venerdì 15 dicembre 2017

Fondi strutturali e di investimento europei: 278 miliardi di euro nell'economia reale?





Una relazione pubblicata oggi mette in luce i risultati conseguiti dai cinque fondi dell'UE dall'inizio del periodo di finanziamento ora che l'attuazione dei programmi 2014-2020 ha raggiunto il pieno regime.
Entro ottobre 2017 quasi la metà della dotazione di bilancio 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) era stata impegnata in progetti concreti. Entro la fine del 2016 avevano ricevuto il sostegno dei fondi quasi 793 500 imprese, creando circa 154 000 nuovi posti di lavoro.
Hanno già beneficiato di assistenza alla ricerca di occupazione e allo sviluppo di competenze 7,8 milioni di persone, mentre è stata migliorata la biodiversità di 23,5 milioni di ettari di terreni agricoli. Nel complesso, entro la fine del 2016 erano stati selezionati 2 milioni di progetti finanziati dall'UE, vale a dire 1 milione in più rispetto all'anno precedente.
Oltre ai progetti nel settore digitale, dell'inclusione sociale e dell'ambiente che vedono ora la luce grazie ai finanziamenti dell'UE, emerge dalla relazione che le novità introdotte nel periodo di finanziamento 2014-2020 hanno davvero prodotto risultati.
I nuovi prerequisiti hanno contribuito a creare un contesto più favorevole agli investimenti
A marzo 2017, una prima valutazione delle nuove condizioni preliminari volte a rafforzare gli investimenti ("condizionalità ex ante") ha mostrato la loro capacità di incentivare le riforme in svariati settori: rispetto delle normative sull'efficienza energetica o sugli appalti pubblici, pianificazione degli investimenti per l'innovazione, trasporti o tecnologie digitali.
Nel periodo di finanziamento post 2020 si prevede di rafforzare ulteriormente il legame tra i fondi UE e il sostegno alle riforme strutturali negli Stati membri, come annunciato nel documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'UE della Commissione e nelle sue proposte per approfondire l'Unione economica e monetaria europea, presentate la scorsa settimana.
Meno burocrazia per i beneficiari dei fondi
La relazione rileva che gli Stati membri hanno fatto sempre più ricorso alle possibilità di semplificazione offerte nel quadro della politica di coesione 2014-2020, ossia le procedure online per la gestione dei fondi ("coesione elettronica"), le procedure semplificate per la presentazione delle domande da parte delle imprese ("sportelli unici") e le modalità semplificate per i beneficiari di chiedere rimborsi all'UE.
La semplificazione è inoltre al centro della riflessione sull'architettura della futura politica di coesione, grazie anche al prezioso contributo del gruppo ad alto livello sulla semplificazione istituito dalla Commissione.
L'uso più intelligente delle risorse disponibili ha portato a una maggiore mobilitazione di finanziamenti privati
In linea con l'obiettivo del Piano di investimenti di attivare più investimenti, il quadro 2014-2020 è stato istituito per diffondere l'uso degli strumenti finanziari. Entro la fine del 2016, nell'ambito dei programmi dei fondi SIE sono stati impegnati in questi strumenti - per lo più a sostegno delle PMI, della ricerca e dell'innovazione e di un'economia a basse emissioni di carbonio - 13,3 miliardi di euro, vale a dire già 1,8 miliardi di euro in più rispetto ai finanziamenti SIE investiti attraverso strumenti finanziari nell'intero periodo 2007-2013.
Gli strumenti finanziari dei fondi SIE sostengono ad oggi più di 76 000 imprese. I progetti a sostegno delle PMI selezionati fino ad ora nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) hanno mobilitato finanziamenti privati per un importo di 11,5 miliardi di euro, a fronte di un obiettivo di 42 miliardi di euro. 
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