giovedì 15 febbraio 2018

Il futuro secondo la Commissione

Nell'incontro che si terrà il 23 febbraio prossimo a Bruxelles, i capi di Sato e di Governo dell'UE, per quanto in modo "informale", discuteranno di questioni istituzionali e di priorità politiche fondamentali per il futuro dell'UE dal 2020 in poi. 
La posta in gioco è alta e fremono i preparativi per l'incontro del 23. L'Agenda del Presidente Junker è fitta. Aperitivo con Emmanuel Macron, cena a Berlino con Angela Merkel, ammazzacaffè con il Presidente romeno Klaus Iohannis, cocktail con il premier portoghese Antonio Costa e  l'olandese Mark Rutte, "contatti" con l'italiano Paolo Gentiloni. 
L'inarrestabile Juncker si è incontrato anche con i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo con l'obiettivo di prepararli all'"importante contributo della Commissione europea" (pubblicato ieri) circa gli aspetti istituzionali che riguardano la proposta di bilancio pluriennale europeo che verrà presentata ufficialmente nel maggio prossimo.
Oltre che di bilancio, il 23 febbraio si tratterà:  delle elezioni che dal 2019 al 2024 impegneranno il Parlamento Europeo; di Commissione europea "più snella" e di accrescere i poteri del suo Presidente; di iniziative per rendere più efficace l'azione dell'UE; di azioni per favorire il collegamento tra i leader delle istituzioni dell'UE e i cittadini europei  e, soprattutto, del futuro di una delle politiche europee fondamentali, quella di Coesione, rivolta eliminare le disparità che, purtroppo, ancora esistono in Europa tra aree  e regioni più o meno ricche e sviluppate.
In un post di ieri questo blog ha commentato i possibili scenari, non di certo rosei, circa il futuro di questa Politica.  

Vai al Documento di riflessione del Comitato delle Regioni sul futuro delle finanze dell'UE

Vediamo cosa propone la Commissione europea in relazione agli altri ambiti in discussione:

  • Candidati capolista: 
Valorizzare l'esperienza del 2014 con i candidati capolista ("Spitzenkandidaten"). Le elezioni del 2014 hanno rafforzato le relazioni tra le tre istituzioni dell'UE e migliorato l'efficienza del loro operato, contribuendo alla definizione di un programma di lavoro comune per il mandato quinquennale. Ciò ha permesso alla Commissione Juncker di adottare un profilo maggiormente politico e di concentrarsi sugli ambiti in cui l'Unione può conseguire i risultati migliori, lasciando il resto agli Stati membri. La Commissione europea illustra le modalità per migliorare tale processo sulla base degli attuali trattati, rispettando al contempo l'equilibrio tra le istituzioni dell'UE e tra gli Stati membri. A titolo di esempio l'invito rivolto ai partiti politici affinché scelgano per tempo i candidati capolista, e comunque entro la fine del 2018 e avviino in tempi rapidi la campagna elettorale. In questo modo gli elettori avrebbero più tempo per identificarsi con i candidati e i rispettivi programmi politici. La Commissione raccomanda inoltre di rendere più visibile il collegamento tra i partiti nazionali e i partiti europei. I partiti politici a livello nazionale dovrebbero migliorare la trasparenza per quanto riguarda le loro relazioni con i partiti europei a cui sono affiliati, ad esempio utilizzandone il logo nella campagna e sulle schede elettorali. Essi dovrebbero inoltre adottare una posizione chiara sulle tematiche europee maggiormente rilevanti ed esprimere la loro intenzione di aderire ai gruppi politici del parlamento europeo, nonché la loro scelta per il presidente della Commissione europea.
  • Composizione del Parlamento europeo e della Commissione europea:
I leader nel Consiglio europeo devono decidere — sulla base di una proposta del Parlamento europeo — in merito alla composizione del Parlamento europeo per la legislatura 2019-2024, oltre che su cosa fare dei seggi lasciati liberi dal Regno unito. Un'opzione è quella di riservare un certo numero di seggi per una circoscrizione transnazionale. Benché in una recente risoluzione (del 7 febbraio) il Parlamento europeo si sia pronunciato contro la creazione di una circoscrizione transnazionale, ha tuttavia lasciato aperto uno spiraglio per future discussioni in tal senso. Un certo numero di Stati membri si è pronunciato di recente a favore di questa idea, mentre altri hanno espresso il loro disaccordo. Una circoscrizione transnazionale potrebbe rafforzare la dimensione europea delle elezioni, offrendo ai candidati la possibilità di rivolgersi a un numero maggiore di cittadini europei. D'altro canto i parlamentari rappresentano di norma gli elettori che li hanno votati, a livello locale o nazionale, e sono in stretto contatto con loro, sia per motivi di responsabilità sia per essere in grado di dare voce alle preoccupazioni di tali elettori. Benché la Commissione guardi con favore all'idea delle liste transnazionali, una loro introduzione nelle elezioni del 2019 richiederebbe una decisione all'unanimità del Consiglio, oltre che modifiche alle leggi elettorali dei 27 Stati membri nel corso del prossimo anno. Il collegio dei commissari è composto attualmente di 28 membri, uno per ciascuno Stato membro – conformemente alla decisione del Consiglio europeo del 22 maggio 2013. Prima di nominare la prossima Commissione, i leader devono decidere se mantenere il principio di un commissario per ciascuno Stato membro o se optare per una Commissione più snella. Un esecutivo più snello potrebbe essere in teoria più efficiente nel proprio operato, più facile da gestire e consentirebbe una più equilibrata ripartizione dei portafogli. Ma una Commissione ridimensionata significherebbe anche che alcuni Stati membri non sarebbero rappresentati al livello politico dell'istituzione e perderebbe il vantaggio di mantenere un canale di comunicazione diretto con i cittadini e le autorità nazionali. Un presidente della Commissione e del Consiglio con doppio mandato: cioè affidare a un'unica persona i due mandati di presidente del Consiglio europeo e della Commissione europea per rendere più efficiente la struttura dell'Unione. Pare che gli attuali trattati lo consentono in quanto un doppio mandato non comporta la fusione delle due istituzioni. Il presidente della Commissione europea è già membro del Consiglio europeo, nell'ambito del quale nessuno dei due presidenti ha diritto di voto; il loro ruolo è quello di consigliare, proporre idee frutto del lavoro dei loro servizi, mediare e individuare un terreno comune.
  • Dialoghi con i cittadini
La Commissione europea cita i numeri del corposo calendario di eventi gestito negli ultimi anni. Numerosi i dialoghi con i cittadini con la partecipazione di membri della Commissione, del Parlamento europeo, dei governi nazionali, delle autorità regionali e locali e dei rappresentanti della società civile. Dal 2012 si sono tenuti in 160 località quasi 500 di tali dibattiti pubblici interattivi e la Commissione ne aumenterà la frequenza tra oggi e le elezioni del maggio 2019, con l'obiettivo di organizzare circa altri 500 di questi eventi. La Commissione accoglie inoltre con favore le iniziative di singoli Stati membri che intendono organizzare a livello nazionale siffatti incontri con i cittadini sul futuro dell'Europa ed è pronta ad offrire il proprio sostegno laddove possibile, ad esempio collegando tale processo alla consultazione online sul futuro dell'Europa che potrebbe rimanere aperta fino al 9 maggio 2019. La Commissione condividerà con gli Stati membri i benefici della sua esperienza. P

Contesto

Le idee e le opzioni proposte oggi sono una conseguenza diretta della Relazione della Commissione europea (dell'8 maggio 2015) sulle elezioni del Parlamento europeo del 2014Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN••• nella quale aveva cercato di individuare le modalità per rafforzare ulteriormente la dimensione europea e la legittimità democratica del processo decisionale dell'UE e di analizzare più a fondo e affrontare il problema della bassa affluenza alle urne in alcuni Stati membri.
 
Per ulteriori informazioni

  • Opzioni per rendere più efficiente l'azione dell'UE
  • La composizione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo — cosa aspettarsi nel 2019
  • La nascita degli "Spitzenkandidaten" e la campagna elettorale europea del 2014
  • Dialogo con i cittadini in vista delle elezioni europee
  • Nuove regole per rendere più trasparenti le elezioni europee del 2019
  • Un presidente con doppio mandato?
  • Visite di membri della Commissione a parlamenti nazionali e riunioni con i deputati dei parlamenti nazionali dall'inizio del mandato

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