L'analisi esposta nelle RELAZIONI PER PAESE ricalca le linee della strategia annuale di crescita sostenibile presentata a dicembre 2019. Si incentrano sull'ossimoro della "sostenibilità competitiva" che intenderebbe costruire un'"economia al servizio delle persone e del pianeta". Le relazioni valutano per ciascuno Stato membro il livello di attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, comprese le relative prestazioni evidenziate nel quadro di valutazione della situazione sociale che lo accompagna
Le
relazioni per paese si concentrano su quattro dimensioni: sostenibilità
ambientale, incremento della produttività, equità e stabilità
macroeconomica.
Per
la prima volta le relazioni fanno il punto dei progressi compiuti dagli
Stati membri nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile
delle Nazioni Unite, evidenziando le politiche macroeconomiche e
occupazionali che possono contribuire a tal fine. Analizzano anche le
sfide e le possibilità che la transizione climatica ed energetica apre a
ciascun paese. Nella stessa ottica indicano le priorità a cui destinare
il sostegno del Fondo per una transizione giustaCerca le traduzioni disponibili del link precedente.
Constatazioni fondamentali delle relazioni per paese
Il
Green Deal europeo punta a far sì che l'Europa diventi il primo
continente climaticamente neutro entro il 2050. Le relazioni esaminano
specificamente le questioni collegate alla sostenibilità ambientale.
L'analisi che riportano in tema di riforme e di principali necessità di
investimento in settori quali l'energia, i trasporti e l'edilizia può
guidare l'azione politica degli Stati membri in linea con questa
priorità.
Le
relazioni per paese rilevano che persistono livelli di disoccupazione
sensibilmente diversi da uno Stato membro all'altro, mentre la povertà e
l'esclusione sociale continuano a diminuire grazie alla situazione
favorevole sul mercato del lavoro. Sarà comunque fondamentale
l'attuazione concreta del pilastro europeo dei diritti sociali per
garantire che, sia sul clima che nel digitale, la transizione avvenga
all'insegna della giustizia e dell'equità sociale.
La
crescita della produttività è ancora un problema, a maggior ragione a
causa del cambiamento demografico. La crescita potenziale risulta
frenata dalla scarsità di investimenti, dall'invecchiamento della forza
lavoro e dalla carenza di competenze o il disallineamento tra domanda e
offerta di competenze.
Gli
Stati membri continuano ad avere posizioni molto diverse in termini di
debito e di sfide legate alla sostenibilità. In media, i disavanzi
pubblici nell'UE hanno ricominciato ad aumentare, invertendo la tendenza
alla diminuzione degli ultimi anni. In alcuni Stati membri gli elevati
livelli attuali del debito pubblico sono fonte di vulnerabilità.
Integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
Una
delle novità del semestre europeo è l'integrazione degli obiettivi di
sviluppo sostenibile. Ciascuna relazione per paese comprende ora una
valutazione sintetica dei progressi compiuti dallo Stato membro verso il
conseguimento di tali obiettivi, mentre un allegato specifico ne espone
le relative prestazioni e la tendenza emersa negli ultimi cinque anni.
Nel complesso si registrano progressi in quasi tutti i 17 obiettivi di
sviluppo sostenibile.
Nei
prossimi anni si approfondirà l'analisi per monitorare la realizzazione
degli obiettivi e inquadrare la transizione verso un'economia
climaticamente neutra ed efficiente sotto il profilo delle risorse.
Indicazione delle priorità del Fondo per una transizione giusta
La
transizione verso un'economia sostenibile e climaticamente neutra deve
essere improntata all'equità e alla giustizia sociale. Le relazioni per
paese evidenziano le regioni e i settori che saranno maggiormente
colpiti dalla transizione. Riportano un'analisi delle sfide che essa
comporta ed illustrano le priorità a cui destinare il sostegno del Fondo
per una transizione giusta per garantire che nessuno sia lasciato indietro negli sforzi messi in atto dall'UE per conseguire la neutralità climatica.
Andamento delle riforme
L'incertezza
delle prospettive economiche evidenzia l'importanza delle riforme per
rafforzare la crescita potenziale. Le relazioni per paese valutano i
progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuazione delle
raccomandazioni specifiche per paese, ossia gli indirizzi politici
mirati che la Commissione propone ogni anno.
Dalle
relazioni l'attuazione delle raccomandazioni adottate nel 2019 risulta
essere stata forte nei settori dei servizi finanziari e delle politiche
attive del mercato del lavoro; sono invece proseguite a rilento le
riforme in settori quali la concorrenza nei servizi e la sostenibilità a
lungo termine delle finanze pubbliche.
Nel
complesso gli Stati membri hanno compiuto perlomeno alcuni progressi
nell'attuazione di circa due terzi delle raccomandazioni dal 2011, anno
in cui è stato istituito il semestre europeo.
Per
la progettazione e l'attuazione delle riforme gli Stati membri possono
contare sul supporto offerto dal programma di sostegno alle riforme
strutturali (SRSP). La Commissione adotta oggi il programma di lavoro annuale dell'SRSP per il 2020,
in base al quale per la prima volta tutti i 27 Stati membri riceveranno
sostegno per la realizzazione di oltre 240 progetti di riforma.
Correzione degli squilibri macroeconomici
La procedura per gli squilibri macroeconomici
mira a individuare, prevenire e sanare l’emergere di squilibri
macroeconomici potenzialmente pregiudizievoli in grado di compromettere
la stabilità economica di un determinato Stato membro, della zona euro o
dell’UE nel suo complesso.
La relazione 2020 sul meccanismo di allerta
pubblicata lo scorso dicembre ha individuato 13 Stati membri da
sottoporre a esame approfondito al fine di stabilire se presentino o
rischino di presentare squilibri. L'analisi esamina l'entità degli
squilibri, la loro evoluzione e le risposte politiche.
Gli esiti dell'esame approfondito, esposti nella relazione per paese dei diversi Stati membri interessati, indicano che:
- Grecia, Italia e Cipro presentano ancora squilibri eccessivi;
- Germania, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Croazia, Portogallo, Romania e Svezia presentano ancora squilibri;
- la Bulgaria non presenta più squilibri.
Aggiornamento degli orientamenti in materia di occupazione
La Commissione ha adottato una proposta di aggiornamento degli orientamenti in materia di occupazione,
che indicano le priorità comuni delle politiche nazionali
dell'occupazione. Fortemente mirata all'obiettivo di realizzare
un'economia sociale di mercato sostenibile, la proposta mette gli
orientamenti in linea con le quattro dimensioni della strategia annuale
di crescita sostenibile e con la comunicazione della Commissione "Un'Europa sociale forte per transizioni giuste".
Integra inoltre gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni
Unite. Gli orientamenti aggiornati introducono riferimenti a condizioni
di lavoro eque, trasparenti e prevedibili, al miglioramento delle
condizioni di lavoro per gli operatori delle piattaforme, al
rafforzamento del ruolo delle parti sociali e alla necessità di prestare
maggiore attenzione ai gruppi a basso e medio reddito ai fini di una
retribuzione equa che permetta un tenore di vita dignitoso.
Relazione sulla sorveglianza rafforzata della Grecia
La Commissione ha adottato la quinta relazione sulla sorveglianza rafforzata della Grecia.
La
relazione constata che la Grecia ha compiuto buoni progressi
nell'attuazione degli specifici impegni di riforma per fine 2019. Le
misure supplementari in via di attuazione o annunciate dal governo
dovrebbero consentire un completamento in tempo utile per la sesta
relazione sulla sorveglianza rafforzata, prevista per maggio 2020. A tal
fine occorre il costante impegno delle autorità greche, specie nel
settore finanziario in cui sono necessari ulteriori interventi
consistenti. La relazione sarà ora discussa dall'Eurogruppo, ma non
determinerà interventi sul debito.
Prossime tappe
Le
relazioni per paese e gli esiti degli esami approfonditi saranno
discussi in sede di Consiglio. La Commissione discuterà con il
Parlamento europeo la sintesi delle conclusioni delle relazioni per
paese. Nei prossimi mesi la Commissione interagirà con gli Stati membri
per sondare i parlamenti nazionali, i governi, le parti sociali e gli
altri portatori di interessi riguardo all'analisi e alle conclusioni
delle relazioni per paese.
In
aprile gli Stati membri presenteranno i programmi nazionali di riforma,
in cui specificheranno le priorità delle riforme strutturali, e i
programmi di stabilità (per gli Stati membri della zona euro) o di
convergenza (per gli Stati membri non appartenenti alla zona euro), in
cui delineeranno la rispettiva strategia pluriennale di bilancio.
La Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per paese nella primavera 2020.
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