In seguito alla proposta della Commissione del 4 settembre 2020, oggi i ministri dell'UE hanno raggiunto un accordo grazie al quale le misure che limitano la libera circolazione a causa della pandemia di coronavirus saranno più chiare e prevedibili. La Commissione si compiace dell'adozione della proposta da parte del Consiglio e ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Il nostro diritto di circolare liberamente nell'UE è stato duramente colpito dalla pandemia. I cittadini hanno inoltre dovuto far fronte a moltissime regole e procedure diverse, a informazioni poco chiare sulle zone ad alto e basso rischio e a una mancanza di chiarezza su come regolarsi al momento di viaggiare. Un mese fa la Commissione ha presentato una proposta su come affrontare queste sfide e sostenere i milioni di cittadini dell'UE che viaggiano ogni giorno all'interno del suo territorio. Oggi gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulla sua attuazione concreta.
Accogliamo con favore questo accordo, che fa maggiore chiarezza nella situazione di confusione attuale. La coesione fra gli Stati membri invia un segnale forte ai cittadini ed è un chiaro esempio di come l'UE agisca dove e quando è assolutamente necessario. Abbiamo imparato la lezione: non sormonteremo la crisi chiudendo unilateralmente le frontiere, ma attraverso uno sforzo collettivo.
Il primo risultato importante è una cartina comune, con codici cromatici comuni e basata su criteri comuni, elaborata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Ora invitiamo gli Stati membri a fornire i dati necessari perché la cartina possa essere aggiornata ogni settimana in base a informazioni precise sulla situazione epidemiologica nell'UE e nelle sue regioni.
In secondo luogo, anche se gli Stati membri possono ancora decidere quali misure restrittive applicare, come la quarantena o i test, li invitiamo a garantire, secondo quanto concordato oggi, che i cittadini ricevano informazioni chiare e tempestive su ciò che devono fare e sulle restrizioni in vigore. Gli Stati membri hanno raggiunto un accordo anche sul riconoscimento reciproco dei test, e continueremo a collaborare con loro per migliorare il coordinamento delle prescrizioni in materia di test e di quarantena.
L'accordo odierno è positivo anche perché migliorerà la situazione, attualmente precaria, dei milioni di cittadini i cui spostamenti sono essenziali per motivi familiari importanti, per lavoro o per garantirci la fornitura dei beni necessari. In questi casi le misure di quarantena non dovrebbe essere applicate.
La nostra forza in quanto Unione nasce dal fatto che, quando agiamo all'unisono, proteggiamo i nostri diritti e le nostre libertà comuni e la salute dei nostri cittadini. L'accordo odierno costituisce un valido esempio al riguardo."
Tutte le informazioni sui viaggi all'interno dell'UE saranno disponibili sulla piattaforma web "Re-open EU", che conterrà anche un rimando alla cartina pubblicata periodicamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Gli Stati membri dovrebbero fornire informazioni chiare, complete e tempestive sulle eventuali restrizioni alla libera circolazione, compresi gli eventuali requisiti complementari (ad esempio test negativi per l'infezione da COVID-19 o moduli per la localizzazione dei passeggeri), e sulle misure applicate ai viaggiatori provenienti da zone a rischio più elevato, con il massimo anticipo possibile rispetto all'entrata in vigore delle nuove misure. Come regola generale, tali informazioni dovrebbero essere pubblicate 24 ore prima dell'entrata in vigore delle misure, tenendo conto del fatto che per le emergenze epidemiologiche è necessaria una certa flessibilità. Le informazioni saranno inoltre disponibili sulla piattaforma web "Re-open EU".
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- Domande e risposte
- Scheda informativa - Un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di COVID-19Cerca le traduzioni disponibili del link precedente
- Raccomandazione del Consiglio per un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di COVID-19
Contesto
Il diritto dei cittadini europei di spostarsi e risiedere liberamente nell'Unione europea e l'assenza di controlli alle frontiere interne sono alcuni dei risultati più apprezzati dell'Unione europea nonché un motore importante della nostra economia. Le restrizioni al diritto fondamentale alla libera circolazione nell'UE dovrebbero essere imposte solo se strettamente necessarie per far fronte a rischi per la salute pubblica e dovrebbero essere coordinate, proporzionate e non discriminatorie. Per limitare la diffusione della pandemia di coronavirus, gli Stati membri hanno adottato diverse misure, alcune delle quali hanno avuto un impatto sulla libera circolazione.
Un approccio ben coordinato, prevedibile e trasparente all'adozione delle restrizioni alla libertà di circolazione è necessario per prevenire la diffusione del virus, tutelare la salute dei cittadini e al contempo salvaguardare la libera circolazione nell'Unione, in condizioni di sicurezza. Questo è importante per agevolare gli spostamenti transfrontalieri quotidiani di milioni di cittadini e fondamentale per sostenere i nostri sforzi di ripresa economica.