venerdì 25 agosto 2017

L'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) attiva in Italia uno sportello telefonico

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Lo sportello telefonico attivato dall'EASO in Italia permette di comunicare e spiegare i benefici del programma europeo di ricollocazione per chi necessita di protezione internazionale e si trova attualmente sul territorio italiano.
Nell'ambito della campagna di comunicazione sul programma europeo di ricollocazione, l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) ha attivato uno sportello telefonico allo scopo di informare le persone che necessitano di protezione internazionale, provenienti da paesi ammissibili, sulle possibilità di adesione al programma di ricollocazione. L'obiettivo è anche ribadire che la ricollocazione è un modo sicuro e legale per spostarsi dall’Italia verso un altro paese europeo.
Lo sportello telefonico offre informazioni rapide e accurate in risposta alle domande dei richiedenti protezione internazionale sulle procedure per accedere al programma europeo di ricollocazione. Gli esperti dello sportello telefonico possono inoltre fornire informazioni sullo stato delle richieste e sulla procedura per il ricongiungimento familiare per potenziali richiedenti asilo.
In sostanza, la funzione principale dello sportello telefonico è fornire le seguenti informazioni a chi ha bisogno di protezione internazionale, o ad altre organizzazioni o singoli individui: chiarimenti sulle procedure di ricollocazione, ricongiungimento familiare e sulla procedura di registrazione delle richieste di asilo sul territorio nazionale, e stato delle domande per i casi già registrati per la ricollocazione o il ricongiungimento familiare.
Lo sportello telefonico dell'EASO in Italia, raggiungibile al numero +39 345 40 57 316, opera con il supporto di esperti in materia di asilo e di mediatori culturali nelle seguenti lingue: italiano, inglese, tigrino e arabo, ed è in funzione dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 20.00.
l'EASO ha anche uno sportello telefonico in Grecia, raggiungibile al numero + 306944829138, operativo dal lunedì al venerdì, dalle 09.00 alle 17.00, che assicura un servizio di interpretazione per le seguenti lingue: arabo, farsi e curdo (sorani, kurmanji, badini). Come in Italia, lo sportello telefonico in Grecia fornisce informazioni dettagliate ai richiedenti sulle procedure ufficiali riguardanti il programma di ricollocazione e di ricongiungimento familiare.

Contatta gli sportelli telefonici dell'EASO in Italia e in Grecia per registrarti al programma di ricollocazione e iniziare il tuo futuro ora! 
Per ottenere ulteriori informazioni dall'EASO è possibile contattare  Jean-Pierre Schembri al seguente indirizzo email: jean-pierre.schembri@easo.europa.eu (link sends e-mail)  

Come funziona la lotta contro gli incendi boschivi in Europa


Ogni anno devastanti incendi boschivi distruggono migliaia di ettari di foreste in tutta l'Europa. Anche se i paesi dell'Europa meridionale sono più a rischio, nessun paese europeo è al sicuro.
Se un incendio boschivo diventa così esteso che il paese colpito non è in grado di farvi fronte, è possibile attivare il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea per garantire una risposta coordinata.
Risposta comune e coordinata
Quando le capacità nazionali di risposta agli incendi boschivi si rivelano insufficienti, i paesi europei si dimostrano spesso solidali, inviando assistenza sotto forma di aerei antincendio, elicotteri, attrezzature e personale addetto. A livello europeo esiste un apposito sistema strutturato.
Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) rappresenta la piattaforma della Commissione europea di risposta alle emergenze, il cui compito è coordinare l'assistenza paneuropea mediante il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea e garantire che tutti i paesi ad esso partecipanti siano tempestivamente informati delle esigenze di un paese colpito da una crisi. La decisione di attivare questo meccanismo non emana dalla Commissione, bensì dalle autorità nazionali del paese interessato.
Il meccanismo di protezione civile dell'UE facilita e cofinanzia inoltre il trasferimento di assistenza verso la zona colpita.
L'ERCC monitora attivamente il rischio di incendi boschivi e gli eventi in tutta Europa, collegando le autorità di protezione civile di tutta Europa grazie:
  • ai servizi e agli strumenti nazionali di monitoraggio quali il Sistema europeo d'informazione sugli incendi forestali (EFFIS), che offre una panoramica dei dati raccolti dai paesi europei attraverso i rispettivi programmi nazionali di lotta contro gli incendi boschivi:
  • organizzando riunioni periodiche con tutti i paesi partecipanti al meccanismo di protezione civile dell'UE prima che inizi la stagione degli incendi boschivi, al fine di scambiare informazioni sullo stato di preparazione;
  • organizzando, durante il periodo estivo, videoconferenze settimanali con i paesi ad alto rischio di incendi boschivi, quali Croazia, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna;
  • grazie al distaccamento estivo presso l'ERCC di esperti provenienti dai paesi partecipanti al meccanismo di protezione dell'UE. Essi non solo contribuiscono all'operato complessivo dell'ERCC, bensì mantengono anche contatti regolari con le autorità nazionali di protezione civile, di particolare importanza in caso di attivazione del meccanismo di protezione dell'UE.
Il meccanismo europeo di protezione civile è spesso attivato come preallarme o per richiedere assistenza in conseguenza di incendi boschivi in Europa e anche oltremare.
Durante la stagione degli incendi boschivi 2012 sono pervenute nove richieste di assistenza, oltre a un preallarme: Bulgaria, Montenegro, Albania, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Grecia e Portogallo hanno richiesto assistenza aerea, mentre la Spagna ha inviato un preallarme. Nel 2013 il meccanismo è stato attivato per rispondere alle richieste di assistenza per incendi boschivi in Bosnia-Erzegovina e in Portogallo. Nel 2014 il meccanismo di protezione civile dell'UE è stato attivato in seguito a richieste di assistenza provenienti dalla Svezia e dalla Grecia nonché per un preallarme in Norvegia. Nel 2015 e nel 2016 Grecia, Cipro, Francia e Portogallo hanno attivato il meccanismo a causa degli incendi boschivi. La stagione degli incendi boschivi 2017 è stata caratterizzata da un'attività eccezionalmente intensa. All'8 agosto 2017 il meccanismo era stato attivato da Portogallo, Montenegro, Francia, Albania e due volte dall'Italia.
Il servizio di gestione delle emergenze Copernicus (servizio di mappatura satellitare dell'UE) è stato anch'esso ripetutamente attivato in risposta a emergenze connesse agli incendi boschivi.
Il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea facilita la cooperazione nella risposta alle catastrofi tra 34 Stati europei (i 28 Stati membri dell'UE, l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, l'Islanda, il Montenegro, la Norvegia, la Serbia e la Turchia). I paesi partecipanti mettono in comune le risorse disponibili a beneficio di paesi colpiti da catastrofi in tutto il mondo.
La Commissione stessa non invia aeroplani o attrezzature, bensì coordina la risposta dei paesi che partecipano al meccanismo. Dal suo varo nel 2001 il meccanismo di protezione civile dell'UE ha monitorato oltre 400 catastrofi e ha ricevuto quasi 300 richieste di assistenza. Esso è intervenuto in alcune delle catastrofi più devastanti a livello mondiale, fra cui le inondazioni in Serbia e in Bosnia-Erzegovina (2014), l'epidemia di Ebola in Africa occidentale (2014), il conflitto in Ucraina (2014), il terremoto in Nepal (2015), il conflitto in Iraq (2016) e l'uragano “Matthew” ad Haiti (2016).
La legislazione relativa al meccanismo di protezione civile dell'UE è stata riveduta nel 2013 per includervi importanti innovazioni, fra cui la creazione della capacità europea di reazione alle emergenze (ERCC), che consiste in un pool volontario di mezzi di risposta preimpegnati dei paesi partecipanti. Tale pool, varato nell'ottobre 2014, rafforza la prevedibilità e l'affidabilità della risposta alle catastrofi del meccanismo di protezione civile dell'UE, migliorando inoltre la pianificazione e il coordinamento delle operazioni di risposta.

Prevenzione degli incendi boschivi
La responsabilità principale della prevenzione e della risposta spetta al paese in cui si verifica la catastrofe. Il ruolo principale della Commissione è coordinare una risposta efficiente e rapida mediante l'attivazione del meccanismo di protezione civile dell'UE. La Commissione collabora inoltre con le autorità nazionali di protezione civile al fine di sostenere, integrare e coordinare i rispettivi sforzi a livello di prevenzione degli incendi boschivi, di preparazione agli stessi e di pianificazione della gestione del rischio, grazie:
  • al finanziamento dei paesi partecipanti mediante il finanziamento dei progetti relativi alla prevenzione e alla preparazione;
  • al dispiegamento, su richiesta, di esperti per valutare i rischi e fornire consulenza e sostegno alle autorità locali o nazionali;
  • all'organizzazione, da parte della Commissione di riunioni annuali con gli Stati membri per discutere del problema della stagione degli incendi boschivi in Europa e per individuare il modo migliore per assistere i paesi partecipanti nei loro sforzi di prevenzione e risposta.
  • Sulla base delle esperienze passate la Commissione elabora buone pratiche in materia di attività di prevenzione e preparazione.
Esempi di progetti
Nel gennaio 2017 è stato avviato un progetto biennale in materia di preparazione relativo agli incendi boschivi denominato “the Mediterranean Forest Fire Fighting Training Standardisation”. Il progetto è finanziato dalla Commissione europea con un contributo di 325 732 EUR. Uno dei partner è la Escola Nacional de Bombeiros portoghese. In passato il Portogallo ha partecipato ad altri progetti analoghi, come il sistema informativo meteorologico congiunto Spagna-Portogallo per le operazioni transfrontaliere relative agli incendi boschivi (SPITFIRE), avviato nel 2014. Finanziato dall'UE con quasi 500 000 EUR, il progetto mirava a migliorare lo scambio di informazioni sulla meteorologia e sui rischi di incendi boschivi nella zona di confine fra il Portogallo e la Spagna (cfr. http://ec.europa.eu/echo/funding-evaluations/financing-civil-protection-europe/selected-projects_en). 
La decisione 1313/2013/UE ha introdotto per la prima volta obblighi in capo agli Stati membri nell'ambito della prevenzione delle catastrofi, imponendo loro di svolgere valutazioni del rischio e di condividere una sintesi dei risultati nonché di effettuare e condividere la valutazione della propria capacità di gestione del rischio.
Per ulteriori informazioni

lunedì 21 agosto 2017

RASSEGNA STAMPA SULL'EUROPA

BRUXELLES - La Francia e il Belgio hanno tempo sino al prossimo primo gennaio 2018 per allineare i loro sistemi fiscali alle norme europee in…
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The Continent’s policymakers want to determine how companies and their users behave online.
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A che punto siamo nel rapporto fra Europa e colossi di Internet
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Mi piacerebbe farci una bella chiacchierata con questi giovani.....

«Le sfide che abbiamo davanti hanno carattere trasversale, non conoscono limiti territoriali o confine, ed è per questo che le risposte devono assumere una dimensione sovranazionale. Dunque, sosteniamo con decisione la necessità…
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Germany’s main political parties have no new ideas about the country’s role in Europe and don’t even debate reforms at home.
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On the streets of Europe, we meet teenage boys trained by IS. Their testimony reveals wide-ranging plans to turn children into killers.
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Sollecitata una verifica delllo stato dei lavori di bonifica e sicurezza del sito
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L’energia elettrica costa alle piccole imprese italiane il 29% in più rispetto alla media europea. E’ l’allarme lanciato da Confartigianato che indica per il 3/o…
gazzettadiparma.it