Nell'ambito di un Piano d'azione europeo in materia di difesa la Commissione Europea propone di:
1 - istituire un fondo europeo per la difesa a sostegno degli investimenti in attività di ricerca comune e dello sviluppo congiunto di attrezzature e tecnologie di difesa: il fondo proposto comprenderà due "finestre" complementari ma distinte per struttura giuridica e fonte del bilancio;
- una "finestra per la ricerca" destinata a finanziare la ricerca collaborativa in tecnologie di difesa innovative quali l'elettronica, i metamateriali, i software cifrati o la robotica. La Commissione ha già proposto 25 milioni di EUR per la ricerca nel settore della difesa nel quadro del bilancio dell'UE per il 2017 e ritiene che tale dotazione possa raggiungere un totale di 90 milioni di EUR entro il 2020. Nell'ambito del quadro finanziario pluriennale dell'UE post 2020 la Commissione intende proporre un apposito programma di ricerca nel settore della difesa con una dotazione stimata di 500 milioni di EUR all'anno;
- una "finestra per le capacità" che funga da strumento finanziario per permettere agli Stati membri partecipanti di acquistare insieme determinati beni per ridurre i costi. Le capacità verrebbero concordate dagli Stati membri, che sarebbero proprietari della tecnologia e delle attrezzature. Gli Stati membri possono ad esempio investire congiuntamente nella tecnologia dei droni o acquistare insieme elicotteri per ridurre i costi. Per dare un ordine di grandezza, questa finestra dovrebbe essere in grado di mobilitare circa 5 miliardi di EUR all'anno. La Commissione avvierà uno studio esplorativo per elaborare una stima più accurata;
2 - promuovere gli investimenti nelle PMI, nelle start-up, nelle imprese a media capitalizzazione e negli altri fornitori dell'industria della difesa: i fondi strutturali e di investimento europei e la Banca europea per gli investimenti (BEI) offrono già un sostegno finanziario allo sviluppo di un certo numero di attività a duplice uso. La Commissione sosterrà gli sforzi della BEI per migliorare l'accesso delle catene di approvvigionamento della difesa ai finanziamenti. Essa promuoverà il cofinanziamento UE di progetti di investimento produttivo e la modernizzazione delle catene di approvvigionamento della difesa. Nell'ambito del "piano per la cooperazione settoriale sulle competenze" la Commissione sosterrà la cooperazione nel settore della difesa per garantire che i cittadini abbiano le competenze e le capacità tecnologiche atte a generare innovazione;
3 - rafforzare il mercato unico per la difesa: la Commissione rafforzerà le condizioni per un mercato europeo della difesa aperto e competitivo in Europa al fine di aiutare le imprese a operare a livello transfrontaliero e coadiuvare gli Stati membri nell'ottenere le offerte economicamente più vantaggiose negli appalti della difesa. A tal fine la Commissione promuoverà l'applicazione effettiva della direttiva sugli appalti nei settori della difesa e della sicurezza e della direttiva sui trasferimenti UE, faciliterà la partecipazione transfrontaliera agli appalti nel settore della difesa, sosterrà lo sviluppo di norme di settore e promuoverà il contributo delle politiche settoriali, come i programmi spaziali dell'UE, alle priorità comuni in materia di sicurezza e difesa.
Prossime tappe: la Commissione si accinge a presentare e discutere tali proposte, in particolare la creazione di un fondo europeo per la difesa, con tutte le parti interessate. Il Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre costituirà una tappa fondamentale in questa direzione.
Il piano d'azione europeo di difesa è strettamente collegato e complementare al piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e di difesa, che definisce un nuovo grado di ambizione per l'Unione europea e individua una serie di azioni finalizzate alla sua realizzazione e all'attuazione della dichiarazione congiunta UE-NATO firmata dal Presidente del Consiglio europeo, dal Presidente della Commissione e dal Segretario generale della NATO. Le azioni proposte nel piano d'azione europeo di difesa porteranno a un'Unione europea più forte in materia di difesa, il che in definitiva implica una NATO più forte.
Il piano d'azione è collegato anche al quadro congiunto dell'aprile 2016 per contrastare le minacce ibride e rafforzare la resilienza dell'UE, degli Stati membri e dei paesi partner, intensificando nel contempo la cooperazione con la NATO per reagire a tali minacce; a sua volta, questa cooperazione si basa sull'agenda europea sulla sicurezza adottata dalla Commissione nell'aprile 2015.
Per maggiori informazioni
- Domande frequenti
- Scheda informativa
- Piano d'azione europeo in materia di difesa:
- Orientamenti politici del Presidente Juncker
- Piano di attuazione della strategia globale in materia di sicurezza e di difesa
- Dichiarazione e tabella di marcia di Bratislava
- Relazione di valutazione della direttiva sugli appalti pubblici
- Orientamenti relativi all'aggiudicazione di appalti da governo a governo e all'applicazione della direttiva sugli appalti pubblici
- Relazione di valutazione della direttiva sui trasferimenti
- Raccomandazione concernente l'armonizzazione della licenza generale di trasferimento per le forze armate a norma della direttiva 2009/43/CE (licenza di trasferimento)
- Raccomandazione concernente l'armonizzazione della licenza generale di trasferimento per i destinatari certificati a norma della direttiva 2009/43/CE (licenza di trasferimento)
- Relazione del gruppo consultivo sull'accesso transfrontaliero delle PMI agli appalti nel settore della difesa e della sicurezza
ALLEGATO
Argomentazioni economiche per rendere più efficiente la spesa per la difesa
L'Europa nel suo complesso occupa il secondo posto nel mondo in termini di spesa per la difesa, dopo gli Stati Uniti. In Europa tuttavia i bilanci per la difesa si sono ridotti negli ultimi anni, mentre altri attori mondiali (Cina, Russia e Arabia Saudita) hanno migliorato i rispettivi settori della difesa in misura senza precedenti. Nel 2015 gli investimenti statunitensi nella difesa rappresentavano più del doppio della spesa totale degli Stati membri dell'UE nel settore. La Cina ha aumentato il bilancio della difesa del 150 % negli ultimi dieci anni. Per contro, negli ultimi dieci anni gli Stati membri dell'UE hanno ridotto la spesa per la difesa del 12 % circa in termini reali.
Questa diminuzione non è stata compensata da una maggiore cooperazione europea. L'Europa soffre di inefficienza nella spesa dovuta a duplicazioni,
alla mancanza di interoperabilità, a divari tecnologici e a insufficienti economie di scala nell'industria e nella produzione. Circa l'80 % degli appalti pubblici della difesa è gestito su base puramente nazionale, il che dà luogo ad una costosa duplicazione delle capacità militari. Si stima che la mancanza di cooperazione tra gli Stati membri nel settore della difesa e della sicurezza costi ogni anno tra 25 e 100 miliardi di EUR.
alla mancanza di interoperabilità, a divari tecnologici e a insufficienti economie di scala nell'industria e nella produzione. Circa l'80 % degli appalti pubblici della difesa è gestito su base puramente nazionale, il che dà luogo ad una costosa duplicazione delle capacità militari. Si stima che la mancanza di cooperazione tra gli Stati membri nel settore della difesa e della sicurezza costi ogni anno tra 25 e 100 miliardi di EUR.
Senza investimenti significativi nella difesa, l'industria europea rischia di non disporre delle capacità tecnologiche per costruire la prossima generazione di capacità critiche di difesa. In ultima analisi, tutto ciò inciderà sull'autonomia strategica dell'Unione e sulla sua capacità di agire come garante della sicurezza.
Un'Europa che investe di più nella difesa avrà un effetto positivo sull'economia europea. L'industria europea della difesa genera un fatturato complessivo di 100 miliardi di EUR all'anno e impiega direttamente o indirettamente 1,4 milioni di persone altamente qualificate in Europa. Ogni euro investito nella difesa genera un rendimento dell'1,6, in particolare in impieghi qualificati nei settori della ricerca e della tecnologia e nelle esportazioni.
Come funzionerebbe il fondo europeo per la difesa: