venerdì 10 luglio 2020

Estate 2020 - Previsioni economiche: grave recessione e ampie disparità

Nell'anno in corso l'economia dell'UE subirà una grave recessione a causa della crisi sanitaria in corso, nonostante una risposta politica rapida e globale sia a livello dell'UE che a livello nazionale. Poiché la revoca delle misure di confinamento procede ad un ritmo più graduale di quello ipotizzato nelle previsioni di primavera, l'impatto sull'attività economica del 2020 sarà più significativo rispetto a quanto previsto, sia per le imprese che per i mercati finanziari e l'inflazione.


Secondo le previsioni economiche di estate 2020Cerca le traduzioni disponibili del link precedente, l'economia della zona euro subirà una contrazione dell'8,7 % nel 2020, per poi crescere del 6,1 % nel 2021, mentre l'economia dell'UE si contrarrà dell'8,3 % nel 2020, per crescere del 5,8 % nel 2021. Per il 2020 è attesa pertanto una contrazione significativamente superiore ai livelli del 7,7 % per la zona euro e del 7,4 % per l'intera UE che figuravano nelle previsioni di primavera. Anche la crescita nel 2021 sarà leggermente meno consistente di quanto previsto in primavera.

Secondo la Commissione Europea, l'impatto economico della crisi sanitaria in atto è più grave di quanto inizialmente previsto, considerando anche il rischio di un'altra massiccia ondata di contagi. Nel 2021 la ripresa a livello UE è possibile ma non sarà omogenea; occorre dunque un impegno concreto per ridurre le disparità, le disuguaglianze e l'insicurezza. 

 

Possibilità di ripresa  

L'impatto sull'attività economica della crisi sanitaria in corso  è stato già considerevole nel primo trimestre del 2020, anche se la maggior parte degli Stati membri ha iniziato a introdurre misure di confinamento solo a partire da metà marzo. Con un secondo trimestre del 2020 caratterizzato da un periodo più lungo di perturbazioni e di confinamento, si prevede che la produzione economica avrà subito una contrazione significativamente maggiore rispetto al primo trimestre.

Tuttavia i primi dati relativi a maggio e giugno indicano che il peggio potrebbe essere passato. Si prevede che la ripresa acquisti vigore nella seconda metà dell'anno, pur rimanendo incompleta e disomogenea tra gli Stati membri.

Lo shock subito dall'economia dell'UE è simmetrico, in quanto la pandemia ha colpito tutti gli Stati membri, ma si prevede che tanto il calo della produzione nel 2020 quanto il ritmo della ripresa nel 2021 saranno caratterizzati da notevoli differenze. In base alle previsioni attuali, le differenze a livello di entità dell'impatto della pandemia e di rapidità del recupero nei diversi Stati membri saranno ancora più pronunciate rispetto a quanto previsto in primavera.

Prospettive per quanto riguarda l'inflazione


Le prospettive generali in materia di inflazione sono sostanzialmente immutate rispetto alle previsioni di primavera, anche se sono cambiate in modo significativo le forze sottostanti che determinano i prezzi.

Sebbene i prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari siano aumentati più del previsto, si prevede che l'effetto sia controbilanciato dalle prospettive economiche più deboli e dall'effetto delle riduzioni dell'IVA e di altre misure adottate in alcuni Stati membri.

L'inflazione nella zona euro, misurata dall'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), è attualmente stimata allo 0,3 % nel 2020 e all'1,1 % nel 2021. A livello UE le previsioni indicano un'inflazione allo 0,6 % nel 2020 e all'1,3 % nel 2021.

Rischi per le imprese ed i mercati finanziari


I rischi che gravano sulle previsioni sono eccezionalmente elevati ed orientati in generale verso un peggioramento.

La portata e la durata della crisi sanitaria in corso e delle eventuali misure di contenimento che potrebbero rivelarsi necessarie rimangono essenzialmente un'incognita. Le previsioni si basano sulle ipotesi che le misure di contenimento andranno via via allentandosi e che non si verificherà una "seconda ondata" di contagi. Vi sono rischi concreti che il mercato del lavoro possa subire a lungo termine ripercussioni maggiori del previsto e che le difficoltà di liquidità possano tradursi in problemi di solvibilità per molte imprese.  
Vi sono inoltre rischi per la stabilità dei mercati finanziari ed esiste il pericolo che gli Stati membri non riescano a coordinare in misura sufficiente le risposte politiche nazionali. Anche l'eventuale mancata conclusione di un accordo sulle future relazioni commerciali tra il Regno Unito e l'UE potrebbe rallentare la crescita, in particolare nel Regno Unito. Più in generale, le politiche protezionistiche e un'eccessiva presa di distanza rispetto alle catene di produzione globali potrebbero inoltre incidere negativamente sugli

Più in generale, non si può escludere una ripresa più rapida del previsto, in particolare se la situazione epidemiologica consentirà una revoca più veloce, rispetto a quanto ipotizzato, delle restrizioni ancora in vigore.

Per il Regno Unito un'ipotesi puramente tecnica


Dato che le future relazioni tra l'UE e il Regno Unito non sono ancora chiare, le proiezioni per il 2021 si fondano sull'ipotesi puramente tecnica dello status quo in termini di relazioni commerciali. Si tratta di un'ipotesi formulata unicamente a fini di previsione, che non comporta anticipazioni o pronostici sull'esito dei negoziati tra l'UE e il Regno Unito relativi alle loro relazioni future.

Contesto


Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate al 26 giugno. Per tutti gli altri dati, comprese le ipotesi relative alle politiche governative, le previsioni tengono conto delle informazioni disponibili fino al 30 giugno incluso. A meno che le politiche non siano sufficientemente dettagliate e annunciate in modo credibile, le proiezioni presuppongono che restino invariate.

La Commissione europea pubblica ogni anno due previsioni complessive (primavera e autunno) e due previsioni intermedie (inverno ed estate). Le previsioni intermedie riguardano i livelli annuali e trimestrali del PIL e dell'inflazione per l'anno in corso e l'anno successivo per tutti gli Stati membri, nonché i dati aggregati a livello della zona euro e dell'UE.

Le prossime previsioni economiche della Commissione europea saranno le previsioni economiche d'autunno 2020, la cui pubblicazione è prevista per novembre 2020.

Per ulteriori informazioni



La DG ECOFIN su Twitter: @ ecfin (link is external)


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