venerdì 16 dicembre 2016

Principali risultati del Consiglio Europeo del 15 dicembre 2016 a Bruxelles


Il Consiglio europeo è una delle istituzioni dell'UE che si riunisce periodicamente per definire "le priorità e gli orientamenti politici generali" dell'Unione europea ed esaminare eventuali problemi nel difficile processo di costruzione europea. Il Presidente (attualmente il Polacco Donald Tusk) dura in carica due anni e mezzo. Ogni Paese membro dell'UE ha il suo rappresentante istituzionale che coincide con il premier in carica al momento, per l'Italia è il Presidente del consiglio Gentiloni.
Il Consiglio europeo non va confuso con un'altra istituzione dell'UE: il Consiglio dell'Unione europea, che detiene il potere legislativo dell'Unione insieme al Parlamento europeo. Non va confusoneanche con il Consiglio d'Europa, che è una organizzazione internazionale diversa e  indipendente dall'Unione Europea.

Ecco i principali risultati:

Il Consiglio europeo di dicembre ha discusso le questioni più urgenti, tra cui migrazione, sicurezza, economia e giovani, relazioni esterne.

Migrazione

Rotta del Mediterraneo centrale

I leader dell'UE hanno discusso i progressi relativi all'attuazione degli accordi, i cosiddetti "patti", conclusi con cinque paesi africani di transito e di origine.
Hanno affermato che "alla luce dell'esperienza" offerta dall'attuazione dei patti con l'Etiopia, il Mali, il Niger, la Nigeria e il Senegal "si potrebbero prendere in considerazione" accordi aggiuntivi o altre forme di cooperazione.
I patti si iscrivono nell'approccio globale dell'UE volto a ridurre la migrazione illegale lungo la rotta del Mediterraneo centrale. A tale scopo l'UE aiuta i paesi africani ad affrontare le cause profonde della migrazione, collaborando inoltre con essi al fine di migliorare i tassi di rimpatrio.

Rotta del Mediterraneo orientale

I leader hanno ribadito il proprio impegno a favore della piena attuazione della dichiarazione UE-Turchia sulla migrazione. Hanno altresì sostenuto il piano di attuazione elaborato dalla Grecia e dalla Commissione e hanno invitato i paesi dell'UE ad attuarlo rapidamente.
Hanno rammentato la loro posizione sulla rotta migratoria del Mediterraneo orientale, che avevano concordato alla riunione precedente di ottobre. Al fine di mantenere e rafforzare il controllo della rotta, avevano chiesto:
  • rimpatri più rapidi dalle isole greche alla Turchia
  • assistenza alla Grecia da parte dei paesi dell'UE, se le agenzie dell'UE lo ritengono necessario
  • ulteriori progressi in merito agli impegni contenuti nella dichiarazione UE-Turchia, inclusa la liberalizzazione dei visti
La dichiarazione UE-Turchia, convenuta nel marzo 2016, ha contribuito a fermare il flusso della migrazione irregolare verso l'Europa attraverso la Turchia e a smantellarne il modello di attività.
I leader si sono anche impegnati a continuare a sostenere i paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali.

Guardia di frontiera

I leader hanno affermato che è necessario rafforzare il sostegno alla guardia costiera libica nella sua lotta contro i trafficanti di esseri umani. Nel contempo, sono necessarie azioni volte ad offrire opportunità di rimpatrio volontario assistito ai migranti bloccati in Libia. Hanno dichiarato che, congiuntamente, queste due misure contribuirebbero a prevenire la perdita di vite umane in mare.
I leader hanno inoltre sottolineato la necessità che la guardia di frontiera e costiera europea e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo dispongano di risorse adeguate.
Il ruolo principale della guardia, istituita nell'autunno del 2016, è quello di assistere i paesi dell'UE a presidiare i confini dell'UE e garantire una gestione efficace dei flussi migratori. Si compone di un'agenzia dell'UE e autorità nazionali preposte alla gestione delle frontiere. Dal 7 dicembre l'agenzia dispone anche di una riserva di reazione rapida. Questa, formata da 1 500 agenti che gli Stati membri dell'UE e i paesi associati Schengen si sono impegnati a inviare, può essere dispiegata entro cinque giorni in una situazione di crisi.
L'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo è un'agenzia dell'UE che assiste gli Stati membri nella gestione dell'afflusso di richiedenti asilo.

Sicurezza

Il Consiglio europeo ha ribadito il proprio impegno nei confronti della strategia di sicurezza interna dell'Unione europea 2015-2020. Ha anche affrontato il rafforzamento della cooperazione dell'UE nel campo della sicurezza esterna e della difesa. In particolare, i capi di Stato o di governo hanno concentrato l'attenzione sulle tre priorità:
  • la strategia globale dell'UE nel settore della sicurezza e della difesa
  • il piano d'azione europeo in materia di difesa
  • l'attuazione dell'insieme comune di proposte che fanno seguito alla dichiarazione congiunta UE-NATO firmata a Varsavia a luglio 2016
Nel loro editoriale comune pubblicato prima del Consiglio europeo, i presidenti Donald Tusk, Jean Claude-Juncker e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg hanno sottolineato l’importanza della cooperazione tra le due organizzazioni.
"Più che mai in un mondo che cambia, il potere di persuasione da solo non è sufficiente. La sicurezza comincia all'interno dei nostri confini ed è per questo che l'UE è impegnata a fare di più per proteggere e difendere i suoi cittadini, e per aiutare gli Stati membri che sono alleati a fare pienamente la loro parte nella NATO" hanno scritto.

Economia, sviluppo sociale, giovani

FEIS (Fondo europeo per gli investimenti strategici)

I leader hanno accolto con favore l'accordo raggiunto in sede di Consiglio in relazione alla proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), l'iniziativa faro dell'UE nell'ambito del suo "piano di investimenti per l'Europa". Tale estensione, sia in termini di durata che di capacità finanziaria, mobiliterà investimenti pari ad almeno 500 miliardi di EUR da qui al 2020 e comprenderà una serie di miglioramenti operativi per tener conto degli insegnamenti appresi nel primo anno di attuazione.

Strategie per il mercato unico e Unione dell'energia

Il Consiglio europeo ribadisce l'importanza delle varie strategie per il mercato unico nonché dell'Unione dell'energia, che dovrebbero essere completate e attuate entro il 2018. Entro tale data dovranno essere risolte talune questioni chiave.
I leader si sono compiaciuti dei progressi compiuti sinora e hanno esortato tutte le istituzioni a sfruttare lo slancio acquisito e aumentare ulteriormente il livello di ambizione, invitando nel contempo a eliminare gli ostacoli rimanenti all'interno del mercato unico, fra cui quelli che impediscono la libera circolazione dei dati.

Strumenti di difesa commerciale

Il Consiglio europeo ha preso atto del fatto che il Consiglio è ora pronto a condurre negoziati con il Parlamento europeo in merito alla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale.

Disoccupazione giovanile

I leader hanno fatto il punto dei progressi relativi all'attuazione della garanzia per i giovani e dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, tenendo conto di una relazione della Commissione sui passi avanti compiuti finora. Dalla relazione si evince che l'andamento del mercato del lavoro giovanile nell'UE ha complessivamente superato le aspettative, registrando 1,4 milioni di giovani disoccupati in meno rispetto al 2013.
Il Consiglio europeo ha accolto con favore l'accresciuto sostegno all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Ha altresì sollecitato il proseguimento della garanzia per i giovani e chiesto che siano portati avanti i lavori sulle recenti iniziative della Commissione dedicate alla gioventù, compresi la mobilità e lo sviluppo di capacità.

Cipro

A seguito della presentazione del presidente della Repubblica di Cipro in merito ai negoziati relativi a una soluzione per l'isola, il Consiglio europeo ha ribadito il proprio sostegno al processo in corso per la riunificazione di Cipro. I leader hanno sottolineato che l'UE è pronta a partecipare alla conferenza di Ginevra su Cipro che si terrà il 12 gennaio 2017.

Relazioni esterne

Ucraina

I leader hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla situazione nei Paesi Bassi nel contesto dell'accordo di associazione UE-Ucraina. Il Consiglio europeo ha ribadito il suo impegno nei confronti del diritto internazionale e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché della conclusione dell'accordo di associazione UE-Ucraina, ivi compresa l'istituzione di una zona di libero scambio globale e approfondita.
"La responsabilità incombe ora ai Paesi Bassi. La ratifica è importante non solo per l'Ucraina, ma anche per la reputazione e la credibilità geopolitiche dell'Europa. Contiamo sui nostri colleghi dei Paesi Bassi", ha dichiarato il presidente Tusk alla conferenza stampa al termine della riunione.

Siria

Il Consiglio europeo ha condannato energicamente il continuo assalto contro Aleppo da parte del regime siriano e dei suoi alleati, segnatamente la Russia e l'Iran, compresi gli attacchi deliberati a danno di civili e ospedali. Il Consiglio europeo ha chiesto al regime e alla Russia, nonché a tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano, di attuare immediatamente le quattro misure d'emergenza seguenti:
  • evacuazione degli abitanti della parte orientale di Aleppo
  • assistenza e protezione immediate per tutti gli abitanti della parte orientale di Aleppo
  • protezione per l'insieme del personale medico e delle strutture sanitarie in tutto il paese
  • applicazione del diritto internazionale umanitario
I leader hanno sottolineato che i responsabili di violazioni del diritto internazionale devono rispondere delle loro azioni e che l'UE sta valutando tutte le opzioni disponibili.
Prima del vertice il presidente Donald Tusk ha incontrato il presidente del consiglio comunale di Aleppo est Brita Hagi Hasan.
"Nessuno è indifferente nell'UE. Parlo delle persone, delle istituzioni, dei politici. Vi sono alcuni problemi e limitazioni globali, ma ciò che vogliamo è agire in modo più efficace quando si tratta di protezione e assistenza. Dovremmo e cercheremo di fare tutto il possibile per aiutare lei e la popolazione civile di Aleppo" ha affermato il presidente Tusk nel corso dell'incontro.
Ha anche invitato Brita Hagi Hasan a rivolgersi al Consiglio europeo.

Riunione informale dei 27 leader

A margine del Consiglio europeo di dicembre si è tenuta una riunione informale dei 27 leader. Dopo la riunione i 27 leader e i presidenti del Consiglio europeo e della Commissione hanno rilasciato una dichiarazione in cui indicano che avvieranno i negoziati con il Regno Unito non appena quest'ultimo avrà proceduto alla notifica di cui all'articolo 50.
"Accogliamo con favore l'intenzione del Regno Unito di provvedere in tal senso prima della fine di marzo 2017, così che possiamo iniziare ad affrontare le incertezze derivanti dalla prospettiva del ritiro del Regno Unito", hanno affermato nella dichiarazione.