lunedì 5 febbraio 2018

Finanza sostenibile: definita una tabella di marcia



La Commissione europea accoglie con soddisfazione la relazione finale del suo gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile, che contiene raccomandazioni strategiche per creare un sistema finanziario che favorisca gli investimenti sostenibili. La Commissione procederà ora al completamento della strategia in materia di finanza sostenibile sulla base di tali raccomandazioni. Elaborare una strategia dell'UE in materia di finanza sostenibile è una priorità del piano d'azione della Commissione per l'Unione dei mercati dei capitali, nonché una delle principali misure di attuazione dello storico accordo di Parigi e dell'agenda dell'UE per lo sviluppo sostenibile

 Al fine di conseguire gli obiettivi dell'UE per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, abbiamo bisogno di circa 180 miliardi di EUR all'anno di investimenti aggiuntivi. Il ruolo del settore finanziario è fondamentale per il conseguimento di tali obiettivi, poiché ingenti capitali privati potrebbero essere indirizzati verso investimenti sostenibili. La Commissione è determinata a guidare i lavori a livello mondiale in questo settore e ad aiutare gli investitori sensibili alla sostenibilità nella scelta di imprese e progetti idonei.
La relazione finale del gruppo di esperti ad alto livello, che delinea le sfide e le opportunità che l'UE si trova ad affrontare nell'elaborare una politica di finanza sostenibile, individua i modi in cui il settore finanziario può entrare nuovamente in contatto con l'economia reale per sostenere la transizione verso un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse e più circolare. Il gruppo ritiene che il riorientamento dei flussi di investimento verso progetti sostenibili a lungo termine migliorerà anche la stabilità del sistema finanziario.
La relazione propone di:
  • istituire un sistema di classificazione o "tassonomia", inteso a chiarire meglio ai mercati ciò che si intende per "sostenibile";
  • precisare gli obblighi degli investitori per quanto riguarda il conseguimento di un sistema finanziario più sostenibile;
  • migliorare la comunicazione, da parte degli istituti finanziari e delle imprese, delle informazioni riguardanti i modi per integrare la sostenibilità nel loro processo decisionale;
  • creare un marchio UE per i fondi d'investimento verdi;
  • integrare la sostenibilità nei mandati delle autorità europee di vigilanza;
  • elaborare una norma europea per le obbligazioni verdi.
La relazione del gruppo costituirà la base del piano d'azione generale della Commissione in materia di finanza sostenibile che sarà presentato nelle prossime settimane. Sia gli esiti della relazione che il piano d'azione della Commissione saranno discussi in occasione di una conferenza ad alto livello che si terrà il 22 marzo 2018 a Bruxelles.

Contesto
L'Unione europea ha assunto un ruolo guida negli sforzi volti a costruire un sistema finanziario che favorisca la crescita sostenibile. Nel 2015 sono stati conclusi accordi internazionali importanti con l'adozione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei relativi obiettivi di sviluppo sostenibile e l'accordo di Parigi sul clima. Con il quadro 2030 per il clima e l'energia, l'Unione dell'energia e il piano d'azione per l'economia circolare l'UE si è posta ambiziosi obiettivi in materia di clima, ambiente e sostenibilità.
Questi impegni e la crescente sensibilizzazione circa l'urgenza di affrontare le sfide ambientali e i rischi per la sostenibilità richiedono un'efficace strategia dell'Unione in materia di finanza sostenibile. La Commissione ha istituito il gruppo di esperti indipendenti ad alto livello nel dicembre 2016. Composto da 20 esperti di alto livello provenienti dalla società civile, dal settore finanziario e dalle università e da osservatori delle istituzioni europee e internazionali, il gruppo è presieduto da Christian Thimann.
Sono già in corso i lavori su una serie di raccomandazioni chiave della relazione, in quanto già esaminate nella relazione intermedia del gruppo del 13 luglio 2017. La Commissione ha proposto di includere fattori ambientali, sociali e di governance nei mandati delle autorità europee di vigilanza e dal 13 novembre 2017 al 22 gennaio 2018 ha anche condotto una consultazione pubblica sugli obblighi degli investitori istituzionali e dei gestori di attività per quanto riguarda la sostenibilità.
Il gruppo di esperti ad alto livello ha tenuto conto dei pertinenti lavori in materia di clima, ambiente e finanza sostenibile che comprendono: gli orientamenti sulla comunicazione di informazioni non finanziarie, adottati dalla Commissione europea il 26 giugno 2017, e la relazione contenente raccomandazioni finali, pubblicata dalla task force guidata dall'industria sull'informativa finanziaria collegata al clima il 29 giugno 2017. Il gruppo ha anche condotto una consultazione pubblica per raccogliere i pareri dei portatori di interessi e informare le proprie raccomandazioni finali.

Consiglio "Agricoltura e pesca", principali risultati


La presidenza del Consiglio ha presentato il proprio programma di lavoro e le priorità nei settori dell'agricoltura e della pesca, orientando in particolare il dibattito sulla modernizzazione e semplificazione della politica agricola comune (PAC) dopo il 2020 e sul bilancio per l'agricoltura nel prossimo quadro finanziario pluriennale. Tra le altre priorità si annoverano le pratiche commerciali sleali, le foreste, il monitoraggio della situazione del mercato e i negoziati commerciali in corso. Anche la gestione sostenibile della salute animale e il pacchetto "medicinali veterinari" figureranno tra i principali elementi all'ordine del giorno per i prossimi sei mesi, insieme ai piani di gestione pluriennali e alle misure tecniche nel settore della pesca.

Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura: la politica agricola comune dopo il 2020

Il futuro della PAC non è solo la principale priorità della nostra presidenza per i prossimi sei mesi, ma anche una questione fondamentale per l'intera Unione, ragion per cui abbiamo deciso di aprire al pubblico tutti i nostri dibattiti. Desideriamo avviare un dialogo aperto che migliori la futura PAC e la doti degli strumenti adeguati per essere competitiva e rispondere alla sfida della sostenibilità.
Rumen Porodzanov, ministro dell'agricoltura, dell'alimentazione e delle foreste della Repubblica di Bulgaria e presidente del Consiglio
I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla comunicazione "Il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura", in cui la Commissione espone la sua visione della futura PAC dopo il 2020. In seduta pubblica il Consiglio si è in particolare concentrato sul valore aggiunto della PAC, gli obiettivi chiave dell'UE da mantenere e il livello appropriato di sussidiarietà.
I ministri hanno sottolineato il valore aggiunto della PAC per gli agricoltori, i cittadini e l'intera società e il suo ruolo chiave nel contribuire a un reddito equo per gli agricoltori, garantire la sicurezza e la produzione alimentare in tutta l'UE, concorrere alla mitigazione ambientale e climatica e mantenere forti e sostenibili le zone rurali. Per preservare tale valore aggiunto della PAC, i ministri hanno inoltre convenuto sull'importanza che essa continui a ricevere adeguati finanziamenti.
Riguardo alla sostenibilità, i ministri hanno messo in guardia contro una eventuale rinazionalizzazione di quella che è la più longeva politica dell'UE e hanno rilevato che, pur essendo importante che la PAC sia più flessibile e adattabile alle specificità ed esigenze nazionali, vi è il rischio che il nuovo modello di attuazione possa aumentare l'onere amministrativo, falsare la concorrenza e comportare ritardi nel rimborso dei pagamenti diretti.
Mercati e scambi
La Commissione ha aggiornato il Consiglio sugli ultimi sviluppi nei più importanti mercati agricoli, in particolare i mercati lattiero-caseari, dello zucchero e delle carni suine, nonché sullo stato dei lavori inerenti alle questioni agricole relative al commercio, con particolare attenzione ai negoziati con il Messico e il Mercosur e in sede di OMC.
I ministri hanno espresso soddisfazione per la situazione e le prospettive economiche generalmente positive dei principali mercati agricoli, ma hanno anche ribadito il loro impegno a seguire da vicino gli sviluppi futuri, specie in relazione alle questioni sanitarie e fitosanitarie, alle difficili condizioni meteorologiche e al potenziale impatto degli accordi di libero scambio sui prodotti agricoli sensibili.
Altri temi all'ordine del giorno
I ministri hanno tenuto una colazione di lavoro informale su un possibile approccio coordinato dell'UE alla partecipazione di quest'ultima alla FAO e al prossimo processo di elezione del direttore generale della FAO.
I ministri sono stati informati circa:
  • la situazione sui mercati dello zucchero e delle carni suine in Polonia
  • la gestione delle scorte pubbliche di latte scremato in polvere
  • le conclusioni della recente conferenza ministeriale sulla Xylella fastidiosa
  • la peste suina africana
  • il 10º Forum mondiale per l'alimentazione e l'agricoltura
 Per saperne di più
 

Acqua potabile più sicura per tutti gli europei



La revisione della normativa europea proposta dalla Commissione migliorerà la qualità e l'accesso all'acqua potabile, fornendo inoltre migliori informazioni ai cittadini. Il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità, compresa l'acqua, è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali approvato all'unanimità dai capi di Stato o di governo al vertice di Göteborg. 

La proposta legislativa si propone di garantire questo diritto, fornendo così una risposta all'iniziativa "Right2Water" - la prima delle iniziative dei cittadini europei conclusasi con successo - che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno di un migliore accesso all'acqua potabile per tutti i cittadini europei. Inoltre, per permettere ai consumatori di disporre di maggiori strumenti, la proposta assicura che i fornitori comunichino loro informazioni più chiare sul consumo idrico, sulla struttura dei costi e sul prezzo al litro per consentire un confronto con il prezzo dell'acqua in bottiglia. In questo modo essa contribuisce sia all'obiettivo ambientale di ridurre l'uso superfluo della plastica e limitare l'impronta di carbonio dell'UE, sia a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
La maggior parte delle persone che vivono nell'UE beneficiano di un ottimo accesso ad acqua potabile di alta qualità perché da lungo tempo la normativa dell'UE protegge i cittadini europei, garantendo loro l'accesso ad acqua potabile di alta qualità. La Commissione vuole far sì che questa alta qualità sia preservata sul lungo periodo. Le norme che la Commissione propone oggi di aggiornare miglioreranno la qualità e la sicurezza dell'acqua aggiungendo sostanze nuove ed emergenti all'elenco dei criteri che ne determinano la sicurezza (ad esempio legionella e clorati). Tali integrazioni tengono conto delle conoscenze scientifiche più recenti e delle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Le nuove norme obbligheranno gli Stati membri a migliorare l'accesso all'acqua potabile per tutti i cittadini e in particolare per i gruppi più vulnerabili e marginali che, attualmente, hanno difficoltà ad accedervi. In pratica, ciò significa creare attrezzature per l'accesso all'acqua potabile in spazi pubblici, lanciare campagne per informare i cittadini circa la qualità dell'acqua a loro accessibile e incoraggiare le amministrazioni e gli edifici pubblici a fornire accesso all'acqua potabile.
Un altro importante cambiamento nella legislazione consentirà al pubblico di accedere — anche online — con facilità e semplicità a informazioni circa la qualità e l'approvvigionamento di acqua potabile nella zona in cui vivono, aumentandone la fiducia nei confronti dell'acqua di rubinetto. In base alle stime, le nuove misure dovrebbero ridurre i potenziali rischi per la salute connessi all'acqua potabile dal 4% a meno dell'1%.
Ridurre il consumo di acqua in bottiglia può inoltre aiutare le famiglie in Europa a risparmiare più di 600 milioni di euro l'anno. Grazie a una maggiore fiducia nell'acqua di rubinetto, i cittadini possono contribuire a ridurre i rifiuti di plastica provenienti dalle acque in bottiglia, compresi i rifiuti marini. Le bottiglie di plastica sono uno dei più comuni prodotti in plastica monouso rinvenuti sulle spiagge europee. Con l'aggiornamento della direttiva sull'acqua potabile, la Commissione aggiunge un importante tassello sul piano legislativo al percorso verso l'attuazione della strategia dell'UE sulla plastica, presentata il 16 gennaio 2018.
Una migliore gestione dell'acqua potabile da parte degli Stati membri scongiurerà perdite d'acqua evitabili e contribuirà a diminuire l'impronta di CO2. La proposta apporterà quindi un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile (obiettivo 6) e degli obiettivi dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il nuovo approccio alla sicurezza basato sul rischio contribuirà allo svolgimento di controlli di sicurezza più mirati nei casi in cui i rischi siano più elevati. Parallelamente, la Commissione intende inoltre accelerare il lavoro di normazione per garantire che prodotti da costruzione utilizzati nel settore idrico in tutto il mercato interno dell'UE, come tubazioni e serbatoi, non inquinino l'acqua potabile.
Contesto
La maggior parte delle persone che vivono nell'UE beneficiano già di un ottimo accesso ad acqua potabile di alta qualità, soprattutto rispetto ad altre regioni del mondo, grazie in parte alla presenza da oltre 30 anni della legislazione dell'UE dedicata alla qualità dell'acqua potabile. Si tratta di politiche che garantiscono che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza, tutelando la salute dei cittadini. I pilastri principali delle politiche sono:
  • garantire che la qualità dell'acqua potabile sia controllata attraverso norme basate sui più recenti dati scientifici;
  • garantire un controllo, una valutazione e un'applicazione efficaci ed efficienti della qualità dell'acqua potabile;
  • fornire ai consumatori informazioni adeguate, tempestive e corrette.
La revisione della direttiva 98/83/CE sull'acqua potabile era inclusa nel programma di lavoro della Commissione per il 2017, come conseguenza diretta dell'iniziativa dei cittadini europei "Right2Water". La proposta fa seguito alla valutazione REFIT della direttiva sull'acqua potabile ed è accompagnata da una valutazione d'impatto e da raccomandazioni dell'OMS.
Per ulteriori informazioni

La pesca eccessiva è un problema enorme. Ecco cosa c'è da sapere (di John Hawthorne)


"Gli umani hanno una straordinaria capacità di distruzione. Questo non è intenzionale. È in qualche modo cablato in noi. In effetti, le stesse capacità che ci hanno permesso di sopravvivere per migliaia di anni sono spesso le stesse che portano alla nostra distruzione. Stiamo vedendo questo sempre di più negli ultimi decenni. Mentre la popolazione sale alle stelle e le nostre risorse naturali diminuiscono, ci troviamo in una situazione difficile. Dobbiamo continuare a utilizzare le risorse della terra per sopravvivere, ma purtroppo più le usiamo è più aumentano i rischi che creiamo.
Ciò può essere visto chiaramente nel settore della pesca.
Una delle più grandi minacce ecologiche create dall'uomo è il caos che stiamo causando sul nostro ecosistema attraverso la pesca eccessiva.
"Su scala globale abbiamo una capacità di pesca sufficiente a coprire almeno quattro pianeti simili alla Terra."...

Horizon 2020: pubblicato il nuovo invito a presentare progetti sull'efficienza energetica


Con un budget di oltre 212 milioni di euro per il periodo 2018-2019, il recente bando Horizon 2020 contribuisce a progetti innovativi nel campo dell' Energia sicura, pulita ed efficiente.

I progetti devono riguardare: ristrutturazione degli edifici e servizi integrati di ristrutturazione; valutazione e certificazione delle prestazioni energetiche di nuova generazione; recupero dei rifiuti industriali; capacity building per audit energetici; mainstreaming nel finanziamento dell'efficienza energetica e dell'innovazione nel settore; assistenza per lo sviluppo di progetti; nuova etichettatura energetica, modellizzazione dell'efficienza energetica e della domanda di energia; sostenere le autorità pubbliche nell'attuazione dell'Unione Europea dell'Energia; mitigare la povertà energetica delle famiglie; ruolo dei consumatori nei mutamenti del mercato; abilitare la generazione generazione di servizi intelligenti per l'efficienza energetica.
 

No allo stravolgimento della Politica di Coesione: la reazione delle regioni europee

(da Regioni.it) Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) è pronto alla battaglia per impedire che parte dei fondi Ue della politica di coesione vengano usati per finanziare le riforme strutturali nazionali. Per la prima volta negli ultimi 5 anni, il Comitato è deciso a sventolare il cosiddetto "cartellino rosso" verso la proposta avanzata nei mesi scorsi dalla Commissione Ue, portando la disputa - se necessario – davanti alla Corte di giustizia dell'Unione. Gli enti locali europei ritengono infatti che l'esecutivo comunitario abbia violato il principio di sussidiarietà con la sua proposta di cambiare i regolamenti dei fondi strutturali già per il periodo 2014-2020, prevedendo - attraverso una fase pilota - la possibilità di usare una parte degli stanziamenti per i costi delle riforme nazionali. Il testo è ora nelle mani di Consiglio Ue ed Europarlamento, che hanno il compito di valutarlo ed eventualmente approvarlo.  
Alla proposta di Bruxelles si può aderire "su base volontaria", e questa comunque "non riduce o intacca le somme allocate agli Stati membri", sottolinea all'Ansa un portavoce dell'esecutivo comunitario. La Commissione "è dell'opinione che queste ulteriori possibilità rispettino il principio di sussidiarietà", aggiunge il portavoce, "la nostra proposta è per una fase pilota nell'attuale periodo finanziario, e non anticipa il nostro progetto sul prossimo" bilancio Ue pluriennale "che sarà presentato a maggio" per il post 2020.
Il manifesto promosso dal Comitato delle Regioni ha nei giorni scorsi raccolto l'adesione dell'Anci. L'atto politico è stato ufficializzato nella sede dello stesso Comitato al termine della presentazione della posizione del governo italiano in difesa della politica di coesione fatta dal ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti (cfr. Regioni.it n. 3312). Anche la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha ufficializzato la sua adesione alla Alleanza per mano del Presidente dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso. Anche in questo caso la decisione è stata presa all'unanimità.
E a Bruxelles si è recato anche per il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che il 31 gennaio, poco prima dell'inizio della sessione plenaria, ha incontrato il presidente del Comitato delle Regioni Karl-Heinz Lambertz. Al centro del colloquio il tema della sussidiarietà, in maniera particolare per quanto riguarda il lavoro della taskforce nominata di recente dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il cui coordinatore è proprio Lambertz, che dovrebbe presentare entro l'estate la propria relazione. "La taskforce - ha spiegato Kompatscher dopo l'incontro - ha il compito di elaborare proposte per i settori nei quali l'attività della UE dovrebbe essere ampliata o ridotta. L'obiettivo finale è quello di rafforzare le istituzioni dell'Unione puntando su una più chiara suddivisione delle competenze a livello europeo, nazionale e locale. Proprio su quest'ultimo punto ho espresso a Lambertz tutto il nostro appoggio, in quanto consentirebbe di organizzare le competenze in maniera tale da venire il più possibile incontro alle esigenze e alle necessità dei cittadini".
Dopo che Lambertz ha assicurato la propria presenza al convegno del 4 aprile a Bolzano sulla governance transnazionale alpina organizzato dall'Euregio e dall'Eurac, anche Kompatscher ha sottoscritto il documento del Comitato delle Regioni sulla politica di coesione dopo il 2020, la cosiddetta #CohesionAlliance. La politica di coesione dell'UE, che oggi equivale ad un terzo del bilancio dell'Unione, si pone come obiettivo quello di ridurre le disparità regionali, creare posti di lavoro, aprire nuove prospettive economico-imprenditoriali e affrontare le grandi sfide globali come quelle poste da cambiamenti climatici e migrazione. "Con questo documento - spiega il presidente Arno Kompatscher - ci si impegna a mantenere inalterato il budget anche dopo il 2020, ad applicare regole più flessibili per quanto riguarda gli aiuti statali, e a mantenere e rafforzare le sinergie all'interno della UE in maniera particolare per quanto riguarda la cooperazione territoriale e transfrontaliera. Per rendere più efficiente la gestione dei fondi strutturali, sarà infine di fondamentale importanza giungere ad una semplificazione e sburocratizzazione delle procedure". Nel corso della 127esima sessione plenaria del Comitato delle Regioni il presidente si è espresso in maniera favorevole al parere d'iniziativa del rumeno Csaba Borboly riguardante la coesistenza con i grandi predatori nel rispetto delle linee guida europee sulla protezione della natura. Si tratta di un passaggio, fortemente sostenuto dalla Provincia di Bolzano, che punta ad offrire maggiori margini di manovra alle istituzioni regionali e locali nella gestione di lupi e orsi. Nel corso del dibattito il presidente Arno Kompatscher ha sottolineato che "vi è l'urgente necessità di dare alle regioni europee la possibilità di reagire con un sistema di management adeguato ad una situazione oggettivamente straordinaria". Durante la sua presa di posizione, il presidente altoatesino ha ricordato le "particolari condizioni in cui opera l'agricoltura di montagna dell'area alpina", aggiungendo che "in mancanza di risposte incisive si corre il rischio di compromettere non solo una tradizionale forma di crescita e sviluppo del nostro territorio, ma anche le caratteristiche del paesaggio e la biodiversità. Il sentimento di preoccupazione che emerge da una larga fetta della nostra popolazione deve essere preso molto sul serio - ha spiegato Kompatscher - e ciò comporta il fatto che sia data la possibilità agli enti locali e regionali di incidere in maniera concreta sulla situazione con misure in grado di gestire al meglio la presenza dei lupi. Solo in presenza di una reale possibilità demandata a livello locale, le necessarie attività di informazione e sensibilizzazione sul tema potranno risultare efficaci". Sempre i grandi predatori, infine, sono stati al centro dell'incontro di oggi (1° febbraio) con Jürgen Müller, capo di gabinetto del Commissario europeo all'ambiente, Karmenu Vella. Al termine del colloquio, il presidente Arno Kompatscher si è detto "convinto che la portata delle sfide legate alla crescente presenza di lupi e orsi nell'area alpina verrà riconosciuta dall'Unione europea. Da parte nostra - ha spiegato - continueremo ad operare con impegno affinchè venga tutelata al meglio la nostra agricoltura di montagna, un settore che poggia le sue radici nella tradizione ma che è anche fortemente orientato al futuro".
Anche Enrico Rossi è stato a Bruxelles per la plenaria del Comitato delle Regioni, soffermadosi sull'intervento del premier del Portogallo Costa che per il presidente della regione Toscana ha fatto "un discorso serio, di sinistra che io ho condiviso molto. Mi sono limitato a sostenere che abbiamo bisogno di un'Europa unita e di un'Europa che aumenti la propria dimensione sociale, dimostrandosi in grado di lottare contro le diseguaglianze e la disoccupazione" ha continuato il presidente che ha, tra l'altro, sottolineato la necessità di più risorse per l'Europa, che devono essere trovate tassando le transazioni finanziarie. A tal riguardo ha sostenuto: "dobbiamo applicare in Europa la tobin tax, trovare risorse per fare politiche sociali e di investimento e combattere davvero i populismi lo scetticismo europeista. L'Europa si basa su mercato e politiche sociali, che devono essere più finanziate" ha concluso Rossi. Un emendamento per contrastare la politica "anti coesione" e mantenere la possibilità di usare questi fondi a livello regionale, è stato poi presentato dal presidente della Regione Toscana a Bruxelles. Una propsta che nel corso della seduta plenaria del Comitato delle Regioni è stato approvato. Una scelta dettata da un preciso interesse territoriale, detta dall necessità di difendere "Centocinquanta milioni che la Toscana ha già previsto di utilizzare per il sostegno di imprese, lavoratori, infrastrutture e ambiente. Sono queste le risorse, già assegnate di qui al 2020, che la nostra regione - ha detto Rossi - potrebbe vedersi sottrarre nel caso di tagli ai fondi regionali da parte della Ue".  Oggi "Sono in molti quelli che vogliono diminuire drasticamente l'ammontare del bilancio Ue destinato alla politica di coesione e che chiedono di ridurla a uno strumento per subordinare i fondi strutturali delle Regioni all'adozione di riforme economiche di competenza nazionale". E gli emendamenti firmati dal Presidente della Tiscana e  approvati dalla plenaria riguardano proprio la proposta della Commissione europea di dare agli Stati membri la possibilità di utilizzare una parte dei fondi Ue assegnati alle regioni (la cosiddetta riserva d'efficacia) per finanziare i costi delle riforme strutturali nazionali. "Fino a ieri - ha continuato Enrico Rossi - ci siamo preoccupati di quelle che saranno le risorse per le Regioni dopo il 2020. Oggi si parla di tagli del 6% del piano finanziario attuale 2014-2020, che in Toscana si traducono con una revoca di 150 milioni di euro di fondi già assegnati". Così "si apre la strada a una politica di coesione post 2020 che, per la prima volta, devia dagli obiettivi di sviluppo territoriale che le sono assegnati dai Trattati", sottolinea il governatore, che ha "segnalato questo rischio" in una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, chiedendo di aprire un dibattito sul tema.

I giovani e le loro idee per il futuro dell'Europa


Il dibattito sul futuro dell'Unione Europea è in pieno svolgimento in tutta Europa. L'istruzione e i giovani sono al vertice dell'agenda politica dell'UE ed i capi di Stato e di governo hanno discusso del futuro dell'istruzione, della cultura e dei giovani in occasione del vertice sociale di Göteborg del 17 novembre 2017. Le discussioni sono culminate con l'invito agli Stati membri, al Consiglio ed alla Commissione a portare avanti il lavoro sui temi discussi in quella sede che confluiranno nei prossimi lavori della Commissione sulle politiche per l'istruzione, la cultura e i giovani.
Di particolare importanza l'iniziativa "Nuova narrativa per l'Europa" che si è svolta per oltre cinque anni con il sostegno del Parlamento Europeo. Nel periodo 2013-2014 il progetto pilota ha dato voce alle comunità artistiche, culturali, scientifiche ed intellettuali, affinché il grande pubblico potesse avvicinarsi al progetto d'integrazione europea attraverso le arti e le scienze. A partire dal 2015 si è concentrato sul coinvolgimento dei giovani provenienti da vari contesti. Per continuare a favorire il dibattito in tutta Europa e come risultato concreto del progetto, la Commissione europea intende riunire tutte le idee, i materiali audiovisivi e gli scritti realizzati dai giovani in un kit online disponibile nelle 24 lingue ufficiali dell'UE e accompagnato da indicazioni su come moderare il dibattito.
Sono diversi gli strumenti di cui dispone l'UE per incoraggiare la partecipazione dei giovani nella società e nella vita democratica: il programma Erasmus+ e il corpo europeo di solidarietà sono solo due esempi che favoriscono l'aggregazione dei giovani e li incoraggiano a esprimere la propria opinione, promuovendo la comprensione reciproca e la condivisione di valori europei comuni. Anche la strategia dell'UE per la gioventù ha una forte connotazione partecipativa, con il processo di dialogo strutturato che coinvolge i giovani in scambi e consultazioni in tutta Europa. La Commissione europea presenterà proposte relative a una nuova strategia dell'UE per la gioventù nella primavera 2018, con l'obiettivo di raggiungere un gruppo più diversificato di giovani. In questo contesto, cento giovani provenienti da tutta Europa hanno recentemente presentano al Commissario Europeo per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics, le loro idee concrete su come dare all'Europa un futuro brillante, a seguito delle discussioni svoltesi nel quadro dell'iniziativa "Nuova narrativa per l'Europa". Queste raccomandazioni giungono in concomitanza con i risultati di una nuova indagine dell'Eurobarometro, secondo cui negli ultimi anni il coinvolgimento dei giovani nelle attività di volontariato, nelle organizzazioni e nelle elezioni è aumentato.
L'evento ha raccolto i risultati delle discussioni che hanno avuto luogo tra i giovani nel corso degli ultimi due anni. Il progetto ha raggiunto niente meno che 62000 giovani attraverso una serie di dibattiti avvenuti a livello europeo. In questo contesto i giovani hanno presentato dodici idee concrete per il futuro dell'Europa.
In merito alla recente indagine dell'Eurobarometro, nell'ambito della quale nel settembre 2017 sono stati consultati circa 11 000 cittadini di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Gli intervistati concordano in gran parte sulla necessità di:
  • promuovere il pensiero critico e la capacità di cercare informazioni per contrastare il fenomeno delle notizie false e l'estremismo (49 %);
  • favorire l'accesso alle informazioni su come trasferirsi e lavorare all'estero (49 %);
  • promuovere il cambiamento di abitudini tramite iniziative ecocompatibili quali i trasporti sostenibili o i sistemi di riciclaggio in tutta Europa (40 %).
L'indagine dell'Eurobarometro ha inoltre fatto emergere i seguenti elementi principali:
  • più della metà dei giovani europei considera l'istruzione e le competenze le priorità principali di cui l'UE dovrebbe occuparsi; la protezione dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici sono al secondo posto, seguite dall'occupazione, dalla gestione dei flussi migratori e dall'integrazione dei rifugiati;
  • i giovani sono stati più attivi rispetto alla precedente indagine, effettuata nel dicembre 2014: il 31 % degli intervistati ha affermato di aver partecipato ad attività di volontariato organizzate negli ultimi 12 mesi;
  • più della metà è attiva in organizzazioni quali associazioni sportive o giovanili o in ONG locali;
  • il 64 % degli intervistati dichiara, in particolare, di aver votato in una consultazione elettorale negli ultimi tre anni.  

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