sabato 30 gennaio 2016

I RISULTATI DI UNA DURA "GIORNATA DI LAVORO"

Mi domando sino a quando dobbiamo ancora assistere a questo impietoso spettacolo che si ripete da decenni. Riuniti nel palcoscenico di una improbabile "giornata di lavoro", se la cantano e se la suonano sui mirabolanti artifici contabili che, con un profondo sospiro di sollievo, anche questa volta consentono loro di far quadrare magicamente i conti ed ottenere lo scontato clap-clap della Commissione europea benché, come al solito, sia quest'ultima ad essere considerata la principale responsabile di un fallimento che e' ormai dinanzi agli occhi di tutti: quello del buon uso dei dei fondi europei in Sardegna. Tutti contenti invece e, al termine dell'ennesima "giornata di lavoro", arriva la solita conclusione sulla necessita' di "fare meglio".
E mi chiedo anche se forse non sia meglio, invece di una dura "giornata di lavoro", trascorrere semplicemente una "giornata alla finestra", ad osservare lo squallido panorama di una Regione gonfia di soldi che non può permettersi neppure una minima dotazione di infrastrutture (materiali e immateriali) degne di un Paese occidentale. Questa mentalità e questo modo di gestire la Cosa Pubblica ed i nostri soldi (forse che quelli dell'UE appartengono ad altri?) deve finire. Occorre organizzarsi, reagire e, soprattutto, smetterla di esserne complici.