Immagine provocatoria: Isola di Pasqua - Rano Raraku Moai
La
ricchezza della nostra diversità culturale può essere motivo
d’orgoglio non solo per noi ma per tutta l’Europa. Per tale
motivo, l'UE ha da sempre investito in iniziative rivolte a tutelare
e valorizzare il patrimonio culturale europeo. Questi e altri aspetti
di particolare interesse per il settore culturale vengono analizzati
dalla Corte dei Conti europea nella Relazione speciale 08/2020,
intitolata “Gli investimenti dell’UE nei siti di interesse
culturale meritano maggiore attenzione e coordinamento”.
La Relazione della Corte è particolarmente interessante perché offre tantissimi spunti di riflessione non solo all'UE ma anche e soprattutto alle amministrazioni nazionali, regionali e locali.
Guardatevi
intorno nella vostra Regione e, osservandola da diversi punti di
vista: identitario, sociale, ambientale, etc.., riflettete su quanto importante sia la
ricchezza culturale che ci circonda. Sono
tantissime le iniziative dell'UE rivolte a tutelare, valorizzare e
promuovere i siti di interesse culturale e, alcune di queste,
beneficiano di un importante sostegno finanziario europeo. Infatti,
benchè con poteri limitati, l'azione dell'Unione europea nell'ambito
della cultura svolge il ruolo fondamentale di integrare le diverse
politiche culturali degli Stati membri in varie aree, ad esempio
nella cooperazione tra le istituzioni culturali dei vari paesi
membri, nella salvaguardia del patrimonio culturale europeo e nella
promozione della mobilità degli operatori del settore culturale e
creativo. La Cultura, inoltre, è coinvolta anche in numerosi e diversi ambiti di intervento dell'UE, pensate all'ambiente, all'innovazione, alle imprese, etc... Dove, come nella Cultura, non si può, ovviamente, prescindere
dalla fattiva collaborazione degli stati membri.
Tuttavia, secondo la Corte dei Conti europea, gli investimenti culturali non sono purtroppo considerati una priorità, bensì per lo più uno strumento per promuovere obiettivi economici.
Insomma, si ritorna sempre li: un bene sarebbe prezioso solo in quanto suscettibile di valutazione economica! E questo discorso non vale solo per gli stati membri e le loro regioni ma anche per l'UE.
Tuttavia, secondo la Corte dei Conti europea, gli investimenti culturali non sono purtroppo considerati una priorità, bensì per lo più uno strumento per promuovere obiettivi economici.
Insomma, si ritorna sempre li: un bene sarebbe prezioso solo in quanto suscettibile di valutazione economica! E questo discorso non vale solo per gli stati membri e le loro regioni ma anche per l'UE.
Complessità e Confusione
L'ambito
culturale viene dipinto dalla Corte come particolarmente complesso e
caratterizzato dall'intervento disordinato di strategie e politiche
che, interagendo in contesti eterogenei, sono condotte da attori che
si sovrappongono in un palcoscenico dove, in periodi e con obiettivi
diversi, “la cultura è inglobata, o “integrata”, in modo
confuso.
L'obiettivo è il finanziamento e non la sostenibilità
Sono
tantissime le iniziative dell'UE rivolte a tutelare, valorizzare e
promuovere i siti di interesse culturale. Tuttavia, secondo la Corte,
in relazione alla spesa UE nel settore il coordinamento di tali
iniziative con i meccanismi di finanziamento è troppo limitato e gli
investimenti UE non sono sufficientemente mirati alla conservazione e
alla sostenibilità finanziaria dei siti stessi. Inoltre, la Corte
rileva che le iniziative culturali dell’UE hanno un impatto
limitato sulla disponibilità di fondi UE. In particolare, la
partecipazione dei siti culturali alle iniziative UE non è presa in
conto dalle autorità degli Stati membri (in particolare dalle nostre regioni), quando si tratta di
finanziare i progetti.
Tanti i progetti finanziati....ma poi?
Cifre da capogiro ma risultati mediocri per la nostra Cultura. Ecco le principali cause:
Cosa accade se un Sito culturale può generare entrate?
Secondo la Corte i siti culturali sono comunque scarsamente incentivati ad accrescere le proprie entrate. Infatti, per i progetti che sono in grado di produrre dei guadagni, i requisiti del FESR sono tali per cui quanto maggiori sono le entrate nette, tanto minore è il sostegno UE accordato.Il Nuraghe "Santu Antine" nell'Isola di Sardegna. E' stato definito da alcuni studiosi "il monumento più sofisticato al Mondo". |
Da una piccola inchiesta svolta da questo blog in questi giorni rileva che, in vari paesi europei (Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo e Croazia) i Nuraghi della Sardegna risultano assolutamente sconosciuti mentre sono ben noti i Moai dell'Isola di Pasqua!
Nel complesso, la valutazione della Corte evidenzia luci e ombre per quanto riguarda l’efficacia e la sostenibilità dei progetti FESR a favore dei siti culturali. Per ovviare alle carenze individuate, la Corte raccomanda alla Commissione europea di migliorare l’attuale quadro strategico dell’UE a favore della cultura, nei limiti delle competenze definite dai trattati. In particolare:
• incoraggiare il ricorso a fondi privati per salvaguardare il patrimonio culturale europeo;
• potenziare la sostenibilità finanziaria dei siti culturali finanziati dal FESR;
• adottare azioni più specifiche per la conservazione dei siti del patrimonio culturale.
Contatto per la presente relazione: Vincent Bourgeais – e-mail: vincent.bourgeais@eca.europa.eutel. (+352)439847502/cell. (+352)691551502.
NB: La Corte presenta le proprie relazioni speciali al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE, nonché ad altre parti interessate, come i parlamenti nazionali, i portatori di interessi del settore e i rappresentanti della società civile. La grande maggioranza delle raccomandazioni formulate nelle relazioni della Corte è posta in atto.