In linea di massima, l'approccio dell'UE all'intelligenza artificiale intende incentrarsi "sull'eccellenza e sulla fiducia, con l'obiettivo di rafforzare la ricerca e la capacità industriale" e, anche in questo come in altri ambiti particolarmente delicati, è scontato il riferimento alla "resilienza"*; ciò soprattutto in considerazione del fatto che sono in gioco interessi che spaziano dalla nostra sicurezza, passando per i diritti fondamentali, l'uguaglianza di genere, etc...
La Commissione Europea ha iniziato a lavorare in questo ambito sin dal 2021, annunciando il "Decennio digitale Europeo" con tutta una serie di strategie e interventi che dovrebbero concretizzarsi entro il 2030.
Interessanti gli aspetti evidenziati dalla Commissione in merito alle implicazioni della "Società digitale" e delle "tecnologie digitali" che:
- portano con sé: nuovi modi per apprendere, intrattenere, lavorare, esplorare e realizzare le ambizioni, nuove libertà e diritti.
- offrono ai cittadini dell'UE l'opportunità di raggiungere oltre le comunità fisiche, i luoghi geografici e le posizioni sociali.
- Il mondo digitale dovrebbe basarsi sui valori europei: dove nessuno è lasciato indietro, tutti godono di libertà, protezione ed equità.
- tutti dovremmo avere le competenze per utilizzare la tecnologia di tutti i giorni e, in particolare, le piccole imprese utilizzeranno la tecnologia per prendere decisioni aziendali migliori, interagire con i loro clienti o migliorare parti delle loro operazioni aziendali.
- La connettività raggiungerebbe le persone che vivono in villaggi, montagne e aree remote, in modo che tutti possano raggiungere opportunità online e partecipare ai benefici della società digitale.
- I principali servizi pubblici e le procedure amministrative sarebbero online per comodità dei cittadini e delle imprese.
- Creare uno spazio digitale più sicuro in cui siano tutelati i diritti fondamentali di tutti gli utenti dei servizi digitali.
- Creare condizioni di parità per promuovere l'innovazione, la crescita e la competitività, sia nel mercato unico europeo che a livello mondiale.
Sempre in questo contesto l'UE ha inoltre istituito un apposito "Comitato europeo per i servizi digitali". Si tratta di un un gruppo consultivo indipendente, creato nel febbraio del 2024, composto dai coordinatori dei servizi digitali degli Stati membri dell'UE e presieduto dalla Commissione europea.
Per comprendere insieme come opera il Comitato diamo uno sguardo a questo intervento, recentemente avviato in un ambito particolarmente delicato che interessa, in modo particolare, chi ha figli e figlie minori d'età: si tratta di una "azione coordinata per rafforzare la protezione dei minori per quanto riguarda le piattaforme pornografiche".
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