La Commissione europea ha presentato una Comunicazione su una serie di idee relative alla forma da dare alla "Conferenza sul futuro dell'Europa". Questa importante iniziativa dovrebbe essere avviata a partire dal 9 maggio 2020 (festa dell'Europa e 75 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale) e avere una durata di due anni. Si tratta di un' occasione fondamentale per tutti noi, cittadini e cittadine, associazioni, istituzioni e tutti i soggetti interessati a contribuire alla costruzione dell'Europa del futuro. Un'occasione per essere presenti, lavorare insieme e, insieme, far sentire la nostra voce in quello che dovrebbe essere, a detta della Commissione europea, un dibattito aperto, inclusivo, trasparente e strutturato con cittadini e cittadine con diversi background e estrazione sociale. La Commissione stessa si è impegnata formalmente a dare seguito ai risultati della Conferenza, estendendo la portata e rafforzarzando le modalità con cui gli europei e le europee contribuiranno a plasmare il futuro dell'Europa.
La Conferenza
sul futuro dell'Europa è un progetto annunciato dalla Presidente Ursula
von der Leyen nei suoi orientamenti politici per dare agli europei maggiore voce in capitolo su ciò che è, cosa fa e cosa può fare l'Unione Europea e su come si dovrebbe partecipare in modo più incisivo al processo di costruzione europea tuttora in corso.
La Commissione, tuttavia, pare "blindare" il percorso della Conferenza, proponendo di strutturare i dibattiti su due filoni paralleli:
- Il primo sarebbe incentrato sulle priorità dell'UE e sugli obiettivi che l'Unione dovrebbe perseguire: tra questi, ovviamente, figurano la lotta ai cambiamenti climatici e ai problemi ambientali, oltre a un'"economia al servizio delle persone", l'equità sociale e l'uguaglianza, la trasformazione digitale dell'Europa, la promozione dei valori europei, il rafforzamento della voce dell'UE nel mondo e il consolidamento delle fondamenta democratiche dell'Unione.
- Il secondo filone dovrebbe riguardare tematiche più specificamente correlate al processo democratico e alle questioni istituzionali: in particolare il sistema dei candidati capilista e le liste transnazionali per l'elezione dei parlamentari europei.
Mancherebbe tuttavia un terzo filone
che, a detta di molti/e, dovrebbe essere rivolto ad impostare un serio dibattito circa la profonda riforma dei trattati, se non la scrittura di un nuovo Trattato, necessaria per ricondurre, concretamente, l'essenza stessa e la struttura dell'UE all'altezza - che ogni europeo ed europea auspica - di affrontare degnamente la gravissima situazione globale che stiamo attraversando.
E' la stessa Presidentessa Ursula von der Leyen, a dire: "Le
persone devono essere al centro di tutte le nostre politiche. Il mio
auspicio è pertanto che tutti i cittadini europei contribuiscano
attivamente alla conferenza sul futuro dell'Europa e svolgano un ruolo
di primo piano nel definire le priorità dell'Unione europea. Solo
insieme possiamo costruire l'Unione di domani."
Un nuovo forum pubblico per un dibattito aperto, inclusivo e trasparente
Se è vero che la Commissione stessa considera la Conferenza "un forum che parte dal basso" e,
dunque, accessibile alle persone di ogni parte dell'UE e non circoscritto alle capitali europee, è altrettanto vero che a tale dibattito devono necessariamente partecipare anche i parlamenti nazionali, le parti sociali, le
autorità regionali e locali e la società civile. La Commissione si è peraltro impegnata a dotare la Conferenza di una piattaforma online
multilingue rivolta anche a garantire la trasparenza del dibattito e favorire la più
ampia partecipazione.
Oltre agli aspetti tecnici, rileva comunque l'impegno della Commissione a: "adottare le
misure più efficaci, di concerto con le altre istituzioni dell'UE, per
integrare le idee e il feedback dei cittadini nel processo decisionale
dell'UE.".
Diamoci da fare, dunque! Non perdiamo questa occasione.
Contesto
Tutti i membri del collegio faranno la loro parte per garantire il successo della conferenza; la Vicepresidente Šuica guiderà i lavori della Commissione sulla conferenza, coadiuvata dalla Vicepresidente Jourová per quanto riguarda le questioni istituzionali e dal Vicepresidente Šefčovič per quanto attiene alle relazioni interistituzionali e alle prospettive strategiche.
Il
Parlamento europeo e il Consiglio stanno attualmente definendo i
rispettivi contributi alla conferenza sul futuro dell'Europa. La risoluzione del Parlamento europeo
del 15 gennaio 2020 ha invitato ad adottare un approccio inclusivo,
partecipativo ed equilibrato nei confronti dei cittadini e dei portatori
di interessi. In precedenza le conclusioni del Consiglio europeo del 12 dicembre
2019 avevano invitato la presidenza croata ad avviare i lavori sulla
posizione del Consiglio. La presidenza croata ha inserito, da parte sua,
la conferenza tra le sue priorità.
A questo punto è di fondamentale importanza che le tre istituzioni elaborino una dichiarazione comune
per definire il concetto, la struttura, la portata e il calendario
della conferenza sul futuro dell'Europa e che stabiliscano principi e
obiettivi concordati. La dichiarazione sarà in seguito aperta anche ad
altri firmatari, incluse istituzioni, organizzazioni e portatori di
interessi. I parlamenti e i soggetti nazionali e regionali, hanno un
ruolo importante da svolgere nell'ambito della conferenza e dovrebbero
essere incoraggiati a organizzare eventi a latere della stessa. La
Commissione ribadisce nel suo contributo odierno l'impegno a dare
seguito ai risultati e alle raccomandazioni scaturiti dai differenti
dibattiti.