Nell'incontro che si terrà il 23 febbraio prossimo a Bruxelles, i capi di Sato e di Governo dell'UE, per quanto in modo "informale", discuteranno di questioni  istituzionali e di priorità politiche fondamentali per il futuro dell'UE dal 2020 in poi. 
La posta in gioco è alta e fremono i preparativi per l'incontro del 23. L'Agenda del Presidente Junker è fitta. Aperitivo con Emmanuel Macron, cena a Berlino con Angela  Merkel, ammazzacaffè con il Presidente romeno Klaus Iohannis, cocktail con il premier portoghese Antonio Costa e  l'olandese Mark Rutte, "contatti" con l'italiano Paolo Gentiloni. 
L'inarrestabile Juncker si è incontrato anche con i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo con l'obiettivo di prepararli all'"importante contributo della Commissione europea" (pubblicato ieri) circa gli aspetti istituzionali che riguardano la proposta di bilancio pluriennale europeo che verrà presentata ufficialmente nel maggio prossimo.
Oltre che di bilancio, il 23 febbraio si tratterà: delle elezioni che dal 2019 al 2024 impegneranno il Parlamento Europeo; di Commissione europea "più snella" e di accrescere i poteri del suo Presidente; di iniziative per rendere più efficace l'azione dell'UE; di azioni per favorire il collegamento tra i leader delle istituzioni dell'UE e i cittadini europei e, soprattutto, del futuro di una delle politiche europee fondamentali, quella di Coesione, rivolta eliminare le disparità che, purtroppo, ancora esistono in Europa tra aree e regioni più o meno ricche e sviluppate.
L'inarrestabile Juncker si è incontrato anche con i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo con l'obiettivo di prepararli all'"importante contributo della Commissione europea" (pubblicato ieri) circa gli aspetti istituzionali che riguardano la proposta di bilancio pluriennale europeo che verrà presentata ufficialmente nel maggio prossimo.
Oltre che di bilancio, il 23 febbraio si tratterà: delle elezioni che dal 2019 al 2024 impegneranno il Parlamento Europeo; di Commissione europea "più snella" e di accrescere i poteri del suo Presidente; di iniziative per rendere più efficace l'azione dell'UE; di azioni per favorire il collegamento tra i leader delle istituzioni dell'UE e i cittadini europei e, soprattutto, del futuro di una delle politiche europee fondamentali, quella di Coesione, rivolta eliminare le disparità che, purtroppo, ancora esistono in Europa tra aree e regioni più o meno ricche e sviluppate.
In un post di ieri questo blog ha commentato i possibili scenari, non di certo rosei, circa il futuro di questa Politica.  
Vai al Documento di riflessione del Comitato delle Regioni sul futuro delle finanze dell'UE
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Vediamo cosa propone la Commissione europea in relazione agli altri ambiti in discussione:
- Candidati capolista:
 
Valorizzare l'esperienza del 2014 con i candidati capolista ("Spitzenkandidaten"). Le elezioni del 2014 hanno rafforzato le  relazioni tra le tre istituzioni dell'UE e migliorato l'efficienza del  loro operato, contribuendo alla definizione di un programma di lavoro  comune per il mandato quinquennale. Ciò ha permesso alla Commissione  Juncker di adottare un profilo maggiormente politico e di concentrarsi  sugli ambiti in cui l'Unione può conseguire i risultati migliori,  lasciando il resto agli Stati membri. La Commissione europea illustra le modalità per migliorare tale processo  sulla base degli attuali trattati, rispettando al contempo l'equilibrio  tra le istituzioni dell'UE e tra gli Stati membri. A titolo di esempio  l'invito rivolto ai partiti politici affinché scelgano per tempo  i candidati capolista, e comunque entro la fine del 2018 e avviino in  tempi rapidi la campagna elettorale. In questo modo gli elettori avrebbero più tempo per identificarsi con i candidati e i rispettivi programmi politici. La Commissione raccomanda inoltre di rendere più visibile il collegamento tra i partiti nazionali e i partiti europei.  I partiti politici a livello nazionale dovrebbero migliorare la  trasparenza per quanto riguarda le loro relazioni con i partiti europei a  cui sono affiliati, ad esempio utilizzandone il logo nella campagna e  sulle schede elettorali. Essi dovrebbero inoltre adottare una posizione  chiara sulle tematiche europee maggiormente rilevanti ed esprimere la  loro intenzione di aderire ai gruppi politici del parlamento europeo,  nonché la loro scelta per il presidente della Commissione europea.
- Composizione del Parlamento europeo e della Commissione europea:
 
I leader nel Consiglio europeo devono decidere — sulla base di una proposta del Parlamento europeo — in merito alla composizione del Parlamento europeo per la legislatura 2019-2024,  oltre che su cosa fare dei seggi lasciati liberi dal Regno unito.  Un'opzione è quella di riservare un certo numero di seggi per una circoscrizione transnazionale.  Benché in una recente risoluzione (del 7 febbraio) il Parlamento  europeo si sia pronunciato contro la creazione di una circoscrizione  transnazionale, ha tuttavia lasciato aperto uno spiraglio per future  discussioni in tal senso. Un certo numero di Stati membri si è  pronunciato di recente a favore di questa idea, mentre altri hanno  espresso il loro disaccordo. Una circoscrizione transnazionale potrebbe  rafforzare la dimensione europea delle elezioni, offrendo ai candidati  la possibilità di rivolgersi a un numero maggiore di cittadini europei.  D'altro canto i parlamentari rappresentano di norma gli elettori che li  hanno votati, a livello locale o nazionale, e sono in stretto contatto  con loro, sia per motivi di responsabilità sia per essere in grado di  dare voce alle preoccupazioni di tali elettori. Benché la Commissione  guardi con favore all'idea delle liste transnazionali, una loro  introduzione nelle elezioni del 2019 richiederebbe una decisione  all'unanimità del Consiglio, oltre che modifiche alle leggi elettorali  dei 27 Stati membri nel corso del prossimo anno. Il collegio dei commissari è composto attualmente di 28 membri,  uno per ciascuno Stato membro – conformemente alla decisione del  Consiglio europeo del 22 maggio 2013. Prima di nominare la prossima  Commissione, i leader devono decidere se mantenere il principio di un  commissario per ciascuno Stato membro o se optare per una Commissione  più snella. Un esecutivo più snello potrebbe essere in teoria più  efficiente nel proprio operato, più facile da gestire e consentirebbe  una più equilibrata ripartizione dei portafogli. Ma una Commissione  ridimensionata significherebbe anche che alcuni Stati membri non  sarebbero rappresentati al livello politico dell'istituzione e  perderebbe il vantaggio di mantenere un canale di comunicazione diretto  con i cittadini e le autorità nazionali. Un presidente della Commissione e del Consiglio con doppio mandato: cioè affidare a un'unica persona i due  mandati di presidente del Consiglio europeo e della Commissione europea per rendere più efficiente la struttura dell'Unione. Pare che gli attuali  trattati lo consentono in quanto un doppio mandato non comporta la fusione delle  due istituzioni. Il presidente della Commissione europea è già membro  del Consiglio europeo, nell'ambito del quale nessuno dei due presidenti  ha diritto di voto; il loro ruolo è quello di consigliare, proporre idee  frutto del lavoro dei loro servizi, mediare e individuare un terreno  comune. 
- Dialoghi con i cittadini
 
La Commissione europea cita i numeri del corposo calendario di eventi gestito negli ultimi anni. Numerosi i dialoghi con i cittadini con la partecipazione di membri  della Commissione, del Parlamento europeo, dei governi nazionali, delle  autorità regionali e locali e dei rappresentanti della società civile.  Dal 2012 si sono tenuti in 160 località quasi 500 di tali dibattiti  pubblici interattivi e la Commissione ne aumenterà la frequenza tra oggi  e le elezioni del maggio 2019, con l'obiettivo di organizzare circa altri 500 di questi eventi.  La Commissione accoglie inoltre con favore le iniziative di singoli  Stati membri che intendono organizzare a livello nazionale siffatti  incontri con i cittadini sul futuro dell'Europa ed è pronta ad offrire  il proprio sostegno laddove possibile, ad esempio collegando tale  processo alla consultazione online sul futuro dell'Europa che potrebbe  rimanere aperta fino al 9 maggio 2019. La Commissione condividerà con  gli Stati membri i benefici della sua esperienza. P
Contesto
Le idee e le opzioni proposte oggi sono una conseguenza diretta della Relazione della Commissione europea (dell'8 maggio 2015) sulle elezioni del Parlamento europeo del 2014Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN••• nella quale aveva cercato di individuare le modalità per rafforzare  ulteriormente la dimensione europea e la legittimità democratica del  processo decisionale dell'UE e di analizzare più a fondo e affrontare il  problema della bassa affluenza alle urne in alcuni Stati membri.
Per ulteriori informazioni
Comunicazione: Un'Europa dei risultati: opzioni istituzionali per rendere più efficiente l'azione dell'UECerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN•••
Raccomandazione:  sul rafforzare la natura europea e l'efficienza nello svolgimento delle  elezioni del Parlamento europeo del 2019Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN•••
Relazione della Commissione europea sulle elezioni del Parlamento del 2014Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN•••
- Opzioni per rendere più efficiente l'azione dell'UE
 - La composizione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo — cosa aspettarsi nel 2019
 - La nascita degli "Spitzenkandidaten" e la campagna elettorale europea del 2014
 - Dialogo con i cittadini in vista delle elezioni europee
 - Nuove regole per rendere più trasparenti le elezioni europee del 2019
 - Un presidente con doppio mandato?
 - Visite di membri della Commissione a parlamenti nazionali e riunioni con i deputati dei parlamenti nazionali dall'inizio del mandato
 
