L'UE deve fare di più per promuovere la democrazia e la stabilità nei paesi del Mediterraneo meridionale, promuovendo relazioni commerciali reciprocamente vantaggiose, sostiene il Parlamento. Gli sforzi dovranno essere concentrati soprattutto sulle piccole imprese, in quanto principali motori di creazione di occupazione e ricchezza.
In una risoluzione sulla strategia commerciale dell'UE per il Mediterraneo meridionale, adottata giovedì con 476 voti a favore, 64 contro e 40 astensioni, i deputati chiedono all'UE e agli Stati membri maggiori sforzi per sostenere la transizione verso la democrazia nei paesi della Primavera araba. "Fino ad ora, la risposta politica alla Primavera araba è stata debole", ha dichiarato il relatore Niccolò Rinaldi (ALDE, IT). "La mia relazione spiega ciò che gli europei possono fare per aiutare queste persone, che si stanno avvicinando alla democrazia, a comprendere che esistono prospettive per una vita migliore", ha aggiunto Rinaldi.
Più potere alle piccole imprese
Il Parlamento desidera che la strategia commerciale dell'UE si concentri sul sostegno per le piccole e medie imprese (PMI), che in alcuni paesi forniscono addirittura il 30% dei posti di lavoro e sono, secondo il relatore, "cruciali per lo smantellamento delle oligarchie come attori chiave".
Il Parlamento chiede alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo di indirizzare gli investimenti verso le piccole e medie imprese, e alla Banca europea per gli investimenti di fornire alle PMI programmi di microcredito e di controgaranzia. I deputati auspicano incentivi per registrare l'elevato numero d'imprese operanti sul mercato nero, l'agevolazione della circolazione di uomini e donne d'affari attraverso le frontiere e il sostegno per la diversificazione del commercio.
Propongono anche l'istituzione da parte degli Stati membri di programmi Erasmus e Da Vinci Euromed per gli studenti in visita, e l'apertura di camere di commercio europee insieme ai paesi partner.
Problemi di libero scambio?
Il Parlamento auspica che l'impulso dato dalla Primavera araba possa stimolare il progresso verso una zona di libero scambio euro-mediterranea e appoggia i negoziati volti a stabilire zone di libero scambio globali. Durante il dibattito, Rinaldi ha cercato di rassicurare i deputati preoccupati per il potenziale impatto del libero scambio sui contadini dell'Unione, sottolineando il notevole surplus commerciale dell'UE nel settore agricolo con tali paesi e i benefici che i consumatori dell'UE trarrebbero dall'apertura dei nostri mercati.
Economie del Mediterraneo meridionale dopo la Primavera araba
La risoluzione sostiene che la povertà è "un male persistente nelle campagne" e sottolinea che la "disoccupazione cronica" colpisce soprattutto i giovani; ad esempio, il 45% dei laureati in Tunisia sono senza lavoro.
Il Parlamento indica nelle nuove opportunità create dal rovesciamento della maggior parte dei dittatori lo strumento per aprire le economie della regione e creare un'autentica economia di mercato. Sollecita dunque l'UE a fare uso della sua competenza esclusiva in materia di politica commerciale e d'investimento per "fornire una risposta efficace alle rivolte e contribuire al progresso economico e sociale nei paesi del Mediterraneo meridionale".
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