sabato 20 ottobre 2018

La situazione dell'Istruzione e della formazione in Europa


La Commissione europea, pur non potendo interferire nelle scelte legislative e politiche degli stati membri, li assiste nel garantire il buon funzionamento dei sistemi di istruzione, coordinando, per quanto e possibile, l'ambito eruopeo della formazione e dell'istruzione.In tale contesto è statapubblicata l'edizione del 2018 della relazione della Commissione europea sul monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione, la pubblicazione annuale più importante dell'UE nell'ambito dell'istruzione e della formazione. La relazione di quest'anno si concentra principalmente sull'educazione allacittadinanza, e riflette il ruolo dell'istruzione nel promuovere la partecipazione, l'inclusione e la comprensione dei diritti dei cittadini. 

Gli esempi riportati nella relazione evidenziano gli sforzi degli Stati membri affinché i giovani imparino il funzionamento delle nostre democrazie e istituzioni e conoscano I valori su cui è costruita l'Unione europea. L'ultima edizione della relazione mostra inoltre che gli Stati membri hanno compiuto ulteriori passi avanti verso gli obiettivi di riforma e modernizzazione dei sistemi di istruzione che l'UE si è prefissata per il 2020 e che alcuni di questi obiettivi sono già stati raggiunti o sono molto vicini.L'edizione del 2018 della relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione mostra come ancora una volta gli Stati membri abbiano compiuto dei progressi nella realizzazione dei loro obiettivi principali. Restano tuttavia delle differenze sia tra paesi diversi che all'interno degli stessi, il che evidenzia l'esigenza di ulteriori riforme, in particolare per quanto riguarda le competenze di base, dove è necessario uno sforzo maggiore affinché i giovani siano in grado di leggere e scrivere e imparino la matematica – condizioni indispensabili per poter diventare cittadini attivi e responsabili. La percentuale di studenti che abbandonano la scuola senza un diploma è scesa al 10,6% nel 2017, molto vicino all'obiettivo di scendere al di sotto del 10% entro il 2020, anche se ciò vuole ancora dire che più di uno studente su dieci avrà difficoltà a progredire nel suo percorso di studi o a entrare nel mercato del lavoro, anche a causa delle minori opportunità di apprendimento disponibili per gli adulti. La percentuale di coloro che hanno completato l'istruzione terziaria è salita al 39,9% - l'obiettivo concordato del 40% per il 2020 è stato quindi quasi raggiunto - mentre I bambini dai quattro anni interessati dall'educazione e cura della prima infanzia sono stati il 95,5%, una percentuale leggermente superiore all'obiettivo di almeno il 95%. La relazione ha esaminato inoltre quanto gli Stati membri hanno speso in istruzione, un investimento importante in termini di sviluppo economico e sociale. Nel 2016 i finanziamenti pubblici nel settore dell'istruzione sono aumentati dello 0,5% in termini reali rispetto all'anno precedente. Tuttavia sono molti gli Stati membri che a tutt'oggi investono meno in istruzione rispetto a 12 prima dell'inizio della crisi economica, e tredici Stati membri hanno effettivamente diminuito la spesa.

Contesto
La relazione della Commissione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione, alla sua settima edizione annuale nel 2018, raccoglie un'ampia gamma di informazioni e prove concrete che riflettono l'evoluzione dei sistemi di istruzione e formazione dell'UE. Essa misura i progressi compiuti dall'UE nell'ambito dei sei obiettivi di istruzione e formazione per il 2020. L'analisi delle sfide e delle tendenze in materia di istruzione descritte nella relazione fornisce informazioni importanti per trattare le questioni inerenti all'istruzione nel contesto del processo annuale del semestre europeo. Tale analisi contribuirà inoltre a individuare verso quali ambiti dell'istruzione, della formazione e dello sviluppo delle competenze dovranno essere mirati i finanziamenti dell'UE nel prossimo bilancio a lungo termine dell'Unione. La relazione di monitoraggio analizza le principali sfide dei sistemi di istruzione europei e presenta le strategie che possono renderli più adeguati alle esigenze del mercato del lavoro e della società. La relazione contiene un confronto tra paesi, ventotto relazioni approfondite per paese, mentre una pagina web dedicata contiene informazioni e dati aggiuntivi. L'istruzione è una priorità dell'agenda politica dell'UE e la Commissione sta lavorando a pieno regime con gli Stati membri per costruire uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025, allo scopo di migliorare l'apprendimento, la cooperazione e l'eccellenza, nonché di offrire maggiori opportunità per tutti, rafforzare i valori e consentire ai giovani di sviluppare un'identità europea. Le riforme promosse dalla relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione hanno un ruolo cruciale in tal senso. Insieme allo spazio europeo dell'istruzione, il programma Erasmus+, i fondi strutturali e d'investimento europei, compresa l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, il Corpo europeo di solidarietà, nonché Orizzonte 2020 e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia contribuiscono a stimolare gli investimenti e a sostenere le priorità strategiche nel settore dell'istruzione. Per sostenere il rafforzamento delle ambizioni in questo settore, la Commissione ha proposto di incrementare in modo significativo i finanziamenti per i giovani e l'apprendimento nel prossimo bilancio a lungo termine dell'UE.


(Fonte Commissione Europea)

L'UE investe sulla Bioeconomia


La Commissione ha presentato un piano d'azione che mira a sviluppare una strategia europea per la bioeconomia circolare e sostenibile, a beneficio della società, dell'ambiente e dell'economia europei. L'obiettivo è migliorare e incrementare l'uso sostenibile di risorse rinnovabili al fine di far fronte a sfide mondiali e locali quali il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. In un mondo in cui le risorse biologiche e gli ecosistemi non sono infiniti, serve uno sforzo di innovazione per nutrire la popolazione e garantire a tutti acqua pulita ed energia. La bioeconomia permette di trasformare le alghe in carburante, riciclare la plastica, produrre mobili e capi di abbigliamento a partire dai rifiuti o ricavare fertilizzanti a base di biomassa dai sottoprodotti industriali. Ha il potenziale di creare 1 milione di nuovi posti di lavoro "verdi" entro il 2030.

Sviluppando la bioeconomia, vale a dire il segmento rinnovabile dell'economia circolare, possiamo individuare soluzioni nuove ed innovative per sopperire al fabbisogno di cibo, prodotti ed energia senza esaurire le risorse biologiche limitate del pianeta. La realizzazione di una bioeconomia circolare e sostenibile richiede uno sforzo congiunto da parte delle autorità pubbliche e dell'industria.   
Per guidare questo sforzo collettivo, e concentrandosi su tre obiettivi principali, nel 2019 la Commissione Europea avvierà 14 misure concrete, tra cui:
1. Espandere e rafforzare i biosettori: la bioeconomia ha il potenziale di modernizzare l'economia e le industrie europee, garantendo così una prosperità sostenibile e a lungo termine. Al fine di valorizzare questo potenziale la Commissione intende:
  •  creare una piattaforma di investimento tematica dedicata alla bioeconomia circolare con una dotazione di 100 milioni di €, che permetta di avvicinare le bioinnovazioni al mercatoe di ridurre il rischio per i privati che investono in soluzioni sostenibili;
  • agevolare lo sviluppo di bioraffinerie sostenibili in tutta Europa.
2. Introdurre rapidamente le bioeconomie in tutte Europa: gli Stati membri e le regioni, in particolare nell'Europa centrale e orientale, hanno un grande potenziale in termini di biomassa e rifiuti sottoutilizzati. Per sfruttarlo la Commissione intende:
  •  definire un programma strategico per l'introduzione di sistemi alimentari e agricoli,
  • silvicoltura e bioprodotti sostenibili;
  •  istituire un meccanismo di sostegno dell'UE alle politiche in materia di bioeconomia affinché gli Stati membri possano, nell'ambito di Orizzonte 2020, dotarsi di programmi nazionali e regionali in questo settore;
  • avviare azioni pilota per lo sviluppo delle bioeconomie nelle zone rurali, costiere e urbane, ad esempio per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e le pratiche agricole che consentono il sequestro del carbonio.
3. Proteggere l'ecosistema e comprendere i limiti ecologici della bioeconomia: il nostro ecosistema deve far fronte a gravi minacce e sfide, tra cui l'aumento della popolazione, il cambiamento climatico e il degrado del suolo. In risposta a queste sfide, la Commissione intende:
  •  introdurre un sistema di monitoraggio a livello dell'Unione per seguire i progressi compiuti verso una bioeconomia circolare e sostenibile;
  • ampliare la base di conoscenze relative a specifici settori della bioeconomia e migliorarne la comprensione attraverso la raccolta di dati, garantendo un miglior accesso agli stessi grazie al Centro di conoscenze per la bioeconomia;
  • fornire orientamenti e promuovere buone pratiche per operare nell'ambito della bioeconomia entro limiti ecologici sicuri.
La conferenza organizzata dalla Commissione, in calendario il 22 ottobre a Bruxelles, sarà un'occasione per discutere del piano d'azione con i portatori di interessi e presentare esempi tangibili di bioprodotti.

Contesto
Nella lettera di intenti alle presidenze del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, il
Presidente Juncker e il Primo Vicepresidente Timmermans hanno annunciato questa
comunicazione, che persegue la priorità della Commissione di promuovere l'occupazione, la
crescita e gli investimenti nell'UE. Si tratta di un aggiornamento della strategia per la bioeconomia del 2012. La bioeconomia abbraccia tutti i settori e i sistemi che si basano su risorse biologiche. Si tratta di uno dei più grandi e più importanti settori di intervento dell'UE: comprende l'agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione alimentare, la bioenergia e i bioprodotti e, con un fatturato annuo indicativo di 2 000 miliardi di €, dà lavoro a circa 18 milioni di persone. È anche un settore essenziale per stimolare la crescita nelle zone rurali e in quelle costiere. L'Unione europea finanzia già la ricerca, la dimostrazione e la diffusione di biosoluzioni sostenibili, inclusive e circolari, anche grazie ai 3,85 miliardi di € stanziati nel quadro dell'attuale programma di finanziamento dell'UE Orizzonte 2020. Per il periodo 2021-2027, la Commissione ha proposto di stanziare 10 miliardi di € nel quadro di Orizzonte Europa per i prodotti alimentari e le risorse naturali, compresa la bioeconomia.
 
(Fonte Commissione Europea)

venerdì 19 ottobre 2018

La dimensione di genere ed i fondi europei in Sardegna. Ajò!

 
(Di Violeta Martin Pedregal

Secondo l'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere (EIGE), il miglioramento dell'uguaglianza produrrebbe in Europa fino a 10,5 milioni di posti di lavoro in più entro il 2050, oltre a un aumento del Pil pro capite fino al 9,6% e un tasso di occupazione nell'UE che raggiungerebbe quasi l'80%! La Sardegna ha in questo momento una importante opportunità per bilanciare la disuguaglianza di genere nell'Isola. 

Si tratta dei 930 milioni di euro (465 provenienti dall'UE ed il resto dalla Regione Sardegna) dei cosiddetti “Fondi Strutturali e di Investimento Europei” programmati dalla Sardegna attraverso i POR (programmi operativi regionali). Per dirla con l'Assessore regionale alla Programmazione Paci, sono finanziamenti "per noi vitali, soldi importanti che dobbiamo assolutamente spendere rapidamente e bene”. Bene significa rispettare le regole europee, e queste regole prevedono anche l'obbligo di applicare il Principio della Parità tra uomini e donne in tutte le fasi, dalla programmazione sino all'attuazione ed alla valutazione dei risultati. Non è la prima volta che l'Unione Europea prende in considerazione la Dimensione di Genere nei finanziamenti che destina alle regioni d'Europa ma sembra che questa volta sia maggiormente determinata ad ottenere dei risultati concreti. In particolare, le Relazioni che devono essere presentate ogni anno dalla Regione a Bruxelles devono indicare obbligatoriamente le misure che sono state adottate in materia di Parità e Dimensione di Genere, dando la possibilità di valutarne l'impatto nei nostri territori soprattutto in termini di qualità degli interventi, elemento indispensabile per misurare i concreti cambiamenti in termini di uguaglianza
Per far questo non basta semplicemente prevedere, ad esempio, che una percentuale dei beneficiari di un intervento siano donne o persone svantaggiate!  
Inoltre, l'eliminazione delle lacune e delle disuguaglianze di genere dovranno essere dimostrate anche nelle attività di Comunicazione e di Informazione circa i Programmi e le azioni sostenute con i fondi europei. Ciò richiede un impegno concreto in un aspetto tanto importante quanto sottovalutato: il linguaggio non sessista. 

La Sardegna deve approfittare di queste opportunità! Ajò!

giovedì 18 ottobre 2018

ANCORA FINANZIAMENTI A PROGETTI CULTURALI...

Si tratta del Programma Tandem Europe della European Cultural Foundation, un organismo del Consiglio d'Europa, un organizzazione internazionale diversa dall'Unione Europea. Cercano candidati che operano in aree urbane o rurali e autorità locali in tutta l'Europa.

I beneficiari del sostegno sono organizzazioni senza fini di lucro, istituzioni pubbliche, organizzazioni della società civile, amministrazioni locali innovative nonché imprese creative o sociali impegnate in attività culturali. Devono avere sede in uno degli Stati membri del Consiglio d'Europa (oltre a Bielorussia e Kosovo).

Gli interessati a Tandem Europe in genere gestiscono organizzazioni culturali  di qualsiasi dimensione (ma senza fini di lucro e/o finanziate con fondi pubblici), operano per amministrazioni locali culturalmente impegnate o gestiscono imprese creative socialmente orientate.
I beneficiari del Programma condividono un forte entusiasmo per la  creatività e l'innovazione attraverso i confini europei e le differenti società, culture, ambiti e discipline artistiche.
Tutti condividono la gioia di far accadere insieme cose nuove, impegnandosi in insoliti e originali incontri transnazionali. Con Tandem Europe ci si riunisce in una comunità di innovatori culturali e agenti per i cambiamenti sociali, profondamente impegnati a conservare e rimodellare un futuro europeo comune.

Le candidature vanno presentate entro il 15 novembre 2018.

Per saperne di più clicca qui

 


FINANZIAMENTO EUROPEO PER PROGETTI DI COOPERAZIONE NEL SETTORE DELLA CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Parte l'invito a presentare proposte per il finanziamento di "Progetti di cooperazione europea" e "Progetti di cooperazione europea connessi all'Anno europeo del Patrimonio culturale". 

La scadenza per la presentazione delle domande è l'11 dicembre 2018 alle ore 12.

Se avete bisogno di assistenza per elaborare e presentare il vostro progetto, costruire il vostro partenariato o venire coinvolti in progetti presentati da altri, non esitate a contattarci scrivendo a: segreteria@euyou.info

Gli obiettivi principali dell'invito sono:

  • rafforzare la capacità dei settori culturali e creativi europei nello sviluppo di attività su scala transnazionale e internazionale;
  • contribuire all'aumento dell'audience interagendo con il pubblico attraverso metodi innovativi;
  • contribuire all'innovazione e alla creatività nel campo della cultura.
L'obiettivo principale del sostegno ai progetti di cooperazione europea relativi all'Anno europeo del Patrimonio culturale (2018) è quello di avviare una riflessione sullo stesso scopo di quest'ultimo, che è quello di promuovere la condivisione e la conoscenza del patrimonio culturale europeo come risorsa condivisa, promuovendo la consapevolezza della storia e dei valori comuni europei e rafforzando il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo.

L'invito è rivolto ai beneficiari del Programma Europa Creativa (vedi sezione qui sotto), ossia a tutti i soggetti (escluse le persone fisiche) che, direttamente o indirettamente, hanno un ruolo nello sviluppo della cultura in Europa e nei nostri territori. 
Per partecipare all'invito occorre costruire un Partenariato (ovvero il numero minimo di partner che devono far parte del progetto) di almeno:
  • Per i progetti di cooperazione su piccola scala: 1 project leader (responsabile del progetto) + 2 partner, tutti provenienti da almeno 3 diversi paesi eleggibili;
  • Per i progetti di cooperazione su larga scala: 1 project leader (responsabile del progetto) + 5 partner provenienti da 6 diversi paesi eleggibili.

Europa Creativa 

È un programma quadro di 1,46 miliardi di euro dedicato al settore culturale e creativo per il 2014-2020. È composto da due sottoprogrammi (Sottoprogramma Cultura e Sottoprogramma MEDIA) e da una sezione transettoriale (fondo di garanzia per il settore culturale e creativo + data support + piloting). 

Europa Creativa ha 2 obiettivi generali e 4 obiettivi specifici:

Obiettivi generali:

  1. promuovere e salvaguardare la diversità lingusitica e culturale europea;
  2. rafforzare la competività del settore culturale e creativo per promuovere una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva.

Obiettivi specifici:

  1. supportare la capacità del settore culturale e creativo europeo di operare a livello transnazionale;
  2. promuovere la circolazione transnazionale delle opere culturali e creative e degli operatori culturali;
  3. rafforzare la capacità finanziaria dei settori culturali e creativi, in particolare delle SME;
  4. supportare la cooperazione politica transnazionale al fine di favorire innovazione, policy development, audience building e nuovi modelli di business.

Chi può partecipare?

Il Programma è rivolto a tutti gli operatori (pubblici e privati) attivi nei settori culturali e creativi, che sono legalmente costituiti in uno dei paesi partecipanti al Sotto - Programma Cultura di Europa Creativa da almeno 2 anni. In base alle modifiche della call 2018 sui progetti di cooperazione europea soltanto il project leader deve rispettare il criterio dei 2 anni.
Le persone fisiche non sono soggetti ammissibili.
Per settori culturali e creativi si intendono tutti i settori le cui attività (orientate o non orientate al mercato) sono basate su valori culturali e/o espressioni artistiche e creative. Queste attività includono la creazione, la promozione, la diffusione e la preservazione di beni e servizi che rappresentano espressioni culturali artistiche o creative.
Alcuni sempi di soggetti eleggibili:
  • Associazioni e Istituzioni culturali.
  • Fondazioni.
  • Case editrici.
  • Enti pubblici come regioni, comuni, province (assessorati alla cultura).
  • Industrie culturali e creative.
  • Università e Centri di Ricerca (dipartimenti attivi nei settori culturali e creativi, come architettura, design, archeologia, etc).
  • Network culturali europei.
  • Osservatori culturali internazionali.

Paesi eleggibili

Al momento possono partecipare organizzazioni con la sede legale nei seguenti paesi:
  • 28 Stati Membri UE.
  • Paesi EEA/EFTA: Norvegia e Islanda.
  • Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Georgia, Moldavia, Ucraina, Tunisia1.
Il numero dei paesi eleggibili aumenterà nel corso degli anni in base alla stipula dei vari negoziati. Gli aggiornamenti sono riportati sul sito EACEA in delle liste che verranno costantemente aggiornate.

Cosa finanzia?

  • Progetti di cooperazione transnazionale tra organizzazioni culturali e creative all’interno e al di fuori dell’UE.
  • Le Reti che aiutano i settori culturali e creativi a operare a livello transnazionale e a rafforzare la loro competitività.
  • La traduzione e la promozione di opere letterarie attraverso i mercati dell’UE.
  • Le Piattaforme di operatori culturali che promuovono gli artisti emergenti e che stimolano una programmazione essenzialmente europea di opere culturali e artistiche.
  • Lo sviluppo di competenze e la formazione professionale per i professionisti del settore audiovisivo.
  • Lo sviluppo di opere di finzione, di animazione, di documentari creativi e di videogiochi per il cinema, i mercati televisivi e ad altre piattaforme all’interno e al di fuori dell’Europa.
  • Festival cinematografici che promuovono film europei.
  • Fondi per la co-produzione internazionale di film.
  • La crescita di un pubblico per promuovere la film literacy e suscitare interesse verso i film europei attraverso un’ampia varietà di eventi.

Europa Creativa sostiene anche…

  • Le capitali europee della cultura e il marchio del patrimonio europeo.
  • I Premi europei per la letteratura, l’architettura, la tutela del patrimonio, il cinema e la musica rock e pop.
  • Europa Creativa comprende anche uno strumento finanziario di garanzia di 121 milioni di euro per agevolare l’accesso ai finanziamenti da parte dei settori culturali e creativi.

Maggiori informazioni in italiano cliccando qui 

Vai al sito ufficiale del Programma

mercoledì 17 ottobre 2018

BANDI DI GARA E INVITI A PRESENTARE PROGETTI

Ecco una serie di inviti a presentare progetti interessanti e ancora attivi:

(Per qualunque necessità progettuale e di ricerca di partner non esitate a contattarci)


BANDI – Horizon 2020: cambiamenti sociali, migrazioni e governance

Si tratta di bandi di gara che coprono i seguenti pilastri del programma Horizon 2020: Eccellenza scientifica, Leadership industriale e Sfide della Società. In particolare, quest’ultimo riguarda la priorità “L’Europa in un mondo che cambia – Società inclusive, innovative e riflessive” che è di particolare interesse per le associazioni e le ONG  impegnate su temi quali:  migrazioni, sostenibilità, trasformazioni sociali e culturali. 

I bandi, che verranno lanciati ufficialmente il 6 novembre 2018 e avranno scadenze programmate fino al 14 marzo 2019, concernono i seguenti temi:

  • Migration 

DT-MIGRATION-06-2018-2019: Addressing the challenge of migrant integration through ICT-enabled solutions.
MIGRATION-01-2019: Understanding migration mobility patterns: elaborating mid and
long-term migration scenarios.
MIGRATION-03-2019: Social and economic effects of migration in Europe and
integration policies.
MIGRATION-07-2019: International protection of refugees in a comparative perspective.
  • Socio-economic and cultural transformations in the context of the fourth industrial revolution 

DT-TRANSFORMATIONS-02-2018-2019-2020: Transformative impact of disruptive
technologies in public services.
DT-TRANSFORMATIONS-07-2019: The impact of technological transformations on
children and youth.
DT-TRANSFORMATIONS-11-2019: Collaborative approaches to cultural heritage for
social cohesion.
TRANSFORMATIONS-03-2018-2019: Innovative solutions for inclusive and sustainable
urban environments.
TRANSFORMATIONS-04-2019-2020: Innovative approaches to urban and regional
development through cultural tourism.
TRANSFORMATIONS-08-2019: The societal value of culture and the impact of cultural
policies in Europe.
TRANSFORMATIONS-13-2019: Using big data approaches in research and innovation
policy making.
TRANSFORMATIONS-16-2019: Social platform on the impact assessment and the quality of interventions in European historical environment and cultural heritage sites.
TRANSFORMATIONS-17-2019: Societal challenges and the arts.
  • Governance for the future

GOVERNANCE-01-2019: Trust in governance.
GOVERNANCE-02-2018-2019: Past, present and future of differentiation in European
governance.
GOVERNANCE-04-2019: Enhancing social rights and EU citizenship.
SU-GOVERNANCE-10-2019: Drivers and contexts of violent extremism in the broader MENA region and the Balkans.
DT-GOVERNANCE-05-2018-2019-2020: New forms of delivering public goods and inclusive public services.
DT-GOVERNANCE-12-2019-2020: Pilot on using the European cloud infrastructure for public administrations.
DT-GOVERNANCE-13-2019: Digitisation, Digital Single Market and European culture: new challenges for creativity, intellectual property rights and copyright.
GOVERNANCE-16-2019: Reversing Inequalities.
GOVERNANCE-17-2019: Democratic crisis? Resolving socio-economic and political Challenges to reinvigorate democracies.
GOVERNANCE-18-2019: Innovation in government – building an agile and citizencentric
public sector.
GOVERNANCE-19-2019: A European Social Catalyst Fund to scale up high performing social innovations in the provision of social services.

 

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Educazione alla Cittadinanza Globale

Finanzia i progetti delle organizzazioni della società civile relativi a iniziative di sensibilizzazione ed Educazione alla Cittadinanza Globale e verso stili di vita e modelli di sviluppo sostenibili e inclusivi. La scadenza per la presentazione dei progetti è il 4 novembre 2018.

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“Prevenzione e lotta contro la violenza di genere e sui minori”

Il bando rientra ne quadro del Programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” (2014-2020). Il Programma sostiene progetti relativi a: cittadinanza, diritti dei minori, pari opportunità, lotta contro la violenza di genere e sui minori, lotta contro il razzismo e tutte le forme di discriminazione e intolleranza, compreso l’incitamento all’odio online.
Il bando specifico scade il 13 novembre 2018. 

Sempre nel quadro dello stesso programma è attivo anche il bando per:

Sostegno alle Piattaforme Nazionali per i Rom

La scadenza è fissata all' 8 novembre 2018


TIROCINI AL PARLAMENTO EUROPEO


Il Parlamento propone varie possibilità di tirocinio presso il proprio Segretariato generale che offrono l'opportunità di seguire una formazione professionale e di approfondire la conoscenza riguardo a quello che è e che fa il Parlamento europeo.

Tirocini Schuman

I tirocini Schuman hanno l'obiettivo di contribuire all'istruzione e alla formazione professionale europea dei cittadini dell'UE e di far conoscere il lavoro del Parlamento europeo.
I tirocini hanno una durata di cinque mesi.
Per candidarsi a un tirocinio Schuman è necessario:
  • aver compiuto 18 anni;
  • essere titolare di un diploma universitario;
  • possedere le competenze linguistiche richieste;
  • fornire un estratto del casellario giudiziale;
  • non aver lavorato per più di due mesi consecutivi in un'istituzione o in un organo dell'UE;
  • non aver effettuato una visita di studio o di ricerca nei sei mesi precedenti l'inizio del tirocinio.
Periodi di tirocinio e termini per la ricezione degli atti di candidatura
  • Per i tirocini dal 1° ottobre al 28/29 febbraio – Periodo di iscrizione: 1° giugno – 30 giugno
  • Per i tirocini dal dal 1° marzo al 31 luglio – Periodo di iscrizione: 1° novembre – 30 novembre
Per candidarsi a un tirocinio Schuman, visitare la pagina principale dedicata alle offerte di tirocinio .
I candidati possono presentare domanda per 3 offerte di tirocinio per ogni periodo.
Le domande presentate dopo il termine previsto e le candidature spontanee non saranno considerate.
Delle 21 000 persone che ogni anno si candidano per svolgere un tirocinio al Parlamento europeo, ne vengono selezionate 900.
Le procedure di assunzione e di selezione sono adattate in modo da non arrecare svantaggio ai candidati con disabilità.

Ulteriori informazioni:

I dati personali dei candidati sono trattati come descritto nei seguenti documenti.