lunedì 28 novembre 2016

Propaganda antieuropea di Russia e ISIS e aumento delle spese militari. Risultati della Plenaria del PE

Oltre alle preoccupanti conclusioni circa la propaganda anti-europea (definita dalla relatrice, Anna Fotyga, come “una continuazione della guerra fredda”) che, secondo un fantomatico "rapporto", proverrebbe principalmente da Russia e Isis, richiedendo un maggior impegno europeo per "combattere questa pericolosa minaccia per l’unità degli stati membri"; i temi principali della plenaria di novembre 2016 sono stati il congelamento dei negoziati di adesione della Turchia all’UE, a seguito della repressione post colpo di stato, e una maggiore cooperazione europea per la sicurezza comune, in un mondo definito "sempre più ostile". In tale ambito, si legge in una risoluzione del Parlamento votata martedì: “Gli Stati europei devono unirsi per difendersi in questa epoca di terrore, cyber-guerra e crescente insicurezza globale”, creando forze multinazionali, centri di comando comuni e, infine, destinando il 2% del PIL alle spese militari. 
Il PE dice SI al CETA, respingendo la richiesta di rinvio alla Corte di giustizia europea per un parere sul discusso accordo bilaterale con il Canada per gli scambi commerciali (CETA) . La decisione del PE apre la strada alla ratifica dell’accordo all'inizio del prossimo anno.

ALTRI TEMI TRATTATI
  • Le emissioni inquinanti nell’atmosfera sono state discusse mercoledì dai parlamentari. Le polveri sottili e le altre sostanze che si disperdono nell'ambiente sono responsabili di 400mila morti ogni anno soltanto in Europa. È stata votata una mozione che impegna gli stati membri a ridurre ulteriormente le emissioni entro il 2030.
  • Giovedì il Parlamento ha espresso la sua posizione sulla Turchia: la Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero temporaneamente congelare, ma non abbandonare, i colloqui di adesione all’Ue. Particolare attenzione è stata posta alle “sproporzionate misure repressive” messe in campo da Ankara dopo il presunto colpo di stato. I parlamentari hanno anche sottolineato l’importanza di non chiudere completamente la porta del dialogo alla Turchia, a meno che non venga effettivamente rintrodotta la pena di morte, come annunciato da Erdogan.
  • Per aiutare a combattere più efficacemente la piaga dell'evasione fiscale, ma anche i finanziamenti ai gruppi terroristici, il Parlamento ha approvato nuove regole che obbligano le forze di Polizia degli Stati membri a scambiare automaticamente informazioni utili, come ad esempio i dati dei conti correnti bancari.
  • Giovedì è stato il turno dell’Iva. Le truffe a questa imposta, attraverso frodi che rimbalzano negli stati membri, costano all’Europa circa 50 miliardi di euro l’anno. 
  • L’austerity ha trovato spazio nel dibattito di martedì sulle priorità economiche dell’Ue proposte dalla Commissione per il 2017: le conseguenze negative delle politiche di stretto controllo della spesa vanno ridimensionate.
  • La relazione di Catherine Bearder - clicca qui per leggere l’intervista - sul contrabbando di animali e piante selvatiche è stata discussa giovedì. L’Europa detiene una posizione di forza nel commercio mondiale e per questo motivo dovrebbe anche svolgere un ruolo chiave nella lotta contro il commercio delle speci in via di estinzione, impegnandosi per fermare il contrabbando. Stiamo parlando dei classici corni di rinoceronte o zanne d’avorio di elefante, ma anche di prodotti meno noti come le squame dei pangolini o le uova degli storioni.
  • Durante la plenaria, si è parlato anche di pesca. Martedì il Parlamento ha votato per aggiornare il regolamento del 2008, stabilendo un piano a lungo termine per gli stock di merluzzo. In precedenza, con una regola basata su una proporzione tra i kw della nave e il tempo di permanenza in mare, i pescatori erano costretti a sprecare i pesci catturati in surplus rispetto alla normativa. La norma trova applicazione nel Kattegat, nel Mare del Nord, nello Skagerrak e nella Manica orientale, a ovest della Scozia e nel Mare d'Irlanda.
  • "Toni Erdmann", commedia nera della regista tedesca Maren Ade, è il film vincitore del Premio Lux di quest'anno. Il riconoscimento viene conferito da 10 anni dal Parlamento a film che toccano tematiche europee. La co-produzione tedesco-austriaca-rumena racconta un rapporto padre-figlia molto complesso. "Sono felice di essere una regista europea: posso considerarmi tedesca ma anche parte di qualcosa di più grande allo stesso tempo” ha detto la regista ricevendo il premio.