Nella nostra Area
Mediterranea le comunità locali si mettono alla prova sullo sviluppo
sostenibile. La Commissione Europea, anche attraverso il sostegno del Programma
Interreg Euro-MED, sostiene progetti innovativi che dimostrano la possibilità
concreta di stimolare i territori e le economie rurali, migliorando inoltre la
mobilità nelle zone remote.
La cooperazione tra le
regioni e gli enti locali d’Europa può fare la differenza! Reale, concreta e
duratura!
Le zone rurali di tutta l'UE devono affrontare
una serie di sfide, tra cui l'invecchiamento e la riduzione della forza lavoro,
il calo dei servizi pubblici e la perdita di attrattività. Tuttavia, queste vulnerabilità non sono né inevitabili né irreversibili.
Tali sfide, anche attraverso il sostegno europeo nel quadro del Programma Interreg, si stanno affrontando attraverso soluzioni
innovative e su misura che rispondono alle esigenze specifiche di ogni Regione.
Tra gli esempi di progetti finanziati figurano REVIVE, che
promuove modelli economici locali sostenibili; RuralMED Mobility che
migliora l'accesso alla mobilità elettrica; e ArtMED, che sostiene
le autorità dei trasporti nella pianificazione dei trasporti autonomi e su
richiesta.
In sintesi:
- REVIVE:
co-creazione di modelli di business locali personalizzati
Il progetto REVIVE riunisce 9 partner e 4 organizzazioni associate provenienti da 7 paesi del Mediterraneo. Il Progetto, con l'obiettivo comune di aree rurali più intelligenti e verdi, fornisce strumenti per rivitalizzare le zone rurali della Regione Mediterranea.
"In tutto il Mediterraneo, settori quali la produzione agroalimentare sostenibile, il turismo ecologico e culturale e le soluzioni per le energie rinnovabili emergono costantemente come motori chiave della crescita", osserva Danica Nesevic, coordinatrice regionale all'interno del Gruppo di Lavoro Permanente per lo Sviluppo Rurale dell'Europa Sudorientale (SWG-SEERURAL) e responsabile della comunicazione del progetto.
REVIVE fornisce alle regioni una metodologia pratica per costruire modelli di business solidi e sostenibili a livello locale. La co-costruzione di tali piani coinvolge le autorità locali, il settore economico, i ricercatori e i residenti, e, spiega Danica Nesevic: "garantisce che le soluzioni siano innovative, radicate nell'identità di ciascuna regione e generino posti di lavoro verdi e sostenibili".: “I piani includono componenti di marketing economico, digitale e territoriale che rafforzano la strategia economica attirando investitori e promuovendo nuovi prodotti. Ciò, ad esempio: "applicando i principi dell'economia circolare alle catene agroalimentari, le comunità possono ridurre gli sprechi, aggiungere valore ai sottoprodotti e aprire nuovi mercati". "In modo analogo, i modelli turistici che mettono in evidenza le esperienze locali autentiche, dalla gastronomia al patrimonio culturale, possono attrarre visitatori, garantendo nel contempo che i benefici rimangano all'interno della comunità.". Il progetto REVIVE interviene oggi in diverse aree pilota, tra cui:
- In Toscana, il piano elaborato congiuntamente prevede la creazione della Comunità alimentare dell'Appennino pistoiese, che mira a rafforzare la cooperazione tra produttori, operatori turistici e consumatori; rivitalizzare il patrimonio agricolo e culinario; e creare filiere corte per ridurre l'impatto ambientale.
- In Spagna, sull'isola di Maiorca, una delle destinazioni turistiche più popolari d'Europa, una piattaforma B2B sta rafforzando i legami tra i produttori locali e il settore alberghiero e della ristorazione, offrendo vendite di prodotti e formazione per sviluppare esperienze turistiche digitali e coinvolgenti.
- ArtMED:
pianificare oggi le soluzioni di mobilità rurale di domani
La mobilità nel 2050 sarà molto diversa da oggi. "I cittadini non sarebbero proprietari dei propri trasporti, ma vi accederebbero quando necessario tramite piattaforme digitali di facile utilizzo". Spiegano i responsabili del progetto ArtMED: "Le zone rurali potrebbero essere collegate senza soluzione di continuità agli hub regionali attraverso una combinazione di navette autonome, veicoli elettrici condivisi e opzioni di micromobilità su richiesta, adattate alle esigenze quotidiane". Questa visione non è né un'illusione né un'utopia. Seguendo un parametro di riferimento iniziale, il progetto ha sviluppato .MOBI, uno strumento che aiuta a pianificare e valutare i progetti di mobilità su richiesta.
Progettato per autorità di trasporto, i pianificatori, gli operatori ed i responsabili politici, .MOBI stima le esigenze di veicoli, esplora gli scenari di implementazione e valuta la fattibilità finanziaria. È già in uso in quattro aree pilota — Lombardia, Lisbona, Palaio Faliro (Grecia) e Postumia (Slovenia) — dove è diventata una preziosa risorsa per la pianificazione della mobilità.
Tutto questo lavoro mette in evidenza due principali tendenze di attuazione:
1) In primo luogo, lo
sviluppo di navette autonome non si limita alle grandi città. Si sta
dimostrando efficace anche nelle città più piccole. Nelle aree colpite dal
declino della popolazione, queste soluzioni offrono accessibilità e dignità ai
residenti. "La mobilità automatizzata su richiesta sta
trasformando la percezione e l'uso del trasporto pubblico nelle zone
rurali", affermano i responsabili della comunicazione del
progetto.
2) I servizi di trasporto
su richiesta devono concentrarsi sulle esigenze di mobilità più importanti per
l'area in cui intervengono. "A Postonja, l'introduzione di un
servizio di trasporto flessibile ha ridotto la dipendenza dalle auto private sia
per gli imprenditori che per gli studenti, gli anziani e le persone con
esigenze di mobilità specifiche. Poiché i viaggi sono prenotati in anticipo
dagli utenti, la pianificazione è agevole e i costi sono controllati».L'idea è ora quella di promuovere lo strumento presso
almeno altre 30 autorità locali di trasporto pubblico e circa 50 decisori
dell'area di cooperazione Euro-Mediterranea Interreg.
- RuralMED-Mobilità:
quando la mobilità rurale incontra la mobilità sostenibile
Come è noto, la mobilità è fortemente dipendente
dalle automobili private anche nelle zone rurali. Al fine di contribuire
attivamente alla decarbonizzazione, il progetto RuralMED
Mobility è stato avviato individuando
iniziative di successo sia in termini di ricarica dei veicoli
elettrici, che nell’integrazione di soluzioni di mobilità sostenibile nelle
reti di trasporto. Si tratta, ad esempi, di esperienze come la rete “Mobi.E” in Portogallo:
una piattaforma unica che consente agli utenti di ricaricare i loro veicoli
elettrici nella stragrande maggioranza dei punti di ricarica pubblici e privati
in tutto il paese. Iniziative come questa dimostrano “come la
cooperazione e la gestione integrata possano rendere l'infrastruttura di
ricarica praticabile e indispensabile a lungo termine", spiega Francisco Javier Márquez, project
manager di RuralMED Mobility presso l'Agenzia per l'energia dell'Estremadura,
in Spagna. Queste fasi iniziali del Progetto hanno quindi
concretizzato le fasi successive di RuralIMED:
Cinque siti pilota — in Portogallo,
Spagna, Italia, Croazia e Grecia — sono pioniere della mobilità come
servizio (MaaS), un nuovo modo di organizzare e fornire i trasporti.
Altri due siti si concentrano in modo particolare su soluzioni innovative in
materia di elettromobilità. Continua Francisco
Javier Márquez: "L'analisi di
ciò che ha funzionato e di ciò che non ha funzionato nei progetti precedenti ci ha aiutato a evitare
errori comuni, a replicare modelli di successo e ad adattarli alle condizioni
specifiche dei territori rurali e remoti del Mediterraneo. In breve, si
tratta non solo di una fonte di ispirazione ma anche di una guida pratica per garantire che nuovi progetti
pilota siano più consistenti, realistici e di impatto concreto. Ci ha soprattutto aiutato a
immaginare come i progetti pilota RuralMED possano evolvere in soluzioni più
integrate e durature". Al centro del progetto vi è un'analisi
d'impatto che monitora, in tempo reale, il funzionamento di ciascun progetto
pilota, dai modelli di ricarica ai tagli alle emissioni di gas a effetto serra.
Nel 2026 gli sforzi si concentreranno sulla condivisione degli insegnamenti
tratti: un kit di strumenti sosterrà la replica di soluzioni pilota e i
risultati saranno condivisi attraverso eventi tematici e di chiusura in Spagna
e Portogallo, nonché nelle discussioni politiche.
Tutti e tre i progetti condividono un obiettivo comune: rafforzare la coesione territoriale e garantire che nessuna regione del Mediterraneo sia lasciata indietro nelle transizioni verde e digitale. Sebbene i loro obiettivi siano diversi, ciascuno di essi contribuisce a ridurre le disparità regionali e a promuovere una crescita equilibrata in tutta Europa. La collaborazione tra partner pubblici, privati e accademici garantisce che i loro approcci rimangano basati sul territorio, inclusivi e sostenibili.
X SAPERNE D+
Link
ai video del progetto:
REVIVE: https://youtu.be/aup1LWPwURM
ArtMED: https://youtu.be/QajLz3NQ-OU
RuralMED Mobilità: https://youtu.be/XtI4Yw_laqw
Fonte: Comitato Europeo delle Regioni