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La Corte dei Conti Europea he recentemente pubblicato due importanti relazioni. Una sull'impatto dei fondi strutturali e l'altro sui risultati delle azioni europee contro l'inquinamento. DA NON PERDERE!! 1) Special report della Corte dei Conti Europea no 17/2018: La Commissione e gli Stati membri,con le azioni degli ultimi anni dei programmi del 2007-2013, hanno affrontato il problema del basso tasso di assorbimento dei fondi, senza però prestare sufficiente attenzione ai risultati.
Secondo la Corte dei conti europea, utilizzare i fondi per la Coesione non dovrebbe divenire un fine in sé. Stando a una nuova relazione della Corte dei conti europea, la Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero fare un uso più efficace dei finanziamenti destinanti alla coesione. La Corte avverte che i ritardi nell’adozione del quadro normativo e la lenta attuazione dei piani di spesa spingono le amministrazioni nazionali a utilizzare rapidamente i fondi, talvolta a scapito della performance. La Commissione ha affrontato in ritardo le difficoltà incontrate in alcuni programmi nell’utilizzare i fondi; ciononostante, i suoi interventi e quelli degli Stati membri hanno avuto un impatto positivo sull’assorbimento. I fondi a favore della coesione sono assegnati anticipatamente agli Stati membri per un periodo di spesa settennale e messi a disposizione di questi ultimi tramite stanziamenti di bilancio annualiche devono essere utilizzati entro un determinato arco di tempo. Gli auditor della Corte hanno esaminato le spese sostenute nel periodo2007-2013 e le azioni intraprese dagli Stati membri, con il sostegno della Commissione, per incrementare l’assorbimento dei fondi laddove erano stati individuati problemi. Nel corso di detto periodo, il finanziamento complessivo per i 28 Stati membri dell’UE è ammontato a 346 miliardi di euro. Hanno inoltre comparato l’andamento della spesa rispetto ai periodi 2000-2006 e 2014-2020. Sono state effettuate visite di audit in quattroStati membri: Repubblica ceca, Ungheria, Italia e Romania. È emerso che, per entrambi i periodi 2007-2013 e 2014-2020, l’adozione tardiva del quadro normativo ha comportato ritardi anche nei programmi operativi. Per il periodo 2007-2013, la maggior parte dei PO è stata approvata solo un anno dopo l’inizio del periodo di programmazione, determinando, inevitabilmente, un effetto a catena sull’impiego dei fondi. L’attuazione è iniziata lentamente nel periodo 2007-2013, ma ancor più lentamente nel 2014-2020. Inoltre, data la sovrapposizione dei dueperiodi di programmazione, gli Stati membri stavano ancora spendendo i fondi del periodo precedente quando era già cominciato il periodo di programmazione successivo.
2) Special Report: Inquinamento atmosferico: la nostra salute non è ancora sufficientemente protetta.
Secondo quanto affermato dalla Corte dei conti europea in una relazione appena pubblicata, le azioni dell’UE volte a proteggere la salute umana dall’inquinamento atmosferico non hanno prodotto l’impatto atteso. Ogni anno, l’inquinamento atmosferico provoca nell’UE circa 400 000 decessi prematuri e comporta diseconomie legate alla salute per centinaia di miliardi di euro. Tuttavia, avverte la Corte, questi considerevoli costi umani ed economici non si sono ancora tradotti in un intervento adeguato nell’intera UE.