giovedì 22 maggio 2014

I 4 PUNTI PER PORTARE L'EUROPA IN SARDEGNA

1) EVITARE ACURATAMENTE DI LEGITTIMARE IL SISTEMA CHE CI VIENE IMPOSTO.
Cio' e' possibile unicamente dando un segnale FORTE e DECISO: NON ANDANDO A VOTARE IL 25 DI MAGGIO e, in ogni caso, sino a quando non verrà modificata la legge n. 18 del 24 gennaio 1979, che disciplina le “Elezioni dei rappresentanti dell´Italia per il Parlamento europeo”. Quella legge, voluta e conservata con cura dalle lobby dei partiti, costringe la Sardegna in un collegio unico “delle Isole” con la Sicilia, facendo della nostra Isola la Regione meno rappresentata in Europa. E' una questione di RISPETTO per una Regione che tanto ha dato e ancora tanto ha da dare all'Europa e che non merita di vedersi, di fatto, privare impunemente del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del PE (Carta Europea dei diritti fondamentali dell'UE, art.39) o veder limitata da un sistema becero e mafioso, la propria "libera espressione sulla scelta del corpo legislativo" (CEDU, art.3).
2) ORGANIZZARE IL SITEMA REGIONALE.
L'Europa non e' uno scherzo!  Se e' vero che oltre il 90% della legislazione che applichiamo proviene dall'UE non possiamo continuare a lasciare tutto nelle mani di persone incapaci e senza scrupoli, che mirano unicamente all'interesse loro e delle lobby che le sostengono. LA CRISI SONO LORO!!
Cio' che si discute e decide a Bruxelles DEVE essere discusso e analizzato nel nostro Consiglio regionale e nei nostri consigli comunali, con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle associazioni, cosi come si fa per la legislazione nazionale e regionale. Dobbiamo dire la nostra su tutto cio' che, direttamente o indirettamente, e' in grado di avere ripercussioni sul nostro benessere e sul futuro nostro e dei nostri figli. BASTA! Smettiamola di prendere per buono tutto cio' che proviene dall'UE!!!  NON E' LA SARDEGNA CHE DEVE ENTRARE IN EUROPA (qualcuno si dimentica che siamo tra i membri fondatori)!  E' L'EUROPA CHE DEVE ENTRARE IN SARDEGNA!!! Per questo, come si fa nella gran parte dei paesi civili, occorre rivedere il nostro sistema di relazioni internazionali e con l'UE, STRUTTURANDO UNA NOSTRA LOBBY A BRUXELLES, tale da assicurare una presenza costante e qualificata laddove vengono trattate, direttamente o indirettamente, questioni legate ai nostri interessi.
3) Una volta modificata la legge e organizzato il nostro sistema: PARTECIPARE 
ATTIVAMENTE ALLE PROSSIME ELEZIONI DEL PE NEL 2019, organizzando una VERA campagna elettorale e ELEZIONI LIBERE E DEMOCRATICHE, invece della pagliacciata da pseudo-dittatura a cui vorrebero farci partecipare quest'anno.
4) Impegnarci a mandare a Strasburgo persone serie e preparate che abbiano a cuore l'Europa e gli interessi della nostra Isola. Cio' significa poter contare su persone CONVINTE DELLA NECESSITA' DI AVVIARE IN EUROPA UN CONCRETO PROCESSO DI RIFORME DEMOCRATICHE, non piu' nella direzione del MERCATO ma della POLITICA, cosa che non avviene da decenni. L'EURO e le politiche economiche europee HANNO FALLITO proprio per questo! Non esiste MONETA, eurozona o economia che funzioni senza la POLITICA, senza la DEMOCRAZIA, senza ISTITUZIONI che rappresentano veramente i cittadini.
Purtroppo un tale processo NON puo' essere avviato SENZA la partecipazione attiva dei popoli europei, sinora tenuti all'oscuro o, peggio ancora, esclusi - come in Sardegna - dal funzionamento del sistema. 
Occorre dunque impegnarci tutti in prima persona per smantellare definitivamente il bel giocattolino che i governi europei si sono costruiti a nostra insaputa. Un giocattolo che consente loro di far passare dalla finestra europea tutto cio che non entrerà mai dalla porta nazionale.
Un primo passo importante lo possiamo fare noi, in Sardegna, NON ANDANDO A VOTARE IL 25 DI MAGGIO PROSSIMO.
Io il 25 saro' a Bruxelles, a manifestare il mio silenzioso disappunto davanti al Consiglio dei ministri dell'UE.