domenica 28 ottobre 2018

Programma LIFE: finanziamenti a favore di ambiente, natura e clima

La Commissione europea ha approvato un pacchetto di investimenti di 243 milioni di EUR del bilancio UE in progetti del programma LIFE che, nella transizione dell'Europa a un futuro più sostenibile e a basse emissioni di carbonio, proteggono la natura, l'ambiente e la qualità della vita. Il finanziamento europeo al programma LIFE a favore dell'ambiente e dell'azione per il clima mobiliterà ulteriori investimenti, per un totale di 430,7 milioni di euro ripartiti su 142 nuovi progetti. Poiché molti dei progetti finanziati sono transnazionali, LIFE avrà un'incidenza in ogni Stato membro dell'UE.

Affrontare le sfide più difficili

Un finanziamento di 196,2 milioni di EUR sarà destinato a progetti riguardanti tre ambiti: ambiente e uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità, governance e informazione in materia di ambiente.
Una grossa fetta di questo importo finanzierà progetti che consentiranno di riutilizzare maggiori quantità di plastica: trasformare questo tipo di rifiuti in materie prime di qualità per l'industria automobilistica, l'edilizia e il settore dell'imballaggio è solo uno dei modi in cui il programma LIFE concorre a realizzare nella pratica gli obiettivi indicati dalla Commissione europea nella strategia europea per la plastica nell'economia circolare.
LIFE continua a essere una delle iniziative di punta per accrescere la consapevolezza del valore dei servizi ecosistemici che la natura ci offre e per conservare gli habitat e le specie minacciate. Dalla riduzione dei conflitti tra l'uomo e la fauna in Grecia, Italia, Romania e Spagna alla promozione di pratiche agricole sostenibili in Italia, Malta e Spagna, i molti progetti LIFE per la conservazione della natura contribuiranno ad attuare il piano d'azione dell'UE per la natura.
Sul fronte del clima, l'UE investirà 46,8 milioni di EUR per sostenere progetti mirati alla mitigazione dei cambiamenti climatici, all'adattamento, alla governance e all'informazione. Una parte di questi investimenti andrà a sostenere la stesura dei piani nazionali 2030 per il clima e l'energia, che aiuteranno gli Stati membri a ridurre collettivamente le emissioni di gas serra almeno del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. I fondi LIFE aiuteranno anche ad adattare l'agricoltura e la silvicoltura ai cambiamenti climatici e a migliorare la resilienza delle comunità nei confronti di fenomeni meteorologici estremi, come alluvioni, ondate di calore e penuria d'acqua.
  • I 55 progetti LIFE della componente Ambiente e uso efficiente delle risorse mobiliteranno 163,5 milioni di EUR, di cui 82,4 milioni forniti dall'UE, e riguarderanno azioni in cinque aree tematiche: aria, ambiente e salute, uso efficiente delle risorse, rifiuti e acqua. Per agevolare la transizione verso un'economia più circolare in Europa, i 20 progetti sull'uso efficiente delle risorse mobiliteranno da soli 43,8 milioni di EUR, con un incremento del 15% rispetto allo scorso anno. Circa 14,9 milioni di EUR saranno destinati a migliorare la qualità dell'aria.
  • I 40 progetti LIFE della componente Natura e biodiversità sostengono l'attuazione delle direttive Habitat e Uccelli e la strategia dell'UE in materia di biodiversità fino al 2020. La dotazione di bilancio complessiva di questi progetti è di 153 milioni di EUR, a cui l'UE contribuirà per 97,5 milioni.
  • Con una dotazione di bilancio complessiva di 27,2 milioni di EUR, di cui il contributo UE ammonta a 16,2 milioni, i 15 progetti LIFE della componente Governance e informazione in materia di ambiente sensibilizzeranno alle questioni ambientali.
  • La dotazione complessiva degli 11 progetti LIFE della componente Mitigazione dei cambiamenti climatici è pari a 33,7 milioni di EUR, di cui 18,6 milioni provenienti dall'UE. Queste sovvenzioni sono concesse a progetti di migliori pratiche, progetti pilota e progetti dimostrativi in tre settori tematici: industria, contabilizzazione/comunicazione delle emissioni di gas serra, e uso del suolo/silvicoltura/agricoltura.
  • I 17 progetti LIFE della componente Adattamento ai cambiamenti climatici mobiliteranno 44,2 milioni di EUR, di cui 22,9 milioni erogati dall'UE. Queste sovvenzioni sono concesse a progetti relativi a sei aree tematiche: adattamento basato sugli ecosistemi, salute e benessere, adattamento delle zone montagnose/insulari incentrato sul settore agricolo, adattamento/pianificazione urbana, valutazione della vulnerabilità/strategie di adattamento, e acqua (in cui sono comprese la gestione delle inondazioni, le zone costiere e la desertificazione).
  • I 4 progetti LIFE della componente Governance e informazione in materia di clima miglioreranno la governance e sensibilizzeranno ai cambiamenti climatici. La dotazione di bilancio complessiva è di 9,1 milioni di EUR, a cui l'UE contribuirà per 5,2 milioni.

I progetti sono illustrati nel dettaglio nell'allegato qui sotto.

Contesto

Il programma LIFE è lo strumento finanziario dell'UE per l'ambiente e l'azione per il clima. Esiste dal 1992 e ha cofinanziato più di 4 600 progetti in tutta l'Unione e nei paesi terzi, mobilitando quasi 10 miliardi di EUR e contribuendo con più di 4,2 miliardi di EUR alla protezione dell'ambiente e del clima. Il numero di progetti in corso si attesta costantemente sui 1 100. La dotazione finanziaria per il periodo 2014–2020 è fissata a 3,4 miliardi di EUR a prezzi correnti e comprende un sottoprogramma Ambiente e un sottoprogramma Azione per il clima; per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027, la Commissione propone di aumentarne il finanziamento di quasi il 60 %.
Per ulteriori informazioni su LIFE

sabato 27 ottobre 2018

Concorrenza/Agricoltura: la Commissione pubblica una relazione sull'applicazione delle norme in materia di concorrenza al settore agricolo

Coloro che rivendicano condizioni migliori nella vendita dei prodotti agricoli difficilmente valutano l'opportunità di ricorrere alle autorità europee garanti della concorrenza. Questa Relazione, pubblicata dalla Commissione Europea, dimostra che l'intervento delle autorità europee  può invece sostenere efficacemente gli operatori agricoli nella tutela dei loro interessi. Ovviamente, una efficace tutela non può, in nessun caso, slegarsi  da un'efficente organizzazione e da un'attività di "lobby", impostata in modo concreto e funzionale all'importanza del settore per l'economia di una Regione e di un Paese.

Le norme UE in materia di concorrenza che vietano gli accordi sulla fissazione dei prezzi e su altre condizioni commerciali o sulla ripartizione dei mercati si applicano anche alla produzione e al commercio dei prodotti agricoli. Tuttavia, il regolamento sull'organizzazione comune dei mercati ("regolamento OCM") prevede alcune deroghe all'applicazione di tali norme che riguardano tutti o alcuni settori agricoli o trattano alcune situazioni particolari.
La relazione pubblicata dalla Commissione è la prima che tratta specificamente l'applicazione al settore agricolo delle norme dell'Unione europea in materia di concorrenza.
Sulla base delle informazioni acquisite grazie alla relazione, la Commissione proseguirà, con le parti interessate del settore agricolo e con gli Stati membri, il Parlamento europeo e il Consiglio, il dialogo sulle future scelte politiche relative all'applicazione delle norme in materia di concorrenza al settore agricolo. 
La Commissione intende inoltre intensificare il monitoraggio del mercato, in particolare per quanto riguarda i contratti collettivi che segmentano il mercato interno.

Principali conclusioni della relazione
Attività delle autorità europee garanti della concorrenza
a) Indagini nel settore agricolo
Le autorità europee garanti della concorrenza hanno condotto 178 indagini nel settore agricolo. Più di un terzo ha riguardato i trasformatori di prodotti agricoli, mentre gli agricoltori sono risultati il più grande singolo gruppo di denuncianti.
Quasi la metà di tutte le violazioni della concorrenza individuate grazie alle indagini ha riguardato casi di accordi sui prezzi. Nella maggior parte dei casi, tali accordi sono stati conclusi tra trasformatori concorrenti al fine di fissare il prezzo all'ingrosso (ad esempio, per lo zucchero e la farina) o tra trasformatori e dettaglianti al fine di fissare il prezzo di vendita al dettaglio (ad esempio, per i prodotti lattiero-caseari, la carne o l'olio di girasole). Altre infrazioni hanno preso la forma di accordi sulla produzione, sullo scambio di informazioni o sulla ripartizione dei mercati.
Secondo la relazione, l'attività di contrasto delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di migliori condizioni commerciali per i loro prodotti. In particolare, la relazione descrive una serie di casi in cui le autorità europee garanti della concorrenza hanno messo termine alle pratiche utilizzate dai grandi acquirenti che miravano a ridurre i prezzi pagati agli agricoltori ed hanno applicato le sanzioni previste. Inoltre, il lavoro delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di condizioni più vantaggiose nei rapporti con le cooperative.
 b) Protezione del mercato interno
Una delle principali conclusioni della relazione è che alcuni Stati membri hanno talvolta cercato di imporre dei limiti alle importazioni di determinati prodotti agricoli provenienti da altri Stati membri. Diverse autorità garanti della concorrenza hanno esaminato e annullato una serie di accordi collettivi, in virtù dei quali, ad esempio, gli agricoltori di un determinato Stato membro cercavano di ostacolare le vendite degli agricoltori di altri Stati membri.
Tali interventi delle autorità garanti della concorrenza hanno agevolato sia i consumatori degli Stati membri in cui le importazioni avrebbero potuto risultare limitate, sia gli agricoltori di tutti gli altri Stati membri che sarebbero stati penalizzati dal tentativo di ostacolare le vendite transfrontaliere. 
c) Attività di orientamento e controllo
Le autorità europee garanti della concorrenza hanno fornito agli agricoltori, agli altri operatori e ai governi orientamenti su come interpretare e applicare il diritto della concorrenza nel settore agricolo, ad esempio nel quadro delle iniziative di sostenibilità degli agricoltori o con la pubblicazione dei prezzi da parte delle organizzazioni del settore. Le autorità europee garanti della concorrenza hanno inoltre controllato in modo proattivo la situazione del settore agricolo ed hanno condotto indagini settoriali sul funzionamento della catena dell'approvvigionamento, prestando particolare attenzione ad aspetti quali la trasmissione dei prezzi lungo la catena e l'equilibrio del potere contrattuale tra gli agricoltori e gli altri livelli della catena.

Deroghe alle norme in materia di concorrenza concesse alle organizzazioni dei produttori e alle organizzazioni interprofessionali

Le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali riconosciute possono contribuire a rafforzare la posizione degli agricoltori e concorrere a rendere più efficiente la catena dell'approvvigionamento alimentare.
Il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori da parte delle autorità nazionali è ampiamente utilizzato nel settore ortofrutticolo, in cui quasi il 50 % della produzione è commercializzato dalle organizzazioni dei produttori, ma anche nei settori del latte, della carne, dell'olio d'oliva e dei cereali. Nell'UE - principalmente in Francia e in Spagna - esistono inoltre 128 organizzazioni interprofessionali riconosciute.

Gli strumenti settoriali nel settore agricolo

La relazione conferma che gli strumenti settoriali specifici disponibili in ambito agricolo vengono effettivamente utilizzati a vantaggio degli agricoltori e del settore agricolo in generale:
  • la possibilità di concordare un meccanismo di ripartizione del valore su base volontaria nel settore dello zucchero è stata ampiamente sfruttata;
  • nel settore vitivinicolo sono state spesso utilizzate misure di stabilizzazione dei mercati;
  • nei settori dei formaggi e del prosciutto sono state introdotte misure di gestione dell'offerta destinate ai prodotti con denominazioni di origine o indicazioni geografiche protette.

Informazioni generali

Le conclusioni della Commissione presentate nella relazione sono basate sui contributi provenienti dalle autorità nazionali garanti della concorrenza, dagli Stati membri e dalle associazioni private, nonché da studi che la Commissione ha condotto sulle organizzazioni dei produttori dei settori dell'olio d'oliva, dei seminativi e delle carni bovine e sulle organizzazioni interprofessionali.
La relazione si riferisce al periodo compreso tra il 1º gennaio 2014 e la metà del 2017 per quanto concerne le deroghe alle norme in materia di concorrenza previste dal regolamento OCM e al periodo compreso tra il 1º gennaio 2012 e la metà del 2017 per quanto riguarda l'analisi delle indagini antitrust.
Ai sensi dell'articolo 225, lettera d), del regolamento sull'organizzazione comune dei mercati ("il regolamento OCM"), la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'applicazione delle norme in materia di concorrenza al settore agricolo, in particolare sul funzionamento degli articoli 209 e 210 e degli articoli 169, 170 e 171 del regolamento OCM. Gli articoli da 169 a 171 del regolamento OCM sono nel frattempo stati soppressi con l'adozione del regolamento omnibus.
Il nuovo articolo 152 del regolamento OCM, introdotto nel gennaio 2018 dal regolamento omnibus, prevede una deroga all'applicazione delle norme in materia di concorrenza per le organizzazioni dei produttori riconosciute e per le loro associazioni.
Il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione fornisce informazioni supplementari sulle deroghe e sulle indagini antitrust.
Nel maggio 2012, la Rete europea della concorrenza ha pubblicato una relazione sull'applicazione del diritto della concorrenza e sulle attività di sorveglianza del mercato da parte delle autorità europee garanti della concorrenza nel settore alimentare, che descrive le indagini antitrust condotte nel periodo 2004-2011.

giovedì 25 ottobre 2018

Sostegno Europeo all’educazione cinematografica




Si tratta di sostenere lo sviluppo del pubblico come strumento per stimolare interesse nei confronti delle opere audiovisive europee e migliorare l'accesso alle stesse, in particolare attraverso attività di promozione, manifestazioni, alfabetizzazione cinematografica e festival del cinema. 

Il sostegno finanziario del sottoprogramma MEDIA andrà a progetti rivolti a:

  • promuovere l'alfabetizzazione cinematografica e ad accrescere le conoscenze e l'interesse del pubblico riguardo alle opere audiovisive europee, incluso il patrimonio audiovisivo e cinematografico, in particolare tra il pubblico giovane;
  • agevolare la circolazione dei film europei nel mondo e dei film internazionali nell'Unione su tutte le piattaforme di distribuzione, attraverso progetti di cooperazione internazionale nel settore audiovisivo.

Possono candidarsi:

I soggetti con personalità giuridica (imprese private, organizzazioni senza scopo di lucro, associazioni, organizzazioni di volontariato, fondazioni, comuni/consigli comunali, ecc.)
stabiliti:
  • nei 28 Stati membri dell'UE e i paesi e territori d'oltremare
  • nei paesi in via di adesione all'UE, o paesi candidati e potenziali candidati che beneficiano di una strategia di preadesione
  • nei paesi EFTA che sono parti dell'accordo sullo SEE, conformemente alle disposizioni dell'accordo SEE;
  • nella Confederazione svizzera, sulla base di un accordo bilaterale da concludere con tale paese;
  • nei paesi coperti dalla politica europea di vicinato conformemente alle procedure definite con tali paesi in seguito agli accordi quadro che prevedono la loro partecipazione ai programmi dell'UE

Le domande vanno presentate entro: Gio 7 Marzo 2019

X + Info e Documenti: 


Finanziamenti per i Festival di film e audiovisivi (fiction, documentari, animazione, cortometraggi e lungometraggi)


Il sostegno finanziario del Sotto Programma MEDIA di EUROPA CREATIVA è rivolto alle organizzazioni che intendono realizzare festival di film e/o di programmi audiovisivi (fiction, documentari, animazione, cortometraggi e lungometraggi). I festival devono programmare almeno il 70% di opere originarie di Paesi partecipanti al Sottoprogramma MEDIA, oppure almeno 100 lungometraggi (o 400 cortometraggi – nel caso di festival di cortometraggi). 

Nell'ambito della programmazione del Festival:
  • Almeno il 50% dei film deve essere non nazionale; 
  • Devono essere rappresentati almeno 15 Paesi partecipanti al Programma.
Il contributo finanziario dell'UE assumerà la forma di una somma forfettaria, calcolata in base al numero di film europei nella programmazione, di importo compreso fra i 19.000 e i 75.000 euro. 

Le scadenze entro cui presentare le candidature sono:
- 20/12/2018: per i progetti che inizieranno tra il 01/05/2019 e il 31/10/2019;- 07/05/2019: per i progetti che inizieranno tra il 01/11/2019 e il 30/04/2020.

Vai all'invito a presentare proposte

 

mercoledì 24 ottobre 2018

Bando di gara per progetti di Ricerca di interesse anche per gli enti locali

Tale opportunità di finanziamento riguarda progetti che possono coinvolgere in generale la pubblica amministrazione e, in particolare, anche gli enti locali, inclusi quelli minori. Trattandosi di un Programma di Ricerca e Sviluppo Tecnologico occorre lavorare in collaborazione con le universtità e gli istituti o centri di ricerca.Il bando di gara rientra nel Programma di Lavoro 2018-2020 di "Horizon 2020", il Programma europeo di Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione. 

In particolare, in relazione sia ad una delle Priorità del Programma: "Sfide per la Società: L’Europa in un mondo che cambia  ̶  società inclusive, innovative e riflessive" che attraverso la specifica "Call": MUTAMENTI SOCIOECONOMICI E CULTURALI NEL CONTESTO DELLA IV RIVOLUZIONE INDUSTRIALE (SOCIOECONOMIC AND CULTURAL TRANSFORMATIONS IN THE CONTEXT OF THE FOURTH INDUSTRIAL REVOLUTION), fornisce sostegno a idee e progetti rivolti a comprendere le trasformazioni sociali in corso e suggerire soluzioni per una crescita sostenibile sul piano sociale ed economico. 

Nel caso specifico si tratta di finanziare progetti relativi a: L'IMPATTO TRASFORMATIVO SUI SERVIZI PUBBLICIDELLE TECNOLOGIE c.d. "DIROMPENTI" (come block-chain, big data analytics, Internet delle cose, realtà virtuale, realtà aumentata, intelligenza artificiale, tecniche algoritmiche....).
Tale sfida consiste nel valutare i potenziali benefici e rischi dell'uso di tecnologie dirompenti nelle pubbliche amministrazioni nonché l'impatto sociale, incluso quello sui dipendenti pubblici, del loro utilizzo per processi governativi e governance (ad esempio per i registri, per l'archiviazione, per la riscossione delle imposte , per i processi decisionali, ecc.). Inoltre, le implicazioni politiche, socioeconomiche, legali e culturali delle tecnologie dirompenti e la loro accettazione sono importanti non solo per le pubbliche amministrazioni, ma anche per i cittadini. 
Obiettivi:L'uso di tecnologie dirompenti nelle pubbliche amministrazioni, nella gestione dei beni pubblici e nella governance pubblica, nonchè l'impegno pubblico del terzo settore soprattutto nella valutazione dell'impatto delle politiche sono in forte aumento e possono essere molto utili. Tuttavia, il reale impatto potenziale di tali tecnologie e il modo in cui possono interferire sui servizi pubblici e le relative procedure e procedimenti possono sono in gran parte sconosciuti. Di conseguenza, l'implementazione di queste tecnologie dirompenti nella pubblica amministrazione richiede una valutazione approfondita del loro potenziale impatto, dei benefici e dei rischi nella fornitura dei servizi pubblici. 
I progetti che si intende finanziare dovrebbero pilotare una o più di tali tecnologie e coinvolgere i partner interessati e gli utenti per esaminare in che modo le tecnologie emergenti possono avere un impatto sul settore pubblico (compreso l'impatto sui dipendenti pubblici e sulle relazioni tra servizi pubblici e cittadini), esplorando in modo ampio le questioni che concernono l'applicazione di queste tecnologie nel settore pubblico.

Come parteciparePer rispondere all' invito a presentare proposte è necessario candidarsi entro le scadenze indicate nel bando e attraverso il Portale dei partecipanti. Per candidarsi è richiesta la partecipazione di più partner. Nel portale dei partecipanti è possibile accedere a specifici servizi che consentono di identificare potenziali partner con particolari competenze ed esperienze.


martedì 23 ottobre 2018

Oltre 12.000 biglietti gratuiti per viaggiare in Europa

Il 29 novembre 2018, la Commissione aprirà il secondo turno di DiscoverEU, con oltre 12.000 biglietti gratuiti per viaggiare in Europa. I beneficiari sono i diciottenni dell'UE, ossia tutti i cittadini e le cittadine dell'UE nati/e tra il 1 ° gennaio 2000 e il 31 dicembre del 2000.

Cos'è DiscoverEU?

DiscoverEU è un'iniziativa dell'UE che offre ai diciottenni un'esperienza di viaggio che consentirà loro di approfittare della libertà di movimento nell'Unione europea, scoprire la diversità delle regioni europee, godere delle loro ricchezze culturali, fare amicizia con persone provenienti da ogni parte del mondo.

X saperne d+

Legiferare meglio: la Commissione definisce la direzione da seguire per rafforzare la sussidiarietà e la proporzionalità nell'elaborazione delle politiche dell'UE

Con le elezioni europee che si profilano all'orizzonte e nel contesto del dibattito sul futuro dell'Europa, la Commissione europea ha presentato oggi le modifiche che intende apportare al processo di elaborazione delle politiche dell'UE al fine di concentrare le sue risorse limitate su un numero ridotto di attività e realizzare le priorità politiche in modo più efficiente. La comunicazione odierna su come rafforzare i principi di proporzionalità e di sussidiarietà nel processo decisionale dell'UE mira inoltre a dare seguito alle raccomandazioni della task force per la sussidiarietà e la proporzionalità e per "fare meno in modo più efficiente".

La Commissione illustra oggi in che modo i principi di sussidiarietà e di proporzionalità informeranno i suoi interventi futuri e come possiamo rafforzarne ulteriormente il ruolo nella definizione delle politiche dell'UE. La Commissione integrerà ad esempio la "griglia di sussidiarietà" proposta dalla task force in tutte le valutazioni d'impatto e le relazioni; si tratta di uno strumento utile per analizzare la sussidiarietà e la proporzionalità in modo strutturato. La Commissione renderà inoltre più facile per i parlamenti nazionali rispettare i termini per la presentazione dei loro pareri sui progetti di proposte ed esaminerà il modo migliore per raccogliere le opinioni delle autorità regionali e locali nelle consultazioni pubbliche e riferire in merito. Anche la piattaforma REFIT, che valuta l'onere normativo della vigente legislazione dell'UE, dovrebbe essere rimodellata per aumentare la presenza delle autorità locali e regionali e dovrebbe volgere la sua attenzione anche a sussidiarietà e proporzionalità, oltre che all'onere normativo come avviene ora. In particolare, la Commissione assicurerà che i pertinenti atti delegati e di esecuzione siano sistematicamente presi in conto nelle sue valutazioni.
La conferenza della presidenza austriaca che si terrà a Bregenz a novembre costituirà un'occasione, per le altre istituzioni, di assumere i propri impegni volti ad attuare le raccomandazioni della task force. Le proposte avanzate dalla Commissione europea per Bregenz comprendono i seguenti elementi:
  • tutte le pertinenti istituzioni dovrebbero chiarire se intendono utilizzare la "griglia della sussidiarietà";
  •  il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero accettare di valutare l'impatto sulla sussidiarietà e sulla proporzionalità dei loro emendamenti alle proposte della Commissione;
  • in seguito a reiterate richieste da parte dei parlamenti nazionali, il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero accettare di non conteggiare il periodo delle vacanze di Natale e Capodanno nelle 8 settimane previste per la presentazione di pareri sui progetti legislativi dell'UE;
  • il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero rendere il loro lavoro più trasparente (per esempio i triloghi) per favorire la partecipazione delle autorità locali e regionali e dovrebbero inoltre prendere in considerazione la possibilità di coinvolgere tali autorità nel corso della procedura legislativa;
  • il Comitato europeo delle regioni dovrebbe sensibilizzare i suoi membri circa la possibilità che hanno di contribuire al processo di elaborazione delle politiche dell'UE e dovrebbe istituire un canale privilegiato per convogliarne più efficacemente il contributo nel processo istituzionale;
  • le autorità nazionali dovrebbero esaminare in che modo coinvolgere le autorità locali e regionali in modo più efficace nella procedura legislativa.

Contesto

Sussidiarietà significa individuare il miglior livello d'intervento per elaborare e attuare le politiche. L'Unione europea dovrebbe intervenire soltanto se necessario e qualora tale intervento produca chiari benefici superiori a quelli che otterrebbero misure adottate a livello nazionale, regionale o locale. La proporzionalità si concentra sull'impatto finanziario e amministrativo della normativa proposta, che deve essere ridotto al minimo e proporzionato agli obiettivi che l'intervento si prefigge di raggiungere. Per la Commissione ciò significa attuare politiche ambiziose nel modo più semplice e meno costoso possibile, evitando inutili oneri burocratici.
La Commissione Juncker ha posto al cuore delle nostre azioni un'elaborazione delle politiche fondata su elementi concreti e una pratica di migliore regolamentazione. Abbiamo proposto programmi di lavoro annuali snelli e ci siamo concentrati su dieci priorità politiche. Nell'ambito del dibattito sul futuro dell'Europa avviato con il Libro bianco del Presidente Juncker nel marzo 2017, abbiamo esaminato da vicino la questione della sussidiarietà e della proporzionalità. Il Presidente Juncker ha creato un'apposita task force per le sussidiarietà e la proporzionalità e per "fare meno in modo più efficiente" allo scopo vagliare attentamente tutti i settori di attività così da garantire che l'UE intervenga soltanto quando apporta un valore aggiunto.
La task force, composta da membri del Comitato europeo delle regioni e dei parlamenti nazionali, ha preso in esame il ruolo della sussidiarietà e della proporzionalità nell'attività delle istituzioni dell'UE, il ruolo delle autorità locali e regionali nella definizione delle politiche dell'UE e ha valutato se la responsabilità per determinati settori politici o competenze potrebbe essere restituita agli Stati membri. In soli sei mesi, sotto la presidenza di Frans Timmermans, la task force ha redatto una risposta completa e mirata a tali interrogativi basandosi sul contributo di numerosi portatori di interessi.
La Commissione condivide l'analisi sviluppata dalla task force sulla necessità di rafforzare l'applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità nel più ampio quadro dell'iniziativa "Legiferare meglio" e sta attualmente analizzando le politiche di migliore regolamentazione per fare il punto della situazione. Le sue conclusioni saranno presentate nella prima metà del 2019.
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