lunedì 26 dicembre 2011

POVERE API...E POVERI NOI!

L'aumento della mortalità delle api, avverte il Parlamento europeo, è preoccupante in quanto: "la maggior parte delle piante viene impollinata proprio dalle api". Questa grande scoperta non può che anticipare una grande soluzione che, stranamente, riesce a trasformare in business anche qualcosa che  "potrebbe avere un impatto molto serio sulla produzione di cibo in Europa e sulla stabilità ambientale". Il preoccupante fenomeno della mortalità delle api in tutta Europa dovuto, come spiegano ormai anche ai bambini nelle scuole elementari, agli agenti tossici e i pesticidi usati in agricoltura, oltre che all'inquinamento, necessita di interventi seri come, ad esempio, una moratoria europea su taluni prodotti, in particolare agrottossici, che stanno sterminando i nostri amati insetti. Al contrario, come potete notare, la soluzione principale è quella di MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE MEDICINE. Dunque, come sempre, l'industria farmaceutica ha sia la licenza di uccidere (a pagamento), che quella di curare (sempre a pagamento) le nostre api!
Alla fine i nodi vengono al pettine e, in una Risoluzione votata recentemente dal PE, si chiede all'UE di aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove medicine e, se poi rimane tempo, coordinare gli sforzi per proteggere quella che sta rapidamente diventando una specie in via d'estinzione.
 
"L'impollinazione, un pubblico beneficio per tutta l'agricoltura europea, può essere preservata soltanto con un'azione comune di tutti gli Stati membri" ha dichiarato l'autore della risoluzione, approvata con 534 voti a favore, 16 contrari e 92 astensioni, Csaba Sándor Tabajdi (S&D, HU).
Per ottenere informazioni più accurate sui problemi di salute delle api e consentire comparazioni migliori il Parlamento chiede la costituzione di sistemi di sorveglianza nazionali e l'armonizzazione degli standard sviluppati a livello europeo per la raccolta dei dati.
Secondo la risoluzione, gli Stati europei dovrebbero unire sia le loro ricerche sulla prevenzione, che gli sforzi di controllo e condividere le loro scoperte tra laboratori, apicoltori, agricoltori e le industrie in modo tale da evitare sovrapposizioni. Anche il livello dei finanziamenti alla ricerca nell'UE dovrebbe essere innalzato così come dovrebbe esserlo il sostegno ai laboratori diagnostici e alle prove sul campo a livello nazionale.

Migliore accesso a nuove medicine

Le regole per autorizzare e rendere disponibili prodotti veterinari destinati alle api da miele dovrebbero essere rese più flessibili e le compagnie farmaceutiche dovrebbero ricevere incentivi per svilupparne di nuovi per combattere l'acaro Varroa, parassita e principale agente patogeno, responsabile di circa il 10% delle perdite annuali. Allo stesso tempo, si dovrebbe evitare un utilizzo eccessivo di antibiotici a causa del loro impatto sulla qualità dei prodotti apistici e della crescente resistenza agli stessi.

Aumentare il controllo sulle malattie

Un altro fattore che sta mettendo in pericolo la salute delle api è la presenza di agenti tossici, come i pesticidi, nell'ambiente. Secondo il Parlamento dovrebbero essere sostenuti programmi speciali di formazione indirizzati agli allevatori per metterli a conoscenza degli effetti di questi prodotti e sulla possibilità di utilizzare invece altre tecniche di protezione delle piante che non hanno alcun impatto negativo sulle api. Tutto ciò, unitamente a programmi sulla prevenzione e sul controllo delle malattie indirizzati ad apicoltori e veterinari.
Il Parlamento chiede anche alla Commissione di svolgere ricerche obiettive sui possibili effetti negativi delle coltivazioni Ogm sulla salute delle api da miele.

Monitorare le importazioni

La Commissione europea dovrebbe monitorare lo sviluppo della salute degli animali in paesi terzi, richiedendo gli stessi requisiti restrittivi sulla salute degli animali e mettere in atto un sistema per monitorare i prodotti importati in modo tale da evitare di introdurre nel proprio mercato le malattie esotiche delle api, chiedono i deputati.
Si stima che l'84% delle specie di piante e del 76% della produzione di cibo in Europa dipenda dall'impollinazione fatta dalle api. Il settore dell'apicoltura è fonte di reddito, direttamente o indirettamente, per più di 600mila cittadini europei.

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