La Politica Agricola Comune (PAC), la longeva nonnina delle politiche dell'Unione europea, deve necessariamente affrontare un'incisiva operazione di restyling e non solo. Da ammodernare e semplificare,  dovrebbe essere posta nelle condizioni di rispondere adeguatamente alle impegnative sfide sociali, politiche,  economiche e ambientali in Epoca di globalizzazione e di crisi.
A tale scopo, la Commissione europea ha avviato da qualche giorno una prima fase di consultazione pubblica che resterà aperta per 12  settimane, consentendo agli agricoltori, ai cittadini, alle  organizzazioni e alle altre parti interessate di esprimersi sul futuro  della politica agricola comune. I contributi ricevuti  aiuteranno le istituzioni europee a definire le future priorità di una tra le principali politiche europee che, come è noto, assorbe una parte importante del Bilancio UE. 
Annunciando il processo di consultazione, Phil Hogan, Commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: "Oggi  iniziamo a muovere i prossimi passi verso la modernizzazione e la  semplificazione della politica agricola comune per il XXI secolo. Con  l'avvio di questa consultazione pubblica chiediamo a tutte le parti in  causa e a coloro che sono interessati al futuro dell'alimentazione e  dell'agricoltura in Europa di partecipare alla definizione di una  politica per tutti i cittadini europei. 
La Commissione si avvarrà dei contributi  forniti dalla consultazione per redigere una comunicazione, prevista  per la fine del 2017, contenente un bilancio dell'attuale funzionamento  della politica agricola comune e possibili opzioni politiche per il  futuro fondate su prove affidabili.
I risultati della consultazione pubblica saranno pubblicati online e presentati dal Commissario Hogan nell'ambito di una conferenza prevista a Bruxelles nel luglio 2017.
Contesto
Varata  nel 1962, la politica agricola comune è una delle politiche di più  lunga tradizione dell'UE e si è evoluta negli anni per rispondere alle  mutevoli sfide dei mercati agricoli. Benché le riforme più recenti  risalgano al 2013, vari importanti sviluppi registrati successivamente,  tra cui l'aumento dell'incertezza sui mercati, il calo dei prezzi e i  nuovi impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici e  sviluppo sostenibile, richiedono dalla politica agricola comune una  risposta più efficace.
Queste e altre sfide rendono essenziale che  la politica agricola comune sia modernizzata, semplificata per ridurre  ulteriormente gli oneri amministrativi e resa ancora più coerente con le  altre politiche dell'UE al fine di massimizzare il suo contributo alle  10 priorità politiche della Commissione, agli obiettivi di sviluppo  sostenibile e all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
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