lunedì 4 luglio 2016

Luxleaks, Junker, le multinazionali e il Parlamento europeo

Il Parlamento europeo tratta dei whistleblowers (informatori), dopo che i giudici lussemburghesi hanno condannato Antoine Deltour e Raphael Halet, i due uomini grazie ai quali è venuto a galla il caso denominato "Luxleaks", in cui sarebbe coinvolto il lussemburghese Jean Claude Juncker, attuale Presidente della Commissione europea. 

Costui, quando era premier del Granducato di Lussemburgo, avrebbe permesso a oltre 300 multinazionali di eludere tasse per diversi miliardi di euro. I due analisti finanziari Deltour e Halet, che lavoravano per la Pricewaterhouse Coopers, una delle societá di consulenza finanziaria piú importanti al mondo, nell'anno 2010  si sono scaricati nelle loro pendrive migliaia di documenti riservatissimi come, ad esempio, i famigerati contratti sui "tax rulings", gli accordi fiscali segreti stipulati tra il governo del Lussemburgo, in quel periodo guidato dall'attuale Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, e circa 340 multinazionali di tutto il mondo quali: PepsiCola, Ikea, Fiat, Amazon, Apple.....Mentre il Lussemburgo prepara una legge per evitare che cose del genere non si ripetano (nel senso che non vengano piú a galla), i due "whistleblowers" non sconteranno la pena in carcere poiché incensurati. 

Il Parlamento europeo, intanto, ha istituito una commissione speciale per "esaminare le strategie di elusione fiscale delle aziende" e chiedere "raccomandazioni alla Commissione europea che garantiscano che le multinazionali paghino la giusta quantità di imposte". La massima Assemblea europea ha anche chiesto, ripetutamente, una protezione migliore degli informatori (whistleblowers), per impedire loro di essere perseguiti legalmente se le informazioni che essi rivelano rientrano nel pubblico interesse. 

Queste raccomandazioni sono all'ordine del giorno della seduta in corso e contenute nelle risoluzioni TAXE1 e TAXE2.