sabato 28 gennaio 2017

Conclusioni del Consiglio dei Ministri dell'economia e delle finanze


  • Conclusioni concernenti la relazione 2017 sul meccanismo di allerta

  • Conclusioni relative agli orientamenti macroeconomici e di bilancio rivolti agli Stati membri (analisi annuale della crescita)

Conclusioni concernenti la relazione 2017 sul meccanismo di allerta 

Bruxelles, 27.1.2017

Il Consiglio ECOFIN:
1. ACCOGLIE CON FAVORE la sesta relazione della Commissione sul meccanismo di allerta, che segna l'inizio del ciclo annuale della procedura per gli squilibri macroeconomici (PSM) nel contesto del semestre europeo 2017.
2. CONDIVIDE AMPIAMENTE l'analisi orizzontale della Commissione relativa all'aggiustamento degli squilibri macroeconomici nell'UE e nella zona euro. SI COMPIACE degli ulteriori progressi compiuti dagli Stati membri nella correzione dei loro squilibri, contribuendo così al riequilibrio nell'UE e nella zona euro. PRENDE ATTO della ripresa costante ma ancora moderata e della bassa inflazione che continuano a pesare sulla riduzione degli squilibri e sui rischi macroeconomici. SOTTOLINEA che, malgrado i miglioramenti, le sfide e i rischi restano ampiamente immutati e che sono necessari ulteriori progressi quanto alle azioni strategiche per correggere gli squilibri, in particolare gli elevati livelli di indebitamento, in un contesto di prodotto potenziale e di crescita della produttività in declino e di tassi di disoccupazione storicamente elevati. Al tempo stesso permangono avanzi molto consistenti delle partite correnti in alcuni Stati membri della zona euro con esigenze di riduzione dell'indebitamento relativamente basse; in determinate circostanze tali avanzi potrebbero indicare la presenza di forti squilibri tra risparmi e investimenti che necessitano di progressi quanto alle azioni strategiche. RILEVA che il riequilibrio dei disavanzi verso posizioni in attivo in molti paesi della zona euro, associato a eccedenze forti e persistenti in altri paesi, ha comportato un aggiustamento asimmetrico che ha condotto a una posizione in attivo ampia e crescente della zona euro nel suo insieme le cui conseguenze meritano ulteriore attenzione. Nel complesso, CONCORDA sulla necessità di compiere ulteriori e decisivi sforzi di riforma volti a promuovere gli investimenti e sbloccare il potenziale di crescita.
3. PRENDE ATTO dello screening economico di base presentato dalla Commissione nella relazione sul meccanismo di allerta. RICONOSCE la necessità di un ulteriore esame approfondito degli sviluppi recenti nei 13 Stati membri in cui sono stati già individuati squilibri lo scorso anno per valutare se tali squilibri si stiano attenuando, siano persistenti o si stiano aggravando, tenendo conto dell'attuazione delle pertinenti misure volte a superare gli squilibri, incluse quelle raccomandate precedentemente nel contesto del semestre europeo. RILEVA che restano vulnerabilità in alcuni Stati membri in cui, in questa fase, non si ritiene giustificato procedere a detto esame e che gli sviluppi dovranno essere monitorati.
4. ACCOGLIE CON FAVORE l'intenzione della Commissione di pubblicare, a febbraio, gli esami approfonditi integrati nelle relazioni per paese, le quali tengono anche conto dell'ulteriore analisi della Commissione su altre questioni strutturali rilevanti per il semestre europeo. SOTTOLINEA la necessità di concentrarsi sulle sfide principali quali l'elevato indebitamento privato ed estero, le modeste competitività e crescita potenziale, i rischi connessi all'aumento dei prezzi immobiliari, gli avanzi e disavanzi delle partite correnti, i problemi di aggiustamento rispecchiati in un alto tasso di disoccupazione, effettuando una chiara distinzione tra le sfide cui sono confrontati gli Stati membri in termini di fonti e di gravità dei rischi al fine di definire priorità chiare e garantire un'azione rapida. SOTTOLINEA che la procedura per gli squilibri macroeconomici debba essere sfruttata appieno, applicandone il braccio correttivo ove opportuno.
5. ACCOGLIE CON FAVORE la pubblicazione della Commissione di un compendio della procedura per gli squilibri macroeconomici, che presenta una panoramica del modo in cui il quadro di tale procedura funziona e del modo in cui la sua applicazione si è evoluta nel tempo. SOTTOLINEA che la trasparenza e la prevedibilità della procedura per gli squilibri macroeconomici, in particolare il mantenimento delle attuali categorie di squilibri, sono essenziali per assicurare la titolarità della procedura da parte degli Stati membri, a sua volta fondamentale per l'efficacia del PSM. METTE IN RISALTO l'esigenza di proseguire i lavori tecnici al fine di valutare l'adeguatezza del quadro di valutazione e di sviluppare e migliorare ulteriormente gli strumenti e i quadri analitici finalizzati a valutare gli sviluppi e i fattori responsabili della creazione e della correzione degli squilibri e dei relativi effetti di ricaduta, con l'obiettivo di migliorare ulteriormente l'analisi e i risultati sottostanti.
6. RITIENE che il monitoraggio specifico del PSM contribuisca a promuovere un'efficace attuazione delle misure volte a correggere gli squilibri macroeconomici. PRENDE ATTO dell'estensione del monitoraggio specifico a tutti gli Stati membri interessati dalla sorveglianza della procedura per gli squilibri macroeconomici e ACCOGLIE CON FAVORE lo snellimento della procedura. SOTTOLINEA l'importanza di mantenere pratiche stabili e trasparenti in relazione all'attuazione del monitoraggio specifico.
7. CONCORDA in generale con la valutazione fornita dalla Commissione nelle relazioni di monitoraggio specifico riguardanti l'azione svolta dagli Stati membri con squilibri nel contesto del PSM e le restanti lacune politiche. RILEVA che la vasta maggioranza delle relazioni di monitoraggio specifico sono state già discusse nei comitati del Consiglio e che le restanti relazioni di monitoraggio specifico di Spagna, Portogallo e Irlanda saranno discusse all'inizio del 2017 nel contesto delle rispettive relazioni di sorveglianza post programma.
8. INVITA la Commissione a dar seguito ai risultati del monitoraggio specifico in modo coerente ed efficace per quanto riguarda l'attuazione della procedura per gli squilibri macroeconomici, e INVITA gli Stati membri ad affrontare in modo ambizioso e concreto le lacune politiche individuate nel contesto del monitoraggio specifico al fine di correggere gli squilibri dannosi.

 

Conclusioni del Consiglio relative agli orientamenti macroeconomici e di bilancio rivolti agli Stati membri (analisi annuale della crescita)

Bruxelles, 27.1.2017

Il Consiglio ECOFIN:
I. SEMESTRE EUROPEO 2017
1. SI COMPIACE dell'analisi annuale della crescita 2017 della Commissione, che individua le principali priorità strategiche per l'occupazione e la crescita nell'UE e negli Stati membri e segna l'inizio del semestre europeo 2017.
2. CONDIVIDE AMPIAMENTE l'analisi della Commissione relativa alla situazione economica e alle sfide strategiche all'interno dell'UE. Occorre che le politiche strutturali e di bilancio contribuiscano a consolidare la ripresa e sfruttino la situazione attuale per affrontare gli squilibri macroeconomici, nonché per attuare riforme ambiziose e perseguire politiche di bilancio responsabili. Nonostante i recenti miglioramenti, le prospettive economiche a livello mondiale si annunciano sempre più incerte; i risultati economici, e l'attuazione delle riforme, rimangono disomogenei all'interno dell'UE. Sebbene sia prevista una crescita dell'occupazione, molte economie si trovano tuttora di fronte a sfide strutturali di ampia portata, anche nel mercato del lavoro. Per quanto in diminuzione, il livello ancora alto del debito pubblico e privato contribuisce a frenare gli investimenti. Come confermato dalla relazione della Commissione sul meccanismo di allerta, la crescita e l'occupazione sono limitate anche dal rischio di vari squilibri macroeconomici.
3. In tale contesto, APPROVA gli ambiti strategici prioritari di massima stabiliti dalla Commissione su cui occorre concentrare gli sforzi a livello nazionale e dell'UE nel 2017, ossia la promozione degli investimenti nonché la prosecuzione delle riforme strutturali e di politiche di bilancio responsabili. Tali priorità dovrebbero essere attuate in modo integrato, al fine di affrontare efficacemente le sfide a livello sia dell'UE sia degli Stati membri per garantire una crescita inclusiva e uno sviluppo economico sostenibile. SOTTOLINEA che nell'analisi annuale della crescita non si è posto sufficientemente l'accento sulla necessità di riforme del mercato dei prodotti, alle quali dovrebbe essere conferita priorità dal momento che favoriscono in maniera più diretta la produttività e la produzione, indipendentemente dalle condizioni economiche. CONCORDA sull'importanza delle riforme per migliorare l'offerta di manodopera e promuovere le pari opportunità nel mercato del lavoro, come l'aumento della partecipazione della forza lavoro femminile e l'integrazione dei gruppi svantaggiati quali modalità per incrementare il potenziale di crescita e favorire il progresso sociale. RICONOSCE la necessità di un approccio globale per integrare i migranti e il recente afflusso di rifugiati nonché per agevolare il loro accesso al mercato del lavoro.
4. CONCORDA con l'analisi della Commissione che evidenzia la necessità di migliorare il conseguimento di risultati nell'attuazione delle riforme e SOTTOLINEA l'importanza del monitoraggio dei risultati e dell'attuazione delle politiche, comprese le raccomandazioni specifiche per paese, durante l'intero anno. INVITA il comitato economico e finanziario e il comitato di politica economica a impegnarsi attivamente in tali lavori sulla base del contributo della Commissione. ATTENDE CON INTERESSE il dibattito sostanziale, che si terrà in occasione del Consiglio di marzo 2017, circa l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese sulla base della valutazione approfondita della Commissione.
5. INCORAGGIA a proseguire un dialogo efficiente ed aperto nelle capitali, tra gli Stati membri e la Commissione, nonché un maggiore coinvolgimento dei soggetti nazionali interessati.
II. ORIENTAMENTI DI POLITICA MACROECONOMICA E DI BILANCIO
Rilanciare gli investimenti
6. RICONOSCE che in un contesto in cui tassi d'interesse sono bassi, i volumi di liquidità sui mercati finanziari elevati e l'indebitamento dei soggetti pubblici e privati in via di ridimensionamento, i livelli di investimento rimangono bassi. Vi è un'urgente necessità di rilanciare gli investimenti migliorando il clima generale degli stessi per rafforzare la ripresa economica dell'UE e aumentare la produttività e il potenziale di crescita. RICORDA le conclusioni del Consiglio ECOFIN, del dicembre 2016, sull'eliminazione delle strozzature agli investimenti individuate nell'ambito del terzo pilastro del piano di investimenti, che sottolineano altresì lo stretto legame tra investimenti e riforme strutturali. Si esortano gli Stati membri ad affrontare gli ostacoli – nazionali e transfrontalieri – agli investimenti per rafforzare il mercato unico e il contesto degli investimenti nell'UE nel suo insieme.
7. Sebbene le condizioni di erogazione di prestiti registrino un miglioramento, le società continuano a dover affrontare condizioni di finanziamento differenti a seconda del luogo in cui sono ubicate. Molti Stati membri si trovano a far fronte alla sfida costituita dall'eccessivo indebitamento privato e dai prestiti deteriorati, che ostacola il funzionamento dell'intermediazione finanziaria e frena le decisioni di investimento. CONDIVIDE l'analisi della Commissione secondo cui quadri normativi ben funzionanti in materia di insolvenza sono fondamentali per le decisioni di investimento.
8. CONDIVIDE l'opinione secondo cui occorre migliorare ulteriormente l'efficienza dei quadri normativi nazionali in materia di insolvenza al fine di contribuire ad affrontare l'alto livello di prestiti deteriorati e CONVIENE sull'elaborazione e l'attuazione di una strategia efficace, a livello sia degli Stati membri sia dell'UE, volta a integrare interventi di vigilanza prudenziale per affrontare i rischi legati all'efficienza economica nel settore bancario in taluni Stati membri, anche per quanto riguarda il livello elevato di prestiti deteriorati, modelli di business inefficienti e sovracapacità. SOTTOLINEA che tali interventi dovrebbero essere in linea con il quadro normativo esistente, in particolare la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche.
9. RIBADISCE che un maggiore sviluppo e una maggiore integrazione dei mercati dei capitali potrebbero rilanciare gli investimenti per le imprese e i progetti infrastrutturali, attrarre investimenti stranieri a lungo termine e contribuire alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. A tal fine SOSTIENE i progressi compiuti nella creazione di una vera Unione dei mercati dei capitali, nell'eliminazione degli ostacoli che si frappongono agli investimenti transfrontalieri e nella diversificazione delle fonti di finanziamento, favorendo così in particolare il finanziamento delle infrastrutture e delle PMI e determinando, con l'adozione ove opportuno di misure sul versante fiscale, una struttura di finanziamento più equilibrata tra capitale proprio e debito delle imprese dell'UE nonché un'ulteriore ripartizione dei rischi a livello transfrontaliero sul mercato privato.
Proseguire le riforme strutturali per modernizzare le nostre economie
10. CONDIVIDE AMPIAMENTE il parere della Commissione, secondo cui gli Stati membri devono investire di più per creare condizioni favorevoli a una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e ad attività di formazione e riqualificazione efficaci. SOTTOLINEA l'importanza delle riforme del mercato dei prodotti nonché dell'apertura dei mercati nell'ottica di incrementare il potenziale di crescita, la produttività e l'efficienza - aspetti che possono favorire anche il successo delle riforme del mercato del lavoro. Inoltre, le riforme del mercato dei prodotti possono migliorare la capacità di adattamento in caso di shock, concorrere a un riequilibrio, diminuire gli effetti collaterali negativi della globalizzazione e della riduzione dell'indebitamento rafforzandone al contempo gli effetti positivi, e contribuire a prevenire gli squilibri macroeconomici. PONE IN EVIDENZA che il mercato unico europeo rimane il più potente motore della crescita e che il completamento del mercato unico dei beni e dei servizi, unitamente al proseguimento dei lavori in materia di mercato unico del digitale, Unione dei mercati dei capitali e Unione dell'energia, dovrebbe costituire una priorità.
11. ENFATIZZA il fatto che i sistemi di protezione sociale dovrebbero essere sostenibili sul piano finanziario. La maggior parte degli Stati membri ha riformato i sistemi pensionistici per renderli più sostenibili, efficienti e adeguati, ma servono misure supplementari per consolidare tali riforme. CONCORDA con l'analisi della Commissione, secondo cui l'efficacia di dette riforme è agevolata da politiche di accompagnamento volte ad aumentare il reddito pensionistico mediante l'allungamento della vita lavorativa e il sostegno ad altri redditi pensionistici complementari.
Politiche di bilancio responsabili
12. ACCOGLIE CON SODDISFAZIONE i progressi compiuti in materia di risanamento di bilancio, RICONOSCE tuttavia che il quadro d'insieme nasconde differenze marcate fra gli Stati membri e che permangono sfide sul piano delle finanze pubbliche. RICORDA che per la zona euro è essenziale un forte coordinamento delle politiche nazionali di bilancio, basato su norme comuni, per giungere a un adeguato orientamento aggregato della politica di bilancio e per il corretto funzionamento dell'Unione monetaria. PRENDE ATTO della comunicazione e dell'analisi della Commissione relative all'orientamento della politica di bilancio , in cui si sollecita un orientamento positivo della politica di bilancio per l'intera zona euro. RICORDA che a luglio l'Eurogruppo ha concluso, sulla base dell'analisi della Commissione, che l'orientamento aggregato della politica di bilancio sostanzialmente neutro nel 2017 rappresenta un equilibrio appropriato. RICONOSCE l'importanza, nella congiuntura attuale, di mirare a un giusto equilibrio tra l'esigenza di assicurare la sostenibilità e la necessità di sostenere gli investimenti per rafforzare la ripresa, contribuendo in tal modo a un adeguato orientamento aggregato della politica di bilancio e a una combinazione più equilibrata delle politiche.
13. CONCORDA sul fatto che, per gli Stati membri, è tuttora essenziale continuare ad attuare riforme strutturali nell'ottica di aumentare il potenziale di crescita e che le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero sostenere la crescita garantendo al contempo la sostenibilità del debito a più lungo termine, anche rivolgendo maggiore attenzione alla qualità e alla composizione dei bilanci a favore degli investimenti e di altre categorie di spesa e di entrate atte a incrementare il potenziale di crescita economica. RIBADISCE che le politiche di bilancio dovrebbero essere perseguite nel pieno rispetto del patto di stabilità e crescita. CONDIVIDE il parere della Commissione secondo cui in diversi paesi con un debito pubblico elevato permangono problemi di sostenibilità di bilancio che potrebbero renderli vulnerabili agli shock negativi, SOTTOLINEA pertanto la necessità di assicurare un controllo a lungo termine sui livelli di disavanzo e di indebitamento onde sviluppare capacità di resilienza mediante politiche di bilancio prudenti in detti Stati membri con un debito pubblico elevato, anche attraverso il rispetto della regola del debito. CONVIENE che taluni Stati membri hanno ottenuto risultati migliori rispetto ai loro obiettivi a medio termine e potrebbero sfruttare la situazione di bilancio favorevole in cui si trovano per rafforzare ulteriormente la domanda interna e il potenziale di crescita, in funzione delle circostanze specifiche del paese e nel rispetto dell'obiettivo a medio termine, delle prerogative nazionali di bilancio e dei requisiti nazionali.
14. RAMMENTA che il patto di stabilità e crescita consente il funzionamento degli stabilizzatori automatici in linea con il percorso convenuto dell'adeguamento strutturale e offre una notevole flessibilità per adeguare le politiche di bilancio agli sviluppi negli Stati membri, senza compromettere l'obiettivo generale di promuovere finanze pubbliche sane e sostenibili. SOTTOLINEA l'importanza di garantire che la Commissione esamini in maniera coerente le richieste di flessibilità avanzate dagli Stati membri nel quadro del patto di stabilità e crescita, anche per quanto riguarda una spesa straordinaria che si verifica a causa di eventi inconsueti non soggetti al controllo dei governi.