giovedì 20 gennaio 2011

CRISI? FINALMENTE SAPPIAMO COME USCIRNE!

Ecco il solito brodino riscaldato che le istituzioni comunitarie, Commissione in testa, ci propinano regolarmente. Un taglia e incolla che inizia ad essere noioso con il pedante riferimento alla stabilità macroeconomica, al risanamento di bilancio, alle riforme strutturali e alle misure a sostegno della crescita. Obiettivi che si ripetono da decenni senza risultati e che oggi vengono addirittura considerati come urgenti! L'Europa, che pare si sia finalmente dotata di un piano “coerente e globale” per reagire alla crisi e accelerare la crescita economica, scarica il barile sugli stati membri, invitati ad “agire in modo coordinato e in funzione delle priorità”.  Si, ma chi coordina gli stati membri?
Sorge spontanea una domanda: come possono risolvere la crisi quelle stesse istituzioni che l’hanno generata?
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L'analisi annuale della crescita segna l'inizio del primo "semestre europeo", che cambia il modo in cui i governi definiscono le proprie politiche economiche e di bilancio. Questo nuovo ciclo di governance economica nell'UE, inglobando diverse azioni di fondamentale importanza per consolidare la ripresa a breve termine, tenere il passo con i principali concorrenti e preparare l'UE a compiere ulteriori progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Europa 2020. Quando le raccomandazioni saranno state approvate dal Consiglio europeo, gli Stati membri le integreranno nelle loro politiche e nei bilanci nazionali. Sarà quindi la prima volta che Stati membri e Commissione discutono insieme della stabilità macroeconomica, delle riforme strutturali e delle misure volte a rilanciare la crescita con un approccio globale. Il Presidente Barroso ha dichiarato: "Con l'analisi annuale della crescita si apre una nuova fase dell'integrazione europea. Ci prepariamo a rivolgerci verso nuovi orizzonti e a migliorare nettamente il nostro modo di gestire e coordinare le nostre economie interdipendenti all'interno dell'Unione europea. Questo è il modello UE. Così funziona la nostra governance economica. L'analisi annuale della crescita è un piano coerente e globale per guidare l'Europa verso la crescita e l'incremento dell'occupazione. Sono certo che, se il piano verrà attuato integralmente, l'Europa potrà tornare ad una crescita economica sostenuta e a livelli di occupazione più elevati".
La comunicazione della Commissione
Nell'ambito del "semestre europeo" (cfr. MEMO/11/14), e come annunciato nella strategia Europa 2020, a partire dal 2011 la Commissione valuta ogni anno le principali sfide economiche che si pongono all'UE e individua le azioni prioritarie per affrontarle presentandole in una "analisi annuale della crescita" come contributo al Consiglio europeo di primavera. La comunicazione  della Commissione, che definisce un approccio integrato alla ripresa incentrato sulle misure chiave nell'ambito di Europa 2020, riguarda tre aspetti principali:
- la necessità di un risanamento di bilancio rigoroso onde rafforzare la stabilità macroeconomica
- le riforme strutturali per incentivare l'occupazione
- le misure a sostegno della crescita.
Questa prima analisi annuale della crescita, che si applicherà all'intera UE, sarà però modulata in funzione della situazione specifica di ciascuno Stato membro.
La Commissione evidenzia dieci azioni raggruppate in tre settori principali (cfr. MEMO/11/11):
 prerequisiti fondamentali per la crescita
1. attuazione di un risanamento di bilancio rigoroso
2. correzione degli squilibri macroeconomici
3. garanzia della stabilità del settore finanziario
 mobilitare i mercati del lavoro, creare opportunità occupazionali
1. rendere il lavoro più attraente
2. riformare i sistemi pensionistici
3. reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro
4. conciliare sicurezza e flessibilità
 accelerare la crescita
1. sfruttare il potenziale del mercato unico
2. attrarre capitali privati per finanziare la crescita
3. creare un accesso all'energia che sia efficace in termini di costi

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