sabato 5 aprile 2014

Cosi' si uccidono le aziende e si suicidano gli imprenditori.

Nei paesi civili ogni impresa e' un tesoro. Ogni -vero- imprenditore, dal piu' piccolo sino al piu' grande, viene seguito, sostenuto e coccolato perche' ha un ruolo fondamentale nella societa'. Da' lavoro, sviluppa l'indotto intorno a se, crea valore aggiunto nel luogo dove lavora e sostiene il sistema pagando le tasse. Con quelle tasse paga anche i servizi che gli vengono resi puntualmente. Quando, ancora giovane, creai la mia prima impresa a Bruxelles, il Presidente della Camera di Commercio ci invito' da lui per un cocktail di benvenuto, nel corso del quale ci presento' il suo staff e ci illustro' i servizi di cui potevamo beneficiare.
Quando ho creato la mia azienda qui, gli unici contatti che ho avuto con la Camera di Commercio sono stati:
- una telefonata fatta da me a loro per lamentare il grave ritardo nell'iscrizione della mia azienda alla Camera di Commercio. Ritardo che ci impediva di presentare al Comune la domanda di avvio dell'impresa mentre pagavamo gia' affitto di locali, tasse, etc... Solo dopo essere stato obbligato, mio malgrado, a sfoderare il mio titolo di Avvocato e a seguito della minaccia di fargli causa ricevetti, dopo qualche ora, la conferma dell'iscrizione!
- una raccomandata A/R dove ci INTIMAVANO in modo minaccioso di pagare una somma di danaro che, a seguito di verifica fatta dal nostro commercialista, risulto' non dovuta.
Per non parlare dei rapporti con altri soggetti con cui, purtroppo, dobbiamo avere a che fare quasi quotidianamente. Enti che dovrebbero erogare servizi e fornire assistenza puntuale e qualificata e che, al contrario, sono incapaci di gestire una busta dell'immondezza ma sembra che ti facciano una favore a stare li, dietro ad uno sportello, ad ascoltare dei rompicoglioni.
Il sistema regionale perde ogni giorno centinaia di posti lavoro.
Noi, piccole aziendine invisibili e maltrattate, ogni giorno creiamo posti di lavoro, favoriamo l'indotto intorno a noi e cerchiamo di migliorare cio' che ci sta intorno. Ciononostante subiamo quotidianamente le angherie di chi, invece, dovrebbe sostenerci e agevolare il nostro lavoro.
Ormai e' abitudine comune e diffusa quella di NON rispondere alle richieste (anche via PEC o raccomandata a/r) ed alle sollecitazioni dei cittadini e degli imprenditori. Nei paesi civili qualsiasi pubblica amministrazione, a qualunque livello, NON si permetterebbe' mai e poi mai di NON rispondere' ad una richiesta fatta dai cittadini, per quanto assurda essa sia. E questo sia che ci si rivolga al Re, al Presidente della Repubblica o al funzionario del Comune piu' piccolo.
Per il resto paghiamo TARES, IMU, TARSU, ICI, PICI, PUCI, IRAP, INPS, INAIL etc..
Sappiamo bene che paghiamo, paghiamo e paghiamo senza avere un minimo di servizio in cambio.
Siamo consapevoli di essere solo polli da spennare.
Siamo ben consapevoli che i nostri sudati quattrini vanno a sostenere stipendi, costi inutili e alimentare clientelismo e spreco di danaro pubblico.
Siamo anche consapevoli che qui da noi, per avviare un'azienda occorre evitare acuratamente qualunque relazione di debito con le banche e, tantomeno, ricorrere al sostegno degli enti pubblici; a meno che, anziche' IMPRENDITORE, tu non sia un PREDATORE...Allora stai pur certo che hai tutte le porte spalancate.
Sappiamo bene che per avere un servizio nei tempi e nei modi giusti bisogna "conoscere qualcuno".
Se non ce la fai con i tuoi mezzi e non sei abbastanza forte per reggere tutto cio'....E' meglio lasciar perdere.