lunedì 3 novembre 2025

Bilancio dell'UE: le Regioni e gli enti locali reagiscono alla Proposta della Commissione europea

 

In una lettera alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, i principali gruppi del Parlamento europeo hanno fatto eco alle richieste espresse dagli enti regionali e locali europei rappresentati nel quadro del Comitato Europeo delle Regioni. Si tratta di un forte appello del Parlamento espresso a seguito del, concreto e pressante, intervento del Comitato Europeo delle regioni (CdR) verso importanti modifiche alla proposta di Bilancio dell'UE (Quadro Finanziario Pluriennale" - QFP).

Ciò soprattutto al fine di:

 

  • sostenere sia la Politica di coesione che quella agricola come investimenti europei fondamentali
  • garantire le risorse necessarie e la gestione concorrente
  • garantire che la democrazia e la sussidiarietà rimangano al centro dell'architettura finanziaria europea. 

Ecco, in sintesi,  le principali questioni sollevate dagli enti regionali e locali dell'UE sostenute dai  gruppi politici di maggioranza nel Parlamento europeo:

- hanno respinto qualsiasi ri-nazionalizzazione degli investimenti dell'UE per l'agricoltura e la coesione;

- hanno insistito sulla necessità di dotare tali politiche vitali di risorse prevedibili e di una governance chiara e inclusiva;

- hanno riconosciuto il ruolo cruciale delle regioni e degli enti locali, nonché del Parlamento europeo; 

- hanno sottolineato i rischi democratici connessi alla logica del "cash-for-reforms"* considerata “cieca dal punto di vista territoriale”.

La Presidente del CdR Kata Tüttő ha dichiarato: "Il bilancio dell'Europa non è una raccolta di donazioni nazionali. È l'espressione del nostro progetto condiviso: di come investiamo insieme in solidarietà, competitività e sostenibilità, ossia investimenti condivisi sul nostro futuro. Centralizzando il sistema, l'Europa rischia di perdere la fiducia e l'impegno delle persone che, concretamente, fanno funzionare le cose, ossia: i sindaci, i presidenti delle regioni e le comunità locali. Ridurre tali politiche a una “borsa piena di soldi” significa ridurre l'Europa a una transazione, quando ciò di cui c’è bisogno è di trasformazione. Abbiamo bisogno che la la stessa Commissione Europea presenti una Proposta che mantenga l'Europa competitiva, coesa e democratica, difendendo il suo cuore regionale."

Juanma Moreno, primo vicepresidente del CdR e presidente della Regione Andalusia, ha dichiarato: "Il Comitato europeo delle regioni ha reagito immediatamente alla Proposta che vede riunite le regioni, le città, il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale e le associazioni degli enti locali. Tale unità si è oggi mobilitata per evitare che il prossimo Bilancio comprometta il partenariato che sostiene la fiducia tra le regioni, le città e l'UE."

Sari Rautio (FI/PPE), relatore del CdR sul futuro QFP e membro del Consiglio Comunale di Hämeenlinna (Finlandia), ha dichiarato: "Siamo lieti che il Parlamento europeo sostenga il nostro invito a rivedere la proposta della Commissione sul QFP. Ribadiamo l'invito delle regioni a mantenere la prassi consolidata della gestione concorrente dei fondi, nonché il ruolo delle regioni nelle politiche di coesione, agricole e di sviluppo rurale. Le regioni e le città devono ricevere garanzie giuridiche che confermino il loro ruolo di partner chiave nella preparazione, negoziazione, attuazione e monitoraggio dei piani di partenariato nazionali e regionali. Spostare il processo decisionale a livello nazionale senza un forte impegno delle regioni sarebbe in contrasto con il principio fondamentale di sussidiarietà, indebolirebbe in modo sostanziale una governance multilivello consolidata in diretta contraddizione con il principio stesso di partenariato."

 

*Il "cash-for-reforms" si riferisce a un sistema di finanziamento in cui i fondi europei a disposizione degli Stati membri possono essere erogati solo a seguito di specifiche riforme strutturali. Questo modello è stato criticato dal Parlamento Europeo a causa soprattutto della “carenza di controllo democratico”. 

 Fonte: Comitato Europeo delle Regioni
            #comitatodelleregioni