lunedì 4 maggio 2020

Investimenti nei siti culturali: tutto da rifare? Ecco il parere della Corte dei Conti Europea

Immagine provocatoria: Isola di Pasqua - Rano Raraku Moai
La ricchezza della nostra diversità culturale può essere motivo d’orgoglio non solo per noi ma per tutta l’Europa. Per tale motivo, l'UE ha da sempre investito in iniziative rivolte a tutelare e valorizzare il patrimonio culturale europeo. Questi e altri aspetti di particolare interesse per il settore culturale vengono analizzati dalla Corte dei Conti europea nella Relazione speciale 08/2020, intitolata “Gli investimenti dell’UE nei siti di interesse culturale meritano maggiore attenzione e coordinamento”.

La Relazione della Corte è particolarmente interessante perché offre tantissimi spunti di riflessione non solo all'UE ma anche e soprattutto alle amministrazioni nazionali, regionali e locali.

 Guardatevi intorno nella vostra Regione e, osservandola da diversi punti di vista: identitario, sociale, ambientale, etc.., riflettete su quanto importante sia la ricchezza culturale che ci circonda. Sono tantissime le iniziative dell'UE rivolte a tutelare, valorizzare e promuovere i siti di interesse culturale e, alcune di queste, beneficiano di un importante sostegno finanziario europeo. Infatti, benchè con poteri limitati, l'azione dell'Unione europea nell'ambito della cultura svolge il ruolo fondamentale di integrare le diverse politiche culturali degli Stati membri in varie aree, ad esempio  nella cooperazione tra le istituzioni culturali dei vari paesi membri, nella salvaguardia del patrimonio culturale europeo e nella promozione della mobilità degli operatori del settore culturale e creativo. La Cultura, inoltre,  è coinvolta anche in numerosi e diversi ambiti di intervento dell'UE, pensate all'ambiente, all'innovazione, alle imprese, etc... Dove, come nella Cultura, non si può, ovviamente, prescindere dalla fattiva collaborazione degli stati membri. 
Tuttavia, secondo la Corte dei Conti europea, gli investimenti culturali non sono purtroppo considerati una priorità, bensì per lo più uno strumento per promuovere obiettivi economici.
Insomma, si ritorna sempre li: un bene sarebbe prezioso solo in quanto suscettibile di valutazione economica! E questo discorso non vale solo per gli stati membri e le loro regioni ma anche per l'UE.
  • Complessità e Confusione

L'ambito culturale viene dipinto dalla Corte come particolarmente complesso e caratterizzato dall'intervento disordinato di strategie e politiche che, interagendo in contesti eterogenei, sono condotte da attori che si sovrappongono in un palcoscenico dove, in periodi e con obiettivi diversi, “la cultura è inglobata, o “integrata”, in modo confuso.
  • L'obiettivo è il finanziamento e non la sostenibilità

Sono tantissime le iniziative dell'UE rivolte a tutelare, valorizzare e promuovere i siti di interesse culturale. Tuttavia, secondo la Corte, in relazione alla spesa UE nel settore il coordinamento di tali iniziative con i meccanismi di finanziamento è troppo limitato e gli investimenti UE non sono sufficientemente mirati alla conservazione e alla sostenibilità finanziaria dei siti stessi. Inoltre, la Corte rileva che le iniziative culturali dell’UE hanno un impatto limitato sulla disponibilità di fondi UE. In particolare, la partecipazione dei siti culturali alle iniziative UE non è presa in conto dalle autorità degli Stati membri (in particolare dalle nostre regioni), quando si tratta di finanziare i progetti.
  • Tanti i progetti finanziati....ma poi?

Sono diversi i fondi UE che finanziano la valorizzazione dei siti culturali e , tra questi, il più importante è il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Nella sua Relazione la Corte ha analizzato gli effetti di tali investimenti e ha valutato la sostenibilità finanziaria e fisica di una serie di siti beneficiari di aiuti. Sono stati presi in esame 27 progetti in sette Stati membri: Germania, Francia, Croazia, Italia, Polonia, Portogallo e Romania.“Quasi la metà dei progetti a favore di siti culturali non sarebbero stati realizzati senza gli investimenti dell’UE”, ha dichiarato Pietro Russo, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione.“Non è chiaro, tuttavia, cosa l’UE intenda conseguire con le iniziative in corso, che risentono della mancanza di un indirizzo ben definito e di coordinamento.”

  • Cifre da capogiro ma risultati mediocri per la nostra Cultura. Ecco le principali cause:

Sono circa 750 i milioni di euro messi a disposizione ogni anno tra il 2010 e il 2017 dal FESR che,  per pressoché un terzo degli Stati membri dell’UE, costituisce la più importante fonte di finanziamento a favore degli investimenti pubblici nei siti culturali. La dimensione culturale, tuttavia, non è ritenuta una priorità per il finanziamento FESR, che rimane imperniato su considerazioni economiche e sociali. Per la Corte quindi gli investimenti nei siti culturali costituiscono un mezzo per raggiungere un fine, da finanziare solo quando concorrono ad accrescere la competitività economica o a promuovere lo sviluppo. Il prevalere degli obiettivi economici, inoltre, fa sì che non si presti sufficiente attenzione alla sostenibilità dei siti culturali. Al momento, il FESR non può finanziare un’azione in un sito se non si prevede che produca effetti economici e sociali, anche qualora sia necessario un intervento urgente. In genere, per il proprio funzionamento e per il finanziamento degli investimenti, i siti culturali dell’UE dipendono dalle sovvenzioni pubbliche

Cosa accade se un Sito culturale può generare entrate?

Secondo la Corte i siti culturali sono comunque scarsamente incentivati ad accrescere le proprie entrate. Infatti, per i progetti che sono in grado di produrre dei guadagni, i requisiti del FESR sono tali per cui quanto maggiori sono le entrate nette, tanto minore è il sostegno UE accordato. 
  Il Nuraghe "Santu Antine" nell'Isola di Sardegna. E' stato definito da alcuni studiosi "il monumento più sofisticato al Mondo".
 Al riguardo occorre riflettere seriamente sull'impatto importante che la valorizzazione di un sito culturale presente nel nostro territorio può avere non solo in termini di guadagni, limitati a chi gestisce il bene (ad esempio la classica cooperativa di giovani del territorio) ma anche rispetto a quelli che possono derivare da un'accurato uso del bene come veicolo di promozione dell'intero territorio. In particolare si pensi a regioni europee come la Sardegna dove un'intera Civiltà millenaria come quella Nuragica risulta pressochè sconosciuta e, in nessun modo, contribuisce alla promozione dell'Isola a livello internazionale. 
Da una piccola inchiesta svolta da questo blog in questi giorni rileva che,  in vari paesi europei (Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo e Croazia) i Nuraghi della Sardegna risultano assolutamente sconosciuti mentre sono ben noti i Moai dell'Isola di Pasqua!

Nel complesso, la valutazione della Corte evidenzia luci e ombre per quanto riguarda l’efficacia e la sostenibilità dei progetti FESR a favore dei siti culturali. Per ovviare alle carenze individuate, la Corte raccomanda alla Commissione europea di migliorare l’attuale quadro strategico dell’UE a favore della cultura, nei limiti delle competenze definite dai trattati. In particolare:
• incoraggiare il ricorso a fondi privati per salvaguardare il patrimonio culturale europeo;
• potenziare la sostenibilità finanziaria dei siti culturali finanziati dal FESR;
• adottare azioni più specifiche per la conservazione dei siti del patrimonio culturale.


Contatto per la presente relazione: Vincent Bourgeais – e-mail: vincent.bourgeais@eca.europa.eutel. (+352)439847502/cell. (+352)691551502.

NB: La Corte presenta le proprie relazioni speciali al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE, nonché ad altre parti interessate, come i parlamenti nazionali, i portatori di interessi del settore e i rappresentanti della società civile. La grande maggioranza delle raccomandazioni formulate nelle relazioni della Corte è posta in atto.



LA RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA (E NON SOLO) SULL'UE

LA RASSEGNA DEL 29 NOVEMBRE 2024

                                       👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇 SCARICA IL PDF DOWNLOAD THE PDF DESCARGA EL PDF TÉLÉCHARGER LE PDF