lunedì 13 marzo 2023

L'UE, la NATO e le "nuove minacce" al nostro Mare

Se è vero che i recenti avvenimenti in Italia, e le dichiarazioni dell'attuale presidente Meloni, hanno condizionato la decisione di questa Commissione europea di "aggiornare" la "Strategia Europea sulla sicurezza marittima" del 2014, è anche vero che, improvvisamente, anche il nostro Mare è diventato un luogo spaventoso dove proliferano "attività illecite di lunga data, quali la pirateria, le rapine a mano armata in mare, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, il traffico di armi e stupefacenti e il terrorismo". Secondo questa Commissione europea si tratterebbe di "sfide cruciali" alle quali, purtroppo, si affiancherebbero le immancabili "minacce nuove e in evoluzione, legate all'aumento della concorrenza geopolitica, ai cambiamenti climatici, al degrado dell'ambiente marino e agli attacchi ibridi e informatici". Non un Mare, il nostro, bensì - improvvisamente - un inferno! 

Al riguardo, giunge puntuale la mirabolante strategia di questa Commissione UE.  Promossa dal suo mitico "Alto rappresentante" della politica "estera e di sicurezza comune" Josep Borrell, punta fortunatamente su "partner" all'altezza, disposti a collaborare con noi per strappare la vecchia e malandata Europa dalle grinfie degli orribili demoni - in carne e ossa, ibridi e informatici - che minacciano il nostro Mare. 

Una Strategia che pare ispirarsi ad una bella canzone di Ivano Fossati(1),  con un mix di trafficanti, petrolio, gas, flussi globali di dati, cavi sottomarini....Condito opportunamente con una romantica spruzzatina di "economia blu sostenibile".

Ovviamente - ma questo è un dettaglio - l'attenzione degli accorti strateghi europei è rivolta in particolare ai "recenti sviluppi geopolitici come l'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina".  È qui che la Strategia da il meglio di se, rivolgendosi al miglior partner possibile e disponendo: "l'approfondimento della cooperazione UE-NATO e l'intensificazione della cooperazione con tutti i partner internazionali pertinenti per sostenere l'ordine in mare". Tra le azioni previste:  "lo svolgimento periodico di esercitazioni marittime reali con la partecipazione di attori civili e militari, il monitoraggio e la protezione delle infrastrutture marittime critiche e delle navi (comprese le navi passeggeri) dalle minacce fisiche e informatiche e la lotta contro gli ordigni inesplosi e le mine in mare". 

Qui la fantasia galoppa e lascio quindi a voi, e soprattutto a chi (per piacere o per obbligo - vedi regioni insulari) si sposta in Mare, il compito di proseguire la sceneggiatura..... 

Da parte mia rifletto sul fatto che, forse, sarebbe il caso di affrontare con urgenza l'approccio che ho descritto. Magari nel corso di una Conferenza per il Mediterraneo, organizzata da persone ragionevoli e fuori da condizionamenti ideologici, politici o economici. Un incontro dove approfondire un obiettivo "strategico" comune a tutta l'Area Mediterranea: il benessere e la felicità di chi ci vive.

 1) "Panama" 

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#letsreacteu



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