martedì 1 maggio 2018

Aspettando il bando di gara di INTERREG EUROPE....

Il 4 maggio prossimo verrà pubblicato il bando di gara relativo al programma INTERREG EUROPE. I progetti dovranno essere presentati entro il 22 giugno 2018 alle 12.

 

Interreg Europe?

Interreg Europe, ispirandosi al Principio: " Prestazioni migliori = risultati migliori", sostiene i governi regionali e locali di tutta Europa nel decidere e attuare politiche migliori, creando un ambiente favorevole e opportunità per la condivisione di buone prassi e soluzioni ai problemi dei nostri territori. Il Programma punta a garantire che gli investimenti pubblici e la relativa programmazione abbiano un impatto effettivo, integrato e sostenibile sui territori dell'UE e sugli abitanti. Costruito sulle esperienze del suo precursore, il Programma INTERREG IVC (periodo di programmazione 2007-2013), Interreg Europe mira a ottenere il massimo rendimento dai 359 milioni di euro finanziati attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2014-2020.
Anche questa volta si tratta di far  bene ma di farlo al meglio! Esistono soluzioni che possono aiutare le nostre regioni nei loro sforzi per dare il meglio di se stesse. Oggi, nell'attuale Programma INTERREG EUROPE, l'UE pone l'enfasi sul modo in cui le regioni realizzano il loro pieno potenziale, sostenendole nel capitalizzare le proprie forze e sfruttando al meglio le opportunità offerte dal progresso economico, sociale e ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, Interreg Europe offre alle autorità pubbliche regionali e locali di tutta l'Europa l'opportunità di condividere idee ed esperienze sulle politiche pubbliche nella loro pratica applicazione, migliorando quindi le strategie a vantaggio dei propri cittadini e comunità.

 

Chi sostiene?

Interreg Europe si rivolge a tre tipi di beneficiari:
Le organizzazioni che partecipano a Interreg Europe devono avere sede in uno dei 28 Stati membri dell'UE, in Svizzera o in Norvegia.
 

Cosa supporta?

Qualsiasi progetto che intende avvalersi del sostegno finanziario di Interreg Europe deve rientrare in una delle seguenti quattro categorie:
  •     Ricerca e innovazione
  •  
  •     Competitività delle PMI
  •  
  •     Economia a basse emissioni di carbonio
  •  
  •     Ambiente ed efficienza delle risorse

Poiché siamo in un Epoca in cui è necessario "fare di più con meno", questa volta INTERREG EUROPE insiste su un approccio semplificato per agire in modo molto più mirato e, quindi, aumentare le possibilità di successo dei vostri progetti.

In che modo?

La Cooperazione, la Collaborazione e l'impegno delle nostre  Comunità sono al centro di Interreg Europe. Queste '3 C' sono ben presenti nei principali servizi di supporto offerti da Interreg Europe allo scopo di aiutare la comprensione e il pensiero critico, creando spazi per nuove idee, prospettive diverse e la condivisione dell'apprendimento.

1. Progetti di cooperazione interregionale

Interreg Europe cofinanzierà fino all'85% delle attività previste dal vostro progetto impostato sulla collaborazione tra organizzazioni con sede in diversi paesi europei.
Attraverso i progetti di cooperazione interregionale voi ed i vostri partner, identificato un interesse comune, vi impegnate a lavorare insieme per 3-5 anni. Inizialmente, condividerete esperienze, idee e know-how su come affrontare al meglio il problema che vi impegna tutti. In questa prima fase ogni partner deve:
  •   Produrre un piano d'azione
  •   Crea un gruppo di stakeholder
  •  Partecipare alla "Policy Learning Platform" (La Piattaforma di apprendimento delle politiche Interreg Europe)
Conclusa questa fase, ciascun partner deve monitorare i progressi fatti nell'attuazione del proprio piano di azione e riferire al Partner principale del progetto. In questa fase possono essere supportate anche delle Azioni Pilota.
A seconda del numero di partner coinvolti, della durata e della complessità del Progetto,
il sostegno finanziario medio complessivo del FESR per progetto si aggira tra 1 e 2 milioni di euro.



2. La "Policy Learning Platform" (Piattaforma di apprendimento delle politiche)

Si tratta di un nuovo strumento di Interreg Europe rivolto ad accrescere ed aprire la conoscenza del Programma, a beneficio di tutti i partner di un progetto e dell'intera comunità di stakeholder coinvolti dalla Politica di Coesione dell'UE. Mira a facilitare l'apprendimento continuo a favore delle organizzazioni che si occupano di politiche di sviluppo regionale in Europa, al fine di migliorare il modo in cui progettano e attuano le loro politiche pubbliche nelle aree di intervento del Programma: 1) ricerca e innovazione (anche in campo sociale), 2) competitività delle PMI, 3) economia a basse emissioni di carbonio, 4) l'ambiente e l'efficienza delle risorse.

Sono numerosi i servizi offerti per favorire la partecipazione al Programma. Forum e eventi, un'equipe di esperti a disposizione, strumenti online per la ricerca dei partner, peer review, newsletter online, workshop tematici, iniziative di capacity building, attività di apprendimento online.....Sono alcuni dei servizi disponibili.... ma occorre registrarsi!

Trovate qui maggiori informazioni sui servizi proposti e come registrarsi ora per accedere a tutta la gamma dei servizi:  Opuscolo Interreg Europe

Tutta l'Assistenza in un colpo d'occhio:

Sono molte le regioni che stanno rivedendo le proprie attività nel quadro europeo, anche alla luce della complessità dell'attuale contesto di bilancio. Interreg Europe può aiutare la tua città e/o regione nei seguenti modi:

  
Sostegno finanziario: sono disponibili finanziamenti per progetti di cooperazione interregionale che possono potenzialmente sfociare in collaborazioni e partnership a lungo termine;

  
Apprendere dai propri colleghi: acquisendo conoscenze e esperienze da una serie di opportunità di scambio e apprendimento con i tuoi colleghi di tutta l'Europa;

  
Consulenza e consigli di esperti: possono essere richiesti attraverso la 
Policy Learning Platform ed i rappresentanti del Programma nel vostro paese;

  
Metti
in pratica la Politica: fai tu la differenza!  Traducendo le politiche dell'UE in un'azione concreta sul tuo territorio!!

    
Sviluppo di politiche "bottom-up": utilizzando opportunamente i risultati e l'impatto positivo dei vostri progetti di successo per ispirare e alimentare le politiche europee e nazionali;

    
Risparmia tempo: piuttosto che reinventare la ruota, scopri quali risposte alle sfide dello sviluppo sostenibile esistono già in altre parti d'Europa. Un problema condiviso è un problema risolto!

    
Sviluppo organizzativo e professionale: riporta a casa ciò che hai appreso dalla collaborazione a vantaggio tuo, della tua organizzazione e di coloro per cui lavori;

    
Espandi la tua rete: incontra nuovi partner che la pensano come te, gli stakeholder e nuovi colleghi d'affari, in tutta l'Europa;

 
Costruisciti un profilo internazionale: tra i tuoi colleghi di progetto e con le istituzioni dell'UE;

Ma, soprattutto.....
Rendi felici le persone! I nostri concittadini e le Comunità fanno affidamento su di noi per rendere le nostre città e regioni luoghi di benessere, progresso, di opportunità economiche, sociali e ambientali. 
Interreg Europe può contribuire a far sì che ciò accada.
Progetto Balentes
Balentes, l'dea-progetto che viene dalla Sardegna
 

 Copyleft - Traduzione libera dall'Inglese a cura di Sergio Diana 









martedì 20 marzo 2018

Dalla Sardegna la "Balentia" approda in Europa

 Villages as Agents of Change & Sustainable Communities of Europe

Villaggi Agenti del Cambiamento
&
Comunità Sostenibili d'Europa

L'idea verrà discussa il 22 marzo a Bruxelles nel quadro del settore "Ricerca e Innovazione" del Forum europeo sulla Cooperazione Interregionale "Let's Cooperate!" del Programma INTERREG EUROPE.


Balentes sono i Villaggi e le Comunità d'Europa che si impegnano in un Progetto Comune rivolto ad assicurare il Benessere e la Felicità degli abitanti e la coerenza e la sostenibilitá di tutte le politiche e le azioni che decidono di definire, condividere e gestire nei propri territori.
Balentes è un “Club” di enti locali virtuosi che si pongono delle regole e si impegnano a definire, condividere e attuare nei propri territori precise scelte politiche, programmatiche e progettuali che, insieme, promuovono e difendono nei contesti opportuni, da quello regionale sino a quello Europeo e internazionale.

Balentes è............

Colui che riesce a resistere e vivere in un ambiente povero, aspro, duro e violento è un BALENTE” (Bachisio Bandinu)
Balente deriva da Balentia, che in lingua sarda significa Valore. Nell’Isola diSardegna, inun’antichità quasi scomparsa, il ruolo di Balente, il protettore del Villaggio, era riservato all'uomo. Itempi sono cambiati. È Balente chi vale, chi ha il coraggio di affrontare un futuro non facile. Lo fa per amore e per passione, senza distinzioni di sesso, di razza, di religione.....

BALENTES

Villages as Agents of Change & Sustainable Communities of Europe




About the project

Balentes is an European "Club" of local authorities that set their own rules and commit themselves to define, share and implement agreed political, planning and project choices. It brings together villages and communities engaged in a common project aimed at ensuring the well being and happiness of their inhabitants, through solidarity, cohesion, good governance, efficiency and transparency of the administration and by a commitment to fight corruption, A new political and programmatic approach that, starting from the most fragile territorial realities, by building: new relationships between the Center and the Periphery, the inter-culturality, equal opportunities, social infrastructures and the involvement of schools, universities and the world of culture, establishes and developes the tools needed to meet the challenges that they have to confront. It is inspired by Circular Economy, by the Resilience, and by Regions and the Cities seen as
"Agents of Change".

Types of partners you are looking for

Municipalities (including their associations and consortia) of any size. It privileges smaller and isolated villages who face troubling problems such as: unemployment, depopulation, youth deviation and school dropout, environmental degradation, social inequality, loss of local identity, reduction of the sovereignty (including the energetic one) and of the autonomy of local economies.....
#balentesinterregeurope, #balentes, #interregeuropebalentes

Lotta alla disinformazione online: un gruppo di esperti raccomanda una maggiore trasparenza delle piattaforme



In una Relazione consegnata qualche giorno fa alla Commissaria Europea per l'Economia e la società digitali Mariya Gabriel, il gruppo di esperti ad alto livello sulle notizie false e sulla disinformazione online suggerisce una definizione del fenomeno e formula una serie di raccomandazioni.Gli esperti indipendenti promuovono la redazione di un codice di principi che le piattaforme online e le reti sociali dovrebbero impegnarsi a rispettare. La relazione integra i primi risultati, anch'essi pubblicati oggi, di una consultazione pubblica e del sondaggio Eurobarometro. Tutti questi contributi confluiranno nella preparazione della comunicazione sulla lotta alla disinformazione online che la Commissione pubblicherà in primavera.
La presidente del gruppo di esperti di alto livello, professoressa Madeleine de Cock Buning, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti e in particolare dell'impegno con cui tutte le parti interessate, comprese le piattaforme online, si sono dedicate alla formulazione dei provvedimenti che raccomandiamo alla Commissione di adottare. Si tratta di un grande passo in avanti per contrastare la diffusione della disinformazione: abbiamo creato un punto di partenza solido per la creazione di un codice di pratiche sostenuto da una coalizione di più soggetti interessati.
Il gruppo di esperti ad alto livello inquadra il problema
La relazione del gruppo di esperti ad alto livello si concentra in particolare sui problemi legati alla disinformazione online, piuttosto che alle notizie false. Gli esperti hanno volutamente evitato di usare il termine “fake news” (notizie false), ritenendolo inadeguato a rendere la complessità del problema della disinformazione, che riguarda anche la mescolanza di fatti reali e informazioni inventate.
La relazione definisce la disinformazione come “informazione falsa, imprecisa o fuorviante concepita, presentata e diffusa a scopo di lucro o con l'intenzione di arrecare un pregiudizio pubblico.” Ciò può minacciare i processi e i valori democratici e può colpire in modo mirato diversi settori, come la sanità, la scienza, l'istruzione e la finanza. La relazione sottolinea la necessità di coinvolgere tutte le parti interessate nelle misure che saranno eventualmente adottate, raccomandando innanzitutto un approccio di autoregolamentazione.
Il gruppo di esperti raccomanda di promuovere l'alfabetizzazione mediatica per contrastare la disinformazione, sviluppare strumenti che permettano agli utenti e ai giornalisti di combattere la disinformazione, difendere la diversità e la sostenibilità dei mezzi di informazione europei e portare avanti la ricerca sugli effetti della disinformazione in Europa.
Il gruppo sostiene inoltre la redazione di un codice di principi che le piattaforme online e i social network dovrebbero impegnarsi a rispettare. Tra i dieci principi chiave delineati nella relazione, le piattaforme online dovrebbero, per esempio, garantire la trasparenza spiegando come funzionano gli algoritmi che selezionano le notizie da presentare. In cooperazione con alcuni organi d'informazione europei, le piattaforme online sono anche invitate ad adottare misure efficaci per migliorare la visibilità delle notizie affidabili e attendibili e facilitarne l'accesso per gli utenti.
Queste misure sono particolarmente importanti durante i periodi elettorali. Il gruppo raccomanda infine di stabilire una coalizione di le parti interessate finalizzata a garantire l'attuazione, il monitoraggio e la regolare revisione delle misure concordate.
I sondaggi confermano il ruolo dei mezzi di comunicazione di qualità
La Commissione ha raccolto quasi 3 000 risposte alla consultazione pubblica lanciata nel novembre 2017. Secondo i partecipanti, le due principali categorie di disinformazione intenzionale in cui le notizie false hanno maggiore probabilità di causare un danno sociale sono quelle mirate a influenzare le elezioni e le politiche in materia di migrazione.
Secondo l'ultimo sondaggio Eurobarometro (per il quale sono stati intervistati circa 26 000 cittadini), gli europei sentono una forte presenza di notizie false nell'UE e l'83 % degli intervistati ritiene che questo fenomeno rappresenti un pericolo per la democrazia. Il sondaggio sottolinea inoltre l'importanza dei mezzi di comunicazione di qualità: i partecipanti ritengono che le fonti di informazione più affidabili siano i mezzi di comunicazione tradizionali (radio 70 %, TV 66 %, stampa 63 %), mentre ci si fida di meno delle fonti di notizie online e dei siti web che pubblicano video, con un tasso di fiducia rispettivamente del 26 % e del 27 %.
Questi risultati sono confermati dalla consultazione pubblica, da cui emerge che i social media, gli aggregatori di notizie online e i blog e siti web godono di minor fiducia, mentre maggiore fiducia è riposta nei giornali e nelle riviste tradizionali, nei siti web e nelle pubblicazioni online specializzati, nelle agenzie di stampa e nelle agenzie pubbliche (con un totale di oltre il 70 %).
Secondo la consultazione pubblica, in generale si ritiene che la diffusione della disinformazione sui social media sia agevolata dal fatto che le notizie false si appellano alle emozioni dei lettori (88 %), sono diffuse allo scopo di pilotare il dibattito pubblico (84 %) e sono mirate a generare un profitto (65 %). La metà dei partecipanti è convinta che una verifica dei fatti dopo che la disinformazione è stata pubblicata non sia una soluzione poiché non raggiunge le stesse persone che hanno letto l'informazione originale.
Contesto
Nella sua lettera di incarico, il Presidente Juncker ha incaricato la Commissaria per l'Economia e la società digitali Mariya Gabriel di esaminare le sfide poste dalle piattaforme online alle nostre democrazie in relazione alla diffusione di informazioni false e di avviare una riflessione sulle misure necessarie a livello dell'UE per proteggere i cittadini.
Il gruppo di esperti ad alto livello è stato costituito per consigliare la Commissione sulla portata del fenomeno delle notizie false. I 39 esperti che ne fanno parte sono rappresentanti della società civile, delle piattaforme social media, delle organizzazioni del settore dell'informazione, del giornalismo e del mondo accademico.
L'Unione europea è già attiva nella lotta contro le notizie false: a seguito del Consiglio europeo del marzo 2015, nello stesso anno è stata istituita la task force East StratCom, sotto la responsabilità dell'Alta rappresentante/Vicepresidente Mogherini, con lo scopo di contrastare la disinformazione nel vicinato orientale dell'UE. Inoltre, la recente proposta della Commissione di modernizzare le norme UE sul diritto d'autore includono un provvedimento per tutelare il giornalismo di qualità accordando ai nuovi editori diritti online in modo da permettere loro di adattarsi ai mutamenti del contesto digitale. A livello dell'UE, il gruppo di esperti UE sull'alfabetizzazione mediatica fornisce anche una piattaforma per lo scambio di buone pratiche in materia, nella quale mette a disposizione dei cittadini anche uno strumento per sfatare la disinformazione.

Per ulteriori informazioni

Principali risultati del Consiglio dei ministri dell'Occupazione, Affari Sociali e consumatori

Nella riunione del 15 marzo scorso, i ministri degli affari sociali dei paesi UE ha discusso del futuro dell'Europa sociale dopo il 2020. I ministri hanno inoltre discusso di divario retributivo di genere,  del Programma garanzia per i giovani e del Quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità.




I ministri hanno espresso le loro opinioni su come elaborare le future politiche sociali e occupazionali per accrescere la convergenza sociale ed economica. Hanno inoltre proceduto a uno scambio di opinioni sul modo di affrontare l'impatto dei cambiamenti sul mercato del lavoro quale conseguenza della digitalizzazione. Tale dibattito ministeriale contribuirà a un più ampio dibattito sul futuro dell'Europa. I ministri hanno ribadito l'impegno nei confronti di un'Unione che crea maggiori opportunità di mobilità sociale verso l'alto e crescita economica, in cui convergono occupazione e norme sociali. Sono necessari adeguati investimenti per contribuire a creare un maggior numero di posti di lavoro, promuovere la coesione sociale e incoraggiare la mobilità, l'istruzione e la formazione per tutti. 
Il Consiglio ha proceduto a un dibattito orientativo sui modi per colmare il divario retributivo di genere, uno degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali. I ministri hanno discusso delle vie per migliorare la trasparenza retributiva in tutta l'UE e hanno proceduto ad uno scambio di opinioni sulle misure nazionali che si sono rivelate più efficaci per ridurre la segregazione di genere, orizzontale e verticale, sul mercato del lavoro.
Il Consiglio ha adottato una raccomandazione relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità che ha l'obiettivo di promuovere lo sviluppo di una forza lavoro altamente preparata e qualificata, in grado di rispondere alle esigenze del mercato.
Durante il semestre europeo 2018 il Consiglio ha adottato conclusioni sull'analisi annuale delle crescita e sulla relazione comune sull'occupazione che, insieme, forniscono orientamenti politici nei settori dell'occupazione e della politica sociale. La Commissione ha presentato al Consiglio una panoramica delle relazioni per paese 2018.
Il Consiglio ha approvato i messaggi chiave del comitato per l'occupazione relativi all'attuazione della garanzia per i giovani.
Il Consiglio ha fatto il punto sui preparativi per il vertice sociale trilaterale del 21 marzo, che avrà come tema principale la "realizzazione degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali".

Plenaria del Parlamento Europeo: selezione di alcuni atti adottati

Ecco una selezione di atti adottati nella recente Sessione Plenaria del PE tenutasi a Strasburgo dal 12 al 15 marzo scorso:

mercoledì 7 marzo 2018

Ecco i progressi degli Stati membri nell'attuazione delle priorità economiche e sociali dell'UE

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©EC

La Commissione europea ha pubblicato la sua analisi della situazione economica e sociale negli Stati membri, che comprende i progressi nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese e una valutazione degli eventuali squilibri. L'Italia, insieme a Cipro e Croazia, presenta "squilibri economici eccessivi". 
L'economia europea è in forte espansione e la prospettiva economica favorevole si accompagna a un miglioramento del mercato del lavoro e della situazione sociale. Ciò riflette le riforme intraprese dagli Stati membri negli ultimi anni e fornisce un'opportunità per rafforzare ulteriormente la resilienza delle economie e delle società dell'UE. Tuttavia il recupero non avvantaggia allo stesso modo tutti i membri della società e le debolezze strutturali frenano la crescita e la convergenza in alcuni Stati membri. È per questo motivo che i paesi dell'UE dovrebbero sfruttare tale tendenza per rafforzare ulteriormente le basi delle loro economie.
Le 27 relazioni per paese pubblicate oggi (per tutti gli Stati membri tranne la Grecia, attualmente oggetto di un programma specifico di sostegno alla stabilità) contengono l'analisi annuale effettuata dai servizi della Commissione sulla situazione economica e sociale degli Stati membri, compresi i progressi compiuti nel corso degli anni nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese. Tale analisi si fonda su un intenso dialogo a livello politico e tecnico con gli Stati membri e con le parti interessate a tutti i livelli, nel quadro del semestre europeo di coordinamento delle politiche.
Per i 12 Stati membri selezionati nel novembre scorso per un esame approfondito, le relazioni per paese comprendono una valutazione degli eventuali squilibri macroeconomici e il pacchetto fornisce un aggiornamento della classificazione in categorie dei paesi nell'ambito della cosiddetta procedura per gli squilibri macroeconomici.
Per la prima volta la relazioni per paese si concentreranno in particolare sull'integrazione delle priorità del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato nel novembre 2017. Quest'anno viene prestata un'attenzione particolare all'analisi delle sfide in materia di competenze e alle modalità di funzionamento delle reti di sicurezza sociale a livello nazionale. I dati del quadro di valutazione della situazione sociale sono usati anche per monitorare i risultati conseguiti in ambito sociale e occupazionale.
Questo pacchetto d'inverno del semestre europeo 2018 segue la pubblicazione, a novembre, dell'analisi annuale della crescita 2018 e la raccomandazione sulla politica economica della zona euro, che definiscono le priorità per l'anno successivo a livello europeo. L'attenzione si sposta ora verso la dimensione nazionale del semestre e fornisce la base affinché gli Stati membri elaborino i loro programmi nazionali annuali entro la metà di aprile. Insieme alle relazioni per paese, i programmi nazionali costituiranno la base per le proposte della Commissione per la prossima serie di raccomandazioni specifiche per paese nel mese di maggio.
Progressi in relazione alle raccomandazioni specifiche per paese
Come ogni anno, le relazioni per paese valutano i progressi degli Stati membri nell'affrontare le loro principali sfide economiche e sociali e nell'attuare le precedenti raccomandazioni specifiche per paese. Esaminando i progressi compiuti nel corso degli anni, in più di due terzi delle raccomandazioni, gli Stati membri hanno conseguito almeno la menzione "alcuni progressi".
L'attuazione delle riforme è stata solida in alcuni dei settori principali. Fin dall'avvio del semestre europeo nel 2011, gli Stati membri hanno compiuto i maggiori progressi nel campo dei servizi finanziari, delle politiche e della governance di bilancio. Sono stati compiuti progressi significativi anche nell'affrontare l'accesso ai finanziamenti, nella legislazione a tutela dell'occupazione e nei quadri di riferimento per i contratti di lavoro. Le iniziative politiche di tutti gli Stati membri sono riportate nelle relazioni per paese.
Oggi la Commissione ha adottato anche il programma di lavoro 2018 per il programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP), che sosterrà gli Stati membri nella realizzazione delle riforme, soprattutto quelle indicate come prioritarie nelle raccomandazioni specifiche per paese.
Nel 2018 saranno finanziati più di 140 progetti in 24 Stati membri.
Ovviare agli squilibri macroeconomici
Nel novembre scorso la Commissione ha avviato esami approfonditi relativi a 12 Stati membri per accertare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici e valutarne l'entità. In tutti i 12 Stati membri sottoposti quest'anno a esame approfondito sono stati individuati squilibri o squilibri eccessivi relativi all'anno scorso. La Commissione ha concluso che 11 dei 12 Stati membri esaminati presentano squilibri (8 devono far fronte a squilibri e 3 a squilibri eccessivi). I risultati degli esami approfonditi possono essere riassunti come segue:
  • Croazia, Cipro e Italia presentano squilibri economici eccessivi.
  • Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia presentano squilibri economici. Per la Bulgaria, la Francia e il Portogallo si tratta di un miglioramento rispetto agli squilibri eccessivi dell'anno scorso.
  • La Slovenia non presenta più squilibri economici.
Per la Bulgaria e il Portogallo la Commissione ha sottolineato che sono ancora necessari ulteriori sforzi per conseguire una correzione sostenibile degli squilibri.
Il pilastro europeo dei diritti sociali
La dimensione sociale del semestre europeo è stata ulteriormente arricchita quest'anno grazie all'integrazione delle priorità del pilastro europeo dei diritti sociali. Le relazioni per paese si avvalgono anche dei dati raccolti tramite il quadro di valutazione della situazione sociale per monitorare i risultati conseguiti in ambito sociale e occupazionale. Le situazioni e le priorità variano naturalmente e l'analisi tiene conto di questa diversità. Gli ambiti che destano particolare preoccupazione in alcuni Stati membri comprendono l'offerta di competenze adeguate, il persistente squilibrio occupazionale tra i generi, l'elevata segmentazione del mercato del lavoro e i lavoratori esposti al rischio di povertà, lo scarso impatto dei trasferimenti sociali sulla riduzione della povertà, la stagnazione della crescita salariale e il dialogo sociale inefficace.
Prossime tappe
Le relazioni per paese presentano la valutazione da parte della Commissione della situazione in ciascuno Stato membro e forniscono a tutte le parti interessate una base per svolgere un ruolo attivo. Le relazioni per paese e i risultati degli esami approfonditi saranno discussi in sede di Consiglio. Successivamente la Commissione terrà incontri bilaterali con gli Stati membri per discutere le singole relazioni. I vicepresidenti e i commissari si recheranno negli Stati membri per incontrare gli esponenti di governo e parlamento, le parti sociali e le altre parti interessate e discutere dei risultati delle relazioni.
Per gli Stati membri il passo successivo consiste nel presentare le proprie priorità di politica economica e sociale nei loro programmi nazionali di riforma e nei programmi di stabilità e/o convergenza (che definiscono le priorità di bilancio) entro metà aprile, alla luce delle sfide individuate, tenendo conto anche delle priorità dell'analisi annuale della crescita 2018 e della raccomandazione sulla politica economica della zona euro. La Commissione raccomanda di elaborare questi programmi con il sostegno dei parlamenti nazionali e di tutte le principali parti interessate, come le parti sociali, le autorità regionali e locali e le organizzazioni della società civile a seconda dei casi.
Nel mese di maggio la Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per paese.
Contesto
Il pacchetto d'inverno del semestre europeo fa parte del semestre europeo, il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche a livello dell'UE. Esso fa seguito alla pubblicazione, a novembre, dell'analisi annuale della crescita 2018 e della raccomandazione per la zona euro, che definiscono le priorità per l'anno successivo a livello europeo. Attualmente esso sposta l'attenzione verso la dimensione nazionale del semestre europeo.
Il pacchetto si basa sugli ultimi dati delle previsioni economiche d'inverno 2018Cerca le traduzioni disponibili del link precedenteEN••• della Commissione e sulle analisi e le raccomandazioni del pacchetto d'autunno 2017 del semestre europeo. Le relazioni per paese forniscono la base affinché gli Stati membri elaborino i propri programmi nazionali entro la metà di aprile e per le raccomandazioni specifiche per paese della Commissione nella primavera successiva.
Ulteriori informazioni

venerdì 2 marzo 2018

Programma di cooperazione internazionale tra città



Sino all'8 marzo prossimo è possibile aderire al programma IUC rivolto alle città degli Stati membri dell'Unione Europea che desiderano scambiare conoscenze e pratiche con altre città del Mondo che affrontano sfide simili. Il programma IUC - da città a città - mira a promuovere legami tra le città dell'Unione Europea (in particolare quelle con più di 50.000 abitanti) e quelle dell'America Latina e dei Caraibi, India, Giappone, America del Nord e Asia.  Attraverso questo programma, i leader locali avranno la possibilità di mettersi in contatto e ottenere nuove prospettive sui problemi urgenti legati allo sviluppo sostenibile.  Le Città candidate selezionate verranno connesse ognuna con una città del Mondo che affronta sfide simili, consentendo a entrambe le parti di collaborare, costruire connessioni e condividere conoscenze. I rappresentanti di ogni città parteciperanno a viaggi di studio, a scambi tra il personale, ai corsi di formazione e seminari, ecc. e realizzeranno insieme un Piano d'Azione Locale per condurre verso uno sviluppo urbano sostenibile l'area di interesse scelta.

Facendo parte dal programma Cooperazione Internazionale Urbana (IUC) da città a città, la tua città potrà:
IMPEGNARSI – Collaborando per almeno 18 mesi con i colleghi internazionali, allocando risorse e tempo per sviluppare una cooperazione di successo, che si proseguirà oltre la durata di questo programma
IMPARARE - Avendo accesso a nuovi modi di affrontare le sfide e beneficiando di una serie più ampia di buone pratiche a cui fare riferimento; ricevendo supporto nell'individuazione di modelli di business innovativi per finanziare azioni locali
CONDIVIDERE - Aiutando gli altri a risolvere problemi, tramite la condivisione delle proprie esperienze e diffondendo le conoscenze
SCAMBIARE - Aprendo la città al dialogo e alla partnership con i nuovi simili a livello globale e con stakeholders interessati (pubblici e privati)
DIVENTARE ESEMPIO – Mettendo in evidenza le sue migliori pratiche e risultati, a livello internazionale
IMPLEMENTARE - Lavorando con nuovi partner per trasformare la visione dello sviluppo urbano sostenibile una realtà, attraverso l'elaborazione di un Piano di Azione Locale per lo sviluppo urbano sostenibile in un settore di interesse determinato.

Per saperne di più