sabato 12 dicembre 2015

ECCO LA NUOVA SARDEGNA CHE CI ATTENDE...


Fortunatamente aumenta la sensibilita' della gente rispetto ai problemi climatici che, ovviamente, riguardano anche la nostra Isola. 
Ma ecco un mio provocatorio post del 2007!!.....
Basta soffrire il problema dello spopolamento e della valorizzazione delle zone interne. Stop definitivo alle dure ed estenuanti lotte per tutelare le nostre coste dalle speculazioni edilizie. Niente più inutili riunioni o noiosi pranzi di lavoro tra impresari e amministratori, per spartirsi fettine di costa ancora vergine, qualche necropoli, una minieruccia o una servitù militare. Niente più passeggiate sulle banchine di Porto Cervo, ad invidiare ville e yachts pieni di ricchi, calciatori e veline. Niente più valanghe di quattrini spesi inutilmente per infrastrutture turistiche inutili o mal utilizzate. Risolto definitivamente il problema delle servitù militari e quello di riuscire a riconvertire pescatori inconvertibili. Basta arrabattarsi per trovare le risorse necessarie a mantenere in vita tutte quelle province; una basta e avanza. Era diventato troppo difficile gestire una terra tanto grande con così pochi abitanti. Finalmente, poca terra per poca gente! Il Piano paesaggistico richiederà qualche giornata di lavoro, e così l'elaborazione e l'approvazione di tutti i nostri programmi di sviluppo. La Progettazione Integrata cambierà nome, diventerà Riduzione Integrata. La SARAS non farà più schizzare in alto il nostro PIL e continueremo a stare nell'obiettivouno?.
La natura sa essere tremenda contro chi la maltratta. Ma a noi sardi è andata bene. Ecco come sarà nel 2020, esattamente tra circa tredici anni. Bella vero? Si direbbe: pitticchedda ma tottu succi?! Una Sardegna a misura di sardo.
Considerata l’autorevolezza delle ricerche svolte dalla Commissione europea e dal Governo Britannico é auspicabile che in tutti gli ambienti politici e imprenditoriali isolani venga avviata una seria riflessione su come valorizzare appieno questo gioiellino; chiedendosi se vale la pena di continuare a investire per fare cose in zone che tra qualche anno verranno inghiottite dal Mediterraneo. Forse è anche meglio iniziare a ragionare sul luogo che ospiterà il bellissimo Museo Mediterraneo dell'Arte Nuragica e contemporanea, visto che S. Elia e buona parte di Cagliari non ci saranno più.