venerdì 14 novembre 2025

Piccola Pesca: la Commissione interviene per orientare i finanziamenti e l'assegnazione delle quote


La Commissione europea ha pubblicato oggi orientamenti per aiutare i paesi dell'UE a sostenere i pescatori su piccola scala e a migliorare la trasparenza e la buona governance nell'assegnazione delle quote di pesca

Questi orientamenti mirano anche ad aiutare i paesi dell'UE ad applicare criteri sociali, ambientali ed economici nella ripartizione delle possibilità di pesca.

La Commissione Europea, analizzando i sistemi adottati al riguardo negli stati membri, ha osservato che alcuni dei metodi di assegnazione non sembrano affrontare adeguatamente le sfide emergenti cui deve far fronte la pesca dell'UE. Ciò è particolarmente evidente per i pescatori costieri su piccola scala, maggiormente colpiti dalla crisi energetica, dalle fluttuazioni naturali degli stock, dalla concorrenza per l'uso dello spazio marino, dai cambiamenti climatici, dal degrado dell'ambiente marino, dalle specie invasive e dalla concorrenza sleale della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

Con questi orientamenti, la Commissione invita i paesi dell'UE a riflettere sui metodi e i criteri che utilizzano per assegnare le possibilità di pesca, in particolare attraverso alcuni esempi di buone pratiche. Alcune di queste pratiche sono particolarmente adatte a rispondere alle esigenze specifiche dei pescatori su piccola scala e costieri.

La Commissione riconosce l'importante ruolo della piccola pesca costiera, che rappresenta quasi il 75 % di tutti i pescherecci immatricolati nell'UE e quasi la metà di tutti i posti di lavoro nel settore della pesca. Sottolinea in particolare i loro stretti legami con il tessuto sociale ed economico delle comunità costiere, la loro stretta connessione con l'ambiente locale, la società e il loro importante ruolo nel patrimonio culturale europeo.

Costas Kadis, Commissario per la Pesca e gli oceani, ha dichiarato: "Questi orientamenti invitano i paesi dell'UE a riflettere sulla ripartizione delle possibilità di pesca, tenendo presente che i pescatori su piccola scala sono i più vulnerabili alle sfide strutturali e impreviste. I piccoli pescatori sono la spina dorsale delle nostre comunità costiere. Dobbiamo riconoscere il loro ruolo e fornire loro il sostegno necessario." 

Migliorare la buona governance della pesca attraverso la trasparenza 

La Commissione incoraggia inoltre i paesi dell'UE a migliorare la buona gestione nell'assegnazione delle possibilità di pesca attraverso la trasparenza e la comunicazione, garantendo l'accuratezza delle informazioni e l'adeguatezza dei metodi di assegnazione.

L'assegnazione delle possibilità di pesca può essere utilizzata per incentivare i pescherecci a utilizzare attrezzi da pesca selettivi, incoraggiando e premiando in tal modo comportamenti e soluzioni più sostenibili.

L'iniziativa è il risultato dell'impegno della Commissione anche grazie al coinvolgimento degli organismi scientifici delle università dell'UE.

Contesto

Nel 2023 la Commissione ha annunciato l'intenzione di avviare discussioni tra i paesi dell'UE e i portatori di interessi per elaborare orientamenti (noti anche come "vademecum") sulla ripartizione delle possibilità di pesca. L'obiettivo è migliorare la trasparenza, promuovere pratiche di pesca sostenibili in tutta l'UE e sostenere i pescatori su piccola scala e costieri. Ciò è stato ribadito nel patto europeo per gli oceani adottato nel giugno di quest'anno.

Le possibilità di pesca nell'UE sono decise a livello dell'UE, sulla base di pareri scientifici sullo stato degli stock ittici. I ministri della pesca dell'UE concordano i totali ammissibili di catture (TAC), che fissano la quantità di ciascuno stock che può essere pescato e, in alcuni casi, i limiti dello sforzo di pesca. Una volta che questi limiti globali sono stati fissati dal Consiglio dell'UE, ogni paese dell'UE riceve una quota nazionale ed è responsabile della sua distribuzione alla propria flotta. 

I paesi dell'UE decidono come assegnare le possibilità di pesca alle singole navi o organizzazioni di produttori, utilizzando i propri sistemi e criteri. Secondo il regolamento sulla politica comune della pesca (PCP), i paesi dell'UE devono utilizzare criteri trasparenti e oggettivi, compresi quelli di natura ambientale, sociale ed economica.

Questo processo in due fasi garantisce che gli stock ittici siano gestiti in modo sostenibile a livello dell'UE, consentendo nel contempo ai paesi dell'UE di adattare l'assegnazione alle loro flotte e comunità costiere specifiche.

X SAPERNE D+

Comunicazione della Commissione per una maggiore trasparenza e una buona governance nell'assegnazione delle possibilità di pesca da parte degli Stati membri

Vademecum sull'applicazione degli articoli 16 e 17 del regolamento (UE) n. 1380/2013 relativo alla politica comune della pesca: Anteprima  Scarica

Allegato

Fonte: Commissione Europea - Direzione generale degli Affari marittimi e della pesca