mercoledì 6 dicembre 2017

APPUNTI SULLA CONFERENZA DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL: "I corridoi del Potere, dove il danaro incontra la politica"


Transparency International*

I corridoi del Potere, dove il danaro incontra la politica

 The corridors of power – where money meets politics

Bruxelles 6-7/12/2017 

APPUNTI** RELATIVI ALLA PRIMA GIORNATA

6/12/2017  

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Introduzione di Philippe LAMBERTS, Parlamento Europeo, Gruppo Verde/Alleanza libera europea- Copresidente - Belgio Ecologistes Confédérés pour l'Organisation de Luttes Originales.

COME TENERE PULITA LA POLITICA

Il discorso di apertura dell'iniziativa fa il punto sulla situazione in Europa evidenziando varie forme di comportamenti riconducibili alla CORRUZIONE e diverse, possibili, soluzioni. Si ritiene che la Politica « pulita » sia appannaggio delle democrazie europe più mature ma non è proprio così. Recentemente, in Belgio è stato possibile influenzare il processo decisionale relativo ad una legge varata per favorire gli interessi di un miliardario cazako. Questo non è che uno dei diversi aspetti in cui si manifesta il fenomeno della CORRUZIONE. Un'altro fenomeno, purtroppo diffuso in Europa, è quello del CONFLITTO DI INTERESSI. In seno allo stesso Parlamento Europeo avviene che gli assistenti parlamentari non possono svolgere attività retribuite se operano per il PE, mentre questo limite non è imposto agli stessi deputati che, invece, devono semplicemente, dichiararle e, spesso, non lo fanno. E' ovvio e scontato che chi guadagna qualcosa fuori del PE viene, o puó essere, influenzato, trovandosi in ogni caso in una situazione di conflitto di interessi. Un'altra forma di corruzione è quella INTELLETTUALE. Recentemente si parla sempre più di fake news, che altro non sono se non « corruzione della mente » che, in un modo o nell'altro, si riflette sulle decisioni politiche. Una delle priorità del Gruppo dei Verdi nel PE, che ha contribuito all'organizzazione di questa iniziativa, è contribuire al cambiamento nel modo di fare politica, impegnandosi per assicurare la TRASPARENZA, eliminare il clientelismo ed i conflitti di interesse e ristabilire la FIDUCIA DEI CITTADINI NELLE ISTITUZIONI, eliminando anche la possibilità di nascondersi dietro la posizione istituzionale ricoperta, per tutelare interessi diversi da quello pubblico. Il fatto di potersi celare dietro il paravento delle istituzioni favorisce indubbiamente comportamenti illeciti che, in mancanza di copertura e sapendo di « essere osservati », di certo non verrebbero attuati. Per questo, ad esempio, è importante che i cittadini facciano sentire direttamente la loro voce presso i deputati, ad esempio scrivendo loro per invitarli a prendere una decisione secondo coscenza e senza cedere alle pressioni delle lobby. Ciò da ai deputati l'impressione di « essere osservati » o « sotto controllo » e li incoraggia ad agire in modo giusto ed equo. Questo modo di fare si ripercuote positivamente su tutti. Si pensi alla possibilità di fare pulizia in un ambiente finanziario come quello attuale dove assistiamo a fenomeni come i « Panama Papers », « Paradise Papers », etc.. per cui, proprio in questi giorni, è stata presa la decisione (imperfetta) di creare una lista nera dei « paradisi fiscali ». Se è vero che la TRASPARENZA è al primo posto nella lotta contro la CORRUZIONE, esistono tuttavia altri e diversi livelli importanti su cui occorre intervenire attraverso di essa. Uno di questi è la regolamentazione dell'influenza nei processi decisionali e legislativi da parte dei portatori di interessi privati. Ad esempio, un emendamento ad una proposta di legge può nascondere interessi privati diversi da quello pubblico (anche se spesso non è facile spiegare la differenza tra i due). Tra gli strumenti a disposizione, oltre alla trasparenza, è fondamentale il collegamento con la SOCIETÀ CIVILE. Quella contro la corruzione ed a favore di una Politica pulita e al servizio dei cittadini è infatti una lotta continua che deve riguardare tutti. Solo così si possono cambiare le cose.


APPUNTI SUL PANNEL: ETICA IN POLITICA
 Si tratta anche di Peculato - fenomeno che sta sconvolgendo la Sardegna in questi giorni - evidenziando la diffusione di comportamenti che, in ogni modo, sono eticamente e moralmente riconducibili ad una cultura e mentalità"politica" tollerata e condivisa da cittadini che, troppo spesso, ne approfittano per avere dei vantaggi.
Per combattere il fenomeno è fondamentale il ruolo della SOCIETÀ CIVILE, della associazioni e organizzazioni presenti sul territorio che reagiscono al sistema con coraggio e facendo rete con i soggetti istituzionali coinvolti, inclusa la Magistratura.
In Italia, ai primi posti in EU per corruzione, pensiamo di essere messi male ma, ascoltando l'impressionante relazione sulla situazione negli Stati Uniti possiamo dire di essere in buona compagnia. In realtà si tratta di un fenomeno diffusissimo a livello internazionale da cui pochi paesi sfuggono. Lo stesso Belgio fa la sua parte. Elemento fondamentale nella lotta alla corruzione è la TRASPARENZA, degli atti e nei procedimenti.
I cittadini non si rendono conto del ruolo che ha la CORRUZIONE nell'attuale CRISI, che si pretende di affrontare senza tener conto del fenomeno. Si pensi al ruolo delle lobby ed ai percorsi che consentono a queste di condizionare scelte politiche e programmatiche fondamentali per uscrire dalla crisi che, invece di spettare ai cittadini e a chi li rappresenta, vengono di fatto prese da soggetti che hanno a cuore unicamente il loro profitto/potere. 

APPUNTI SUL PANNEL: TRASPARENZA E LOBBY
I rappresentanti della COMMISSIONE UE non hanno partecipato all'evento.
Il rappresentante in Cile di Transparency International ha svolto una Relazione sulla situazione nel Paese, uno dei più avanti nella lotta alla corruzione. In Cile non si prevedono restrizioni alle lobby ed i lobbisti non hanno l'obbligo di registrarsi. Tuttavia, se si incontra una Autorita si entra nel registro automaticamente. Eventuali sanzioni si applicano ai funzionari ma non ai lobbisti. Esiste un registro dei doni ma spesso i lobbisti si rifiutano di dare info sugli incontri con le autorita e viceversa. Sono numerose le lacune nel sistema e molti elementi che sfuggono alla legge attraverso regole interne che ne rendono difficile l'applicazione, tuttavia il sistema sta iniziando a dare i suoi frutti. La legge che consente a ONG e cittadini di accedere alle informazioni ed ai registri delle lobby non è che 1 degli strumenti. È vero che se il REGISTRO DELLE LOBBY funziona assicura la trasparenza ma è importante anche considerare e porre l'accento sulle SANZIONI. Nel registro dovrebbero essere previste anche info su chi finanzia le lobby (ad esempio si conoscono i contratti con le lobby ma non si sa quanti soldi ricevono i lobbisti).
Fondamentale il ruolo della lotta al conflitto di intereesi nei vari livelli in cui l'interesse pubblico e quello privato si incrociano (ad esempio in relazione al fenomeno delle PORTE GIREVOLI). È interessante l'esperienza degli Stati Uniti dove, benchè non ci sia ancora equilibrio nella rappresentanza di interessi, si stanno facendo passi avanti importanti soprattutto circa il ruolo delle lobby nelle campagne elettorali e nelle scelte politiche e programmatiche del Governo. Negli USA le organizzazioni lobbistiche devono dichiarare quanto spendono per fare lobby, sia per ogni singolo tema che per ogni individuo coinvolto, e tutti i giri di denaro che concernono l'azione di lobby devono essere specificati e dettagliati anche con pezze giustificative (scontrini, etc..). Nel 2016 si sono registrati circa 3,5 miliardi di dollari. Si nota una diminuzione dei lobbysti registrati e, dopo il 2010, si nota anche una diminuzione delle norme che disciplinano le attivita lobistiche. La registrazione dei lobbisti avviene online ed è accessibile al pubblico. Negli USA i lobbisti possono fare donazioni ai partiti ed ai politici. Le ciffre sono strabilianti ! Negli ultimi 25 anni, per essere un buon lobbista non si scende al di sotto dei 20 milioni di dollari in donazioni che, in genere, provengono da parte di petrolieri o industriali in vari settori e, in particolare, in quello degli armamenti e delle comunicazioni. Dal 2010 si puo donare solo un ammontare limitato di denaro. Interessante il fatto che negli USA dare soldi ai politici è una questione riservata agli uomini ; le donne lobbiste sono pochissime e ancor meno quelle che fanno lobby con il danaro.
COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE LOBBY IN EUROPA?
Presso le istituzioni UE esiste una lista redatta da TI che analizza tutti gli elementi e i dati reali sull'intervento delle lobby a Bruxelles e nei paesi membri. Rileva che la situazione in Europa sta migliorando e si registrano passi avanti sui registri delle lobby in Irlanda e Francia, con diversi paesi che iniziano a discuterne. La Commisione UE, il PE e il Consiglio discutono in questo periodo la costituzione di un registro delle lobby obbligatorio e non piu volontario. Il registro europeo attualmente in vigore ha un livello basso di controllo e di trapsarenza, etc...Sono circa 35.000 i lobbisti che lavorano a Bruxelles con circa 1,5 miliardi di budget, in gran parte proveniente dall'industria. I settori piu attivi (50% di interessi) sono i mercati finanziari e il mercato unico digitale (si pensi agli interessi di facebook, google, telefonica, Deutsche Telecom, etc..). Le regole proposte, in sintesi, stabiliscono che se non si firma il registro non si puo incontrare nessuno, nemmeno i rappresentanti permanenti dei governi presso l'UE ed i parlamentari europei, soggetti che spesso sfuggono alla disciplina. In particolare. occorre definire norme più chiare e vincolanti su : definizione di lobby, lobbysta cittadino attivo, regali e altre forme di « ringraziamento », sistemi di monitoraggio e sanzionanmento.
Un problema da prendere in considerazione concerne il fatto che, pur esistendo l'obbligo di registro, è difficilissimo sapere quando e perchè il lobbista incontra un funzionario pubblico o un politico. Questo perchè non si ha accesso all'agenda di questi ultimi che, al contrario, dovrebbe essere pubblica. In questo caso le stesse istituzioni UE reagiscono negativamente affermando che se ciò fosse ammissibile potrebbe essere violatata la privacy dei settori interessati con ripercussioni sulla concorrenza, sui mercati, etc.. oltre al fatto che il ruolo delle lobby è importante, soprattutto in seno al PE.
Interessante la discussione sul fatto che il registo dei lobbysti non sempre è la soluzione, quali sono gli altri strumenti a disposzione allo scopo di fare in modo che dovunque l'
INTERESSE GENERALE DEVE PREVALERE SUGLI INTERESSI SPECIFICI
Come viene condotto il processo legislativo su un determinato provvedimento o legge?
Esiste una tracciabilità dei procedimenti ?
Esiste la possibilità che il governo relazioni regolarmente sull'attivita delle lobby per poter anche verificare e comparare i dati a disposizione di organizzazioni come TI.
Importante considerare che un sistema che funziona in un paese non e detto che funzioni in un altro. Strumenti importanti sono, ad esempio :
- L'AUDIT SUL CIRCUITO DEL DENARO – ovvio che i politici non lo accettano e tutto ricade solitamente sui lobbysti. Sarebbe dunque il caso di coinvolgerli adeguatamento come si fa in Cile.
·         SORVEGLIANZA PIU INCISIVA e norme chiare circa il fenomeno delle « PORTE GIREVOLI » che crea una dannosa contaminazione tra pubblico e privato in una stessa persona. Il fenomeno dovrebbe essere monitorato anche in merito all' incremento salariale che ne deriva. In Cile, ad esempio, non si puo passare da una lato all'altro senza un'adeguata pausa in grado di prevenire il conflitto di interessi. Nel PE il 30% degli ex membri sono coinvolti con una organizzazione lobbystica o collegata!!! Nel PE non esistono norme al riguardo.
·         CONOSCIBILITÀ DELL'AGENDA POLITICA : Il registro dei lobbisti non serve se ad esso non è collegato l'odg degli incontri e le tematiche trattate.
·         TRACCIABILITÀ AMMINISTRATIVA DI OGNI PROVVEDIMENTO, dando la possibilità di accesso alla Società civile.
·         LOTTA PER LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA DEI LOBBISTI . 
 
APPUNTI SUL PANNEL: APPROCCIO MULTILATERALE ALL'ETICA; RICONQUISTARE LA FIDUCIA DEI CITTADINI

L'OGP (Open Government Partnership) è un'iniziativa multilaterale rivolta ad assicurare il concreto coinvolgimento dei governi (nazionali e regionali) nella promozione della trasparenza nei sistemi di governo (open government), nel consolidamento dei poteri dei cittadini, nella lotta alla corruzione e nel buon uso delle nuove tecnologie per rafforzare la governance. L'OGP sostiene i paesi che intendono usare questi strumenti basati sul principio della PREVALENZA DELL' INTERESSE GENERALE SUGLI INTERESSI PARTICOLARI. I principali obiettivi vanno dalla cittadinanza attiva, alla modifica della legislazione e dei comportamenti, per giungere sino al recupero del rapporto di FIDUCIA reciproca tra governi e cittadini, basato soprattutto sulla TRASPARENZA. Ad esempio, si tratta del coinvolgimento dei giovani nel circuito finanziario pubblico per capire dove vanno i soldi e valutare i risultati, come di alleanze tra cittadini e pubblica amministrazione al fine di capire insieme cosa puo essere migliorato e in che modo. Altro esempio importante è l'approccio avviato in Olanda e rivolto ad instaurare « contatti piacevoli » dei cittadini con il Governo, ossia contatti personali dove i rappresentanti del Governo o dell'istituzione coinvolta spiegano personalmente determinati aspetti o problemi al cittadino interessato « mettendoci la faccia », cio migliora il rapporto di fiducia reciproca.
L'OGP, che sinora ha promosso 3000 riforme diverse in 75 paesi, si basa su un programma di riforma che, partendo dalla base, coinvolge vari attori in tutti gli ambiti, interessati alla promozione e attuazione del cambiamento a livello legislativo e istituzionale, con la consapevolezza che l'energia e il contributo dei citadini è imprenscindibile come lo è il DIALOGO TRA CITTADINI E GOVERNI. DIALOGO e cooperazione che vengono monitorate costantemente e che puntano a risultati concreti. Si tratta, in sintesi, di un modello basato sulle persone che, insieme, vogliono cambiare le cose. I cittadini partecipano attivamente ai processi di riforma proposti nel quadro di OGP, costruendo il rapporto di fiducia uno scalino alla volta.
In relazione al COLLEGAMENTO TRA FIDUCIA E TRASPARENZA, è particolarmente interessante il lavoro svolto da ACCESS INFO EUROPE, che opera al fine di sostenere e promuovere in Europa il Diritto di accesso alle informazioni, considerato come uno strumento fondamentale sia per la difesa delle libertà civili ed i diritti umani, che al fine di agevolare la partecipazione pubblica nei processi decisionali e favorire il controllo dell'operato dei governi. Il loro lavoro si fonda sui meccanismi e gli strumenti considerati necessari per rendere più chiari e trasparenti i processi di formazione delle leggi. A tale scopo, uno strumento importante è la TRACCIABILITÀ o mappatura dei processi legislativi.
Interessanti le osservazioni svolte in merito alla riluttanza della Commissione UE ad affrontare in maniera incisiva determinate problematiche relative alla la mancanza di trasparenza che, spesso, viene giustificata con il fatto che, se fossero liberamente accessibili determinate notizie, questo non favorirebbe il processo in corso e provocherebbe danni a determinati soggetti (ad esempio multinazionali, imprese,etc..), ripercussioni sui mercati finanziari, etc.. Nel caso della diffusione di info quali, ad esempio, l'ammontare dei compensi percepiti a vario titolo dai parlamentari, si arriva anche a sostenere che questo li distrarrebbe dallo svolgimento del loro incarico in quanto verrebbero impegnati a rispondere agli attacchi su twitter! In realtà, un CAMBIAMENTO DI COMPORTAMENTO è possibile unicamente se si è OSSERVATI e, quindi, in un sistema basato sulla TRASPARENZA. In tale quadro è fondamentale illustrare chiaramente quelli che sono i COSTI che i cittadini e la Pubblica Amministrazione devono subire a causa della MANCANZA DI TRASPARENZA, e l'impatto che questa ha sulla FIDUCIA, insistendo su CASI POSITIVI, RISULTATI E BUONE PRASSI. Un caso che chiarisce la situazione è quello di un relativo ad un Parere giuridico sui registri di trasparenza in cui non si poteva accedere ai relativi documenti!
In tale contesto è importante il ruolo svolto dall'OSCE l'Organizzazione per la  sicurezza e la cooperazione in Europa. Il 27 e 28 marzo prossimo si terrà a Parigi il FORUM in materia di interesse pubblico e corruzione che fa seguito all'iniziativa tenutasi quest'anno). L'ufficio dell'OSCE denominato ODHIR(Office for Democratic Institutions and Human Rights), si occupa di promozione delle istituzioni democratiche e di assicurare il rispetto delle leggi una volta adottate. Si occupa anche di monitorare i processi elettorali, il rispetto dei diritti umani e la non-discriminazione. ODIHR fornisce anche « consulenza » ai governi che intendono sviluppare la democrazia delle proprie istituzioni.
E' responsabilità di tutti, ed a tutti i livelli, agire per un sistema di riforme efficaci al fine recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni ed eliminare il fenomeno della mancanza di trasparenza. Ciascuno deve fare la sua parte.
Per questo è di fondamentale importanza l'accesso alle informazioni e, quindi, sia il ruolo degli open data come l'accesso ai data base sul circuito finanziario dell'intervento pubblico e sulle azioni delle lobby, considerando anche i circuiti finanziari che giungono, infine, nei paradisi fiscali. È ugualmente fondamentale spiegare le cose alla Gente, soprattutto per quanto concerne le conseguenze negative della mancanza di trasparenza ed i danni e l'impatto negativo provocato sulla nostra Società sia dalla mancanza di trasparenza, che dalla corruzione e dalla scarsa o inesistente fiducia dei cittadini nelle istituzioni. In questo contesto, la collaborazione tra istituzioni trasparenti e societa`civile produce importanti risultati.

CONCLUSIONI di Elly Schlein, Membra del Parlamento Europeo

L'evento di TI è una risposta alla crescente domanda da parte dei cittadini europei soprattutto per la maggior trasparenza. Ed è in quella direzione che va il lavoro di TI nei confronti delle istituzioni europee, anche attraverso il suo lavoro di analisi, raccolta dati e reporting rivolti a infrormare e coinvolgere soprattutto la Società Civile. Ciò con la consapevolezza che non basta lavorare solo sulla trasparenza ma anche al fine di ridurre il divario e la distanza che si è creata tra la politica e la Socieà. In relazione a tale aspetto risulta fondamentale il lavoro relativo sia alla registrazione dei gruppi di interesse che in relazione ad altri dossier in discussione presso le istituzioni UE, in cui spesso appare ridicolo doversi impegnare tanto per tutelare l'interesse pubblico rispetto a quello privato (Panama Papers, Paradise Papers, etc..). Purtroppo, è necessario concentrarsi per coinvolgere opportunamente istituzioni europee come la Commissione e il Consiglio. L'istituzione che manifesta maggior apertura è il PE che dimostra maggior apertura al dialogo, all'ascolto e maggior trasparenza. Si ricorda l'uccisone della giornalista maltese ed il difficile e purtroppo pericoloso ruolo dei giornalisti in prima linea nella lotta alla corruzione. Occorre insistere su una legislazione europea che tuteli adeguatamente sia questi che i whistleblowers e, soprattutto, non li lasci soli nel loro impegno. Il PE ha fatto la sua parte in tal senso, adesso è compito della Commissione Europea attivarsi in questo ambito come in quello relativo al fenomeno dell'evasione fiscale tramite i cosidetti paradisi, che interessa le persone più facoltose e le più potenti società e multinazionali del Mondo ; proprio le stesse che, in genere, sono ampiamente rappresentate dalle loro lobby presso le istuzioni dell'UE. Questi soggetti sono assistiti da famosi e agguerriti studi legali e consulenti che lavorano per ricercare, nei meandri dei sistemi fiscali europei, il posto giusto e legalmente accettabile per evadere il fisco. Per evitare questo occorre un sistema europeo di tassazione ispirato alla trasparenza e all'equita. Occorre ricordare che a pagare i lauti guadagni accumulati in tal modo sono sempre i paesi ed i soggetti più deboli, con particolare riferimento ai paesi in via di sviluppo. Per questo occorre ridiscutere i sistemi internazionali di tassazione anche a livello europeo, trasformando il Comitato fiscale in un organismo intergovernativo che discute queste regole in un contesto globale, coinvolgendo concretamente anche i paesi in via di sviluppo. Solo agendo in un quadro internazionale si può affontare una piaga così globalmente diffusa che concerne tutti. Occorre reagire concretamente con sistemi di sanzioni adeguate e non solo con semplici elenchi politicamente corretti (il riferimento è alla recentepubblicazione di una « black list » di 17 paradisi fiscali). Occorre sollecitare maggiormente la Commissione europea ad operare come previsto e nei tempi previsti, senza indugi o ritardi. La lotta alla corruzione dovrebbe essere una priorità per l'UE e occorre proseguire nel lavoro di redazione e divulgazione dei repport annuali sulla situazione relativa alla corruzione in ciascun Paese membro, e proseguire nello studio e nell'applicazione di misure concrete per combattere la corruzione, applicando la trasparenza anche ai processi in atto presso le istuzioni europee, in relazione ai quali occorre aumentare la pressione della Società Civile soprattutto nei confronti del Consiglio dei ministri dell'UE.


*Transparency International è la più diffusa organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione. Fondata nel 1993, con sede a Berlino, è diffusa in oltre 100 Paesi del mondo. La sua missione è dare voce alle vittime e ai testimoni di corruzione e collabora con Governi, aziende e con i cittadini per mettere un freno alla piaga della corruzione. Pochi anni dopo la sua nascita, verso metà degli anni novanta, la notorietà dell’azione internazionale di Transparency International raggiunge in Italia ambienti sensibili al problema della corruzione, dando così impulso alla creazione del capitolo italiano dell’organizzazione. Transparency International Italia è stata fondata nel 1996 da persone di diversa estrazione sociale e professionale (imprenditori, accademici, funzionari e privati) e si rivolge a tutti gli individui, gli enti, le istituzioni, le associazioni private e pubbliche che condividano le finalità e intendano perseguire gli obiettivi propri del movimento internazionale e dell’organizzazione italiana. Scopri di più su Visione, Missione, Valori

** Si tratta di appunti personali presi durante la Conferenza. Solo i repport ufficiali di TI fanno testo.

Ulteriore documentazione:

Parlamento europeo:  
Corruption in the EU 
Organised Crime and Corruption. Cost of Non-Europe Report 
The Cost of Non-Europe in the area of Organised Crime and Corruption
Corruption in the European Union: Prevalence of corruption, and anti-corruption efforts in selected EU Member States
Commissione Europea
Anti-Corruption report
Summaries of the national chapters from the European Anti-Corruption Report  
Sondaggio Eurobarometrosull'opinione degli europei riguardo alla corruzione
Flash sondaggio in italiano 
Comitato economico e sociale
Comitato delle Regioni

Altri
Consiglio d’Europa - Noi contro la corruzione
Fondazione Pirelli: Corruzione, una “zavorra” da 60 miliardi sulla fragile economia