Investimenti, non speculazioni! |
Il viaggio di Michela in Catalogna e' stato da piu' parti salutato come una tappa del "percorso internazionale" di Sardegna Possibile, rivolto anche a sviluppare le possibilità di scambi commerciali per la Sardegna. La prima tappa di questo percorso si tenne a Londra, presso la London School of Economics, dove Michela Murgia incontrò i parlamentari scozzesi. La parte piu' significativa della tappa Catalana di Sardegna Possibile era rivolta al confronto con l'ERC (Esquerra Republicana de Catalunya - Sinistra Repubblicana di Catalogna), il partito politico catalano (di sinistra e republicano) che sostiene lindipendenza dei paesi catalani (Països Catalans). Durante l’incontro si e’ discusso, tra l’altro, del possibile ingresso della Sardegna nell’ Alleanza Libera Europea (ALE), il Partito Democratico dei Popoli Europei che, in seno al Parlamento Europeo, raggruppa diversi movimenti che sostengono sia l'indipendentismo che varie forme di federalismo e di autogoverno per le cosiddette nazioni senza Stato. Prima di lasciare la Catalogna, Michela Murgia ha incontrato, presso l’associazione dei sardi a Barcellona, la comunita' sarda presente in quel Paese.
Dunque: buone relazioni con le nuove nazioni che si affaciano sulla scena internazionale. Massima considerazione per i sardi e le sarde che hanno scelto di vivere all’estero.
Questo e’ stato il viaggio di Michela in Catalogna che, per me rappresenta un segnale forte che qualcosa puo’ davvero cambiare.
Infatti, dopo tanti, troppi anni, ero stanco di assistere alle lussuose gite fuoriporta - perche’ in tal modo possono essere qualificate – di chi ci ha “amministrato” sino ad oggi. Penso alle mitiche “missioni all’estero” di comuni, provincie, assessorati e vari enti regionali...Come all’ultima missione di 10 giorni in Qatar di Cappellacci & C...O al bilancio di “Sardegna Promozione” ...Penso alle tante “azioni”, ai progetti, ai programmi ed agli interventi rivolti a: “Attrarre Investimenti “in Sardegna che, sin dagli anni 80 hanno divorato risorse pubbliche. I risultati? Per attenerci ai giorni nostri e lasciando da parte l’export di prodotti petroliferi (SARAS), nei primi mesi del 2009 mentre si assiste a un calo nazionale del 24,2% su base annua, l’export delle imprese sarde è diminuito del 46% rispetto al primo semestre 2008. Al Sud il calo è stato del 28,8%. La Sardegna ha visto addirittura dimezzare in un anno i flussi verso l’estero con un secco -50,8%, a fronte di un -43% della Sicilia. In merito agli investimenti (non speculazioni) stranieri nell’Isola, evito le ciffre e rimando alle tabelle elaborate dall’ICE sugli IDE (Investimenti Diretti Esteri)....Un panorama desolante!
Occorre dunque un nuovo approccio che, partendo dall’avvio di salde relazioni internazionali, utilizzi l’immenso patrimonio che la Sardegna possiede all’estero. Donne e uomini che non aspettano altro se non di porre al servizio della Sardegna la loro esperienza di vita e di lavoro all’estero.
Lancio un’idea:
Con poche risorse, opportuni interventi formativi e attraverso i tanti giovani sardi a spasso per il mondo, si possono trasformare i nostri “circoli” all’estero in autentiche “ambasciate” e vetrine per la promozione della nostra Isola all’estero.