare e ottimizzare i poli di attrazione ambientali, culturali e turistici a partire dalle principali aree protette individuate (parchi nazionali, regionali, aree marine protette, siti Natura 2000), in sinergia con le valenze culturali, creando una "massa critica" per migliorare la competitività e l’attrattività turistica, in un'ottica di turismo sostenibile. Le “aree di rilevanza strategica”, in cui agire prioritariamente con interventi di valorizzazione turistica, sono state selezionate attraverso un’analisi multilayer che ha consentito di rilevare nelle aree di importanza naturalistica e nei territori limitrofi, la densità degli attrattori culturali, delle attività turistiche e dei principali servizi (ristoranti tipici, agriturismi, bed and breakfast, negozi storici). L'analisi è stata corredata da un esame della concentrazione degli arrivi e delle presenze turistiche nei diversi ambiti di riferimento, ed è stata svolta in stretto collegamento con l’attuazione dell’approccio territoriale alle aree interne definito a livello nazionale e regionale (SNAI e SRAI). La mappatura delle aree di rilevanza strategica è stata frutto di un processo di concertazione con gli Assessorati competenti in materia ambientale, culturale e turistica.
Le macro aree di rilevanza strategica individuate con l’analisi citata sono dieci (si veda in proposito l’Allegato cartografico al POR); la lettura delle mappe con un criterio che tenesse conto congiuntamente della maggiore vocazione culturale e della necessità di avviare percorsi di valorizzazione turistica, ha consentito di individuare due aree sperimentali sulle quali si interverrà prioritariamente, con bandi o con specifici atti di programmazione:
- il territorio dei Comuni del Parco Regionale di Tepilora e del sito della Rete Natura 2000 del Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei – Su Sercone, nonché i territori dei comuni ad essi limitrofi;
- il territorio dei comuni dell'Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola del Mal di Ventre, nonché i territori dei comuni ad essi limitrofi.
Altre aree di concentrazione degli interventi saranno individuate dal percorso di Programmazione Territoriale di cui alla DGR 9/22 del 10.03.2015; la pianificazione degli interventi in materia di turismo sostenibile si delineerà attraverso un approccio bottom up sulla base della progettualità espressa dalle aree del territorio regionale che si candideranno rispondendo all’Avviso per la manifestazione di interesse pubblicato ai sensi della citata DGR. Questo approccio alla programmazione territoriale mutua il modello della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), con una declinazione fortemente ancorata alle caratteristiche del contesto regionale. Sui territori selezionati saranno adottati approcci adeguati al diverso grado di sviluppo turistico, della natura e delle caratteristiche dell’area e dei differenti bisogni da intercettare per promuovere le potenzialità presenti nell’area. Nelle aree ad elevato valore naturalistico si centrerà la strategia sull’obiettivo di creare e/o potenziare i servizi di fruizione, ricettività e accoglienza dei visitatori, valorizzando le eccellenze culturali; nei poli di attrazione turistica a vocazione prevalentemente balneare, il riposizionamento competitivo dovrà essere realizzato attraverso policy che integrino e mettano a sistema la dotazione delle risorse culturali, naturalistiche dei servizi e delle attività turistiche e ricettive. In tali aree, vocate alla tutela e al rispetto dell’ambiente, si punterà a sviluppare forme di fruizione, quali il “turismo attivo”, che stimolino la domanda turistica di tipo naturalistico, attenta al problema dell’eco-compatibilità e della qualità ambientale. L’obiettivo è quello di diversificare l'offerta turistica regionale, riducendo la concentrazione temporale e territoriale della domanda (destagionalizzazione). Sarà quindi possibile innescare processi virtuosi di contenimento degli impatti ambientali legati al turismo e di integrazione tra il settore turistico e gli altri settori produttivi, migliorando la qualità dei servizi e la capacità di attrazione di turisti, in particolare stranieri (flussi “qualificati” di visitatori). Tale percorso sarà fortemente integrato con il processo di valorizzazione dei territori dell'interno, dei borghi, del patrimonio storico-archeologico e identitario.
In sintesi, la strategia turistica sarà orientata al perseguimento dei seguenti obiettivi:  
(i) migliorare la fruizione e gestione integrata degli attrattori ambientali in connessione con
gli attrattori culturali e i servizi turistici per l'incremento dell'attrattività territoriale;
(ii) aumentare i flussi “qualificati di visitatori”;
(iii) consolidare i flussi turistici nei mesi estivi e incrementarli nei mesi non estivi, in termini di arrivi e presenze. Tali obiettivi scaturiranno:
- dalla capacità della filiera turistica di integrare i propri elementi di offerta secondo le esigenze della domanda caratterizzata dalla richiesta continua di prodotti specifici.
- dalla disponibilità dei dati informativi che riguardano l'evoluzione del mercato, con particolare riferimento ai mercati caratterizzati da rapide trasformazioni affinché si possa agire con facilità sulla costruzione dei prodotti turistici che il mercato richiede anche attraverso un'analisi della customersatisfaction. La strategia, inoltre, rifletterà la vision espressa nella S3, nella quale sono allo studio dei percorsi di scoperta imprenditoriale per individuare soluzioni innovative di intercettazione della domanda turistica dei target di interesse per la Sardegna (pantere grigie, millenials, bleasure) e di integrazione con gli altri settori di specializzazione intelligente. Data la complessità e varietà dei problemi evidenziati dall’analisi in materia di turismo e cultura, la Regione ha avviato un processo di riorganizzazione della governance, soprattutto nell'ottica di una visione unitaria delle risorse da valorizzare nell’attivazione di percorsi qualificati di attrazione di turisti e visitatori. 


 
Si ringrazia il Parlamento europeo e, in particolare: Esteban Coito, Benjamin Klaus e Wilhelm Blaser.

LA RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA (E NON SOLO) SULL'UE

Mancano meno di 2 mesi al 9 maggio "Festa dell'Europa". Ma non c'è nulla da festeggiare

  9 maggio 1950, cinque anni prima terminava la II guerra mondiale. Mentre i paesi europei cercavano di riprendersi dalle sue devastanti con...