mercoledì 11 luglio 2018

La Corte dei Conti dell'UE sul Bilancio: Va bene la flessibilità ma fateci conoscere i risultati!

La Corte dei Conti dell'UE si è pronunciata sulla proposta del futuro bilancio dell'Unione raccomandando una maggiore enfasi sul valore aggiunto dell'intervento Europeo ossia, in sintesi, accogliendo le proposte per una "maggiore flessibilità" ritiene fondamentale che questa sia accompagnata da un più incisivo orientamento sui risultati. 
Secondo il nuovo documento informativo della Corte dei Conti Europea, i cambiamenti proposti dalla Commissione in relazione alle priorità della Spesa "non sono chiaramente spiegate nella proposta ne corroborate dai risultati pubblicati nella valutazione da parte della Commissione circa il valore aggiunto dei programmi di spesa dell'UE..".

Gli esperti a Junker: date più poteri alle autorità locali e regionali.


Nel novembre del 2017 la Commissione europea ha incaricato un gruppo di esperti di analizzare e dare risposte su come l'UE possa “fare meno in modo più efficiente”. In particolare, la "task force"  è stata incaricata di fornire risposte in merito a 3 quesiti:
  1.  come migliorare l'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità * all'interno delle istituzioni dell'UE; 
  2. come migliorare la partecipazione delle autorità regionali e locali e dei parlamenti nazionali alla definizione e attuazione delle politiche dell'UE; 
  3. se esistano settori nei quali le competenze potrebbero essere progressivamente riattribuite agli Stati membri.
La task force si è riunita sette volte per discutere le tre questioni. Sulla base dei suoi lavori, di un'audizione pubblica e del contributo di numerose parti interessate, la task force ha stilato una relazione che presenta nove raccomandazioni accompagnate da misure concrete di attuazione.
Le raccomandazioni sono rivolte ai parlamenti nazionali, alle autorità nazionali, regionali e locali, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato europeo delle regioni e alla Commissione europea.
Il gruppo di esperti,  presieduto dal primo vicepresidente Frans Timmermans - insieme a tre membri del Comitato delle regioni - il presidente Karl-Heinz Lambertz (Belgio), Michael Schneider (Germania) e François Decoster (Francia) - e tre membri di parlamenti nazionali - Toomas Vitsut (Estonia), Kristian Vigenin (Bulgaria) e Reinhold Lopatka (Austria) -, ha consegnato oggi la sua Relazione finale al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. 
Nel presentare la Relazione, i membri della task force hanno dichiarato: “Siamo a favore di nuove modalità operative che diano maggiore voce alle autorità locali, regionali e nazionali nella definizione delle politiche dell'UE, per migliorare la legislazione e renderla più efficace. Ciò implica il pieno rispetto dei ruoli delle diverse istituzioni dell'UE, delle autorità nazionali, regionali e locali e dei parlamenti nazionali. Proponiamo come nuovo approccio la “sussidiarietà attiva”, che garantirà il valore aggiunto della legislazione dell'UE a vantaggio dei cittadini, e determinerà una maggiore titolarità delle decisioni dell'Unione negli Stati membri. Abbiamo presentato la relazione al Presidente Juncker che ci ha garantito che lavorerà con le altre istituzioni per portare avanti le nostre raccomandazioni».
La task force ha concluso che sono necessarie nuove modalità operative nell'ambito della sussidiarietà e della proporzionalità per consentire alle autorità locali e regionali e ai parlamenti nazionali di dare un contributo più efficace alla definizione delle politiche dell'UE e all'elaborazione della nuova normativa. La nuova impostazione proposta prevede la valutazione più coerente della sussidiarietà e della proporzionalità da parte di tutti i livelli di governo, sulla base di una “griglia-tipo” – simile a un elenco di controllo per sussidiarietà e proporzionalità.
La task force raccomanda inoltre di applicare in modo flessibile il termine di 8 settimane che i parlamenti nazionali hanno per presentare i loro pareri su progetti di atti legislativi dell'UE, e propone di prendere in considerazione la possibilità di aumentarlo a 12 settimane. Infine, la task force raccomanda che le tre istituzioni dell'UE concordino un programma pluriennale mirato, che promuova il riequilibrio dell'attività dell'UE in alcuni settori a favore dell'attuazione più efficace della normativa vigente piuttosto che della preparazione di nuovi atti legislativi. 
La task force è convinta che la nuova impostazione debba essere applicata all'insieme della normativa vigente dell'Unione europea e a tutte le nuove iniziative politiche. Le parti interessate hanno rivolto alla task force una serie di suggerimenti sugli ambiti della legislazione e delle politiche dell'UE in cui potrebbe essere avviata la revisione dei criteri di sussidiarietà e proporzionalità. La Commissione terrà conto di questi suggerimenti nel suo lavoro futuro.
Nel mese di novembre la Presidenza austriaca dell'UE organizzerà a Bregenz una "Conferenza sulla sussidiarietà" che  fornirà l'opportunità di approfondire la discussione sulla relazione della task force e di esaminare come portare avanti le sue raccomandazioni, anche in vista del "Discorso sullo stato dell'Unione" previsto per il 12 settembre 2018.

Per ulteriori informazioni

* Il principio di sussidiarietà e il principio di proporzionalità disciplinano l'esercizio delle competenze dell'Unione europea. Nei settori che non sono di competenza esclusiva dell'Unione europea, il principio di sussidiarietà intende proteggere la capacità di decisione e di azione degli Stati membri e legittimare l'intervento dell'Unione se gli obiettivi di un'azione non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma possono, «a motivo della portata o degli effetti dell'azione in questione», essere conseguiti meglio a livello di Unione. L'inserimento di questo principio nei trattati europei mira quindi a portare l'esercizio delle competenze il più vicino possibile ai cittadini, conformemente al principio di prossimità enunciato all'articolo 10, paragrafo 3 del Trattato.

lunedì 9 luglio 2018

PROGRAMMA LIFE+: il sostegno finanziario Europeo per l'Ambiente e il clima

 
Il Programma Life+ fornisce un sostegno finanziario ai progetti per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente ed a interventi  per il clima. In particolare,  LIFE+ concerne i seguenti Obiettivi Generali:


  • Contribuire al passaggio a un'economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, contribuire alla protezione e al miglioramento dell’ambiente e all’interruzione e all’inversione del processo di perdita di biodiversità, compresi il sostegno alla rete Natura 2000 e il contrasto al degrado degli ecosistemi;
  • migliorare lo sviluppo, l'attuazione e l'applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell'Unione, catalizzare e promuovere l’integrazione e la diffusione degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre politiche e nella pratica nel settore pubblico e privato, anche attraverso l’aumento della loro capacità;
  • sostenere maggiormente la governance ambientale e in materia di clima a tutti i livelli;
  • sostenere l'attuazione del Settimo programma d'azione per l'ambiente (Decisione n. 1386/2013/UE del 20/11/2013) “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L354 del 28/12/2013.
Per il periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2020 si articola in due Sottoprogrammi:
  • Il Sottoprogramma Ambiente, distinto in tre settori di azione prioritari:
  • Ambiente ed uso efficiente delle risorse
  • Natura e Biodiversità
  • Governance ambientale e informazione in materia ambientale
  • Il Sottoprogramma Azione per il clima articolato in tre settori prioritari:
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici
  • Adattamento ai cambiamenti climatici
  • Governance in materia climatica e informazione in materia di climatica
LIFE prevede anche un sostegno finanziario  a favore di determinate spese operative e amministrative di Organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale per l'Unione, che sono attive principalmente nel settore dell'ambiente o dell'azione per il clima e sono coinvolte nello sviluppo, nell'attuazione e nell'applicazione delle politiche e della legislazione dell'Unione Europea.
Nel 2019 sarà pubblicato un nuovo invito a presentare proposte per selezionare le Organizzazioni ambientali che otterranno una sovvenzione di funzionamento a copertura degli esercizi relativi al 2020 e 2021. 
 

Il Programma di lavoro pluriennale (Multi Annual Work Programme

è il documento a cui è fondamentale riferirsi per il periodo 2018-2020, soprattutto in relazione a: la ripartizione delle risorse tra i vari settori prioritari;  i temi dei progetti che attuano le priorità tematiche di Life+; i criteri per la selezione dei progetti e l'attribuzione dei punteggi per ottenere le sovvenzioni;  gli indicatori e gli obiettivi qualitativi e quantitativi relativi a ogni settore prioritario e tipologia di progetti; i calendari indicativi per gli inviti a presentare i progetti.

Co-finanziamento dei progetti

In linea di massima il tasso massimo di cofinanziamento per i progetti finanziati nell'ambito di Life+ varia tra il 55% ed il 75% dei costi ammissibili.
 Life+ prevede anche due Strumenti finanziari:
  • strumento di finanziamento del Capitale Naturale (Natural Capital Financing Facility, NCFF) – uno strumento finanziario utilizzato nell’ambito di entrambi i sottoprogrammi, al fine di sperimentare e dimostrare approcci innovativi in materia di finanziamento di progetti che promuovono la conservazione del capitale naturale nei settori prioritari Natura e biodiversità e Adattamento ai cambiamenti climatici;
  • strumento di finanziamento privato per l’Efficienza nergetica (Private Financing for Energy Efficiency instrument, PF4EE) – uno strumento finanziario pilota nell’ambito del sottoprogramma Azione per il clima che fornisce un approccio nuovo ed efficace in risposta alla scarsa disponibilità di finanziamenti commerciali adeguati e accessibili per investimenti sull’efficienza energetica previsti dalle priorità nazionali.

Inviti a presentare progetti 2018

La Commissione europea ha pubblicato il 18 aprile 2018 un Invito a presentare proposte (Call for proposals) per il 2018 e in relazione alle diverse tipologie di progetti previste dai due sottoprogrammi di LIFE: il Sottoprogramma Ambiente e il Sottoprogramma Azione per il Clima. In particolare:
  • Per il Sottoprogramma Ambiente, l’Invito riguarda le sovvenzioni di azioni dei progetti “Tradizionali” (buone pratiche, pilota, dimostrativi, informazione, sensibilizzazione e divulgazione), Preparatori, Integrati e di Assistenza dei progetti integrati.
  • Per il Sottoprogramma Azione per il Clima, l’Invito riguarda le sovvenzioni di azione dei progetti “Tradizionali” (buone pratiche, pilota, dimostrativi, informazione, sensibilizzazione e divulgazione), Integrati e di Assistenza tecnica dei progetti integrati.

Chi può presentare un progetto?

Le proposte possono essere presentate da persone giuridiche aventi sede legale nell’Unione europea.
I candidati possono rientrare in tre diverse categorie di beneficiari: 1) enti pubblici; 2) aziende private; 3) organizzazioni non a scopo di lucro, comprese le ONG.

Come?

Occorre rispondere all'invito a presentare proposte entro le scadenza previste. Per presentare le proprie proposte progettuali nel quadro del Call for proposal LIFE 2018 gli interessatidevono utilizzare i documenti contenuti nei “fascicoli di candidatura” che, peraltro, forniscono informazioni complete e dettagliate su ammissibilità, procedure, tassi di cofinanziamento e altri aspetti rilevanti per presentare un buon progetto.

Entro quando?

L'invito a presentare progetti 2018 relativo ai “progetti tradizionali” (progetti di buone pratiche, progetti dimostrativi, i progetti pilota e progetti di informazione, sensibilizzazione e divulgazione) nel Sottoprogramma Ambiente è scaduto nel giugno del 2018.

Per quanto concerne gli altri Sottoprogrammi e tipologie di progetti:

Sottoprogramma Azione per il Clima
18 Aprile 2018
Pubblicazione dell’Invito a presentare le proposte
12 Settembre 2018 ore 16.00 (ora locale di Bruxelles)  
Scadenza presentazione proposta dettagliata (Full proposal) via eProposal
Settembre 2018 - Maggio  2019
Valutazione e revisione delle proposte
Maggio – Giugno 2019
Firma della convenzione di sovvenzione
15 giugno 2019
Possibile data di avvio dei progetti (Periodo di ammissibilità)

Vai al Fascicolo di candidatura per progetti tradizionali del Sottoprogramma: "Azione per il Clima" (Mitigazione e Adattamento ai cambiamenti climatici, LIFE Governance ed informazione in materia di clima)

Progetti Integrati
(quelli finalizzati ad attuare su una vasta scala territoriale, in particolare regionale, multi-regionale, nazionale o transnazionale, piani di azione o strategie ambientali o climatiche previsti dalla legislazione dell'Unione in materia di ambiente o clima,  principalmente nei settori della natura, dell'acqua, dei rifiuti, dell'aria, nonché della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento ai medesimi, garantendo nel contempo la partecipazione delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un’altra fonte di finanziamento come il FESR, il FEASR, ecc.. I beneficiari e coordinatori dei progetti integrati possono essere le autorità pubbliche preposte a dare attuazione a tali piani o strategie).
18 Aprile 2018
Pubblicazione dell’Invito a presentare le proposte
5 settembre 2018 
Scadenza presentazione della descrizione di massima (Concept note) all’EASME a mezzo posta o corriere
Novembre 2018
Notifica ai proponenti dei risultati della valutazione. Invito a presentare la proposta dettagliata (Full proposal)
14 marzo 2019
Scadenza presentazione proposta dettagliata (Full proposal) all’EASME a mezzo posta o corriere
Marzo - Maggio 2019 
Valutazione delle proposte
Giugno – Luglio 2019
Revisione delle proposte
Ottobre 2019
Firma della convenzione di sovvenzione
1 Novembre 2019
Possibile data di avvio dei progetti (Periodo di ammissibilità)

Progetti di  Assistenza Tecnica 
(quelli che forniscono, mediante sovvenzioni per azioni, un sostegno finanziario per aiutare i richiedenti ad elaborare i progetti integrati e, in particolare per garantire che tali progetti siano conformi alle tempistiche e ai requisiti tecnici e finanziari del programma LIFE in coordinamento con altri fondi (FESR, FEASR, ecc.).
6 Aprile 2018
Pubblicazione dell’Invito a presentare le proposte
8 Giugno 2018
Scadenza presentazione proposta dettagliata (Full proposal) all’EASME a mezzo posta o corriere
Giugno – Settembre 2018
Valutazione delle proposte
Ottobre 2018
Notifica ai proponenti dei risultati della valutazione
Novembre 2018 
Revisione delle proposte
Dicembre 2018
Firma della convenzione di sovvenzione
1 Gennaio 2019
Possibile data di avvio dei progetti (Periodo di ammissibilità)
Vai al Fascicolo di candidatura per i progetti di assistenza tecnica

Progetti Preparatori
Progetti specifici identificati principalmente dalla Commissione europea in cooperazione con gli Stati membri per rispondere alle esigenze connesse con lo sviluppo e l’attuazione delle politiche e della legislazione dell’Unione in materia di ambiente e clima.

18 Aprile 2018
Pubblicazione dell’Invito a presentare le proposte
20 Settembre 2018 ore 16.00 (ora locale di Bruxelles)
Scadenza presentazione proposta dettagliata (Full proposal) alla Commissione Europea a mezzo posta o corriere
Settembre - Ottobre 2018
Valutazione delle proposte e notifica ai proponenti dei risultati della valutazione
Novembre 2018
Revisione delle proposte
Novembre 2018 
Firma della convenzione di sovvenzione
3 Dicembre 2018
Possibile data di avvio dei progetti (Periodo di ammissibilità)
Vai al fascicolo di candidatura per Progetti Preparatori (zip, 1.692 MB)


Tutti-e le/gli interessati-e che non sono sicuri che LIFE+  sia il programma più adatto a finanziare il loro progetto o non sanno quale sia il Sottoprogramma o la tipologia progettuale di LIFE+ più adatta, possono consultare questo Documento di orientamento .

Per saperne di più



mercoledì 4 luglio 2018

Europa Creativa, il programma europeo per la Cultura



Europa Creativa è il programma europeo di sostegno per i settori culturali e creativi per il periodo 2014-2020. Le associazioni culturali, gli artisti, le Case editrici, le Università, i Centri di Ricerca e tutti gli enti ed i soggetti che in Europa operano in campo culturale rappresentano un patrimonio  europeo estremamente importante per sostenere i valori e l'identità dei Popoli europei "Uniti nelle Diversità". Svolgono anche un ruolo di particolare importanza nella creazione di numerosi posti di lavoro, soprattutto in un momento in cui l'Europa si sforza di uscire dall'attuale crisi economica e di valori. Purtroppo, nonostante negli ultimi anni si siano registrati tassi di crescita superiori alla media e in vari Paesi dell'UE, questi settori devono ancora far fronte a numerose sfide e difficoltà. 

Europa Creativa, con un bilancio di 1.462 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, interviene per:

  • Sostenere i settori culturali e creativi a cogliere le opportunità offerte dall’era digitale e dalla globalizzazione;
  • Permettere ai settori culturali e creativi di raggiungere il loro potenziale economico, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla coesione sociale;
  • Facilitare l’accesso dei settori culturali e creativi europei a opportunità e mercati pubblici nuovi e internazionali.

Europa Creativa è così articolato:

  • un Sottoprogramma MEDIA, per sostenere le iniziative del settore audiovisivo, quali quelle che promuovono lo sviluppo, la distribuzione e l’accesso alle opere audiovisive;
  • un Sottoprogramma Cultura, per sostenere le iniziative dei settori culturali, quali quelle che promuovono la cooperazione transnazionale, i network, le piattaforme e le traduzioni letterarie;
  • una Sezione Transettoriale, articolata in due parti: lo Strumento di Garanzia per i Settori Culturali e Creativi, gestito dal Fondo Europeo per gli Investimenti al fine di facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese del settore; il sostegno a studi, analisi, raccolta dati e progetti sperimentali per promuovere la cooperazione politica transazionale.

Il Programma Europa Creativa è stato pensato dalla Commissione Europea per rispondere ai seguenti obiettivi:

Obiettivi generali
  • Proteggere, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica europea;
  • Rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi europei, al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Obiettivi specifici
  • Sostenere la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare a livello transnazionale e internazionale;
  • Promuovere la circolazione internazionale delle opere culturali e creative e la mobilità transnazionale degli operatori;
  • Rafforzare in modo sostenibile la capacità finanziaria delle PMI e delle organizzazioni del settore culturale e creativo;
  • Sostenere la cooperazione politica transnazionale per favorire lo sviluppo di politiche, l’innovazione, la creatività, lo sviluppo del pubblico, nuovi modelli imprenditoriali e di gestione.

 

Il sostegno finanziario di Europa Creativa riguarda i seguenti ambiti:

Il programma sostiene anche iniziative come le Capitali Europee della Cultura, il Marchio del Patrimonio Europeo, le Giornate Europee del Patrimonio e i Premi dell'Unione Europea quali:
  • Premio dell'Unione Europea per il Patrimonio Culturale
  • Europa Nostra Awards 
  • Premio dell'Unione Europea per l'Architettura Contemporanea
  • Premio dell’Unione Europea per la Letteratura
  • European Border Breakers Awards
  • EU Prix MEDIA.

Per saperne di più su Europa Creativa:

Elezioni europee 2019: Favorire la partecipazione dei cittadini



Il 9 luglio avrà luogo a Genova  un incontro per promuovere la partecipazione dei cittadini alle prossime elezione del Parlamento europeo. 

All'incontro prenderanno parte: Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano;  Bruno Marasà, responsabile Ufficio del Parlamento europeo a Milano; Cesare Torre, direttore Marketing della Città, Turismo, Relazioni Internazionali del Comune di Genova; Filippo Paganini, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria. Modera Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa.
Le Istituzioni europee, a cominciare dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea, hanno già intrapreso un forte impegno per garantire che le Elezioni europee del maggio 2019 consentano al maggior numero possibile di cittadini di esprimere la loro opinione sull’Unione europea e il suo futuro. L’incontro ha lo scopo di informare soprattutto giornalisti e professionisti della comunicazione sulle opportunità e i nuovi strumenti già messi a punto o in fase di lancio, e al contempo ricevere dai partecipanti spunti e proposte per accrescere la partecipazione dei cittadini al voto.
La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi inviando una e-mail  qui (link sends e-mail)

L'UE finanzia nuovi strumenti e tecnologie per ammazzare le persone

Strasburgo (Francia), 3 luglio - Il Parlamento Europeo (PE) ha adottato il primo programma tutto europeo per finanziare lo sviluppo di nuovi strumenti, prodotti e tecnologie per ammazzare la gente (detto così è un pò rude ma, in fondo, a cosa servono le armi se non a questo?), aumentare le spese in tale settore e promuovere l'innovazione sui mezzi per controllare meglio le persone, anche nel web. Nel frattempo si tagliano i fondi per le politiche regionali, sociali, l'agricoltura, la sanità, la cultura, l'istruzione..... 

Questo programma ha un budget di 500 milioni di euro per il 2019-2020 e potrebbe arrivare ad un bilancio totale di 13 miliardi di euro di soldi nostri che andranno all’industria degli armamenti.... più di quanto l'UE destina all’aiuto umanitario!

Ecco la posizione di ENAAT (la rete europea delle organizzazioni della società civile che si occupa di commercio di armi) sul voto del PE:

Oggi il Parlamento europeo ha adottato il “Programma europeo di sviluppo industriale per la difesa” (EDIDP) proposto dalla Commissione Europea nel giugno 2017, come precursore dell’imminente Fondo europeo per la Difesa. La Rete europea contro il commercio di armi (ENAAT) è molto preoccupata per l’adozione di tale programma che andrà direttamente a sovvenzionare l’industria degli armamenti. Accettando l’EDIDP, il Parlamento Europeo accetta sancisce il passaggio di paradigma dell’UE verso una sicurezza basata sulle armi (“hard security”) e con risposte principalmente militari a problemi complessi, nonché un’eccessiva influenza del complesso militare-industriale sugli sviluppi politici dell’UE. Le stesse società ed aziende che hanno accompagnato e consigliato l’UE in questo percorso potranno essere i principali beneficiari di questo finanziamento. 
“Più armi non porteranno la pace, ma porteranno solo a più rifugiati. Dovremmo fermare il commercio di armi che costringe le persone a fuggire”, afferma Wendela de Vries, coordinatrice di Stop Wapenhandel. Questo programma sposterà ogni anno almeno 500 milioni di euro del bilancio globale UE 2019-2020 verso lo sviluppo di nuove armi, comprese tecnologie militari controverse quali i sistemi d’arma senza equipaggio o completamente autonomi. Ciò aprirà la strada ai droni armati europei e probabilmente ai cosiddetti “killer robots”, che potrebbero poi essere utilizzati e venduti al di fuori dell’Europa in base agli interessi nazionali dei singoli Stati membri.
Piuttosto che contribuire alla pace, tale programma aggraverà la corsa agli armamenti a livello mondiale che a sua volta alimenta conflitti violenti a scapito del dialogo e della diplomazia”, aggiunge Ann Feltham, coordinatrice parlamentare di CAAT UK.
ENAAT e i suoi membri continueranno a monitorare l’attuazione di questo Programma e ad allertare l’opinione pubblica su ulteriori sviluppi preoccupanti. “In effetti il Fondo per la Difesa per il 2021-2027 potrebbe comportare un versamento totale di 13 miliardi di euro all’industria degli armamenti dal solo bilancio dell’UE, più di quanto si destina all’aiuto umanitario! Con decine di miliardi ulteriori provenienti da possibili contributi nazionali. Fingere che ciò garantisca sicurezza ai cittadini europei è un messaggio fuorviante” afferma Laetitia Sédou, responsabile del programma europeo di ENAAT.
Lo scopo del programma è anche quello di promuovere la cooperazione tra Stati dell'UE e le imprese, ottimizzando le capacità di produzione e rafforzando il mercato unico degli strumenti di morte e distruzione, oltre ad aumentare la competitività dell'industria europea.

Un futuro di pace e serenità attende noi e le nuove generazioni. 

Ulteriori informazioni sul tema: http://enaat.org/eu-defence-fund

AL VIA LA SETTIMANA EUROPEA DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ

A partire dal 9 luglio prossimo sarà possibile iscriversi alla Settimana Europea delle Regioni e delle Città che si terrà a Bruxelles dall'8 all'11 ottobre 2018. Si tratta di uno tra i più importanti eventi organizzati dalla Commissione Europea e vede protagonisti, oltre alle istituzioni europee, i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni europei, insieme ai soggetti che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti nello sviluppo regionale e urbano.

Si tratta di una manifestazione molto importante sia al fine di incontrare partner europei con cui presentare progetti e costruire reti, che al fine di comprende come funzionerà il futuro sistema di sostegno finanziario europeo rivolto soprattutto alle regioni ed ai comuni. Durante l'evento sono previste alcune interessanti iniziative tra cui: "L'Università della Settimana Europea delle Regioni e delle città" e un "Master Class" per dottorandi/giovani ricercatori sulla politica regionale e urbana. 

EuYou organizza prossimamente una serie di eventi rivolti a organizzare e preparare la vostra partecipazione alla Manifestazione al fine di beneficiarne al massimo.

Di che si tratta?

La Settimana europea delle regioni e delle città è un evento, della durata di quattro giorni, che si svolge ogni anno a Bruxelles e che consente a funzionari delle amministrazioni regionali e locali, esperti e accademici di scambiare buone pratiche e competenze tecniche in materia di sviluppo regionale e urbano. Si tratta inoltre di una ormai affermata piattaforma di comunicazione politica relativa allo sviluppo della politica di coesione dell'UE, che contribuisce a sensibilizzare i decisori sul fatto che regioni e città contano nell'elaborazione delle politiche dell'UE. La Settimana europea delle regioni e delle città è il più grande evento pubblico del suo genere in Europa. 
Come si svolge esattamente?
All'inizio di ottobre, circa 6000 partecipanti e 600 oratori di tutta Europa e non solo si riuniscono a Bruxelles nell'ambito delle circa 100 attività in programma (sessioni di lavoro, mostre ed eventi intesi a creare reti di contatti) dedicate allo sviluppo regionale e locale. Il programma viene adattato di anno in anno ai temi specifici dell'agenda dell'UE.
La partecipazione alla Settimana europea è gratuita.  
Perché una "settimana" delle regioni e delle città?
Le regioni e le città partecipano alla realizzazione della maggior parte delle politiche dell'UE.Gli enti pubblici subnazionali nell'UE sono responsabili di un terzo della spesa pubblica (2100 miliardi di euro all'anno) e di due terzi degli investimenti pubblici (circa 200 miliardi di euro), che spesso devono essere utilizzati in conformità delle disposizioni giuridiche dell'UE. 
Da chi è organizzata e com'è strutturato il Programma?
La Settimana europea delle regioni e delle città è organizzata congiuntamente dal Comitato europeo delle regioni (CdR) e dalla direzione generale Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione europea, che all'inizio dell'anno, in genere nel mese di gennaio, pubblicano un bando per la selezione di partner per l'edizione di quello stesso anno. Vengono in seguito selezionati oltre 200 partner provenienti da tutta Europa: si tratta di regioni e città - raggruppate per lo più in consorzi tematici ("partenariati regionali") -, imprese, istituzioni finanziarie, associazioni internazionali e organizzazioni accademiche. I partner hanno il compito di organizzare seminari d'interesse comune, spesso nell'ambito dell'attuazione dei Fondi strutturali ed'investimento europei e di altri programmi dell'UE.
Il Programma è incentrato su uno slogan chiave e articolato in una serie di sottotemi. Seminari e dibattiti sono organizzati da tre distinte categorie di partner: 1/ partenariati regionali i cui membri sono regioni o città europee; 2/ partner istituzionali dell'UE; e 3/ imprese, istituzioni finanziarie e associazioni locali ed europee, e si svolgono in diversi edifici di Bruxelles, ossia presso le sedi scelte per questi eventi, le sedi dei partner regionali, le rappresentanze degli Stati membri o in altri locali. 
Che cos'è l'Università della Settimana europea delle regioni e delle città?
Si tratta di una serie di seminari organizzati dalla DG REGIO, dal CdR e da reti universitarie europee specializzate in sviluppo regionale, con un accento particolare sulla dimensione strategica, allo scopo di sensibilizzare e favorire gli scambi tra accademici e rappresentanti regionali e locali sui risultati della ricerca in materia di sviluppo regionale e urbano e di politica di coesione dell'UE. Dal 2013 nell'ambito dell'Università della Settimana europea delle regioni e delle città viene organizzata anche una formazione specifica (Master Class) per dottorandi/giovani ricercatori sulla politica regionale e urbana, con l'obiettivo di migliorare la comprensione e la conoscenza di un gruppo selezionato di dottorandi e giovani ricercatori europei in merito alla politica di coesione dell'UE e al relativo potenziale nel campo della ricerca. 
Chi partecipa alla Settimana europea delle regioni e delle città?
I partecipanti sono soggetti specificamente interessati alla politica regionale e urbana, ossia per la maggior parte funzionari a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. In genere appartengono a un'amministrazione regionale o locale, partecipano all'evento per la prima volta e vengono a Bruxelles appositamente per prendervi parte. 
Come può la Settimana europea delle regioni e delle città promuovere l'organizzazione di eventi locali in tutta Europa?
Nell'ambito della Settimana europea delle regioni e delle città, che si tiene a Bruxelles, ciascun partenariato regionale è invitato a organizzare nel quadro dell'iniziativa L'Europa nella mia regione/città un evento locale, sotto forma di "dialogo dei cittadini" o di dibattito politico e con la partecipazione di un membro del Comitato europeo delle regioni. L'obiettivo di questi "dialoghi dei cittadini" è quello di prestare ascolto ai cittadini e di rendere conto direttamente delle discussioni che si svolgono nelle città e nelle regioni. Gli eventi locali si rivolgono a una vastissima platea di partecipanti (il grande pubblico, I responsabili politici, gli esperti, gli enti locali, regionali e la stampa) al fine di sensibilizzarli in merito all'impatto delle politiche dell'UE sulle regioni e sulle città. 
Qual è l'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città?
L'impatto della Settimana europea delle regioni e delle città è stato sistematicamente valutato sin dalla prima edizione dell'evento. I partecipanti hanno sottolineato soprattutto l'utilità delle informazioni fornite dalle istituzioni dell'Unione europea e
le opportunità di allacciare contatti con i colleghi di altri paesi: due aspetti importanti per la loro attività professionale di gestione dei fondi UE. L'importanza della manifestazione è dimostrata anche dal suo notevole impatto mediatico: da anni ormai, la Settimana europea delle regioni e delle città richiama infatti fino a 300 giornalisti, che vengono a Bruxelles da ogni parte d'Europa per seguire l'evento per la stampa, la radio, la televisione e le piattaforme online.