Se è vero che i recenti avvenimenti in Italia, e le dichiarazioni dell'attuale presidente Meloni, hanno condizionato la decisione di questa Commissione europea di "aggiornare" la "Strategia Europea sulla sicurezza marittima" del 2014, è anche vero che, improvvisamente, anche il nostro Mare è diventato un luogo spaventoso dove proliferano "attività illecite di lunga data, quali la pirateria, le rapine a mano armata in mare, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, il traffico di armi e stupefacenti e il terrorismo". Secondo questa Commissione europea si tratterebbe di "sfide cruciali" alle quali, purtroppo, si affiancherebbero le immancabili "minacce nuove e in evoluzione, legate all'aumento della concorrenza geopolitica, ai cambiamenti climatici, al degrado dell'ambiente marino e agli attacchi ibridi e informatici". Non un Mare, il nostro, bensì - improvvisamente - un inferno!
Al riguardo,
giunge puntuale la mirabolante strategia di questa Commissione UE.
Promossa dal suo mitico "Alto rappresentante" della politica
"estera e di sicurezza comune" Josep Borrell, punta
fortunatamente su "partner" all'altezza, disposti a
collaborare con noi per strappare la vecchia e malandata Europa dalle grinfie
degli orribili demoni - in carne e ossa, ibridi e informatici - che minacciano
il nostro Mare.
Una Strategia che
pare ispirarsi ad una bella canzone di Ivano Fossati(1),
con un mix di trafficanti, petrolio, gas, flussi globali di dati,
cavi sottomarini....Condito opportunamente con una romantica spruzzatina di
"economia blu sostenibile".
Ovviamente - ma
questo è un dettaglio - l'attenzione degli accorti strateghi europei è rivolta
in particolare ai "recenti
sviluppi geopolitici come l'aggressione militare della Russia nei confronti
dell'Ucraina". È qui che la Strategia da il meglio di
se, rivolgendosi al miglior partner possibile e disponendo: "l'approfondimento della cooperazione
UE-NATO e l'intensificazione della cooperazione con tutti i partner
internazionali pertinenti per sostenere l'ordine in mare". Tra le
azioni previste: "lo
svolgimento periodico di esercitazioni marittime reali con la
partecipazione di attori civili e militari, il monitoraggio e la
protezione delle infrastrutture marittime critiche e delle navi (comprese le
navi passeggeri) dalle minacce fisiche e informatiche e la lotta contro gli
ordigni inesplosi e le mine in mare".
Qui la fantasia
galoppa e lascio quindi a voi, e soprattutto a chi (per piacere o per obbligo
- vedi regioni insulari) si sposta in Mare, il compito di proseguire la
sceneggiatura.....
Da parte mia rifletto sul fatto che, forse, sarebbe il caso di affrontare con urgenza l'approccio che ho descritto. Magari nel corso di una Conferenza per il Mediterraneo, organizzata da persone ragionevoli e fuori da condizionamenti ideologici, politici o economici. Un incontro dove approfondire un obiettivo "strategico" comune a tutta l'Area Mediterranea: il benessere e la felicità di chi ci vive.
#letsreacteu