L'associazione italiana Toponomastica femminile è stata insignita del premio della società civile 2019 assegnato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), il quale quest'anno ricompensa progetti che celebrano l'emancipazione femminile e si battono per le pari opportunità tra donne e uomini.
Toponomastica femminile ha ricevuto una somma di
14 000 euro per il suo progetto pionieristico volto a far conoscere
meglio il contributo femminile alla società e alla storia, offrendo alle
donne un riconoscimento pubblico che spesso non ottengono o che
avrebbero dovuto avere già da tempo. Questo obiettivo viene perseguito
cercando di intitolare più strade, piazze o altri luoghi nelle città a
donne insigni. L'associazione ritiene infatti che la toponomastica sia
un buon indicatore del valore che una società assegna ai suoi membri.
Alla cerimonia di consegna del primo premio, che si è svolta a
Bruxelles il 12 dicembre in occasione della sessione plenaria del CESE,
la presidente di Toponomastica femminile Maria Pia Ercolini ha dichiarato: "
Le leggi sono utilissime a cambiare la società ma non bastano per
modificare i comportamenti nel lungo periodo, se non si accompagnano
anche a un cambiamento nell'immaginario delle persone. Bisogna rimuovere
i pregiudizi. Ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza perché l'errore di
noi tutte è stato non essere stati in grado di portarci dietro i nostri
compagni perché questa non è una battaglia femminista ma una battaglia
di civiltà."
Da una ricerca realizzata di recente dall'associazione sui nomi dei
luoghi pubblici in circa il 90 % dei comuni italiani è emerso che per
ogni 100 strade intitolate a uomini, solo 7,5 sono state dedicate a
donne. Circa il 60 % dei luoghi pubblici intitolati a donne portano nomi
di celebri religiose, ad esempio sante o monache, mentre quasi nessun
luogo è dedicato a scienziate, imprenditrici, artiste o sportive
illustri e Toponomastica femminile ha deciso che le cose devono cambiare.
Con la sua campagna annuale "8 marzo 3 donne 3 strade",
l'associazione rivolge ai sindaci di tutta Italia l’invito a intitolare
tre luoghi pubblici a altrettante personalità femminili. Il concorso
educativo "Sulle vie della parità" indetto da Toponomastica
nelle scuole consente agli alunni delle classi di partecipare alle
scelte di toponomastica nel loro territorio e di conoscere meglio le
vite di celebri ed eccezionali figure di donna.
L'intero progetto ha suscitato grande interesse e l'adesione di molti
comuni. Oggi l'associazione ha già avviato una collaborazione con
organizzazioni e università, in Italia e in altri paesi europei, per
diffondere queste buone pratiche puntando a modificare gli stereotipi, a
lottare contro i pregiudizi e i comportamenti discriminatori e a
sensibilizzare al tema sia le donne che gli uomini.
Ciascuno degli altri quattro progetti vincitori ha ricevuto un premio
in denaro di 9 000 euro, a prescindere dal loro collocamento nella
classifica definitiva.
Al secondo posto si è classificato lo Sciopero delle donne polacche,
il più importante movimento femminile della Polonia, che nel 2016
suscitò una grande eco mediatica in tutto il mondo con il suo sciopero
del Lunedì nero. Il movimento organizza cortei e proteste per reclamare
più diritti per le donne e opporsi al giro di vite del governo polacco
sui valori e le libertà fondamentali. Attualmente lo Sciopero delle donne polacche punta all'emancipazione delle donne che vivono nei piccoli centri urbani e nelle città di medie dimensioni del paese.
Il terzo vincitore della classifica è il progetto bulgaro Fairy Tales, curato dall'associazione NAIA,
che si serve delle fiabe tradizionali per lottare contro gli stereotipi
dei ruoli di genere instillati nei bambini e nelle bambine fin dai
primi anni di vita, con l'effetto di plasmarne le menti e di limitarne
scelte e opportunità in futuro.
Il quarto classificato è il programma #mimmitkoodaa (Codice donne) promosso dall'associazione finlandese di software e e-business
per sfatare il mito secondo cui tutti gli sviluppatori di software
sono, per definizione, uomini. Il programma incoraggia le donne a
cercare opportunità nell'industria dei software e a orientarsi verso
lavori e percorsi professionali meglio retribuiti per il futuro.
Il quinto progetto vincitore è The Brussels Binder,
una banca dati belga con i nominativi di esperte di politiche. È
gestita da un gruppo di volontari che chiedono che le donne siano meglio
rappresentate nei dibattiti europei sui diversi ambiti strategici,
garantendo così che le leggi e le politiche dell'UE tengano conto delle
loro esigenze e opinioni. La banca dati punta a diventare una risorsa di
riferimento per migliorare la diversità di genere in seno ai gruppi di
esperti e nei media, a Bruxelles e in tutta l'UE.
Alla cerimonia di consegna dei premi il Presidente del CESE Luca Jahier ha dichiarato: "Vorrei
ringraziare tutti i candidati, sia i vincitori presenti qui oggi sia
gli altri partecipanti, per i progetti presentati, così memorabili e
ricchi di contenuti. Questi progetti sono la dimostrazione che l'Europa è
pronta a tener fede all'impegno di realizzare una società veramente
paritaria. Grazie a progetti come questi le mentalità stanno lentamente
cambiando. Sempre di più l'esclusione delle donne dalla vita pubblica e
da posizioni influenti è giudicata inaccettabile e gli stereotipi sui
ruoli delle donne sono ormai considerati superati."
La vicepresidente del CESE responsabile della Comunicazione Isabel Caño Aguilar si è detta "davvero
lieta che l'edizione 2019 del Premio della società civile sia dedicata
all'emancipazione delle donne. I progetti inviati dai candidati si
battono per questa emancipazione, a partire dai bambini in tenera età e
dalle percezioni che, giorno dopo giorno, esercitano su di noi
un'influenza indiretta quando camminiamo per strada o assistiamo ad una
conferenza. Lottano contro la segregazione orizzontale nel mercato del
lavoro in settori dominati dagli uomini, come l'informatica. Combattono
la disuguaglianza facendo appello al nostro subconscio attraverso i nomi
delle nostre strade, oppure interpellandoci chiaro e forte, come le
donne polacche che fanno sentire la loro voce nelle loro città."
Il tema dell'edizione 2019, Più donne nella società e nell'economia dell'Europa,
ha attirato 177 candidature, vale a dire il secondo miglior risultato
per numero di progetti presentati negli 11 anni di vita del premio, poco
meno di quello registrato nel 2016 con il tema della migrazione. Sono
state ricevute candidature da ben 27 Stati membri, a dimostrazione del
diffuso interesse di cittadini e organizzazioni della società civile per
l'azione di lotta alle disuguaglianze di genere, tuttora ampiamente
presenti in Europa.
Il Premio della società civile è un riconoscimento assegnato
all'"eccellenza nelle iniziative della società civile" e ogni anno è
incentrato su un aspetto differente dell'attività del CESE. L'edizione
2018 era dedicata ai valori, alle identità e al patrimonio culturale
dell'Europa come un modo per riunire i cittadini europei.
Per saperne di più sul Premio CESE della società civile 2019 cliccare qui. Per consultare il video di presentazione dei progetti vincitori, cliccare qui.
