lunedì 23 giugno 2025

Lotta alla povertà; competenze; diritti delle donne: ecco l'impegno dei Comuni e delle Regioni dell'UE

La lotta contro la piaga della povertà; impegni concreti per ridurre il divario di competenze, soprattutto tra i giovani e nei territori più isolati; la promozione dei diritti delle donne: sono i principali temi discussi dai rappresentanti degli enti locali e regionali riuniti a Malta, il 17 giugno scorso, nella Commissione "Politica Sociale, Istruzione, Occupazione, Ricerca e Cultura" (SEDEC) del Comitato Europeo delle Regioni.

Nel 2023 nell'UE erano a rischio di povertà 94,6 milioni di persone:  a seguito di un dibattito su tale quadro, i componenti della Commissione SEDEC hanno adottato un parere in cui chiedono alla Commissione europea: di impegnarsi ad adottare entro il 2026  un'"ambiziosa strategia" contro la povertà, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030. L'ambizione della Strategia  sarà quello di superare l'obiettivo del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali di ridurre la povertà in Europa sino, al massimo, a 15 milioni di persone. I membri del CdR hanno sottolineato che la povertà è una violazione dei diritti umani e hanno sollecitato una risposta coordinata a tutti i livelli di amministrazione pubblica, tanto nell'UE che negli stati membri, nelle regioni e nei comuni.

Tra le principali richieste figurano:

- Una "verifica della situazione relativa alla povertà" in tutte le valutazioni d'impatto delle politiche dell'UE;

- La creazione di un "organismo coordinatore" dell'UE nella lotta alla povertà;

- Impegni concreti a favore delle persone "senzatetto" e per alloggi sociali e salari equi.

L'Unione Europea deve investire nelle competenze 

In un progetto di parere adottato nel corso della riunione, i membri della commissione SEDEC hanno sottolineato che investire nelle competenze è fondamentale per la resilienza, la competitività e la coesione territoriale dell'Europa, in particolare per le regioni rurali, remote e meno sviluppate. Gli enti locali e regionali hanno chiesto strategie basate sul territorio che "allineino lo sviluppo delle competenze alle esigenze economiche locali per affrontare meglio l'emigrazione giovanile, il divario infrastrutturale, la fuga di cervelli e la carenza di insegnanti"

Hanno inoltre chiesto un sistema di istruzione moderno che promuova le competenze digitali e l'apprendimento permanente, facilitando il miglioramento delle competenze e la riqualificazione. Il relatore Emil Boc (RO/PPE), sindaco del comune rumeno di Cluj-Napoca, ha dichiarato: "L'Unione delle competenze non è solo un'iniziativa politica lanciata dalla Commissione europea, ma è una visione strategica e un approccio coordinato a livello europeo. L'iniziativa non significa solo raccolta di idee, ma anche  preparare le nostre società al futuro dell'occupazione, a promuovere la comprensione reciproca tra le regioni, ed a trasformare, quelle che un tempo erano sfide, in fonti concrete di connessione con le diversità." 

Migliorare i finanziamenti dell'UE e rafforzare il sostegno tecnico agli enti locali e regionali

Sono considerati dal CdR elementi fondamentali per promuovere le competenze regionali e preparare la forza lavoro europea alle sfide future del mercato del lavoro.

Rafforzare i diritti delle donne nell'UE: Una prospettiva locale e regionale 

Le regioni e le città hanno accolto con favore la Tabella di Marcia dell'UE per i Diritti delle Donne e hanno riconosciuto i progressi compiuti in materia di parità di genere. Tuttavia, in un progetto di parere adottato nella riunione, hanno sottolineato il mancato riconoscimento del ruolo chiave del CdR nell'attuazione di tali politiche. Hanno quindi richiesto sia il riconoscimento quali "partner strategici" nella prossima Strategia dell'UE per la parità di genere, che  finanziamenti adeguati, sostegno istituzionale e una riforma del bilancio dell'UE che integri sistematicamente la parità di genere. Inoltre, i membri della SEDEC esortano ad agire con urgenza per affrontare la violenza di genere, colmare le lacune nell'assistenza sanitaria alle donne e promuovere un'equa partecipazione politica ed economica. Hanno inoltre sollecitato meccanismi di responsabilità quali osservatori indipendenti sulla parità di genere, audit periodici di genere e una maggiore cooperazione tra tutti i livelli di governance e la società civile

La relatrice Carina Ohlsson (SE/PSE), membro del consiglio comunale di Lidköping (Svezia), ha dichiarato: "La parità di genere inizia a livello locale. Se l'UE vuole colmare il divario di genere, le città e le regioni devono essere riconosciute non solo come responsabili dell'attuazione, ma come partner strategici, con le risorse, gli strumenti e lo spazio politico necessari. Dai servizi alla leadership, l'uguaglianza deve essere integrata in ogni livello di amministrazione.

Altri temi trattati nella riunione: 

-       Il Centro comune di ricerca (JRC) ha contestualizzato l'Iniziativa "Innovazione per una trasformazione basata sul territorio". Si tratta di un'Azione avviata nell'ottobre 2024, e in corso fino al 2026, che coinvolge circa 200 territori. L'Azione, che intende inquadrare l'innovazione regionale e locale nel contesto degli interventi europei in tale materia, è articolate in tre pilastri principali:

1.   sensibilizzazione

2.   sviluppo di capacità

3.   percorsi esplorativi rivolti a testare l'applicazione delle politiche di innovazione in merito alle principali sfide sociali.

-       I membri della commissione SEDEC hanno nominano inoltre Jozef Viskupič (SK/Renew Europe), Presidente della Regione autonoma di Trnava (Slovacchia), Relatore del parere sul tema "Strategia dell'UE per le start-up e le scale-up".


Contesto

 Video e foto della riunione.

Contatto: Ângela Machado - angela.machado@cor.europa.eu