Dichiarazione comune in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, 25 novembre 2016
Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, altro rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione, Johannes Hahn, commissario per la Politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento, Neven Mimica, commissario per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo, Dimitris Avramopoulos, commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, Christos Stylianides, commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Věra Jourová, commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Tibor Navracsics, commissario per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, e Julian King, commissario per l'Unione della sicurezza, hanno dichiarato quanto segue:
Oggi, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne diciamo basta!
Donne e ragazze all'interno e all'esterno dell'UE continuano a subire diverse forme di violenza. In tutto il mondo le donne e le ragazze sono picchiate a casa, sfruttate sessualmente ed economicamente, aggredite in strada o sul lavoro, molestate online o quando praticano sport, rapite, mutilate o costrette a sposarsi. Attualmente nell'UE una donna su tre ha subito una qualche forma di violenza di genere. Non possiamo ignorarne le gravi conseguenze per le famiglie, le comunità, la società e l'economia.
Occorre fare di più nell'UE per garantire che qualsiasi forma di violenza sulle donne venga eliminata. Nell'UE quasi il 25% delle donne hanno subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner dall'età di 15 anni. Più di un europeo su quattro ritiene che un rapporto sessuale non consensuale possa essere giustificato, mentre più di uno su cinque pensa che le donne tendano ad inventarsi o a esagerare presunti abusi o stupri. Le vittime di violenza spesso non denunciano il reato. I testimoni dimostrano a volte una certa riluttanza ad intervenire. Insieme dobbiamo ribellarci a tutto ciò e combattere gli stereotipi che affievoliscono le voci delle donne, dimostrare che la violenza sulle donne è inaccettabile e non sarà più tollerata da nessuno.
Le donne e le ragazze sono particolarmente vulnerabili in situazioni di conflitto e di emergenza, quando la violenza, le estorsioni, la tratta, lo sfruttamento e diverse altre forme di violenza di genere si moltiplicano. Di conseguenza, milioni di donne e ragazze sono costrette a lasciare le loro case. Eppure, quando scappano o cercano rifugio in campi profughi, queste donne e ragazze sono confrontate a rischi aggiuntivi di violenza da parte di altri migranti, dei trafficanti, e persino, in alcuni paesi terzi, da parte delle autorità. Nell'UE quasi tutte le vittime della tratta per sfruttamento sessuale sono donne e ragazze provenienti da paesi terzi che giungono in Europa dopo aver affrontato viaggi particolarmente pericolosi.
È nostro preciso impegno cambiare le cose. I nostri progetti umanitari per combattere la violenza di genere interesseranno quasi 3,4 milioni di donne e uomini, ragazze e ragazzi di tutto il mondo. Nell'ambito del piano d'azione dell'UE sulla parità di genere 2016-2020 nelle relazioni esterne continuiamo a investire in donne e ragazze i cui diritti sono violati nel mondo perché sono escluse dall'istruzione, dal mercato del lavoro e dalla vita politica ed esposte a norme e leggi inique in materia di eredità, cittadinanza o proprietà. Nel 2017 forniremo un sostegno specifico alle vittime di violenza nelle zone più remote e fragili.
L'Unione europea sta anche intensificando gli sforzi per garantire che le donne e ragazze che giungono nell'UE perché fuggono da conflitti, persecuzioni e incertezze derivanti dalla povertà abbiano accesso all'assistenza medica, ad un sostengo giuridico, ad un'adeguata consulenza post-traumatica e psicosociale se sono vittime di discriminazione e violenza.
Oggi la Commissione europea vara una serie di azioni da realizzare nel 2017 per combattere ogni forma di violenza su donne e ragazze. Abbiamo stanziato 10 milioni di euro per sostenere interventi sul campo volti a prevenire la violenza di genere e aiutarne le vittime nell'Unione europea. Puntiamo a fornire informazioni e sensibilizzare al problema della violenza sulle donne, rivolgendoci sia all'opinione pubblica sia ai professionisti che possono darci una mano per cambiare la situazione: forze di polizia, insegnanti, medici, giudici, ecc..
Abbiamo il dovere di dire, una volta per tutte, di no a questa lampante violazione dei nostri diritti fondamentali. Ecco il perché della nostra iniziativa di oggi. Dobbiamo unire le forze con gli Stati membri per porre fine alla violenza sulle donne. Tutte le donne e ragazze dovrebbero avere la possibilità di condurre una vita priva di paura e violenza, nell'Unione europea e ovunque nel mondo.
Per ulteriori informazioni
Schedasui principali risultati del sondaggio Eurobarometro dedicato alla violenza di genere
Sondaggio Eurobarometro2016 sulla violenza di genere
Azionidella campagna "Say no! Stop violence against women"
Studiosulla volenza di genere nello sport