Dal 9 al 10 ottobre 2017 si ripete l'imperdibile evento che la Commissione Europea organizza ogni anno a Bruxelles in materia di sviluppo regionale e urbano. Si tratta del più grande evento pubblico del suo genere organizzato in Europa.
Amministratori e Funzionari delle amministrazioni regionali e locali, tecnici e volontari impegnati nei nostri territori, esperti e accademici di tutta l'UE avranno l'occasione di informarsi, discutere e scambiare le buone pratiche e le competenze tecniche in materia di sviluppo regionale e urbano in tutti i settori interessati. Dall'ambiente all'energia, dall'impianto istituzionale alla legislazione, dalla governance alle imprese innovative, sino alle nuove sfide che i nostri territori, le nostre città e gli abitanti, in particolare i giovani e gli anziani, devono affrontare nei difficili tempi che attraversiamo. La Settimana europea delle regioni e delle città costituisce inoltre un'importante piattaforma di comunicazione politica in merito allo sviluppo di alcune fondamentali politiche dell'UE, contribuendo a sensibilizzare i responsabili decisionali delle regioni e delle città sul loro imprescindibile ruolo nell'elaborazione e attuazione delle politiche dell'UE.
Come si svolge esattamente?
Circa 6 000 partecipanti e 600 oratori di tutta Europa e non solo riuniti a Bruxelles intorno a circa 100 attività in programma (seminari, dibattiti, mostre ed eventi mirati a creare reti di contatti) dedicate allo sviluppo regionale e locale. Il programma viene adattato di anno in anno dagli organizzatori ai temi specifici dell'agenda dell'UE. La partecipazione all'evento è gratuita.Per iscriverti clicca sul link a fine pagina.
Perché una "settimana" delle regioni e delle città?
Le regioni e le città partecipano alla realizzazione della maggior parte delle politiche dell'UE. Gli enti pubblici subnazionali nell'UE sono responsabili di un terzo della spesa pubblica (2 100 miliardi di euro all'anno) e di due terzi degli investimenti pubblici (circa 200 miliardi di euro), che spesso devono essere utilizzati in conformità delle disposizioni giuridiche dell'UE.
Come è nata l'idea di organizzare una Settimana europea delle regioni e delle città?
La manifestazione nasce nel 2003, quando il Comitato delle regioni, l'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE, invita le rappresentanze locali e regionali presso l'Unione europea presenti a Bruxelles ad aprire simultaneamente le loro porte ai visitatori (come si usa fare nelle cosiddette giornate "Open Doors"/"Porte aperte") nel quadro di un'iniziativa comune. Nel corso degli anni, l'iniziativa si è trasformata negli "OPEN DAYS - La Settimana europea delle regioni e delle città", un importante appuntamento annuale che coinvolge la Commissione europea e altri soggetti interessati.
Nel 2016 si è deciso di abbandonare la dicitura "OPEN DAYS" e di ribattezzare l'evento semplicemente "La Settimana europea delle regioni e delle città". Questo per evitare qualsiasi confusione con gli eventi organizzati ogni anno a Bruxelles dalle istituzioni dell'UE in occasione della Festa dell’Europa, il 9 maggio, e che vanno sotto il nome di "Giornata Porte aperte" (Open Doors/Open Day), nonché con manifestazioni analoghe organizzate nello stesso periodo dalle rappresentanze della Commissione negli Stati membri.
Da chi è organizzata?
La Settimana europea delle regioni e delle città è organizzata congiuntamente dal Comitato europeo delle regioni (CdR) e dalla Direzione generale Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione europea, che all'inizio dell'anno, in genere nel mese di gennaio, pubblicano un bando per la selezione di partner per l'edizione di quello stesso anno. Quindi, solitamente verso primavera, vengono selezionati oltre 200 partner di tutta Europa: si tratta di regioni e città - principalmente raggruppate in consorzi tematici ("partenariati regionali") -, imprese, istituzioni finanziarie, associazioni internazionali e organizzazioni accademiche. I partner hanno il compito di organizzare seminari di interesse comune, spesso nell'ambito dell'attuazione dei Fondi strutturali e d'investimento europei e di altri programmi dell'UE.
Com'è strutturato il programma?
Per visualizzare il dettaglio del Programma occorre prima registrarsi.
Il programma è incentrato su uno slogan chiave e articolato in una serie di sottotemi. Seminari e dibattiti possono inoltre essere suddivisi in tre categorie, a seconda che siano organizzati: 1/dai partner regionali, 2/ dalla Commissione europea (ossia dalle diverse Direzioni generali) oppure 3/ dal CdR (1/3 per ciascuna categoria), e si svolgono in 30 diverse sedi del quartiere europeo di Bruxelles tra rappresentanze regionali e degli Stati membri e locali della Commissione europea e del CdR.
Che cos'è il Meeting place?
Il termine Meeting place ("punto di incontro") designa sia i seminari organizzati presso il CdR in generale sia un luogo deputato ad attività per allacciare contatti (networking). L'idea è nata per aiutare i partecipanti offrendo loro un comune luogo d'incontro, in contrapposizione alla molteplicità delle sedi sparse nel quartiere europeo.
Che cos'è l'Università della Settimana europea delle regioni e delle città?
Si tratta di una serie di seminari organizzati dalla DG REGIO, dal CdR e da reti universitarie europee specializzate in sviluppo regionale, con un accento particolare sulla dimensione strategica, allo scopo di sensibilizzare e favorire gli scambi tra accademici e rappresentanti regionali e locali sui risultati della ricerca in materia di sviluppo regionale e urbano e di politica di coesione dell'UE.
Dal 2013 nell'ambito dell'Università della Settimana europea delle regioni e delle città viene organizzata anche una formazione specifica (Master Class) per dottorandi/giovani ricercatori sulla politica regionale e urbana, con l'obiettivo di migliorare la comprensione e la conoscenza di un gruppo selezionato di dottorandi e giovani ricercatori europei in merito alla politica di coesione dell’UE e al relativo potenziale nel campo della ricerca.
Chi partecipa alla Settimana europea delle regioni e delle città?
I partecipanti sono soggetti interessati specificamente alla politica regionale e urbana, per la maggior parte funzionari e amministratori a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. In genere appartengono a un'amministrazione regionale o locale, partecipano all'evento per la prima volta e vengono a Bruxelles appositamente per prendervi parte.
Come può la Settimana europea delle regioni e delle città promuovere l'organizzazione di eventi locali in tutta Europa?
Nell'ambito della Settimana europea delle regioni e delle città, che si tiene a Bruxelles, ciascun partenariato regionale è invitato a organizzare un evento locale nel quadro dell'iniziativa "L'Europa nella mia regione/città". Tale evento dovrebbe assumere la forma di un dialogo con i cittadini, svolgersi tra settembre e dicembre 2017 e coinvolgere un membro del Comitato europeo delle regioni. L'obiettivo di questi dialoghi è ascoltare i cittadini e rendere conto direttamente delle discussioni che si svolgono nelle città e nelle regioni.
I dialoghi con i cittadini sono parte integrante dell'iniziativa del CdR "Riflettere sull'Europa", i cui risultati andranno ad alimentare il parere sul tema Riflettere sull'Europa: la voce degli enti regionali e locali per ripristinare la fiducia nell'Unione europea, permettendo alle regioni e alle città di dare un contributo concreto al processo politico. Gli eventi locali si rivolgono a un'ampia gamma di partecipanti, tra cui il grande pubblico, i responsabili politici, gli esperti, gli enti locali e regionali e la stampa, al fine di sensibilizzarli in merito all'impatto delle politiche dell'UE sulle regioni e sulle città.
Qual è l'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città?
L'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città è stato sistematicamente valutato sin dalla prima edizione dell'evento. I partecipanti hanno sottolineato in particolare l'utilità delle informazioni fornite dalle istituzioni dell'Unione europea e le opportunità di allacciare contatti con i colleghi di altri paesi, due aspetti importanti per la loro attività professionale di gestione dei fondi UE. L'importanza della manifestazione è dimostrata anche dal suo notevole impatto mediatico: da anni ormai, la Settimana europea delle regioni e delle città richiama infatti fino a 300 giornalisti, che vengono a Bruxelles da ogni parte d'Europa per seguire l'evento per la stampa, la radio, la televisione e le piattaforme online.