Attendendo l'importante svolta che segnerà gli anni a venire a seguito dei progressi del nascituro Fondo europeo della difesa, grazie al quale saranno stanziati ogni anno 1 miliardo di euro per l’acquisto di "capacità operative" (nuove armi e come impiegarle) e 500 milioni per il finanziamento di progetti di ricerca comuni (ricerca e sviluppo su nuovi strumenti di morte sempre più sofisticati), secondo i dati raccolti e elaborati dall'International Peace Research Institute (Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace - SIPRI) di Stoccolma, la spesa militare mondiale del 2016 è stimata a 1.676 miliardi di dollari, equivalente al 2,2% del PIL mondiale o a 227 dollari per persona. La spesa totale in termini reali è superiore dello 0,4% rispetto al 2015. Il volume dei trasferimenti internazionali di sistemi d’arma è aumentato dell’8,4% tra i quinquenni 2007-11 e 2012-16. I cinque maggiori fornitori nel periodo 2012-16 – USA, Russia, Cina, Francia e Germania – rappresentano il 74% del volume totale delle esportazioni.
Le tensioni e i conflitti in corso nel 2016 in svariate regioni del mondo hanno spesso avuto collegamenti con l’acquisizione di armi dall’estero. In alcuni casi, le armi usate in questi conflitti sono state fornite come aiuto. In altri casi, questo tipo di supporto è collegato in minor misura alle tensioni e ai conflitti esistenti, essendo piuttosto utilizzato come espediente per migliorare più ampie relazioni politiche o per ottenere l’appoggio politico di paesi esteri. Il volume totale dei trasferimenti di armi è diminuito, ma rimane uno strumento politico importantissimo per alcuni dei maggiori fornitori.
Le tensioni e i conflitti in corso nel 2016 in svariate regioni del mondo hanno spesso avuto collegamenti con l’acquisizione di armi dall’estero. In alcuni casi, le armi usate in questi conflitti sono state fornite come aiuto. In altri casi, questo tipo di supporto è collegato in minor misura alle tensioni e ai conflitti esistenti, essendo piuttosto utilizzato come espediente per migliorare più ampie relazioni politiche o per ottenere l’appoggio politico di paesi esteri. Il volume totale dei trasferimenti di armi è diminuito, ma rimane uno strumento politico importantissimo per alcuni dei maggiori fornitori.
Nel 2016 il numero di conflitti armati attivi si è ridotto da 52 a 49 nel 2016. Allo stesso
tempo però, il 2016 conferma la presenza di un numero maggiore di conflitti negli ultimi tre anni rispetto al periodo 2007-13.