martedì 23 ottobre 2018

La Commissione europea chiede all'Italia di rivedere il documento programmatico di bilancio per il 2019 e risponde a chi sostiene che il Paese non ha beneficiato di finanziamenti europei.




Strasburgo, 23 ottobre 2018
La Commissione europea ha riscontrato nel documento programmatico di bilancio presentato dall'Italia per il 2019 un'inosservanza particolarmente grave della raccomandazione in materia di bilancio che il Consiglio ha rivolto al paese il 13 luglio 2018. Conformemente alle norme pertinenti, la Commissione ha adottato un parere in cui chiede all'Italia di presentare un documento programmatico di bilancio riveduto entro tre settimane.

 Non tiene conto delle raccomandazioni e disattende gli impegni presi in sede europea

Avendo tenuto conto di tutti i fattori e avendo già consultato le autorità italiane, la Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell'Italia per il 2019 presenti una deviazione particolarmente grave rispetto alle raccomandazione del Consiglio del 13 luglio 2018. La Commissione rileva inoltre che il programma non è in linea con gli impegni presentati dall'Italia nel programma di stabilità dell'aprile 2018. La Commissione europea chiede pertanto all'Italia di presentare un documento programmatico di bilancio riveduto per il 2019. Tale documento dovrebbe consentire al paese di osservare la raccomandazione che le è stata rivolta dal Consiglio, in cui sedeva anche l'Italia, il 13 luglio 2018 e che era stata anche approvata dal Consiglio europeo il 28 giugno. È la prima volta che la Commissione richiede la presentazione di un documento programmatico di bilancio riveduto.
La valutazione della Commissione del documento programmatico di bilancio indica uno scostamento significativo dal percorso di bilancio raccomandato dal Consiglio. Nel luglio 2018 il Consiglio ha raccomandato all'Italia di apportare un miglioramento strutturale dello 0,6 % del PIL. Il documento programmatico di bilancio presentato dall'Italia prevede invece un deterioramento strutturale pari allo 0,8 % del PIL nel 2019.
Il fatto che il documento programmatico di bilancio preveda un'espansione fiscale vicina all'1 % del PIL, mentre il Consiglio aveva raccomandato un aggiustamento di bilancio, e le dimensioni della deviazione (un divario dell'1,4 % circa del PIL pari a 25 miliardi di €) non hanno precedenti nella storia del patto di stabilità e crescita.
È importante sottolineare che gli obblighi di bilancio dell'Italia per il 2019, come per tutti gli Stati membri, sono stati approvati all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottati dal Consiglio dell'Unione europea del 13 luglio 2018, anche con il consenso dell'Italia.

Il contesto

Nel 2015 la Commissione ha presentato gli orientamenti sul modo in cui applicherà le norme vigenti del patto di stabilità e crescita per rafforzare il collegamento tra riforme strutturali, investimenti e responsabilità di bilancio, a sostegno dell'occupazione e della crescita. Essi si sono tradotti successivamente nella "Posizione comune sulla flessibilità nel patto di stabilità e crescita" e sono stati approvati dal Consiglio nel 2016. Tra il 2015 e il 2018 l'Italia è stata il principale beneficiario della flessibilità, per un importo dell'ordine di 30 miliardi di € (pari all'1,8 % del PIL). Tale flessibilità ha sostenuto l'attuazione delle riforme strutturali e gli investimenti, e ha aiutato l'Italia a far fronte a eventi eccezionali, quali le minacce alla sicurezza, la crisi dei rifugiati e i terremoti. 
L'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 473/2013 stabilisce che qualora, in casi eccezionali, previa consultazione dello Stato membro interessato entro una settimana dalla presentazione del progetto di documento programmatico di bilancio, la Commissione riscontri un'inosservanza particolarmente grave degli obblighi di politica finanziaria, questa può chiedere che sia presentato un documento programmatico di bilancio riveduto quanto prima e comunque entro tre settimane dalla data del suo parere.

Un pò di conti

Il rapporto debito pubblico/PIL dell'Italia, pari al 131,2 % nel 2017, è il secondo più alto dell'Unione europea in termini relativi e tra i più alti al mondo. Ciò equivale a un onere medio pari a 37 000 € per abitante. I costi del servizio del debito assorbono un importo notevolmente maggiore di risorse pubbliche in Italia rispetto al resto della zona euro, a discapito della spesa produttiva del paese. Ad esempio, la spesa per interessi dell'Italia nel 2017 è ammontata a circa 65,5 miliardi di €, pari al 3,8 % del PIL, sostanzialmente la stessa quantità di risorse pubbliche destinate all'istruzione.
La prevista riduzione del rapporto debito/PIL è soggetta a marcati rischi, dato che essa si basa, nel documento programmatico di bilancio, su ipotesi ottimistiche di crescita. Ciò significa che anche il rispetto da parte dell'Italia del parametro per la riduzione del debito, che impone una decrescita costante del livello del debito verso il valore di riferimento del 60 % del PIL stabilito dal trattato, è a rischio. 
Sebbene sia naturalmente prerogativa di ciascuno Stato membro stabilire priorità e determinare l'allocazione delle risorse di bilancio, occorre mantenere anche gli impegni assunti e decisi congiuntamente al fine di perseguire un percorso di bilancio sostenibile. È questa la logica che sottende alle norme applicabili.
La normativa pertinente prevede che le autorità italiane presentino il documento programmatico di bilancio riveduto quanto prima e comunque entro tre settimane dall'adozione del parere.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, nonché per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "La zona euro poggia su un forte rapporto di fiducia, sostenuto da norme che sono uguali per tutti. È nostro compito e nostro dovere difendere l'interesse comune e gli impegni reciproci assunti dagli Stati membri. Il debito italiano è tra i più elevati d'Europa e i contribuenti italiani spendono per il debito quasi quanto per l'istruzione. In tale ottica non abbiamo altra alternativa che chiedere al governo italiano di rivedere il documento programmatico di bilancio per il 2019 e auspichiamo di avviare un dialogo aperto e costruttivo nelle settimane a venire."
Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Il parere adottato oggi dalla Commissione non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno, in quanto il progetto di bilancio del governo italiano rappresenta una deviazione chiara e intenzionale dagli impegni assunti dall'Italia lo scorso luglio. Tuttavia non chiudiamo la porta: desideriamo infatti continuare un dialogo costruttivo con le autorità italiane. Accolgo con favore l'impegno del ministro Tria in tal senso e dobbiamo procedere in questo spirito nelle prossime settimane."

L'Italia e i finanziamenti europei

Negli ultimi anni l'Italia ha beneficiato di notevoli aiuti mediante finanziamenti sostenuti dall'UE. L'Italia è il secondo maggior beneficiario del "piano Juncker". A ottobre 2018 i finanziamenti nell'ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici dovrebbero aver generato oltre 50 miliardi di € di nuovi investimenti. L'Italia è inoltre il secondo maggiore beneficiario anche dei Fondi strutturali e di investimento europei. Nel periodo 2014-2020 il paese ha ricevuto 44,7 miliardi di € per sostenere, tra l'altro, la competitività delle piccole e medie imprese, la creazione di posti di lavoro di qualità, lo sviluppo delle competenze necessarie, un migliore accesso al mercato del lavoro e alla formazione professionale, la ricerca e l'innovazione, la protezione dell'ambiente e la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Nel suo programma di stabilità dell'aprile 2018 l'Italia aveva annunciato che avrebbe perseguito un obiettivo di disavanzo dell'0,8 % del PIL nel 2019. Secondo il documento programmatico di bilancio per il 2019 il disavanzo pubblico dovrebbe aumentare notevolmente fino al 2,4 del PIL nel 2019, tre volte quanto previsto inizialmente.


Per ulteriori informazioni
Il Vicepresidente Dombrovskis su Twitter: @VDombrovskis
Il Commissario Moscovici su Twitter: @pierremoscovici
La DG ECFIN su Twitter: @ecfin
  
Fonte: Commissione Europea

Cambiamenti climatici: La Commissione europea e il gruppo Breakthrough Energy guidato da Bill Gates lanciano un fondo d'investimento di 100 milioni di EUR nel settore dell'energia pulita

 

La Commissione europea e Breakthrough Energy (la coalizione di investitori guidata da Bill Gates che comprende alcune tra le persone più ricche del Mondo) hanno firmato un memorandum d'intesa per istituire Breakthrough Energy Europe (BEE), un fondo comune d'investimento che aiuterà le imprese innovatrici europee a sviluppare e immettere sul mercato tecnologie radicalmente nuove nel settore dell'energia pulita.

L' iniziativa si inserisce nel quadro dell'impegno della Commissione europea nella lotta contro i cambiamenti climatici, concretando gli impegni assunti con l'accordo di Parigi e promuovendo l'efficienza energetica. Si tratta anche di un segnale forte e chiaro ai mercati dei capitali e agli investitori, sul fatto che la transizione a livello mondiale verso un'economia moderna e pulita è in via di realizzazione.

Bill Gates, presidente di Breakthrough Energy Ventures, ha dichiarato: "Servono tecnologie nuove per evitare le conseguenze peggiori dei cambiamenti climatici. L'Europa ha dato ottima prova di sé nel ruolo di guida in quanto ha investito cospicuamente nella ricerca & sviluppo. Scienziati e imprenditori che sviluppano innovazioni per far fronte ai cambiamenti climatici hanno bisogno di capitale per costruire società che portino quelle innovazioni sul mercato mondiale. Breakthrough Energy Europe è concepita per fornire quel capitale."  
Breakthrough Energy Europe collega finanziamenti pubblici e capitale di rischio a lungo termine per far sì che ricerca e innovazione nel settore dell'energia pulita possano essere messe sul mercato nel modo più rapido ed efficiente. Con una capitalizzazione di 100 milioni di EUR, il fondo si concentrerà sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e sulla promozione dell'efficienza energetica nei settori dell'energia elettrica, trasporti, agricoltura, industria manifatturiera e edilizia. È un progetto pilota che può servire da modello per iniziative analoghe in altre aree tematiche.
Breakthrough Energy Europe dovrebbe essere operativo nel 2019. La metà del capitale azionario proviene da Breakthrough Energy, l'altra metà da InnovFin — strumenti finanziari di condivisione del rischio finanziati tramite Orizzonte 2020, l'attuale programma di ricerca e innovazione.

Contesto

A fronte di un pianeta sempre più esposto alle conseguenze imprevedibili del cambiamento climatico e dell'esaurimento delle risorse, s'impone un'azione urgente per adeguarsi a un modello più sostenibile. L'Unione europea, la quale ha svolto un ruolo determinante nel coalizzare le ambizioni che hanno reso possibile l'adozione dell'accordo di Parigi nel dicembre 2015, è un leader mondiale nell'azione per il clima. La Commissione ha già presentato tutte le proposte legislative intese a tener fede all'impegno dell'UE di ridurre le emissioni di almeno il 40 % nell'Unione entro il 2030. Oltre ad aggiornare e rafforzare la normativa in materia di clima ed energia, l'UE sta elaborando misure esecutive volte a stimolare gli investimenti, creare posti di lavoro, potenziare e ammodernare le industrie. La Commissione lavora attualmente alla strategia a lungo termine per la riduzione dei gas a effetto serra. La proposta sarà pubblicata nel novembre 2018, prima della COP 24 che si terrà a Katowice, in Polonia.
A margine della conferenza sul clima COP21 di Parigi, i leader mondiali hanno lanciato l'iniziativa Mission Innovation, un partenariato internazionale volto ad accelerare l'innovazione nel settore dell'energia pulita e a fornire una risposta globale a lungo termine ai cambiamenti climatici.
Aderendo all'iniziativa Mission Innovation, 23 paesi e la Commissione europea (a nome dell'UE) si sono impegnati a raddoppiare i finanziamenti per la ricerca e l'innovazione nel settore dell'energia pulita fino a circa 30 miliardi di dollari all'anno entro il 2021.
Nella stessa occasione, un gruppo di investitori di dieci paesi ha annunciato l'intenzione di portare l'innovazione dai laboratori al mercato investendo capitale a lungo termine - a livelli senza precedenti - nelle fasi iniziali dello sviluppo tecnologico nei paesi che partecipano all'iniziativa Mission Innovation, creando così la Breakthrough Energy Coalition.
Nel dicembre 2017, in occasione del vertice One Planet a Parigi, Breakthrough Energy ha annunciato la sperimentazione di partenariati pubblico-privato con cinque membri dell'iniziativa Mission Innovation, tra cui la Commissione europea.
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Mercato unico digitale: un catalogo dei film europei per facilitare l'accesso online

 

Il prototipo di un catalogo dei film europei, azione chiave della strategia Digital4Culture della Commissione Europea è stato recentemente presentato in occasione del Mercato internazionale del film classico di Lione. Il progetto di nuovo catalogo, lanciato in collaborazione con l'Osservatorio europeo dell'audiovisivo del Consiglio d'Europa (organizzazione diversa dall'Unione Europea e con sede a Strasburgo), consentirà a professionisti, enti pubblici e cittadini di accedere a informazioni sui film europei e sulla loro disponibilità online nel circuito del video on demand (VOD) in tutti i paesi dell'Unione europea.

Attualmente, i film europei online rappresentano solo il 25 % circa dell'offerta totale dei servizi VOD nell'UE. Esistono banche dati nazionali, ma non a livello europeo. Eppure, l'Europa è uno dei protagonisti del cinema mondiale, con oltre 18 000 film realizzati tra il 2007 e il 2016 e un aumento del volume totale di produzioni del 47 %: da 1444 lungometraggi nel 2007 a 2124 nel 2016.
Attualmente il catalogo, ancora in fase di prototipo, contiene dati provenienti da 115 servizi VOD e riguardanti 35 000 film europei. Il lancio della versione beta è previsto per la primavera del 2019, mentre quella definitiva sarà disponibile alla fine del prossimo anno. 
Molteplici vantaggi 
Finanziato dal programma MEDIA per il sostegno al settore audiovisivo europeo, questo strumento innovativo sarà messo a disposizione di cittadini, professionisti ed enti pubblici. L'idea di questo catalogo presenta numerosi vantaggi:
  • per i cittadini: una migliore visibilità del cinema europeo in tutta l'UE grazie alla creazione di una vera e propria cineteca virtuale, ricca e variata
  • per gli addetti ai lavori: gli autori ed i produttori sapranno in quali paesi e su quali piattaforme VOD i loro film sono disponibili; i distributori che intendono sfruttare al meglio i propri cataloghi potranno individuare i servizi VOD che propongono opere simili e che potrebbero essere interessati ai loro film; i servizi VOD potranno scoprire quali film europei online su altri territori potrebbero interessare al loro pubblico.
  • per le pubbliche amministrazioni: indicazioni sulla qualità dell'offerta legale di film europei nel mondo digitale; più in particolare, i fondi di sostegno e le agenzie per la promozione cinematografica sapranno se i film che finanziano sono effettivamente disponibili e se di conseguenza si esportano in altri Stati membri. In un secondo tempo, i legislatori troveranno nel catalogo uno strumento che li aiuterà a monitorare l'attuazione della recente revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi, che ha istituito la quota minima del 30 % di film europei al fine di aumentare e migliorare la presenza del cinema europeo online.
Contesto
L'iniziativa è parte della strategia Digital4Culture e dell'Anno europeo 2018 dedicato al patrimonio culturale. La rivoluzione digitale rende possibili forme nuove e innovative di creazione artistica, un accesso più ampio e più democratico alla cultura e al patrimonio culturale e nuove modalità per accedere, consumare e monetizzare i contenuti culturali. Per tenere conto di questi cambiamenti, la strategia Digital4Culture si basa anche sulle proposte che intendono modernizzare le norme sul diritto d'autore e facilitare l'accesso transfrontaliero ai programmi televisivi e radiofonici online, oggetto di negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE e riconducibili alla strategia per il mercato unico digitale.
Il progetto del catalogo europeo è sostenuto dal programma Europa creativa - MEDIA. Da 27 anni a questa parte, il programma MEDIA ha permesso di sviluppare e distribuire oltre 2000 film, documentari, serie televisive e, più di recente, progetti di animazione. La Commissione propone di aumentare il bilancio di MEDIA del 30 %, ovvero di 1,2 miliardi di euro, per il prossimo periodo di bilancio 2021-2027. Nei prossimi anni aumenteranno gli investimenti nella promozione e nella distribuzione di opere e narrative innovative europee, compresa la realtà virtuale, a livello internazionale.
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Spostarsi e lavorare in Europa


La normativa europea consente ai cittadini europei di lavorare facilmente in un altro paese dell'UE, tutelando i diritti previdenziali dei cittadini che si spostano all'interno dell'UE.

La libera circolazione dei lavoratori è un principio fondamentale dell'UE.

I cittadini europei hanno il diritto di:

  • cercare lavoro in un altro paese dell'UE
  • lavorarvi senza bisogno di un permesso di lavoro
  • vivere in questo paese per motivi di lavoro
  • restarvi anche quando l'attività professionale è giunta a termine
  • godere della parità di trattamento rispetto ai cittadini nazionali per quanto riguarda l'accesso al lavoro, le condizioni di lavoro, nonché qualsiasi altro beneficio sociale e fiscale.

La normativa europea prevede il coordinamento dei regimi di sicurezza sociale a tutela dei diritti di coloro che si spostano all'interno dell'UE (28 Stati membri + Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Si fonda su quattro principi fondamentali:
  • si è coperti dalla legislazione di un paese alla volta per cui si pagano i contributi soltanto in un paese
  • gli stranieri hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini del paese in cui sono assicurati
  • quando si richiede una prestazione, vengono eventualmente presi in considerazione i precedenti periodi di assicurazione, lavoro o soggiorno in altri paesi
  • chi ha diritto ad una prestazione in danaro da un paese può generalmente riceverla anche se vive in un altro paese.
Grazie al coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, chi si ammala o è vittima di un infortunio quando si sposta all'interno dell'UE e in Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera, ha diritto alle cure necessarie presentando la tessera europea di assicurazione malattia.

Finanziamenti per 60 milioni di euro a favore delle imprese innovative in Italia

Invest EU
© EU


Il FEIS (Fondo europeo per gli investimenti strategici) e la Cassa di Risparmio di Bolzano (CRB) hanno firmato  un accordo di garanzia relativo a un portafoglio di prestiti del valore di 60 milioni di euro per migliorare l’accesso ai finanziamenti delle PMI italiane.
La CRB fornirà prestiti a condizioni favorevoli a PMI innovative e piccole imprese a media capitalizzazione italiane nel corso dei prossimi due anni. La garanzia del FEI è fornita nel contesto dell’iniziativa "InnovFin – Finanziamento dell'UE per l'innovazione" e gode del sostegno finanziario di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’UE. Si prevede che 100 imprese beneficeranno dell'accordo.

Per consultare i dati aggiornati relativi al FEIS per settore e per paese cliccare qui.

Informazioni generali
Fondo europeo per gli investimenti (FEI)
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) fa parte del gruppo Banca europea per gli investimenti. La sua missione fondamentale è sostenere le microimprese e le PMI europee, facilitandone l'accesso ai finanziamenti. Il FEI elabora e sviluppa strumenti di capitale di rischio e di capitale di crescita, strumenti di garanzia e di microfinanza destinati specificamente a questo segmento di mercato. Assicurando tale ruolo, il FEI promuove gli obiettivi dell'UE nei campi dell'innovazione, della ricerca e dello sviluppo, dell'imprenditorialità, della crescita e dell'occupazione. Per maggiori informazioni sull'attività del FEI nell'ambito del FEIS cliccare qui
Cassa di Risparmio di Bolzano – Südtiroler Sparkasse
La Cassa di Risparmio di Bolzano – Südtiroler Sparkasse è una delle più importanti banche di risparmio indipendenti tuttora esistenti in Italia. Prima banca dell'Alto Adige, è presente in tutto il Nord-est, conta più di 200 000 clienti distribuiti su oltre 100 filiali e dispone di una succursale principale in Germania, a Monaco di Baviera. Istituita nel 1854, è stata trasformata in società per azioni nel 1992. In quello stesso anno è stata creata anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano che, con il 65,81 % delle azioni, è ora l'azionista principale. Il restante 34,10 %, invece, è distribuito tra oltre 26 000 azionisti. Per maggiori informazioni sulla Cassa di Risparmio di Bolzano – Südtiroler Sparkasse cliccare qui.
Piano di investimenti per l'Europa
Il Piano di investimenti per l'Europa  mira a stimolare gli investimenti per creare occupazione e crescita facendo un uso più intelligente delle risorse finanziarie sia nuove che esistenti, eliminando gli ostacoli agli investimenti e offrendo visibilità e assistenza tecnica ai progetti di investimento. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) è il pilastro centrale del piano Juncker. Esso fornisce una garanzia di prima perdita, permettendo al gruppo BEI di investire in un numero maggiore di progetti. Si prevede che i progetti e gli accordi per cui è già stato approvato il finanziamento nel contesto del FEIS mobilitino investimenti per oltre 344 miliardi di € a sostegno di circa 793 000 PMI in tutti i 28 Stati membri . 

Per consultare i dati aggiornati relativi al FEIS per settore e per paese cliccare qui.

InnovFin
Lo strumento di garanzia InnovFin per le PMI (link is external) fornisce garanzie e controgaranzie sui prestiti per importi compresi fra 25 000 € e 7,5 milioni di €. Il suo obiettivo è migliorare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese e delle piccole imprese a media capitalizzazione (fino a 499 dipendenti) innovative. Lo strumento è gestito dal FEI e la sua attuazione è affidata agli intermediari finanziari (banche e altri istituti finanziari) negli Stati membri dell'UE e nei paesi associati. Gli intermediari finanziari beneficiano della garanzia del FEI per una quota delle perdite che potrebbero subire a fronte dei crediti concessi nel quadro dello strumento InnovFin.

Risultati del Consiglio Europeo del 18.10.2018



Il 17 e 18 ottobre 2018 i capi di Stato e di Governo dell'UE hanno discusso di migrazione, sicurezza interna, riforma della zona euro e Brexit.  

Ecco i principali risultati:

Il Consiglio europeo del 18 ottobre si è incentrato su migrazione e sicurezza interna. È stato seguito da un Vertice euro in formato inclusivo. Il 17 ottobre i leader dell'UE a 27 si sono riuniti in sede di Consiglio europeo (Articolo 50) per discutere della Brexit.

Brexit

Durante il pranzo di lavoro in sede di Consiglio europeo (Articolo 50), i leader dell'UE a 27 hanno esaminato lo stato dei negoziati con il Regno Unito.
Prima della riunione, la prima ministra Theresa May ha aggiornato i leader sulle prospettive dei negoziati nell'ottica del Regno Unito.
I leader dell'UE a 27 hanno ribadito la loro piena fiducia in Michel Barnier come negoziatore e la determinazione a restare uniti. Hanno inoltre rilevato che, nonostante intensi negoziati, non sono stati realizzati progressi sufficienti.
Il Consiglio europeo (Articolo 50) ha chiesto al negoziatore dell'Unione di proseguire gli sforzi in vista di un accordo, conformemente agli orientamenti del Consiglio europeo concordati in precedenza.
I leader hanno dichiarato di essere pronti a convocare una riunione del Consiglio europeo se e quando il negoziatore dell'Unione indicherà che sono stati realizzati progressi decisivi.

Migrazione

I leader dell'UE hanno discusso di migrazione. Hanno fatto il punto sull'attuazione delle decisioni adottate durante il Consiglio europeo di giugno e hanno invitato a proseguire i lavori su tutti gli elementi.
Il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di continuare a prevenire la migrazione illegale e ha chiesto una cooperazione rafforzata con i paesi di origine e di transito, in particolare dell'Africa settentrionale, nel quadro di un più ampio partenariato.
I leader hanno invitato a rafforzare il contrasto ai trafficanti di migranti attraverso:
  • una maggiore cooperazione con i paesi non appartenenti all'UE
  • la creazione di una task force congiunta presso il Centro europeo contro il traffico di migranti di Europol
  • azioni volte a monitorare e ostacolare in maniera più efficace le comunicazioni online dei trafficanti
I leader dell'UE hanno invitato il Consiglio a mettere a punto entro dicembre un insieme di misure a tal fine. Hanno anche invitato il Parlamento europeo e il Consiglio a esaminare, in via prioritaria, le recenti proposte della Commissione riguardanti la direttiva sui rimpatri, l'Agenzia per l'asilo nonché la guardia di frontiera e costiera europea. Si è inoltre discusso della politica di rimpatrio dell'UE. I leader hanno affermato che è necessario adoperarsi maggiormente per facilitare rimpatri effettivi. Occorrerebbe migliorare l'attuazione degli accordi di riammissione vigenti e concludere nuovi accordi e intese.
La presidenza austriaca del Consiglio ha informato i leader dell'UE in merito alla riforma del sistema di asilo dell'UE e alle prospettive di progressi. Dal canto loro, i leader hanno incoraggiato la presidenza a proseguire i lavori per pervenire quanto prima a una loro conclusione.





Infografica -Cibersicurezza nell'UE
Migliorare la cibersicurezza nell'UE: come e perché Infografica completa

Sicurezza interna

Il Consiglio europeo ha adottato conclusioni sulla sicurezza interna a seguito del dibattito tematico tenutosi il 20 settembre 2018 a Salisburgo nel quadro dell'agenda dei leader.
Visti i recenti attacchi informatici contro l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) dell'Aia, i leader hanno chiesto di rafforzare ulteriormente la deterrenza, la resilienza e la risposta dell'UE alle minacce ibride e informatiche, come pure chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN).
In tale contesto, chiediamo ai ministri di elaborare un regime di sanzioni specifico per gli attacchi informatici che contribuisca a proteggere i nostri cittadini, le nostre imprese e le nostre istituzioni da tutti i tipi di minacce relative alla cibersicurezza.
Presidente Donald Tusk
Il Consiglio europeo ha chiesto una rapida attuazione delle decisioni precedenti. Ha inoltre chiesto misure tese a:
  • contrastare le attività illecite e dolose di natura informatica e basate sull'uso di sistemi informatici
  • creare una cibersicurezza forte
  • prevenire e rispondere efficacemente alla radicalizzazione e al terrorismo
  • fornire risorse per far fronte alle nuove sfide derivanti dagli sviluppi tecnologici
  • rafforzare la capacità di gestione delle crisi
Il Consiglio europeo ha anche sottolineato la necessità di proteggere i sistemi democratici dell'Unione e dare seguito in tempi rapidi a una serie di misure proposte dalla Commissione per combattere la disinformazione in vista delle elezioni europee del 2019. La Commissione valuterà l'attuazione del codice di buone pratiche sulla disinformazione entro la fine dell'anno. Il Consiglio europeo attende con interesse il piano d'azione per una risposta coordinata dell'UE che, come indicato nelle conclusioni di giugno, deve essere presentato entro dicembre 2018.

Relazioni esterne

Relazioni con l'Africa

Il Consiglio europeo ha adottato conclusioni sulle relazioni esterne, con particolare attenzione alle relazioni dell'UE con l'Africa. I leader hanno convenuto che occorrerebbe portare la cooperazione a un nuovo livello, sostenendola con le risorse necessarie, anche mediante il piano europeo per gli investimenti esterni e il fondo fiduciario dell'UE per l'Africa. Il Consiglio europeo ha accolto con favore la presentazione dell'iniziativa della Commissione relativa a una nuova alleanza Africa - Europa per gli investimenti e l'occupazione sostenibili e ha invitato a portare avanti azioni, anche attraverso proposte concrete relative alla partecipazione degli Stati membri.
In seguito alla discussione informale dei leader tenutasi a Salisburgo, il Consiglio europeo ha accolto con favore il primo vertice tra i 28 Stati membri dell'UE e la Lega degli Stati arabi, che si svolgerà in Egitto il 24 e 25 febbraio 2019.
L'UE è pienamente impegnata a favore dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. I leader si sono compiaciuti dell'intenzione della Commissione di pubblicare, entro la fine del 2018, il suo documento di riflessione che dovrebbe preparare il terreno a una strategia globale di attuazione nel 2019.

Cambiamenti climatici

Il Consiglio europeo ha approvato le conclusioni del Consiglio sui preparativi in vista della conferenza ONU sul clima che si terrà a Katowice nel dicembre 2018 e ha fornito pieno sostegno alla Polonia nell'organizzazione della COP24. Ha inoltre riconosciuto l'impatto negativo dei cambiamenti climatici alla luce dell'ultima relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC).

Vertice euro

I leader dell'UE si sono riuniti con il presidente dell'Eurogruppo Mário Centeno e con il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi per il Vertice euro nel formato inclusivo di 27 Stati membri. Hanno esaminato lo stato di avanzamento dei negoziati sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria (UEM) in vista del Vertice euro di dicembre.
Abbiamo convenuto sulla necessità di accelerare i lavori tecnici. Vogliamo un accordo sull'unione bancaria e il MES a dicembre. Mi auguro che le nostre discussioni di oggi stimoleranno l'Eurogruppo ad agire in modo più dinamico.
Presidente Donald Tusk

Documenti preparatori


sabato 20 ottobre 2018

172 milioni di € per promuovere i prodotti agroalimentari europei

La Commissione europea stanzierà 172,5 milioni di € provenienti dal proprio bilancio agricolo per promuovere i prodotti agroalimentari dell'UE in Europa e nel resto del mondo. Ovviamente il sostegno finanziario andrà principalmente alle regioni ed agli operatori che, invece di farsi concorrenza tra di loro, sono organizzati per poter validamente accedere ad altri mercati, cooperando nella produzione e nella promozione dei loro prodotti. Nel corso dei prossimi tre anni la Commissione europea avvierà 79 campagne relative a un'ampia gamma di prodotti tra cui i prodotti lattiero-caseari, le olive e l'olio d'oliva nonché gli ortofrutticoli.

I programmi della Commissione sono volti ad aiutare i produttori del settore agroalimentare dell'UE a far conoscere la qualità dei loro prodotti al fine di promuoverli all'interno dell'UE e di aprire nuovi mercati. Tra le priorità dei programmi figurano l'attenzione alla qualità dei prodotti alimentari europei con indicazione geografica e i metodi di produzione biologici. Su 79 programmi approvati, 48 sono destinati a paesi non membri dell'UE. Alcuni settori di prodotti sono rappresentati in misura significativa. Ad esempio, 23 programmi sono destinati al settore degli ortofrutticoli. Altri settori includono i formaggi e I prodotti lattieri. Quest'anno, un totale di 97 milioni di € è stato destinato a "programmi di promozione semplici", proposti da una o più organizzazioni provenienti dallo stesso Stato membro. Un importo supplementare di 75,5 milioni di € finanzierà i "programmi multipli", proposti da almeno due organizzazioni provenienti da almeno due Stati membri o da una o più organizzazioni europee. I programmi selezionati includono candidati provenienti da 19 Stati membri.
Contesto
Un'ampia gamma di organizzazioni, come ad esempio organizzazioni di categoria, organizzazioni di produttori e organismi dell'agroalimentare che si occupano di attività di promozione, sono state ammesse a presentare domanda di finanziamento tramite l'invito a presentare proposte pubblicato nel gennaio 2018. Esse sono state in seguito valutate e classificate dall'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare (Chafea), con l'ausilio di esperti esterni.
(Fonte: Commissione Europea)