lunedì 8 luglio 2019

FONDI EUROPEI ALLE REGIONI: LA CORTE DEI CONTI INVITA AD UNA MAGGIOR ATTENZIONE ALLA PERFORMANCE

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La Politica di Coesione è una delle più importanti politiche dell’Unione Europea e quella che assorbe la maggior parte del bilancio dell'UE, ossia circa un terzo dei 140 miliardi di euro del bilancio annuale per il periodo 2014-2020. Sin dagli anni 80 la Politica di Coesione riguarda soprattutto le Regioni e gli enti locali d'Europa e mira (anche attraverso i mitici “POR”) all'obiettivo ambizioso di ridurre le disparità tuttora esistenti tra le aree “più sviluppate” e “meno sviluppate” dell’UE. Attualmente, le istituzioni dell'UE sono impegnate nella predisposizione delle regole che disciplineranno il futuro periodo di programmazione dal 2020 in poi. Purtroppo occorre evidenziare che tale Politica non ha avuto gli stessi brillanti risultati in tutte le regioni europee. In regioni come la Sardegna, ad esempio, si stenta a comprendere dove siano finiti i quattrini che, ormai da decenni, l'UE riversa nelle casse della Regione e dei ministeri italiani competenti. Ciò a dispetto delle strabilianti performance di spesa che le autorità regionali esibiscono alla fine e durante ogni periodo di Programmazione. La Corte dei Conti Europea lavora già da diverso tempo ad analizzare il problema, in parte dovuto anche alla tendenza dell'UE a concentrarsi sulla conformità della spesa alle norme europee che la disiplinano, trascurando invece il concreto impatto della Programmazione nei nostri territori. Dunque, anche dietro l'impulso della Corte, da qualche tempo l’Unione Europea si sforza di migliorare l’orientamento verso la performance, in modo che i fondi UE producano effettivamente cambiamenti positivi e visibili a vantaggio dei cittadini.


Il Documento di Riflessione di cui si tratta costituisce una preziosa fonte di informazioni su come migliorare l’orientamento alla performance nel periodo di programmazione attuale e in quelli futuri. Riguarda ovviamente tutti i soggetti coinvolti nelle ardue sfide politiche e tecniche da affrontare nel quadro di una delle Politiche Europee più impattanti sul benessere delle persone. 
Nell’attuale dibattito le istituzioni europee coinvolgono numerose parti interessate che, spessissimo, hanno opinioni differenti e talvolta contraddittorie su ciò che si debba intendere per orientamento alla performance, oltre che sul modo di realizzare tale impostazione.
Il lavoro della Corte, nel prendere in considerazione sia il quadro legislativo che lo stato di attuazione dei programmi, si concentra su 14 princìpi guida (PG) considerati essenziali per indirizzare in modo concreto verso un'efficace performance nella spesa dell’UE. 
Tali princìpi riguardano l’intero ciclo di gestione della Politica, a partire dalla pianificazione strategica, passando per l’attuazione, sino alle fasi di predisposizione delle relazioni e di valutazione. 
Dall’estesa attività di controllo di gestione svolta (69 relazioni) nel settore della Coesione e nei periodi di programmazione che vanno dal 2007-2013, sino ad alcune parti dell'attuale 2014-2020 e spaziando sulle proposte della Commissione per il prossimo periodo 20021-2027, la Corte evidenzia una sostanziale applicazione dei 14 PG che, in alcuni casi, ha fatto registrare mutamenti positivi. Tuttavia, a parere della Corte, non sempre a tali miglioramenti del quadro legislativo ha fatto seguito un’efficace attuazione sul campo. Inoltre, considerato che uno degli obiettivi della legislazione proposta per il 2021-2027 è la semplificazione delle disposizioni, la Corte dei Conti europea - che in linea di principio, condivide l'obiettivo - scorge il rischio che, nella ricerca della semplificazione, le proposte della Commissione prestino minore attenzione alla performance. 
La Tabella 1 del Documento di Riflessione, che espone in sintesi la valutazione su ciascun dei 14 princìpi guida, mostra che sono stati compiuti alcuni progressi per orientare maggiormente alla performance la Politica di Coesione, soprattutto per quanto riguarda la programmazione ma evidenzia tuttavia un significativo margine che richiede miglioramenti in alcuni settori quali:
  • pianificazione strategica
  • attuazione della politica
  • produzione e utilizzo delle informazioni relative alla performance nelle fasi di monitoraggio
  • presentazione di relazioni e valutazione anche in materia di sostenibilità. 

Infine, nel complesso la Corte ha riscontrato che gli incentivi finanziari per una buona performance sono insufficienti.