mercoledì 13 dicembre 2017

RIVISTA RURALE DELL’UE - N. 24

È disponibile cliccando qui il N.24 della rivista.

In questo numero:

RIPENSARE LE OPPORTUNITÀ ECONOMICHE  NEL MONDO RURALE
  • Una nuova visione del potenziale economico del mondo rurale
  • Fondare il potenziale economico sulle realtà locali
  • Le potenzialità dei poli digitali rurali
  • Accelerare la trasformazione economica nel mondo rurale
  • Cosa possono fare i programmi di sviluppo rurale?

Bandi di Gara


bandi di gara

La Commissione europea ricorre agli appalti pubblici per acquistare beni e servizi, compresi studi, assistenza tecnica, formazione, consulenze, servizi di conferenza e pubblicitari, libri, attrezzature informatiche, ecc. I fornitori vengono selezionati attraverso bandi di gara pubblicati dai servizi, dagli uffici e dalle agenzie in tutta Europa sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea serie S.

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Politica di coesione: più flessibilità, meno burocrazia e combinazione semplificata con il FEIS

tre sagome stilizzate in circolo
©EC

I negoziatori della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sul riesame intermedio del regolamento sulla politica di coesione per il periodo 2014-2020. Gli obiettivi principali del riesame erano la riduzione della burocrazia per i beneficiari dei fondi e la semplificazione della combinazione con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che è il cuore del piano Juncker, per contribuire a finanziare progetti promettenti, ma più rischiosi.
 
Sulla base delle proposte del gruppo ad alto livello sulla semplificazione, per ottenere il rimborso da parte dell’UE, adesso i beneficiari potranno utilizzare delle stime, ad esempio somme forfettarie per alcune categorie di costi quali i costi del personale, l'assicurazione o l'affitto.
Per quanto riguarda la semplificazione della combinazione con il FEIS, i negoziatori hanno deciso di chiarire ulteriormente le possibilità esistenti e di offrire incentivi alle autorità nazionali e locali che gestiscono i progetti finanziati dall’UE. D’ora in poi i fondi della politica di coesione investiti in progetti del FEIS non richiederanno più il cofinanziamento nazionale. Il regolamento rivisto offrirà inoltre la possibilità di strumenti finanziari combinati laddove il contributo della politica di coesione copre le prime perdite. Infine, l’accordo include anche la possibilità di introdurre una nuova priorità per gli investimenti interamente dedicati all’integrazione dei migranti nei programmi della politica di coesione in tutta Europa.

Verso un'ulteriore semplificazione delle norme della politica agricola UE



Le modifiche che entreranno in vigore il 1º gennaio 2018 si inseriscono in un percorso di semplificazione e modernizzazione della politica agricola comune (PAC).

Importanti miglioramenti delle norme agricole dell'UE entreranno in vigore il 1º gennaio 2018 in seguito all'adozione, da parte del Consiglio dei ministri dell'agricoltura e del Parlamento europeo, della parte del regolamento "Omnibus" relativa all'agricoltura e allo sviluppo rurale. Questo regolamento modifica il regolamento finanziario che disciplina l'esecuzione del bilancio dell'UE nonché 15 atti legislativi che riguardano vari settori, incluso quello dell'agricoltura.
Il regolamento "Omnibus" semplifica e rafforza le attuali norme dell'UE su un'ampia gamma di questioni del settore agricolo, dalla gestione del rischio al sostegno ai giovani agricoltori, ed è l'ultima di una serie di misure di semplificazione e modernizzazione attuate dalla Commissione.

Un'ampia gamma di disposizioni
Il regolamento "Omnibus" include in particolare i seguenti miglioramenti:
  • Un maggiore sostegno alla posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. Le nuove norme includeranno clausole di ripartizione del valore da negoziare per ciascun settore di prodotti e concederanno per la prima volta agli agricoltori il diritto di chiedere un contratto scritto (a meno che la transazione non avvenga con le PMI).
  • Una semplificazione degli strumenti di gestione del rischio per assistere gli agricoltori, tra cui uno strumento di stabilizzazione del reddito per settore nonché miglioramenti dei regimi di assicurazione che consentiranno compensazioni fino al 70% per gli agricoltori il cui reddito o la cui produzione subiscono una riduzione di almeno il 20%.
  • Regole più chiare che disciplinano l'intervento sui mercati, consentendo alla Commissione di agire rapidamente per affrontare le carenze del mercato senza far ricorso a misure di intervento pubblico o di ammasso privato.
  • Una maggiore flessibilità per gli Stati membri a sostegno di settori specifici di importanza economica, sociale o ambientale tramite il sostegno accoppiato facoltativo, anche quando questi settori non sono in crisi.
  • Norme più chiare in materia di sostegno per gli agricoltori, in particolare grazie a una maggiore flessibilità sulla definizione di "agricoltore attivo" e a maggiori incentivi per i giovani agricoltori, con un aumento dal 25% al 50% dei pagamenti supplementari e con la garanzia che tutti i giovani agricoltori possano beneficiare interamente del periodo quinquennale di assegnazione per questi pagamenti, indipendentemente da quando ne facciano richiesta entro i primi cinque anni del loro insediamento.
  • Miglioramento delle misure ambientali, incluse la semplificazione delle norme in materia di diversificazione delle colture e l'aggiunta di tre nuovi tipi di area di interesse ecologico incentrati sulle colture che fissano l'azoto, per offrire agli agricoltori e alle autorità nazionali maggiori opzioni in funzione della loro situazione specifica.
Con una chiara enfasi su norme più flessibili e meno burocratiche, nonché un'attenzione concentrata sul miglioramento dei risultati in settori chiave come l'azione ambientale e il sostegno agli agricoltori, le modifiche proposte tramite il regolamento "Omnibus" sono pienamente conformi al nuovo orientamento della PAC dopo il 2020 delineato nella recente Comunicazione sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura.

Informazioni generali
Adottata dalla Commissione nel settembre 2016, la proposta "Omnibus" comprende una serie di modifiche del regolamento finanziario nonché emendamenti di altri regolamenti che disciplinano la spesa, tra cui i quattro regolamenti della PAC, con l'obiettivo di dare impulso alla tanto necessaria semplificazione dell'attuazione di questa politica sulla base dell'esperienza acquisita a partire dall'ultima riforma della PAC, adottata nel 2013.
A seguito di intensi negoziati nell'ambito di quattro triloghi svoltisi nell'estate e nell'autunno 2017, la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulle disposizioni agricole il 12 ottobre 2017. Tenuto conto del fatto che i negoziati su altre parti della proposta "Omnibus" devono essere ancora finalizzati e della volontà espressa da molti Stati membri di attuare quanto prima le proposte approvate, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno accettato di scindere le disposizioni agricole del regolamento "Omnibus" e di adottarle come un regolamento autonomo che entrerà in vigore al massimo il 1º gennaio 2018.

Programma di lavoro "Salute" 2018: priorità al valore aggiunto dell’UE

La Commissione ha adottato il programma di lavoro "Salute" per il 2018, che definisce le priorità e le azioni da intraprendere il prossimo anno. 
Il bilancio complessivo per il 2018 è di oltre 62 milioni di euro, di cui il 64% è destinato alle sovvenzioni, il 24% agli appalti e il 12% ad altre azioni, compresi i premi. Il programma di lavoro 2018 si concentrerà sul sostegno alle reti europee di riferimento per le malattie rare e complesse; sulla promozione della salute e la prevenzione delle malattie non trasmissibili; sul rafforzamento della preparazione e della risposta alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero; e sull’attuazione della legislazione dell’UE in materia di dispositivi medici.
Il Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha dichiarato: "Accolgo con favore l’adozione del programma di lavoro 2018 del programma "Salute" 2014-2020. Nonostante un bilancio relativamente modesto, punto a sostenere azioni dall'indiscusso valore aggiunto dell'UE - come collegare le competenze sulle malattie rare ed elaborare una risposta efficace in caso di grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero, cose che possono realmente fare la differenza per la salute e il benessere dei cittadini europei."
Con un bilancio totale di quasi 450 milioni di euro per il periodo 2014-2020, il programma "Salute" è il principale strumento finanziario per il coordinamento delle politiche nel campo della salute e sostiene e integra gli sforzi degli Stati membri verso la realizzazione delle principali priorità fissate dalla Commissione. Un obiettivo specifico fondamentale consiste nel promuovere la salute e prevenire le malattie, ad esempio grazie ad un’azione comune sulle vaccinazioni, che inizierà il prossimo anno.
Ulteriori informazioni, compreso il testo integrale del piano di lavoro 2018, sono disponibili online

martedì 12 dicembre 2017

Piattaforma europea per le regioni carbonifere in transizione: Nessuna regione sarà tagliata fuori


Strasburgo, 11 dicembre 2017

Le attività della Piattaforma saranno incentrate sulle regioni carbonifere "in transizione" come la Sardegna.  La piattaforma è concepita in modo da promuovere la transizione energetica verso le energie rinnovabili, conferendo un‘attenzione maggiore all'equità sociale, alla trasformazione strutturale, alle nuove competenze e al finanziamento dell'economia reale. Fortunatamente la Piattaforma è aperta non solo alle parti interessate nazionali e regionali ma anche a quelle locali che partecipano, come in Sardegna, alla transizione. Ciò apre ad un ruolo importante per i nostri Comuni.
Con tale impegno, l'UE rimarca che la transizione all'energia pulita è irreversibile e non negoziabile, sottolineando anche che "nessuna regione dovrebbe essere lasciata fuori quando decide di abbandonare un'economia basata sui combustibili fossili". In questo cambiamento che interessa molte regioni d'Europa, la Sardegna e poche altre regioni - attraverso insensati e irrealizzabili investimenti su una fonte energetica superata come il GAS - hanno deciso di remare in direzione contraria, opportunamente guidate da interessi opposti rispetto ad un futuro più equo e sostenibile per tutti. La Piattaforma agevolerà lo sviluppo di progetti e di strategie a lungo termine nelle regioni carbonifere, al fine di innescare il processo di transizione verso le energie rinnovabili e di far fronte alle sfide ambientali e sociali. Sosterrà le regioni anche nella creazione di partenariati e nello scambio di esperienze.
La piattaforma per le regioni carbonifere in transizione sarà varata ufficialmente più tardi nel corso della giornata da Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l'Unione dell'energia, Miguel Arias Cañete, Commissario per l'Azione per il clima e l'energia e Corina Creţu, Commissaria responsabile per la Politica regionale nonché dai rappresentanti delle regioni europee, da diverse parti interessate e vari dirigenti d'impresa. Il varo avviene alla vigilia del vertice “One Planet”, organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron per celebrare il secondo anniversario dell'accordo di Parigi sul clima. Al vertice la Commissione intende ribadire il suo impegno a favore di un politica climatica proattiva e dimostrare che l'UE è un riferimento esemplare nell'azione di lotta contro i cambiamenti climatici. La nuova piattaforma costituisce una delle azioni di accompagnamento del pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei” (IP/16/4009) varato nel novembre 2016.
Il Vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile per l'Unione dell'energia, ha dichiarato: “Le sfide cui si trovano confrontate le regioni carbonifere dell'UE possono essere vinte solo in partenariato con tutti gli attori presenti. L'Unione dell'energia è il quadro di riferimento giusto. Vogliamo lavorare in stretta collaborazione con le parti interessate nazionali, regionali e locali per sostenere la trasformazione strutturale, impiegando soluzioni su misura e tutti i mezzi a disposizione. Il nostro obiettivo è far sì che ogni regione tragga beneficio dalla transizione all'energia pulita, creando allo stesso tempo occupazione e promuovendo gli investimenti nelle nuove tecnologie.”
Miguel Arias Cañete, Commissario per l'Azione per il clima e l'energia, ha aggiunto: Le amministrazioni, le imprese e le regioni del mondo intero stanno abbandonando il carbone. La generazione di energia elettrica dal carbone è in declino. È una tendenza irreversibile verso l'energia pulita, anche qui in Europa. Ma in questo cambiamento verso un futuro più sostenibile, per alcune regioni sarà più difficile di altre effettuare questa transizione. Tutti i cittadini europei dovrebbero trarne vantaggio e nessuna regione dovrebbe essere tagliata fuori nel momento in cui decide di abbandonare i combustibili fossili. Questa iniziativa aiuterà i paesi, le regioni, le comunità e i lavoratori europei a rilevare la sfida costituita dalla diversificazione economica che richiede la transizione verso l'energia pulita.”
La Commissaria responsabile per la Politica regionale, Corina Crețu, ha aggiunto: “Lavorare insieme a un futuro migliore per tutti è il nucleo della politica di coesione dell'Unione europea. Il nostro messaggio odierno alle regioni carbonifere è che la Commissione europea adotta azioni concrete per aiutarle a realizzare una transizione agevole verso un'economia moderna, sostenibile e positiva che non lasci indietro nessuno. 
La Commissione sostiene già la transizione nelle regioni ad alta intensità di carbone e carbonio mediante la politica di coesione. Questa politica a livello dell'UE aiuta le regioni a realizzare le trasformazioni economiche sfruttando i punti di forza della "specializzazione intelligente", ossia i settori di nicchia delle regioni, in cui risiedono le forze competitive, per sposare l'innovazione e la decarbonizzazione. Grazie alla politica di coesione, l'UE è a contatto diretto e costante con i partner regionali in campo e può fornire un sostegno ad hoc per guidare il cambiamento strutturale.
Parallelamente la Commissione lavora su una base sperimentale con un numero ristretto di regioni degli Stati membri per pianificare e accelerare il processo della diversificazione economica e della transizione tecnologica attraverso l'assistenza tecnica, lo scambio di informazioni e il dialogo bilaterale su misura relativo a fondi, programmi e strumenti di finanziamento dell'UE. Nella seconda metà del 2017 sono state istituite squadre pilota nazionali per la Slovacchia, la Polonia e la Grecia, sulla base delle richieste di questi Stati membri, per assistere le regioni di Trencin, della Slesia e della Macedonia occidentale in base alle loro esigenze specifiche. Mano a mano che l'operato di queste squadre registra progressi, le loro esperienze saranno condivise con la piattaforma per le regioni carbonifere in transizione.

Contesto
In 41 regioni di 12 Stati membri si persegue attivamente l'estrazione di carbone, che occupa direttamente circa 185 000 persone. Tuttavia, negli ultimi decenni, la produzione e il consumo di carbone nell'UE hanno registrato un calo costante. Le chiusure pianificate e in corso delle miniere di carbone nonché l'impegno di diversi Stati membri ad abbandonare l'uso del carbone per la generazione di energia elettrica dovrebbero accelerare questa tendenza al calo. Alla luce di questi elementi, la piattaforma per le regioni carbonifere in transizione mira ad assistere gli Stati membri e le regioni nella sfida di mantenere la crescita e l'occupazione nelle comunità interessate. Essa consentirà un dialogo fra le diverse parti interessate in materia di quadri strategici e di finanziamento, interessando settori come la trasformazione strutturale, comprese la diversificazione economica e la riconversione professionale, la diffusione delle tecnologie per le energie rinnovabili, l'ecoinnovazione e le tecnologie avanzate basate sul carbone.
Il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei non solo mira a lottare contro i cambiamenti climatici, bensì genera occupazione e crescita, poiché promuove nuove opportunità lavorative nel settore energetico e investimenti in tecnologie moderne. Fra il 2008 e il 2014 il numero di posti di lavoro nel settore delle tecnologie per l'energia rinnovabile è aumentato del 70% e oggi l'energia pulita dà lavoro a circa 2 milioni di persone nell'UE, essenzialmente nei settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. Esiste un potenziale di creazione di ulteriori 900 000 posti di lavoro entro il 2030, a condizione si mobilitino sufficienti investimenti pubblici e privati. Il settore dell'efficienza energetica potrebbe creare fino a 400 000 posti di lavoro supplementari.

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