La Corte segnala irregolarità nella spesa dei fondi europei che
potrebbe essere riconducibili ad attività fraudolente. Basandosi sul Regolamento
finanziario dell’UE e sulle direttive negli appalti pubblici, la Corte dei Conti evidenzia, in particolare, gli obblighi che gravano su coloro che operano nella gestione
dei fondi dell’UE gestiti tramite gli Stati e le Regioni dove, troppo spesso, si eluderebbe l’esercizio
imparziale e obiettivo delle funzioni per motivi familiari, affettivi e, come purtroppo più volte da noi rilevato, di affinità politica o interessi privati diversi dal bene comune.
La Corte ha inoltre riscontrato che, nonostante l'impegno della Commissione e degli Stati membri nell'affrontare la questione dei conflitti di interessi, "permangono alcune lacune, in
particolar modo riguardo alla promozione della trasparenza e all’individuazione delle
situazioni di rischio negli Stati membri, nonché alla piena segnalazione dei casi di
conflitti di interessi che consenta alla Commissione e alle autorità degli Stati membri di
disporre di una panoramica chiara".
Vai alla Relazione speciale 06/2023 "Conflitto di interessi nella spesa
dell’UE per la coesione e l’agricoltura".