martedì 9 marzo 2021

Via libera alla Conferenza sul futuro dell'Europa

  

Il Consiglio dell'UE ha approvato una Dichiarazione Comune sulla Conferenza sul futuro dell'Europa, un "processo inclusivo e partecipativo in cui i cittadini, la società civile e le parti interessate possano contribuire attraverso un dialogo aperto ai dibattiti sul futuro dell’Europa" nel prossimo decennio e oltre, anche alla luce della pandemia di COVID-19. La dichiarazione comune del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione definisce gli obiettivi, la struttura, la portata e il calendario della conferenza.

 
Recentemente, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha definito la Conferenza come "Una “tempesta che deve consentire ai cittadini di diventare attivamente parte del futuro dell’Europa”.

Una voce più forte per i cittadini

La conferenza sul futuro dell'Europa conferirà ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle future politiche e ambizioni dell'Unione, di cui migliorerà la resilienza. Le tre istituzioni organizzeranno una serie di eventi in cui i cittadini avranno la possibilità di esprimere il proprio punto di vista sulle questioni che li riguardano. La conferenza rappresenta un'occasione per sostenere la legittimità democratica e il funzionamento del progetto europeo e per consolidare il sostegno dei cittadini dell'UE a favore di obiettivi e valori comuni. Una piattaforma digitale multilingue interattiva contribuirà all'organizzazione dei dibattiti in tutta l'Unione.

Portata dei dibattiti

La portata della conferenza dovrebbe riflettere i settori in cui l'Unione europea ha la competenza ad agire o in cui l'azione dell'UE sarebbe vantaggiosa per i cittadini europei, incentrandosi su temi che li interessano realmente, con un impatto duraturo e un ampio raggio d'azione. La conferenza faciliterà una discussione sulle sfide che l'UE si trova ad affrontare, comprese quelle poste dalla pandemia di COVID-19. Sulla scorta dell'agenda strategica dell'UE, dovrebbe inoltre affrontare temi strategici quali i cambiamenti climatici, le questioni economiche e sociali e la trasformazione digitale. I cittadini sono liberi di sollevare ulteriori questioni che li riguardano.

Struttura

La conferenza sarà posta sotto l'egida delle tre istituzioni, rappresentate dal presidente del Parlamento europeo, dal presidente del Consiglio e dalla presidente della Commissione europea, che svolgeranno le funzioni di presidenza congiunta.

La presidenza sarà coadiuvata nei suoi lavori da un comitato esecutivo, composto da tre rappresentanti e quattro osservatori per ciascuna istituzione. I parlamenti nazionali saranno strettamente coinvolti, così come altri organismi o gruppi, in particolare il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo.

Il Consiglio sarà rappresentato nel comitato esecutivo dalla sua presidenza - che fungerà da copresidente del comitato esecutivo - e dalle due presidenze entranti. Le quattro presidenze successive avranno il ruolo di osservatori.

In tutte le strutture di governance della conferenza si applicheranno i principi della parità di partecipazione delle tre istituzioni e dell'adozione delle decisioni per consenso. Almeno ogni sei mesi si terrà una sessione plenaria della conferenza, composta da rappresentanti delle tre istituzioni nonché da rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei cittadini e di altre parti interessate.

Prossime tappe

La dichiarazione comune sarà firmata dai presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea, in qualità di copresidenti.

La conferenza inizierà poi i suoi lavori ed è previsto un evento formale che dovrebbe tenersi orientativamente il 9 maggio, giornata dell'Europa, a Strasburgo.

Entro la primavera del 2022 la conferenza dovrebbe giungere a conclusioni per fornire orientamenti sul futuro dell'Europa.

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