I colloqui sono stati avviati formalmente ieri e verranno coordinati dalla nuova "task force" SMET, incaricata di proporre come eliminare le barriere che sin dal 1992, data di nascita del Mercato Unico Europeo, ancora oggi ne ostacolano il buon funzionamento. Necessaria una maggior collaborazione sia per garantire una migliore attuazione e applicazione delle norme comuni, che rafforzare il ruolo del Mercato Unico nel sostenere la ripresa dell'economia europea.
Gli Stati membri hanno illustrato una serie di ostacoli al
completamento del Mercato Unico, contribuendo, in tal modo sia alla definizione
delle priorità, da parte della Commissione Europea, nella mappatura delle barriere, che a indirizzare gli sforzi congiunti
per garantirne l'effettiva rimozione.
Secondo la Commissione UE, è stato il coronavirus a dimostrare chiaramente quanto le economie degli stati UE siano interconnesse. Occorre dunque stabilire un percorso chiaro
e collaborare per rimuovere le attuali barriere
evitando che ne sorgano di nuove. La Commissione sottolinea inoltre il ruolo fondamentale che il buon
funzionamento del mercato unico riveste per le imprese europee.
L’istituzione della SMET era stata annunciata il 10 marzo scorso nel piano d'azione per l'applicazione delle norme relative al mercato unico nel contesto della strategia industriale europea.
Si tratta di una piattaforma per consentire agli Stati membri e alla
Commissione di lavorare insieme sul mercato unico. Il 7 aprile scorso si è svolta una prima
riunione informale per affrontare il problema delle restrizioni
all'esportazione intra-UE di dispositivi di protezione, forniture
mediche e medicinali vitali e le altre restrizioni alla libera
circolazione delle merci. La prima riunione formale di ieri, alla quale
hanno partecipato 27 rappresentanti nazionali e funzionari di alto
livello della Commissione, è la prima di una serie di riunioni
periodiche nelle quali si affronteranno questioni più ampie riguardanti
l’attuazione e l’applicazione delle norme.